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Autore: AryYuna    28/12/2013    5 recensioni
“ « Il fatto strano, Harry, è che potevi non essere tu. La profezia di Sibilla poteva applicarsi a due giovani maghi: entrambi nati quell’anno alla fine di luglio, e i genitori di entrambi facevano parte dell’Ordine della Fenice ed erano sfuggiti a Voldemort tre volte. Uno, naturalmente, eri tu. L’altro era Neville Longbottom » ”
E se Voldemort avesse scelto Neville?
Rating alzato ad arancione per una scena del capitolo 13.
ATTENZIONE: questa fic non è stata abbandonata, ma è temporaneamente sospesa.
(messaggio aggiornato al: settembre 2015)
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Mangiamorte
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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   Natale è appena passato, ma faccio in tempo a farvi gli auguri per il nuovo anno, perché sia sereno e pieno di risate. Buon 2014, ragazzi! E i miei più grandi ringraziamenti a chi continua a seguirmi, soprattutto a Serpentina, _pollina_ (benvenuta!), lunadistruggi, Erodiade e Butterfly90!
   



Capitolo 15



   Severus Piton si concesse appena qualche minuto per osservare il viso di cui era ancora innamorato dopo tanti anni. Nonostante la pelle troppo pallida e le rughe scavate dal dolore di quell’insensata tortura, era bella come sempre. Le accarezzò i capelli, seguì il contorno delle guance col dorso della mano, le sfiorò appena le labbra col dito, poi si costrinse ad alzarsi, a chiudere gli occhi, a respirare.
   Lily non era sua. Non lo sarebbe mai stata. Lui non avrebbe mai potuto baciare quelle labbra, quindi perché torturarsi così? Era stata già una tortura sufficiente trovarla pallida e priva di sensi sui gradini di casa - avrebbe scoperto chi fossero i colpevoli e l’avrebbero pagata cara.
   Si passò una mano sul viso e prese un respiro profondo per prepararsi a fare ciò che doveva. Tornò a guardare Lily, esaminando brevemente le possibilità; sapeva qual era la strada più semplice, quella più facile; e sapeva qual era la strada giusta.
   Salazar… perché la amava tanto?
   Si alzò il cappuccio del mantello sulla testa, fino a coprire parte della fronte e tenere in ombra il resto del viso, poi si chinò a prendere tra le braccia la donna che amava, avvolta nella coperta che aveva fatto apparire per tenerla al caldo e, piroettando su se stesso, si Smaterializzò con lei.
   Apparve tra gli alberi in fondo alla strada principale di Godric’s Hollow, la strada dove viveva la sua Lily, e capì subito di aver commesso un errore: benché invisibili ai babbani, due Auror erano in piedi di fronte alla villetta dei Potter, impegnati a raccogliere le tracce di magia lasciata dai Mangiamorte che avevano rapito la donna. E poco più in là, Potter stesso col fidato amico Black al suo fianco, osservava la scena. L’espressione sul volto di Potter colpì per un momento Severus, ma un momento dopo il giovane Mangiamorte sentì come una stretta al cuore.
   Avrei dovuto immaginarlo.
    Nonostante tutto l’odio che c’era tra loro, nonostante gli scherzi - il bullismo - di Potter, nonostante fossero e sarebbero sempre stati avversari, nemici, Severus sapeva che anche Potter amava Lily. E poteva non essere l’uomo giusto per lei, poteva non essere degno di inginocchiarsi di fronte a lei o leccare la terra dove lei camminava, ma non era possibile fraintendere l’espressione di pura devastazione che c’era ora sul suo volto. Era come se la luce per lui fosse svanita.
   Si costrinse a distogliere lo sguardo e a seguire i movimenti degli Auror. Era stato sciocco da parte sua non considerare che Potter avrebbe chiamato le autorità; la sua mente valutò in fretta le scelte: lasciare Lily e Smaterializzarsi? Gli Auror avrebbero potuto accorgersene. Avanzare alla luce con la dona svenuta tra le braccia? Sarebbe stato come costituirsi per un reato che non aveva commesso.
   Guardò Lily, che ancora non si era svegliata, chiedendosi se i suoi aggressori non avessero calcolato anche quella situazione, non avessero voluto far ricadere la colpa su di lui come parte della “punizione”.
   Cercò di restare nascosto tra gli alberi mentre continuava a osservare l’operato degli Auror. Finiti i rilievi, si avvicinarono a Potter e Black e scambiarono qualche parola con loro; Severus non riusciva a sentire cosa si stessero dicendo e non osava tentare un incantesimo per aumentare il proprio udito, ma vide Potter annuire, la stessa espressione svuotata e distrutta ancora sul viso. Vide Black mettere una mano sulla spalla dall’amico, vide gli Auror allontanarsi per Smaterializzarsi, vide Potter stringere i pugni per la rabbia e dire qualcosa che aveva tutta l’aria di essere una promessa. Vide Black sospirare, la mano ancora sulla spalla del suo compagno di bravate.
   Quando gli Auror si Smaterializzarono, Severus capì che era la sua occasione. Avanzò silenzioso tra gli alberi per avvicinarsi il più possibile alla villetta dei Potter, la mente concentrata sull’obiettivo, gli occhi su viso di Lily, cercando di assorbire più che poteva della sua presenza prima di doverla salutare di nuovo - per sempre?
   Fece il secondo errore della giornata.
   Per qualche motivo, si chiese cosa avrebbero pensato i suoi vecchi compagni Serpeverde - ora Mangiamorte - se avessero visto l’astuto Severus Piton così perso per quella Sanguesporco da smettere di ragionare. Se avessero saputo che effetto aveva Lily su di lui, si sarebbero limitati a metterlo in ridicolo di fronte al Signore Oscuro, per punirlo.
   Troppo preso da ciò che stava facendo, e cullato dalla falsa sensazione di sicurezza che gli aveva dato la partenza degli Auror, Severus non vide Potter e Black muoversi verso di lui - per rientrare in casa, probabilmente - e fu solo quando udì le loro voci che se ne accorse. Ma per allora era troppo tardi.
   
