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Autore: JeanGenie    02/12/2013    3 recensioni
L'infanzia di Leia Organa su Alderaan è serena, nonostante l'ombra minacciosa dell'Impero. E uno spirito gentile veglia su di lei.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bail Organa, Padmè Amidala, Principessa Leia Organa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Retaggio

 

 

 

A Leia Organa non piacevano le cerimonie. Restare in piedi, perfettamente composta ad ascoltare discorsi noiosi, per ore ed ore, trattenendo sbadigli. E poi avere tutti gli occhi addosso anche durante la cena. Al pensiero aveva già voglia di scappare.

Sua madre rideva sempre in modo dolcissimo della sua insofferenza.

“Mi assomigli molto, Leia. Anch’io alla tua età sentivo questa energia irrefrenabile dentro di me. E in te rivedo anche quella saggezza che ho dovuto imparare con gli anni. Diventerai una splendida donna.”

Lo diceva sempre con quel filo di rimpianto nella voce, e una volta Leia le aveva chiesto perché.

Sua madre non le aveva risposto ma l’alone azzurro che circondava la sua figura impalpabile si era fatto più intenso.

“Io ci sarò sempre, Leia” aveva detto e a lei era sembrato ovvio. C’era forse stato un singolo giorno in cui non l’aveva avuta accanto? Anche in quel momento non capiva perché la cosa suonasse così strana all’orecchio dei suoi genitori, dei suoi altri genitori.

Erano trascorsi due anni da quando i regnanti di Alderaan, coloro che lei aveva sempre chiamato ‘padre’ e ‘madre’, l’avevano abbracciata più forte del solito e mentre Breha faceva scivolare le lacrime fra i suoi capelli, Bail aveva parlato.

“La donna che tu vedi, quella che dice di essere tua madre… non devi più parlarne, Leia. È pericoloso. Stai diventando grande e orecchie malevole ascoltano in modo diverso le tue parole. Alla tua età ormai puoi capire. Tu sei nostra figlia, Leia. Non importa chi ti abbia generata. È tempo che tu comprenda che al di fuori di Alderaan l’Impero ha artigli neri e mortali. La tua vera madre ne è stata vittima. E se l’Imperatore scoprisse che tu, sua figlia, sei viva, potresti trovarti in un pericolo talmente grande che neppure noi potremmo proteggerti.”

Leia non si era spaventata. Suo padre raramente sbagliava. E, nonostante lei fosse solo una bambina, aveva capito che non avrebbe più dovuto concedere fiducia senza un’attenta riflessione. Il fatto che fosse l’unica a poter vedere sua madre l’aveva aiutata.

“La principessa ha un’indole solitaria” dicevano le cameriere, quando lei chiedeva di restare sola nelle sue stanze o si rifugiava negli angoli più remoti del giardino.

Quei momenti appartenevano solo a lei e al suo spirito guida.

“Parlami del tuo pianeta, mamma” le chiedeva spesso Leia.

E lei raccontava di un mondo lontano, dei suoi laghi e delle sue splendide praterie fiorite. Poi le insegnava ad acconciare i capelli lunghissimi in modi elaborati e magnifici.

“Parlami di com’era il mondo una volta. Prima dell’Impero. Com’era la tua vita, mamma? Eri felice? Eri innamorata? Com’era mio padre?”

Ma il suo viso si faceva ancora più triste e lei finiva sempre per sentirsi in colpa. Se erano all’aperto sua madre volgeva i grandi occhi scuri verso le stelle, come se stesse cercando una luce in particolare, lassù, tra altre mille.

“Tatooine è così lontano…” aveva mormorato una volta, e Leia non capiva perché parlasse di quel lontano pianeta periferico, fatto solo di rocce e deserti.

C’era stata una volta in cui si era voltata verso di lei e aveva ritrovato il suo sorriso malinconico.

“L’unico ricordo che voglio conservare è quello del momento in cui sei nata. Il momento in cui ci siamo guardate negli occhi, quella prima e ultima volta.”

