Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |       
Autore: workinprogress    22/12/2013    4 recensioni
Una canzone, sette brevi storie. Sette vite, o forse di più.
1. Il bacio della fortuna [Katniss]
2. Ricompensa [Peeta]
3. A casa [Gale]
4. L'ultimo gradino [Coin]
5. In fiamme [Peeta]
6. Porte chiuse [Haymitch]
7. In equilibrio [Lavinia]
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


People help the people 



Il bacio della fortuna

God knows what is hiding in that weak and drunken heart 
I guess you kissed the girls and made them cry 
those hardfaced queens of misadventure 

[Dio sa cosa si nasconde in quel cuore debole e ubriaco
immagino tu abbia baciato le ragazze e poi le abbia fatte piangere 
quelle regine di disavventura dai volti di pietra]
 

 

Il libro dei ricordi era aperto sul tavolino della cucina.
Le pagine non avevano pieghe, sbavature, lacerazioni di alcun genere. L'unico segno che portavano era quello delle lacrime, impossibili da cancellare sull'inchiostro scuro che vergava i fogli spessi.
Katniss le girava lentamente una ad una, soffermandosi sui volti fotografati e dipinti con la massima cura. Aveva cominciato dalla fine, dalle ultime persone che avevano aggiunto, ed aveva continuato a ritroso in un percorso che minacciava di stritolarla in una morsa d'acciaio.
Infine eccolo lì, davanti ai suoi occhi, l'inizio.
Quando avevano iniziato quel libro, lei e Peeta avevano deciso di comune accordo di cominciare dalle persone che, nel bene e nel male, li avevano più di ogni altro resi ciò che erano.
I volti sorridenti di suo padre e Prim la fissavano con sguardo luminoso. Katniss si sforzò per ripescare nel fondo della sua memoria i momenti felici che avevano passato insieme come una famiglia, prima della morte di suo padre.
Nella sua mente si fece strada inaspettata un'immagine del sesto compleanno di Prim, passato intorno al fuoco insieme ai suoi genitori, nel tempo in cui sua madre ricopriva ancora quel ruolo. C'era stato qualche dolcetto, forse, e le sembrava di ricordare un vestito nuovo per la piccola Prim...
Katniss non lo sperimentava da tanti anni, ormai, ma c'era un tempo in cui aveva ricevuto il bacio della fortuna. Viveva in una vecchia casa del Giacimento, con nulla in più dello stretto necessario, ma aveva una famiglia che la amava, ed era felice.
Chiuse il libro con cura, attenta a non rovinarne le pagine. Era dura sapere cosa si provava a sentirsi a casa, e poi restare con solo le rovine. Anche della sua vecchia famiglia non restava più nulla, ormai.
Poi qualcuno era entrato nella sua vita, in silenzio, e l'aveva aiutata a chiamare di nuovo così la trafila di giorni che srotolavano uguali uno dopo l'altro.
Katniss non aveva più una casa, né una famiglia, ma lui era ciò che più si avvicinava ad entrambe. Era stata lei a farlo entrare in quelle stanze vuote dove abitava da sola, a liberare dello spazio per lui.
Si odiava per questo, ma aveva iniziato a ricordare di nuovo cosa si provava a sentire il bacio della fortuna su di sé.
Si odiava, perché aveva iniziato a pensare di poterlo ricevere di nuovo.
Katniss si accucciò sulla sedia, stringendosi le ginocchia al petto. Chiuse gli occhi ed inspirò lentamente. Peeta avrebbe terminato il turno un'ora dopo. Non le restava che aspettare che tornasse a casa.

 

Ricompensa 

God knows what is hiding in those weak and sunken eyes 
a fiery throng of muted angels 
giving love and getting nothing back 

[Dio sa cosa si nasconde in quegli occhi deboli e infossati
un'ardente schiera di angeli silenziosi 
che danno amore senza ricevere nulla in cambio]


«Non potresti essere più dannoso di così neanche se ti ci mettessi d'impegno!».
Il tono accusatorio di sua madre risuonò nelle orecchie di Peeta, nella sua testa, nel suo petto. Premette le mani sulle sue piccole orecchie, accucciato contro il muro, nel tentativo di tener fuori le parole aspre che gli si agitavano nel cervello.
Tra un respiro e l'altro iniziò a farsi sfuggire un basso lamento dalle labbra, come una litania insistente, per coprire in parte il rumore assordante e il dolore rosso e bruciante che pulsava sulla sua guancia.
Ma le sillabe erano acido che gli stampava sul cervello e sfrigolava contro una parte di lui che era un po' testa e un po' cuore e bruciava come fuoco sulla pelle.
Aveva cercato di essere gentile, solo di essere gentile. Aveva visto che c'era molto da fare in panetteria, e visto che suo fratello stava male aveva pensato di prendere il suo posto. Aveva glassato tanti biscotti in vita sua, quale poteva essere la differenza in una torta? Sarebbe bastato usare più glassa.
Aveva fatto del suo meglio, aiutandosi con lo sgabello per raggiungere il ripiano rialzato su cui era stata appoggiata la torta, e l'aveva decorata con un motivo di foglie autunnali, di un caldo arancione, e morbidi tralci di vite.
Era particolarmente fiero della sua opera, di essere riuscito a spostare la torta senza danneggiarla, di averla decorata così bene, come un vero pasticcere, e di essere stato d'aiuto in un momento critico.
Poi era entrata sua madre e lo aveva trovato mentre ripuliva gli strumenti.
Lo schiaffo era giunto inaspettato. Gli aveva urlato contro, facendolo indietreggiare fino a trovarsi con le spalle al muro. Era solo un mocciosetto che non sapeva stare al proprio posto, che andava a cercare delle attenzioni che non si meritava. Per non parlare delle arie che si dava, da piccolo presuntuoso che crede di saper glassare una torta senza nemmeno farselo insegnare.
Peeta represse un singhiozzo. Sua madre gli aveva sempre detto che le lacrime erano per i deboli, e lui non voleva deluderla.
Non di nuovo.  

 

_______________

 

 

Ed eccoci qua.
Sono il fantasma di workinprogress, che è stata uccisa in seguito al suo ritardo nel recensire e rispondere ai mp. 
Mi scuso con tutti, ma a quanto pare sono tornata a camminare su questa terra, e che cosa faccio? Recensisco, forse, o magari rispondo a quei famosi messaggi? Ma assolutamente no,  piuttosto pubblico il primo capitolo di una raccolta di songfic. 
Saranno presumibilmente tre o quattro capitoli, questo compreso, con una struttura simile a quello che avete appena letto. La canzone che farà da filo conduttore sarà una soltanto, ovvero People help the people di Cherry Ghost, che forse qualcuno di voi conoscerà anche per la cover di Birdy: potete prendere la versione che preferite come ispirazione per la mia storia, è una pura e semplice questione di gusti. A voi la scelta :)
Avrei voluto scriverci una storia singola, ma non ho ancora finito di lavorarci sopra e quindi ho deciso di pubblicare le varie parti in più volte. Il modo in cui i testi sono divisi è principalmente dovuto al fatto che ho cercato di fare una strofa a capitolo o comunque di non spezzare versi importanti collegati fra loro. Ho aggiunto la traduzione in italiano pensando che forse non tutti hanno dimestichezza con l'inglese o hanno piacere nel ritrovarselo in una storia scritta in italiano.
Non c'è nient'altro da dire, spero che vi sia piaciuta e ai prossimi aggiornamenti ^^
Un buon Natale a tutti, se lo festeggiate, e auguri per il nuovo anno!
wip

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: workinprogress