   Gli Auror avevano terminato i rilievi di base e gli avevano comunicato che avrebbero dato ora il via alle indagini.
   James sapeva cosa significava: non avevano trovato nulla, nessuna traccia magica, nessun segno dei mostri che avevano preso la sua Lily; ora avrebbero dovuto cercare altre piste, anche se avevano tutti riconosciuto l’operato dei Mangiamorte.
   Ma perché Lily? Era Nata Babbana, sì, ma ce n’erano tanti come lei. Perché venire a prenderla a casa?
   Perché la sua Lily?
   James giurò vendetta.
   « James? » lo chiamò di nuovo Sirius notando i pugni stretti dell’amico; aveva ancora una mano sulla sua spalla per conforto, per supporto.
   James non rispose. « Li farò a pezzi con le mie mani. Fanculo la bacchetta » disse invece.
   Sirius sospirò. Era raro vedere James arrabbiato per davvero; di tutti loro, era quello solare, quasi infantile nella sua ingenua allegria, nel suo aperto entusiasmo. Nella sua innocenza. Era quando avevano affrontato i Mangiamorte per la prima volta, durante il loro settimo anno, che Sirius aveva per la prima volta visto il lato oscuro di James: quando Lily era stata in pericolo davanti ai suoi occhi.
   « Entriamo, James. Fa freddo » cercò di suggerire. « Oppure potremmo andare dai Weasley, riprendere Harry e portarlo a casa… »
   Questo sembrò risvegliare l’amico, come Sirius sperava.
   « No, è più al sicuro lì. I Mangiamorte potrebbero tornare ». Ma a fare cosa? Era già inspiegabile che avessero preso Lily. « E poi così si distrarrà e non noterà… »
   James si interruppe: Harry era abbastanza piccolo da non notare troppo di ciò che accadeva intorno a lui mentre era occupato, mentre, se fosse stato a casa, avrebbe presto cercato la mamma… Ma per quanto avrebbero potuto tenerlo distratto? E… se la mamma non fosse tornata? Quanto ci avrebbe messo a dimenticare il suo viso, la sua voce, a chiedere di lei?
   « James, stai saltando a conclusioni affrettate » richiamò la sua attenzione Sirius, ben sapendo su che strada si stessero dirigendo i pensieri dell’amico. « Vedrai che gli Auror la ritroveranno » disse riuscendo finalmente a guidare James verso la casa.
   « Dovrei essere in giro a cercarla anche io ».
   « Ha sentito gli Auror, è meglio che resti qui, in caso i rapitori decidano di mandarti un gufo o contattarti in qualche modo ».
   « I Mangiamorte non rapiscono la gente per chiedere un riscatto » sbuffò James con rabbia.
   L’amico non se la prese; sapeva che la rabbia non era rivolta a lui. Avrebbe voluto fargli notare che non c’era nessuna prova concreta che si trattasse di Mangiamorte - benché sapesse lui stesso che era un’obiezione priva di senso - quando notò un movimento tra gli alberi di fianco alla villetta.
   Anche James lo notò, perché sguainò la bacchetta e la strinse forte. La rabbia nei suoi occhi si tramutò in determinazione e odio. Sirius lo seguì.
   