Leia aveva avvertito una stretta al cuore. Sua madre non aveva più accennato al fatto che fosse morta nel darla alla luce e Leia aveva smesso di porle domande crudeli. Non contava forse il presente?

Il suo undicesimo compleanno. Un’altra odiata festa di corte, con il suo cerimoniale. Con il tempo Leia aveva imparato la pazienza. E mentre lottava con una pio di orecchini, pochi stanti prima che fosse costretta a chiamare il droide di servizio perché la scortasse nel salone principale, Leia aveva sentito sua madre dirle addio.

Con un nodo in gola aveva fissato il suo riflesso nello specchio, i suoi capelli fluenti, la sua bellezza angelica.

“No…” aveva sussurrato Leia sentendo gli occhi riempirsi di lacrime .

“Devo andare, Leia. Giorno dopo giorno, la mia presenza ti rende vulnerabile e visibile agli occhi dell'Imperatore. Sono stata egoista a volerti restare vicino, a volerti parlare, ma adesso devo lasciarti. Continuerò a proteggerti. Ma è giunto per te il momento di dimenticarmi.

“No!” aveva ripetuto Leia con maggiore decisione, cedendo al pianto. “Mai, mai mi dimenticherò di te. Dovessero passare cent’anni da oggi, ricorderò sempre il tuo viso. Io ricorderò sempre che tu sei mia madre.” Poi si era asciugata gli occhi.

Perché sto piangendo? Nervosismo da compleanno?

Davvero, non ce n’era motivo. Si sentiva leggermente scombussolata, come se avesse appena finito di sognare ad occhi aperti.

È tempo di finirla con queste bambinate.

Quella sera avrebbe parlato a suo padre. Gli avrebbe detto che era pronta ad aiutarlo, ad unirsi alla ribellione. Dopo tutto era grande abbastanza.

Che strano… È come se ci fosse qualcosa che devo ricordare. Ma cosa?

 

***

 

Ciò che rimane della Morte Nera sono scintille e fumo. Nonostante questo, il suo cuore non trema. Quello è solo l’inizio. Non può finire tutto in cenere ora che i nodi stanno venendo al pettine.

Luke…

Non le ha causato la minima traccia di sconvolgimento scoprire che lui è suo fratello. Lo sapeva. Non sa dire come ma lo sapeva.

La Forza? Il nostro sangue?

È inutile arrovellarsi. Ne parleranno quando Luke tornerà. Perché Luke deve tornare. E forse, se lui ha ragione, e Luke ha sempre ragione, ciò che di buono esiste in Vader… in mio padre, in Anakin Skywalker… tornerà con lui.

E allora saremo davvero insieme.

Racconterà ancora a Luke della bellissima donna che li ha portati in grembo, anche se Leia non saprebbe mettere a fuoco quelle strane sensazioni, quelle immagini vaghe che le riempiono i pensieri quando pensa a lei.

Sì, Luke è vivo. Luke tornerà. Perché uno spirito gentile, da sempre, li protegge entrambi.

 

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Note:

Sono una fan dell’universo di Star Wars della prima ora. Nel senso che ricordo vagamente di avere visto al cinema “Guerre Stellari” da piccolissima anche se non sono certa se quello sia stato il mio primo film o piuttosto “Incontri ravvicinati del terzo tipo”.

Comunque. Negli anni mi ero fatta una mia personale idea dell’infanzia di Leia e del rapporto con la sua vera madre, dopo avere ascoltato le parole che la principessa dice a Luke verso il finale de ‘Il Ritorno dello Jedi’. Poi ci ha pensato Lucas, con la nuova trilogia, a mandare tutto a quel paese.

Ce lo siamo chiesto tutti. Come accidenti fa Leia a ricordare Padmé, se la senatrice è morta subito dopo la sua nascita? Sulla faccenda si è speculato parecchio. Questa è la mia risposta. E mi si perdoni la libertà che mi sono presa nei confronti dell’Extended Universe (che comunque è già ballerino di suo ^^’), soprattutto per quanto riguarda l’ottimismo di Leia circa il fatto che Anakin possa redimersi.

   
 
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