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Autore: Diavolo Bianco    28/12/2013    4 recensioni
Tutti abbiamo varie personalità, ma non tutti lo sanno.
Francesca ne ha ben 5 e non sono mai d'accordo. Ma quando un piccolo grande problema si porrà davanti a loro dovranno accordarsi e decidere. Il tempo scorre e se non faranno in fretta Francesca verrà malmenata di prepotenza.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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La scelta: sesso o salvezza?

“Ragazze, abbiamo un problema!”
“Diamine, Motivo. Ma tu hai sempre qualcosa per cui rompere?” Una giovane dai capelli ricci e un vestito da Indiana Jones, provvisto anche di frusta legata in vita, si siede sul tavolo rotondo in ferro accavallando le gambe. 
“Senti, Ugo, non siamo tutte menefreghiste come te.”
“Ehi! Io non sono menefreghista, è solo che stiamo discutendo di una cosa inutile. Guarda Mini-Checca! Lei si che è tranquilla.” Motivo è la fotocopia di Ugo, tranne per il suo vestito. Infatti lei indossa una camicia bianca, una cravatta rossa e una minigonna d’ufficio nera. Ha anche una giacchetta in tinta con la gonna per quando fa freddo. Motivo si gira verso la sua altra copia più giovane, che ha tanti boccoli biondi in testa. Mini-Checca è seduta per terra mentre stringe a sé un orsacchiotto peloso.
“Ha cinque anni e poi lei è la parte infantile. Non può aiutarci a risolvere questo problema.” Dice scettica. Ugo sbuffa con indifferenza. Dall’altra parte del tavolo se ne sta una donna, uguale alle altre due. E’ vestita completamente di nero, tranne per un camice bianco aperto e un paio di occhiali, dalla montatura scura, piantati sul naso.
“Perché non chiedi aiuto a 74? Lei è quella intelligente tra di noi.” Esclama Ugo, sistemandosi il cappello da cowboy sulla testa.
“Tu dove pensi di andare?” Chiede Motivo preoccupata.
“A dormire. Ho sonno.” Si va tranquillamente a sedere contro un angolo della piccola stanzetta e pochi secondi dopo incomincia a russare. Motivo sospira sconsolata e fissa quell’unica lampadina sopra il centro della tavola. Deve trovare una soluzione in fretta o le cose degenereranno. Per Giove! Lei è la coscienza, il buon senso. Deve assolutamente fare qualcosa! Fissa 74, che è intenta a scrivere diversi calcoli sui fogli sparpagliati davanti a lei. Ogni tanto digita velocemente alcuni tasti sulla calcolatrice. Lei è il suo unico aiuto. Dato che Ugo non sembra avere compreso appieno la gravità della situazione e Mini-Checca non ne è proprio in grado.
“74, quali sono i risultati?” Domanda avvicinandosi.
“Secondo i miei calcoli abbiamo meno di dieci minuti per risolvere il problema o potremmo subire svariati danni corporei.”
“E fin lì c’ero.” Mormora Motivo osservando gli schemi e i dati di 74. Ovviamente non ci capisce niente.
“Mi servono altre informazioni.” A quell’affermazione la donna d’affari apre la sua valigetta di pelle e ne tira fuori gli ultimi dati sull’evento. Li passa alla cervellona che inizia subito ad analizzarli.
“Allora?” Chiede impaziente.
“Mm… la situazione non è per niente bella. Se vogliamo evitare il peggio dobbiamo scegliere tra due opzioni.”
“Sarebbero?” Motivo va a sedersi dall’altro lato del tavolo. Appoggia i gomiti sul metallo freddo e il viso tra i palmi delle mani.
“La prima scelta sarebbe la migliore. Insomma, c’è il 90% delle possibilità di non subire nessun danno. Però perderemmo il 99% del piacere.”
“E’ una cosa proponibile. La seconda?” 74 si sistema gli occhiali sul naso e dà un’altra controllata ai suoi calcoli.
“La seconda è quella di cui dovremmo preoccuparci.” Dice seria e professionale. Motivo la fissa confusa.
“Che vuoi…” Qualcosa le tira la gonna interrompendola. China il capo e nota Mini-Checca con in mano il suo orsacchiotto.
“E’ qui.” Sussurra divertita la bimba. C’è un sinistro sorriso infantile sul suo viso.
“Chi?” Qualcosa inizia a sbattere contro l’unica porta della stanzetta. Sono urti potenti e crescono di colpo in colpo.