   Quando si accorse che Potter e Black si stavano muovendo, era troppo tardi per rendere invisibile se stesso e Lily. Avrebbe potuto Smaterializzarsi con lei, ma a quella distanza i due ex-Grifondoro avrebbero potuto bloccarlo prima che completasse mezzo giro. Non gli restavano molte scelte. Fece ancora un passo, gli occhi sul bel viso di Lily, e si chinò per poggiarla delicatamente sul terreno, fiducioso che il marito innamorato si sarebbe precipitato da lei prima che la coperta in cui era avvolta si gelasse al contatto con la neve caduta nella notte; sperò solo che Black fosse più preso dai suoi amici che dall’uomo incappucciato che aveva riportato Lily.
   Ma per la seconda volta, scoprì di aver sottovalutato le similitudini tra Potter e lui: non appena l’ex-Cacciatore Grifondoro vide l’uomo incappucciato, prima ancora di scorgere il rosso dei capelli di Lily tra le pieghe della coperta, la sua rabbia repressa esplose.
   « Ehi! » urlò Potter con tutto il fiato ch aveva in gola, incurante di quanti avrebbero potuto sentirlo benché invisibile.
   Severus trasalì e alzò la testa, incrociando per un istante lo sguardo dei Potter da sotto il cappuccio. Sapeva che il proprio viso era nascosto, ma sapeva anche che, dopo sette anni da rivali a Hogwarts, Potter non avrebbe avuto bisogno di vederlo in faccia per riconoscerlo. Si alzò di scatto e prese la bacchetta, pronto a difendersi indietreggiando di nuovo verso la protezione degli alberi.
   Potter sollevò la propria bacchetta quasi contemporaneamente e inaspettatamente la sua bocca articolò « Cru… »
   « James! » lo fermò Black inorridito, inginocchiato accanto a Lily, una mano sospesa a mezz’aria sopra il suo viso, gli occhi spalancati verso l’amico che gli dava le spalle a poca distanza.
   Potter non terminò la Maledizione Senza Perdono, ma non reagì in altro modo al richiamo di Black; continuò a tenere la bacchetta puntata contro l’uomo incappucciato, l’odio nello sguardo. Severus non osò muoversi di un passo, la mente che rapidamente esaminava le sue possibilità.
   « James, è viva » disse Black con voce più bassa, più… dolce. E fu come se qualcuno lo avesse liberato dall’Incantesimo della Pastoia: le sue spalle si rilassarono, la linea della sua schiena di ammorbi, la presa sulla bacchetta si allentò pur restando salda. Nei suoi occhi, dove prima c’erano odio e orrore, apparve per la prima volta una luce. L’odio però rimase, la bacchetta non si abbassò.
   « Chiama i Guaritori » disse la sua voce, più bassa di quando aveva urlato la quasi-Maledizione, rauca.
   Severus pensò freneticamente a un modo per sfruttare la situazione, ma di fronte a lui non c’era il James Potter che lo aveva appeso a testa in giù al quinto anno, c’era un uomo posseduto dall’odio e dal dolore. C’era un uomo che non conosceva.
   « James, cosa vuoi fare? » chiese la voce di Black, ancora con quel tono di dolcezza che, sinceramente, Severus non si sarebbe mai aspettato da lui.
   « Dargli ciò che merita » rispose Potter gelido, ma ancora non si mosse. Severus sperò che la presunta nobiltà d’animo dei Grifondoro non fosse solo una di quelle cazzate con cui gli idioti di quella Casa amavano riempirsi la bocca.
