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Autore: Nocturnia    19/12/2013    2 recensioni
Che cos'è, in fondo, il perdono?
Una possibilità che ci si offre? Una vendetta che non si compie?
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman, Selina Kyle aka Catwoman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Injustice: gods among us'
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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto

"Forse ciò che rende unico l'amore è questo suo inafferrabile morire e rivivere a ogni istante."
- Juan Baladán Gadea -


Ricominciare


Marzo 2018 - #6 anno

La prima volta che lo rivedi - che lo percepisci - è per caso, un trafficante di prostitute in meno e una ragazzina di dodici anni in più.
Dondoli incerta da una gargolla all'altra quando i suoi occhi ti sfiorano - spietati - atterrando poi sul tetto alle sue spalle.
Ha un guanto macchiato di sangue e tra le mani un grumo di carne e ossa irriconoscibile, zigomi spappolati e denti mancanti.
Fallo ti viene voglia di urlare Fallo. Provaci. Non è quello che vuoi, Bruce?
Non si gira neppure, regalandoti un silenzio nerissimo e senza fondo.
"Batman?"
Il sussurro di Gotham è l'unica risposta che ottieni.

Settembre 2018 - #6 anno

"Selina?"
È curiosa la voce di Green Arrow, l'eco pulsante d'un passato doloroso da vivere - da ricordare.
"Oliver Queen." replichi incolore "Me ne vado subito."
"Non intendevo questo."
Si sposta una nuvola in cielo e ombreggia due tombe su cui hai versato pezzi di cuore e probabilità di futuro.
"Sei gentile, Queen." mormori rialzandoti "Un cavaliere senza macchia e senza paura, uhm?"
Quando incontri il suo sguardo, ti viene quasi da piangere.

Vivo.

Gli sfiori il viso con le dita sane, quelle che la guerra - che lui, l'alieno - non si è portato via, percependo il calore soffuso d'una vita ancora in essere.

Vivo.

"Non è colpa tua."
Sorridi di sbieco, una resa e una ferita, stornando lo sguardo e fissando il mazzo di fiori che stringe nella mano destra.

Vivo.

"I morti non possono giudicare, Oliver."
Sorride l'arciere di Star City, nel petto tutta la forza d'un altro mondo e di un'altra epoca.
"Neppure i vivi, Selina."

E forse c'è bisogno del passato per poter credere nel domani.

Aprile 2019 - #7 anno

Non ti piace molto questo diverso te stesso.
Latra ordini con l'insolenza della bestia e stringe sempre gli occhi in un cipiglio furibondo.
È concentrato su di un caso particolarmente ostico quando attraversi il boomdotto, i denti scoperti sotto le labbra arricciate.
"Sembri un cane rabbioso." lo apostrofi irritato "Piantala."
"Non sei tu ad avere a che fare con le sacche di resistenza del Regime." sibila, senza alzare gli occhi dal computer "Quindi non venirmi a fare la predica."
"Non è una predica." l'ammonisci "È una constatazione. Una certezza."
Alza un sopracciglio questo Bruce Wayne, scostando la sedia e dandoti una buona panoramica dei tuoi prossimi cinque anni.
"Se hai finito di fare il fighetto, forse possiamo anche parlare di lavoro."
Serri la bocca in una linea contrariata, sottile e pallida.
"Volevo solo ringraziarti."
"Batman non ringrazia." bercia, senza degnarti d'un sguardo.
"Forse non qui, su Terra Sette, ma nel mio mondo..." e lo costringi a guardarti, occhi artici a farsi specchio d'un volto perfettamente simmetrico al tuo "alcune volte può succedere."
Ti conosci  - lo conosci - abbastanza bene da sapere che è un uomo troppo ferito - spezzato, rotto, solo - quello che hai davanti per poter ottenere più d'una scrollata di spalle e uno spintone di lato.
"Vattene."
"Consideralo fatto."

Maledetto testardo.

Sei a metà del percorso, un piede già oltre la barriera spazio - tempo, quando ti pone quella domanda.

"Su Terra Zero..." e lo dice così piano da sembrare un pigolio insignificante "lei com'è?
Sorridi.

Ci siamo.

"Quella che è sempre stata." ribatti, varcando l'ultimo confine "Una gatta e una ladra. Una donna innamorata e una sopravvissuta."

Dell'altro tuo io, una lacrima che non sapevi d'aver pianto.

Dicembre 2019 - #7 anno

Sei caduta.
Non hai calcolato la neve di quell'inverno impietoso e le tegole hanno ceduto sotto il tuo peso, lasciandoti sprofondare in un baratro di almeno venti metri.
Con una veloce torsione del polso ti aggrappi a una trave e attutisci la caduta, il crack della spalla che si sloga un suono fortissimo e disperato.
"Porca puttana." miagoli dolorante, rialzandoti senza fiato.
Il braccio meccanico giace al tuo fianco, accartocciato e schiacciato dall'impatto.
Ti trascini verso l'uscita del magazzino e percorri le strade di Gotham in silenzio, una figura patetica e distorta dalla nebbia.

Una volta...

Scrolli il capo un paio di volte, sperando che basti a scuotere quel tuo nostalgico cuore da vecchie memorie e vecchi momenti.

Una volta ci sarebbe stato lui.

Sputi un grumo di sangue e saliva a terra, passandoti il dorso della mano sulle palpebre umide.

Piantala, Selina. Non sei mai stata una donzella in pericolo, meno che mai ora.

Raggiungi l'East End con un dolore nel petto e un rigurgito acido giù per la gola, ma non è quello che fa più male.

È sapere che lui c'era e non ha fatto niente.

