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Autore: ferao    09/12/2013    1 recensioni
- Fame?
- Da morire.

*
Niente, ti invidio.
*
Sette vizi capitali, sette modi per conoscersi meglio.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dicembre è un periodo stressante, quindi controbilancio con un po' di semplicità e un minimo di tenerezza. Buona lettura, e di nuovo grazie a Moon <3





Envy
 


Si svegliò di colpo quando uno dei libri sul suo tavolo cadde a terra, spargendo fogli ovunque. Percy non ricordò subito dove si trovasse o cosa stesse facendo, poi la lucidità si fece strada nella sua mente: sette di sera, biblioteca di Hogwarts, meno due settimane alle prove dei M.A.G.O. e ripasso intensivo di Antiche Rune. Non c’era da stupirsi che si fosse addormentato, dato che aveva già passato l'intera giornata a studiare e ne avrebbe avuto ancora per un po' – se solo si fosse trattato di una cosa appassionante come Trasfigurazione, ma Antiche Rune... Seriamente, esisteva una materia più noiosa di Antiche Rune?
Soffocando uno sbadiglio, si strofinò gli occhi e recuperò i fogli dispersi, per poi osservare le pile di libri che lo circondavano. Doveva sbrigarsi, in meno di mezz’ora Madama Pince avrebbe chiuso la biblioteca…
- Ti ho detto di piantarla!
- Ma uffa, che barba che sei!
- Senti, mi hanno già tolto due punti questa settimana, se ne perdo altri la Sprite manderà un gufo a casa mia. Tu vuoi affrontare mia madre, per caso?
- Gne gne gne. Come ti pare.
Nel corridoio della biblioteca erano comparsi due Tassorosso. La ragazza che aveva parlato per prima, bassetta e con lunghe trecce scure, camminava a passo svelto davanti al suo compagno, che la seguiva svogliatamente.
- Abbiamo la cucina a tre metri dalla sala comune e non ne approfittiamo! - brontolava il ragazzo. - Sei proprio scema, Bennet.
- No, tu sei scemo se pensi che mi rovinerò le ultime due settimane di scuola perché tu vuoi rubare del cibo. Sei un cretino.
- Fifona.
- Idiota.
- Stup...
Il Tassorosso si zittì di colpo quando notò Percy. Fingendo indifferenza, forse per paura di un richiamo, si defilò in fretta senza aspettare la sua compagna. Questa, invece, si mise con tutta calma ad osservare uno scaffale di Antiche Rune, individuò un tomo e lo calò giù. Non sembrava affatto turbata dalla presenza di Percy, e in effetti non ne aveva motivo: era stato l'altro ad avere l'idea di andare in cucina senza permesso, lei invece si era dissociata sin dall'inizio.
Anche volendolo, Percy non avrebbe potuto rimproverarle nulla – e a dirla tutta, nonostante lui fosse sempre un Caposcuola e ci tenesse a quel titolo, si sentiva davvero troppo stanco e annoiato per rimbrottare una ragazzina senza un reale motivo.
Stava già per dimenticare l'accaduto e rimettersi a studiare, quando la giovane Tassorosso gli rivolse la parola.
- Non diceva mica sul serio, eh - disse, riferendosi al suo compagno. - È uno scemo, ma alla fine non fa mai nulla di male, e comunque lo fermo sempre prima che combini qualsiasi cosa. Sul serio.
Percy si fermò con la penna a mezz’aria, guardò la ragazza e si accorse che stringeva forte il libro tra le mani. - Non preoccuparti, - rispose, capendo al volo, - non darò motivo alla Sprite di scrivere a tua madre.
Lei lo guardò sorpresa, poi si lasciò scappare una risatina sollevata. Si avvicinò al tavolo su cui Percy aveva sparso libri ed appunti. - Mi piacciono le Rune, - affermò, sbirciando uno dei fogli. - Queste però non le ho mai viste.
- È il programma previsto per chi affronta i M.A.G.O., sono Rune avanzate.
- Figo! Posso?
Senza aspettare risposta, la ragazza appoggiò il suo libro sul tavolo e prese uno di quelli di Percy, iniziando subito a sfogliarlo. - Ma sono complicatissime! - esclamò dopo aver esaminato una pagina.
- Neanche troppo.
- Se lo dici tu… - La Tassorosso posò il libro con un’aria corrucciata. - Beato te che riesci a fare questa roba, io non sarò mai capace.
- Beh, è difficile se non sei ancora al settimo anno. Segui Rune?
- Sì.
- A che anno sei?
- Sesto.
- E allora non ti rimane che aspettare. Una volta che avrai studiato il principio di Gormul e il teorema di Torkel, sarà tutto molto più facile.