   « Allora chiama gli Auror, James » disse Black senza muoversi da vicino a Lily. « Loro lo arresteranno e processeranno e… »
   « Processarlo? » ripeté Potter sputando la parola come un insulto. La mano che reggeva la bacchetta tremò, l’altra si strinse a pugno. « Non merita un processo ».
   « Tutti meritano un processo, James » ribatté gentilmente l’amico. Severus notò che continuava a ripetere il nome di Potter, come se in qualche modo servisse ad ancorarlo. « E, quando lo dichiareranno colpevole, lo porteranno ad Azkaban ».
   Severus, suo malgrado, rabbrividì.
   « Non è abbastanza » disse a bassa voce Potter.
   « James… Se lo uccidi, arresteranno te… »
   « Non mi importa! » urlò l’ex-Cacciatore.
   « E che ne sarà di Lily e Harry, senza di te? »
   La bacchetta tremò ancora e Potter, per la prima volta, sembrò rendersi conto della situazione. Severus non avrebbe mai immaginato di dover un giorno essere in debito verso Black - era più che certo che quando gli aveva detto, al quinto anno, come entrare nella Stamberga Strillante mentre il suo amico lupo mannaro si stava trasformando lo avesse fatto per ucciderlo. Eppure…
   Potter agitò la bacchetta e Severus ebbe appena un attimo per pensare a come proteggersi dallo Schiantesimo prima che questo fosse scagliato. Cadde a terra fingendo di essere stato colpito - e, cavolo, il terreno era davvero gelido e duro - poi udì il suo avversario formulare l’incantesimo per richiamare gli Auror. Sapeva che gli agenti del Ministero ci avrebbero messo pochi secondi ad accorrere, ma dovette aspettare che finalmente Potter si voltasse verso Lily per fare la sua mossa.
   Proprio mentre risuonava il pop della Materializzazione degli Auror, Piton rapidamente rotolò su un fianco per simulare la piroetta della Smaterializzazione e svanì sotto gli occhi dei due uomini dei Ministero mentre Potter si voltava di nuovo verso di lui urlando « No! »



   Come detto nelle note dello scorso capitolo, questa è una delle scene che avevo programmato per prime quando ho avuto l’idea per questa fanfiction. In realtà avevo immaginato più sangue (XD), ma non sarebbe stato adatto ai personaggi. D’altra parte, per il sangue c’è sempre tempo *risatina diabolica* Spero che non troviate il mezzo Crucio di James OOC - dopotutto anche il figlio, alla fine del quinto, ha il suo “momento maledizione” dopo la morte di Sirius: per come lo vedo io, James è un tipo allegro e solare, di certo il più positivo tra i Malandrini, ma per Lily farebbe di tutto. D’altra parte, sono convinta che anche Severus la amasse (nonostante io non sia propriamente una fan del pipistrellone e del suo concetto contorto di amore), e che in qualche modo in questo i due ragazzi si somigliassero. Ah, se mi sentissero… mi sa che mi picchierebbero XD
   Ok, sto andando a ruota libera.
   Col prossimo capitolo, probabilmente, torneremo a seguire gli altri personaggi. Spero che il capitolo mono-tematico vi sia piaciuto; non volevo trascinare la faccenda del rapimento per trenta capitoli essenzialmente “allungando il brodo” senza concludere niente.
   Buon 2014, gente! :)
   

   
 
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