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Autore: TheHeartIsALonelyHunter    01/01/2014    4 recensioni
Questo era Jack per te: calore, fuoco che riscaldava il tuo cuore quando, dopo una giornata sulla neve, sentivi le membra gelare lentamente.
Questo era Jack per te: compagno, amico, fratello, fiaccola ardente. Strano che sia morto nella morsa fredda dell’inverno quando riusciva a portarti l’estate nel cuore, col suo sorriso dolce e calmo.
[Quarta classificata a parimerito e vincitrice del premio Lacrima al contest "I love you Brother!" indetto da EmmaStarr sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jack Frost, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Jack… Io ho paura…”
“Lo so, lo so… Ma andrà tutto bene… Ci divertiremo un mondo, invece!”


 
Così era sempre stato il vostro rapporto.
Ogni volta che tu avevi paura, ogni volta che tremavi, ogni volta che rischiavi di cadere, come allora stavi per cadere in quel laghetto, lui arrivava a sostenerti. Era la tua colonna portante, Jack, il tuo sostegno, il tuo bastone, come quel bastone che allora ti aveva salvato (che lui aveva usato per salvarti).
Agli occhi dei suoi amici Jack era il boss, il capo della banda, quello che, senza fare nulla, dimostrava la sua superiorità. Aveva il gene del comando, tuo fratello: un’aura che lo circondava e che agli occhi degli altri lo faceva sembrare estremamente superiore, quasi un dio rispetto agli altri ragazzini comuni mortali.
Ma la verità era che anche lui era fragile, e anche tanto: i litigi continui tra i vostri genitori lo minavano profondamente, e più di una volta l’avevi sentito sussurrare nella notte “Nessun emozione”. E quando la mattina gli chiedevi spiegazioni, confusa, lui replicava, con una sonora risata:
“Devi averlo sognato, Tay!”
Tu sapevi che non era così, ma non ribattevi: non c’era verso di combattere contro Jack, e comunque non avresti voluto e potuto.
Alla luce calda del sole, Jack era freddo come il ghiaccio verso di te. Ti ignorava, scherzava su di te, a volte di offendeva profondamente. Cos’altro avrebbe potuto fare davanti alla sua banda di teppistelli?
Lo odiavi quando si comportava così: nessun emozione, solo tanta, fredda indifferenza, nessun affetto fraterno, nulla che indicasse quell’amore che avrebbe dovuto esserci fra voi.
Ma sotto il bagliore argenteo e freddo della luna, quando eri tu a sentirti congelare, era Jack a scaldarti, diventando sole e fuoco, compagno e fratello, non più indifferente spettatore della tua vita ma partecipe e attento osservatore. Non era più il Jack che si arrampicava sugli alberi spericolatamente solo per dimostrare che lui era “il capo”. Era semplicemente Jack, il suo fratellone.
Puoi affermare con la stessa certezza con cui sai che cento volte, mille volte, lui ti avrebbe salvato se ne avesse avuto il tempo, di aver conosciuto solo tu il VERO e puro Jack Frost: il ragazzo dolce e delicato che si dimostrava freddo come il ghiaccio ma che era caldo come il fuoco vicino al quale si rifugiavano la sera ad appoggiarsi l’uno all’altro, ignorando tutto e tutti. La triste apatia di vostra madre, la dipendenza di vostro padre, sicuri che niente e nessuno vi avrebbe mai separati.

“Ti direi mai una bugia?”
“Sì, tu dici sempre bugie!”
“Bè… Non, non questa volta. Andrà tutto bene, OK? Andrà tutto bene. Devi fidarti di me”.
 