“On, no! Tigre!” Urla Motivo prendendo subito in braccio Mini-Checca. Sale velocemente sul tavolo. La porta cede di botto e una tigre dal manto arruffato fa il suo trionfale ingresso. Digrigna i denti affilati e avanza lentamente verso di loro. 74 la fissa sorpresa. Poi prende tra le mani alcuni fogli pieni di scarabocchi incomprensibili, se non per lei.
“Devo avere sbagliato qualcosa. Avevo calcolato che arrivasse tra sei minuti… non quattro.” Borbotta mentre, con lentezza innata, sale sul tavolo e si mette accanto a Motivo. “Interessante. Gli ormoni devono essere fuori controllo.” Ovviamente non stacca nemmeno per un secondo gli occhi dal foglio. Anzi, prende la matita che tiene sopra l’orecchio ed inizia a riscrivere delle nuove formule. Tigre ruggisce feroce, facendo accapponare la pelle a Motivo. Mini-Checca non capisce il problema ed inizia a conversare tranquillamente con il suo orsacchiotto.
“Magari Tigre vuole solo giocare.” Propone pensierosa.
“Il sesso non è un gioco… cioè si… no! C’è un momento per tutto e questo non è quello del sesso!” Tigre ringhia in disapprovazione verso Motivo.
“La seconda opzione però riguarda proprio questo. Abbiamo il 95% delle possibilità di guadagnarci del piacere, sempre se siamo abbastanza veloci.”
“74 così la incoraggi soltanto!” La rimprovera isterica Motivo, la scienziata sbuffa.
“Io ti sto solo dicendo le due opzioni che abbiamo, me le hai chieste tu quattro minuti e ventinove secondi fa.” Guarda l’orologio appeso al muro. “Trenta… trentuno… trentadue… trentatré...”
“Taci! Va bene, ho capito! Ma qua non ci caviamo il ragno dal buco!” La pazienza di Motivo è alle stelle. Tigre inizia ad allungare le zampe verso le tre sul tavolo. Reclama ciò che per troppo tempo loro le hanno vietato. La passione. Il sesso.
“Ugo! Dio, Ugo! Alzati!” Grida la donna d’affari nel tentativo di svegliare la giovane dall’altra parte della stanza. Quella non si muove. “UGO!” Tigre salta verso il tavolo con le fauci spalancate. Motivo rimane in attesa del colpo fatale con gli occhi serrati, mentre stringe al petto Mini-Checca.
“Ah…! E’ possibile che non possa nemmeno dormire in santa pace?” La donna d’affari fissa Ugo, che ha bloccato Tigre legandole la frusta al collo. Tira con forza e il felino cade a terra. La frusta torna nelle mani della giovane. “Ora ci divertiamo, assatanata del sesso!” Dichiara con un ghigno provocatorio. La bestia ruggisce con rabbia e salta addosso all’altra. Quella la evita e schiocca la sua frusta a poca distanza dalle zampe del animale. Continuano a lottare.
“…74?”
“Tranquilla, Motivo. Ugo ha il 51% delle probabilità di sopravvivere.”
“Questo dovrebbe rassicurarmi?”
“E’ più della metà.” La donna d’affari sbarra gli occhi fissando scettica la scienziata.
“…Passiamo oltre, che è meglio. Quanto ci rimane?” 74 fa un rapido calcolo sulle dita.
“Meno di cinque minuti.”
“Dannazione!” Esclama nel panico.
“Vittoria!" Si voltano verso Ugo, che è seduta sulla schiena di Tigre. Con la frusta tiene chiuse le fauci della belva del sesso. Ha un’aria piuttosto soddisfatta. “Più tempo passa e meno sarò capace di tenerla a bada.” Confessa sottovoce mentre si avvicina per aiutare le tre a scendere dal tavolo. Tutte fissano Tigre, che si è addormentata in un angolo della stanza.
“Gatto!” Strilla Mini-Checca mentre corre verso di lei senza paura. Si rannicchia contro il pelo caldo, stringe l’orsacchiotto tra le sue braccine e si addormenta.
“E’ piena di coraggio!” Esclama sgomenta Ugo.
“E’ soltanto infantile e non si accorge del pericolo che corre.” La corregge 74.
“Forse dovremmo allontanarla da Tigre.” Propone preoccupata Motivo.
“Per adesso possiamo lasciarla riposare. Probabilmente Tigre si sveglierà tra due ore, come minimo.” Continua tranquilla la scienziata.
“Come fai a saperlo?” Domandano in coro le altre due.
“Perché se scegliamo la prima opzione non scatterà nessun istinto animalesco.”
“E se scegliessimo la seconda?” Chiede Ugo raccogliendo da terra il suo capello da cowboy. Lo spolvera e se lo calca nuovamente sul capo.