Era stata la sua parte Caposcuola a farlo parlare così, la parte che sapeva di dover essere gentile e disponibile con tutti gli studenti; la sua parte Percy avrebbe preferito dire a quella ragazzina di lasciarlo studiare in pace. Quella risposta, tuttavia, parve tranquillizzare la studentessa, perché non disse più nulla e si sedette di fronte a lui, sempre sfogliando il libro di Rune avanzate. Doveva essere davvero curiosa, o magari stava valutando il livello di conoscenza che doveva raggiungere.
Entrambi rimasero in silenzio per una decina di minuti, durante i quali Percy risistemò tutti gli appunti e radunò i libri; quando ebbe finito si rivolse alla Tassorosso.
- Mi servirebbe anche quello.
Lei sobbalzò. - Scusa, mi ero immersa nella lettura. - Chiuse il tomo e lo rese a Percy, che lo mise con gli altri. - Cavolo se ti invidio, - aggiunse poi a mezza voce.
- Come?
La ragazza lo guardò, incerta, poi ripeté ciò che aveva detto. - Ti invidio. Devi essere bravissimo, per riuscire a studiare questa roba.
- Te l'ho detto, è...
- E poi, - continuò lei, chinando il capo, - tra poco avrai i M.A.G.O., quindi finirai la scuola e inizierai a lavorare. Io invece ho ancora un anno da passare qui, un altro anno di compiti in classe e interrogazioni e... niente, ti invidio.
Fece una smorfia. Forse si vergognava di quanto aveva appena detto; d'altronde si stava rivolgendo ad un perfetto sconosciuto, era normale che si trovasse a disagio. Nonostante ciò, Percy sentì una strana soddisfazione crescergli dentro. Il senso di invidia della Tassorosso, manifestato in quelle frasi smozzicate, era quanto di più simile all'ammirazione avesse sperimentato negli ultimi tempi: da secoli i suoi fratelli preferivano ignorarlo o prenderlo in giro, mentre i suoi genitori erano sin troppo abituati alla sua bravura per lodarlo. L'unica che ancora sembrava provare della stima per lui era Penelope, ma alla fin fine possedevano lo stesso livello intellettuale, quindi non c'era gara. La sua ragazza non aveva nulla da invidiargli.
Quella lì, invece... Lo invidiava. Senza conoscerlo e basandosi su delle sciocchezze, ma lo invidiava. Era già qualcosa.
Il lieve senso di superiorità che sentiva in quel momento portò Percy a sentirsi comprensivo nei suoi confronti. Fece un gran sorriso. - Vedila così, - le disse, - tu hai ancora un anno da passare in un posto splendido come questo, mentre io, probabilmente, non ci tornerò più. Sei fortunata, no?
Le ultime parole gli morirono sulle labbra mentre le pronunciava. Era vero, dannazione: lui si stava per avventurare in un mondo del tutto nuovo, incontro ad esperienze che non aveva mai fatto e per le quali poteva solo augurarsi di essere pronto... Non avrebbe mai più rimesso piede a Hogwarts, nel posto in cui era cresciuto ed era, in un certo senso, diventato qualcuno. Da Caposcuola a signor nessuno in meno di un mese, ecco cosa sarebbe divenuto.
Quella ragazza, invece... Aveva ancora un intero anno di fronte a sé. Avrebbe imparato il principio di Gormul e il teorema di Torkel, magari sarebbe stata la prossima Caposcuola, avrebbe vissuto tra quelle mura che a lui sarebbero state precluse dal momento in cui avrebbe ricevuto il suo diploma. Ma anche senza andare a pensare al futuro, bastava guardarli in quel momento: lui era stanco e provato dallo studio e dalla tensione, lei invece irradiava spensieratezza e il suo unico problema era che la Sprite non scrivesse a sua madre. Perché lei lo invidiava? Doveva essere piuttosto il contrario.
Il sorriso scomparve dal volto di Percy, che chinò il capo come aveva fatto la ragazza poco prima. Si alzò dal tavolo e si caricò di tutti i libri e le pergamene.
- Aspetta, ti aiuto.
- Tranquilla, ce la faccio.
La Tassorosso si alzò comunque e gli diede una mano, sistemando un paio di fogli che rischiavano di cadere dalla pila. - In bocca al Kelpie per i M.A.G.O., allora - disse poi, con un gran sorriso. - Sono sicura che andranno bene.
- Ti ringrazio. E...
- Sì?
- ... Niente, non importa.
Avrebbe voluto dirle di godersi il più possibile quell'ultimo anno di scuola, ma non lo fece. Alla sua parte Percy faceva ancora piacere che lei lo invidiasse. La guardò prendere un altro libro dallo scaffale di Antiche Rune, poi si voltò e si diresse verso il bancone di Madama Pince.
Peccato – pensò, mentre la bibliotecaria compilava i moduli del prestito – non aver conosciuto prima quella Tassorosso.
Sembrava simpatica.

 
 


 
 

 
   
 
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