Disclaimer: Connor Kenway, Haytham Kenway e tutti gli altri personaggi appartengono alla Ubisoft e a
chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta
per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo.
Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto
rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è
ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla
stessa tramite permesso scritto
"I padri non sanno nulla dei loro figli. Né i figli dei loro padri."
- Patrick Poivre d'Arvor -
Quando tutto cade
Ha occhi uguali a lei il tuo assassino, uno specchio e una vita mancata.
Ha occhi che combattono, confusi e feroci - disperati e assoluti.
"Non implorerò perdono. Non piangerò e non mi perderò in rimpianti; e tu mi capirai."
E ne sa qualcosa Connor d'inganni e speranze mutilate, l'amaro della sconfitta e il deserto d'una vittoria inutile.
"Eppure sono orgoglioso di te."
Anche adesso, padre? chiedono sempre i suoi occhi Anche mentre la lama celata ti penetra nel collo, ponendo fine a tutto - ricordi, possibilità che non abbiamo mai avuto, storie che non abbiamo mai raccontato e solo l'odore di una straniera a unirci, oltre la nebbia e oltre il rancore?
Sì.
"Dovevo ucciderti tempo fa."
Il grido di un'aquila squarcia le parole di Haytham, nel cielo il silenzio di un figlio e di un guerriero.
"Addio, padre."
A terra, una piuma - un cuore - troppo pesante per entrambi.