“Allora è meglio se usciamo da questa stanza e in fretta.”
“Io voto per la prima.” Dichiara subito Motivo alzando fulminea la mano, 74 la imita.
“Per me è indifferente.”
“Menefreghista.” Sibila tra i denti la donna d’affari. “Lo sai che senza il tuo voto non possiamo fare molto.”
“Datti una calmata. Non ho detto che non voto, ho detto che mi è indifferente. Quindi voi scegliete quella che vi sembra meglio e io vi appoggio.” Spiega Ugo guardando male l’altra. Quella sbuffa rassegnata.
"74, tira fuori il documento di comando, per favore." La scienziata si avvicina al tavolo e afferra un foglio. Le altre due le si mettono accanto.
"Quindi scegliamo la prima?" Chiede afferrando una penna. Ugo e Motivo annuiscono. 74 barra la prima opzione e poi firma in fondo al foglio. Lo passa alle altre due, che firmano a loro volta. 
"E' fatta!" Esclama la donna d'affari mettendo il documento nella borsa.
"Meglio se ti muovi. Ci è rimasto un minuto." Motivo spalanca gli occhi all'affermazione della scienziata e raggiunge correndo la porta.
"Ditemi buona fortuna!" Grida prima di andarsene.
"Ma anche no!" Ribatte stizzita Ugo. Si va a sdraiare insieme a Mini-Checca e a Tigre. Ha intenzione di schiacciare un altro pisolino.
"Non ne hai bisogno!" Afferma invece 74, che ha già calcolato tutto.

"Amore, insomma! Me lo passi quel fottuto asciugamano, si o no?!" Domanda stressata una ragazza nuda e bagnata in mezzo al bagno. Intorno a lei si è ormai creata una pozza d’acqua.
"...E-eh?"
"Oh! Ma ti sei imbambolata?" Domanda stranita.
"...S-stavamo pensando."
"Stavamo?! Ma che dici? Chi stava pensando?!"
"…Sapessi..."
"Non mi prende in giro, dai! Comunque io sto ancora aspettando l'asciugamano. Se no vengo lì e me lo prendo da sola. Prima però te le suono." Minaccia irritata.
"No, grazie... ecco, tieni." La ragazza fradicia si copre velocemente col panno caldo. Un sospiro soddisfatto lascia le sue labbra.
"Scommetto che volevi saltarmi addosso, vero, Fre?" Afferma con l'aria furbetta.
"Co-cosa te lo fa pensare?"
"Mah... il modo in cui mi fissavi, forse? Sai, lo sguardo perso e la bava alla bocca. Come se ti stessi facendo dei filmini mentali su noi due."
"...All'incirca... ma per oggi passo." La ragazza sorride divertita e si avvicina all'uscita del bagno. Poi di punto in bianco si volta.
"Hai fatto la scelta giusta... ho il ciclo." Se ne va.


Motivo, Ugo e 74 si guardano tra di loro allibite.
"Wow... che colpo di scena." Sussurra esterrefatta la donna d'affari.
"Beh, abbiamo fatto davvero la scelta giusta." Commenta quella vestita da Indiana Jones.
"Mm... allora i miei sospetti erano giusti."
"Tu lo sapevi, 74!? Perchè non ce l'hai detto subito?!" Sbraita Motivo con gli occhi spalancati.
"Ma dai, è stato divertente."
"Taci, Ugo. Tu ti diverti sempre troppo."
"E tu troppo poco. Comunque 74 avrà avuto i suoi buoni motivi per non dircelo.” Guarda la donna con gli occhiali. “Non è vero?" Subito l’interpellata afferra dei fogli e li legge velocemente. Si schiarisce la voce.
"Se ve lo avessi detto...” Ugo simula il rullo dei tamburi battendo rapida le mani sul tavolo. “Non mi avreste ascoltata." 74 torna a sedersi e riprende a lavorare come se niente fosse. Ugo fissa divertita la faccia ammutolita di Motivo.
"Ehi, cocca! Sveglia! Tra un po’ la nostra ragazza vorrà vedere un film e ci ritroveremo di nuovo tutte e tre qua a decidere le varie opzioni. Ma sia chiaro che non riguarderemo Twilight.” Schiocca le dita con forza. “Ora alza i tacchi e vai a ritirare il documento per il comando. Su, su!" Ugo se ne torna, per la terza volta, a dormire. Motivo si volta meccanicamente e riprende a fare il suo lavoro da fattorina. La coscienza ha sempre molte cose da fare.
  
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