È vedere un posto vuoto dove una volta c'era Isis, perché l'uomo d'acciaio si è portato via ogni cosa, persino quel ridicolo gatto un po' spelacchiato.
È non essere in grado di suturarsi da soli una ferita, perché ha chiesto ogni libbra di carne l'alieno e l'ha ottenuta fino all'ultima oncia.
È piangere in solitudine e svegliarsi già fredde, asciutte di sentimenti e di sogni.

È sapere che non valgo più niente.

Nello specchio, una donna che ha seppellito ogni speranza.

Luglio 2020 - #8 anno

Non ti ha più cercato.
È rimasta per mesi nell'East End, eliminando le residue resistenze e contrastando le nuove organizzazioni criminali.
L'hai intravista sui tetti, una curva morbida e un perdono impossibile da concedere.
Per questo, e mille altri motivi, quando te la ritrovi davanti vorresti solo farle male e poi dimenticarla, perché una cicatrice è più facile da sopportare d'una ferita sempre aperta.
"Ti ho portato questo." mormora rigida, a disagio "Una delle ragazze giù nell'East End l'ha trovato addosso a un cliente. Contiene le informazioni che cercavi."
La fissi con occhi spettrali, resi vuoti dalle lenti della maschera.
Si umetta le labbra ed è traditore il tuo corpo, perché risveglia istinti sopiti e notti umide di sapori condivisi.
"La lascio qui." replica al cielo "Spero possa esserti utile."

Fai qualcosa.

Ma c'è un groppo al centro della gola, un pugno durissimo che ti impedisce persino d'insultarla.

Dille qualcosa.

Quando trovi la forza di muoverti, Selina è già un'ombra sperduta tra i fantasmi di Gotham.

Gennaio 2021 - #9 anno

"Non cerco la tua indulgenza, Bruce."
"E infatti non l'avrai."

La vostra seconda - prima-  volta è aggressiva; veloce e piena di frustrazione.
È un vestito strappato e tutta quella rabbia sopita per anni, una colpa che aveva albergato nel tuo cuore quanto nel suo.
Bruce non ti concede respiro e ti cerca con la lingua e con le mani, due corpi che hanno sempre saputo come muoversi, al di là dello spazio che occupavano le loro maschere.
Gli pianti i talloni nella schiena, mordendogli la spalla e gemendo al suo affondo.
Libera un ansito trattenuto il pipistrello e ti stringe i capelli in una morsa possessiva, le sue labbra una scia umida tra i seni.
"Selina..." mormora sulla tua bocca "Selina..."
E l'orgasmo vi coglie impreparati.

Febbraio 2021 - #9 anno

"Allora perché sei qui?"
"Per ricominciare."

"Sono i progetti per la nuova Wayne Tower?"
Annuisce, passando i polpastrelli sulla carta lucida e reclinandosi tra i cuscini.
"Sembrano belli."
"Lo sono."
Gli rivolgi uno sguardo in tralice, cogliendo una nota asimmetrica nella sua voce.
"Non sei obbligato a farlo, lo sai questo, vero?"
"Credevo avessimo superato quel punto."
Socchiudi gli occhi, sfiorandogli il petto con la punta delle dita.
"Io sì, Bruce." scivoli sopra il suo corpo, percorrendo vecchie cicatrici e lambendo in punta di lingua quelle nuove "e tu?"
Quando ti bacia, è il calore di una flebile speranza quella che ti libera il cuore.

Marzo 2021 - #9 anno

"Non voglio la tua pietà."
"Lo so, Selina."
"..."
"Questa volta sono io ad aver bisogno del tuo perdono."

Che cos'è, in fondo, il perdono?
Una possibilità che ci si offre? Una vendetta che non si compie?
Un atto di generosità verso gli altri oppure solo una menzogna ben celata, un inganno nel quale - per il quale - non dimenticare mai?

Un atto di coraggio.

Per te - per voi - il perdono assomigliava più a una resa assoluta, una sconfitta con la quale era meglio non scendere mai a patti.
Nel perdono vi era già il germe dell'errore e quello no, non era ammissibile.
Eppure, mentre Bruce ti stringe contro di sé, intrecciando le sue gambe alle tue, arrivi quasi a credere che sia possibile.

Un atto di forza.

Ti percorre le vertebre della schiena con la mano libera, soffocando uno sbadiglio e poggiandoti il mento nell'incavo del collo.

Un atto d'incoscienza.

Forse il perdono - quello vero - nemmeno esisteva, se non nei romanzi di quart'ordine e nelle commedie romantiche.
Forse, ciò che chiamiamo perdono altro non è che la prepotenza della vita stessa, un fiato da spendere in più e un ostacolo da superare in meno.

Un atto di fiducia.

"Non avevo altra scelta." mormori nel silenzio della stanza. "Nessuna."

Forse, alla fine, il perdono è sempre stato ciò per cui avevate tanto combattuto; ciò per cui vi eravate traditi e poi svenduti e infine trovati ancora.

"Nemmeno io, Selina."

Un atto d'amore.



Note dell'autrice: non so in quale universo sia ambientata la storia di "Injustice: gods among us" perché, per adesso, non è ancora stato specificato, per cui mi sono presa la libertà di identificarlo con Terra Sette, laddove Terra Zero (chiamata anche New Earth) è la linea ordinaria degli eventi nei fumetti della DC Comics.
La lettura di questa storia è subordinata alla precedente raccolta "Nella polvere", essendo questa una sua naturale integrazione.

Inoltre, ieri è stato il mio compleanno e due delle autrici che più stimo e ammiro (nonché compagne impagabili di fandom e fangirlate EVERYWHERE) mi hanno fatto questi due bellissimi regali, per cui spargete amore e godetevi la lettura.

Kuma_cla con "Il cielo sopra di noi" e Callie_Stephanides con "In memoria del santo bevitore"
   
 
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