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Autore: FinnAndTera    07/12/2013    0 recensioni
Antonio ha quasi trent’anni e una vita costruita già a metà, parla alla radio con voce sicura e lavora fra i bambini insegnandogli a tenersi bene per mano; in un punto non ben precisato del suo mondo c’è poi Ilaria che lo guarda da troppo lontano [...]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un mondo in un punto

Antonio ha quasi trent’anni e una vita costruita già a metà, parla alla radio con voce sicura e lavora fra i bambini insegnandogli a tenersi bene per mano; in un punto non ben precisato del suo mondo - forse così imprecisato che Antonio non saprebbe neanche identificarlo, riconoscerlo fra i migliaia di punti che incontra ogni giorno - c’è poi Ilaria che lo guarda da troppo lontano, che allunga il collo e si aggrappa ai mezzi saluti per riuscire ad imparare il modo giusto di prendere qualcuno, di prendere lui, e di tenerselo stretto, stretto con affetto e pure un po’ di paura, perché Antonio è un uomo bellissimo e invece Ilaria nasconde sempre l’apparecchio coprendolo con una mano ogni volta che sorride. Diciassette anni – quasi diciotto, quasi diciotto! – vissuti a contemplarsi le punte dei piedi, a riflettersi nelle pozzanghere e a studiare i marciapiedi pieni di buchi che non si è mai imparato ad evitare, e poi, per un minuto in cui si sentiva al sicuro, Ilaria ha alzato gli occhi e ha trovato Antonio, mano nella mano con Giorgia che gli sorrideva e lo guardava beata, e in quel preciso momento Ilaria crede di aver capito l’amore. Ilaria ora lo vuole quell’amore, lo pretende, se lo merita anche lei in fondo, no?, ma inciampa e cade su quel dannato marciapiede – questa volta ancora più forte - che già tante volte le ha fatto del male, e allora si dice che è impossibile, che non lo avrà mai, e si accontenta dell’immagine di un sorriso rubato che non sarà mai rivolto a lei, o almeno non solo per cortesia.
Ilaria sa di essere un punto nel mondo di Antonio, ma Antonio è il mondo nel punto di Ilaria che forse ha capito, ha capito che non c’è speranza, eppure si sente lo stesso una bambina felice mentre sogna di potergli sorridere come fa Giorgia, senza quella mano a nasconderle la bocca, perché alla fine preferisce avere un mondo intero tutto suo che smettere di sognare e sentirsi solo un punto senza dimensione alcuna in un mondo che, a quanto pare, non è solo quello di Antonio, ma quello in cui dovrebbe esserci anche lei.


Note d'autrice: flash che è un BOH cosmico, ma che sentivo il bisogno di scrivere. E niente, di Ilarie il mondo ne è pieno, quindi di spiegazioni non ne servono proprio, credo.




 
   
 
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