C’erano stati giorni in cui, vicino al fuoco, ne avevi sentito la mancanza in maniera insopportabile.
Giorni in cui, quando la notte diventava fredda, desideravi il suo braccio intorno al tuo corpo a riscaldarti.
Giorni in cui lo odiavi intensamente con tutta te stessa perché ti aveva salvato dalle acque fredde del lago solo per gettarti nella fredda indifferenza del mondo.
Giorni in cui hai cominciato a risollevarti lentamente, pensando che se Jack ti aveva salvato non era stato per vederti, lentamente, deperire e morire. Come era morto lui.
Giorni in cui hai alzato gli occhi al cielo d’inverno, osservato i bambini che un tempo erano i teppistelli di Jack ricominciare, come tu avresti dovuto ricominciare.
C’è poi un giorno in cui incontri David, e scopri che era il migliore amico di Jack.
Un giorno in cui gli sorridi dolcemente e gli posi un dolce bacio sulle labbra calde per l’imbarazzo.
Un giorno in cui ti stringi a lui davanti al fuoco per scampare al freddo della neve e anche al freddo che, ogni tanto, attanaglia il tuo cuore.
Un giorno in cui ringrazi Jack per averti salvato dalle acque fredde del lago, perché se è vero che nel mondo c’è tanto freddo da poter congelare le ossa, c’è anche tanto calore pronto a essere trovato.
Questo era Jack per te: calore, fuoco che riscaldava il tuo cuore quando, dopo una giornata sulla neve, sentivi le membra gelare lentamente.
Questo era Jack per te: compagno, amico, fratello, fiaccola ardente. Strano che sia morto nella morsa fredda dell’inverno quando riusciva a portarti l’estate nel cuore, col suo sorriso dolce e calmo.
C’è un giorno in cui ti siedi davanti al focolare con David (tuo marito) e con Elizabeth che vi sgambetta intorno. Il giorno più caldo della tua vita.
C’è un giorno in cui ritorni al lago e ti ritrovi a ricordare quel pomeriggio di tanti, tanti inverni prima.
Il pomeriggio in cui Jack aveva deciso di sacrificarsi per darti qualcosa di più di quella straziante vita fatta di gelo che si accaniva su di voi.
Il pomeriggio in cui la tua colonna era scomparsa facendo crollare la tua intera struttura, in cui il tuo bastone ti era stato sottratto crudelmente per farti cadere a terra con la guancia premuta su uno strato di neve fresca.
Ed ora eccoti lì, dopo più di venti anni, con tuo marito, tua figlia e tanti, troppi ricordi che fanno ancora male, troppo male.
Freddo. Tanto freddo.
Richiudi gli occhi, scacciando le lacrime indietro: ormai il passato è alla tue spalle, e tu sai di aver vissuto la tua vita al meglio. Grazie a Jack. Grazie al tuo fratellone.
Avrebbe dovuto esserci anche lui.
Non è il momento di lamentarsi.
Ciò che è fatto e fatto.
E sai che lui ci sarà per sempre, anche se forse non puoi vederlo.
Lui vive in te, nei tuoi ricordi, nel tuo riflesso, e veglia su te come ha fatto in vita.
Quando riapri gli occhi ti sembra di rivederlo, per un istante, sul ghiaccio che ricopre il laghetto.
È solo un istante, poi l’illusione (o forse non era illusione?) svanisce.
“Tutto bene, Taylor?” domanda David, stringendoti a sé.
Ti avvicini lentamente alla superficie del laghetto, con passi lenti e studiati.
Ti specchi, cerchi la sua figura, ma l’unica cosa che vedi è il tuo riflesso.
E per un istante tremi.
Avete gli stessi occhi di ghiaccio.
“Tutto bene” sussurri.
Afferri il braccio di David e, con Elizabeth che vi trotta dietro, ti avvii verso casa.

 
Wait
There's no mountain too great
Oh, oh, iyo
Hear these words and have faith
Oh, oh, iyo
Have fait
 
Jack si appoggia al bastone e osserva la donna allontanarsi con un sorriso sul viso.
Non sa perché, ma la visione del suo viso ha risvegliato in lui qualcosa, non sa neanche lui bene cosa. Sogni, spezzoni di illusioni, immagini sconosciute.
Forse solo ricordi.
Il ragazzo alza le spalle e ritorna a ghiacciare l’albero.
Forse un giorno lo ricorderà.

 
He lives in you
He lives in me
He watches over
Everything we see
Into the water
Into the truth
In your reflection
He lives in you
 
 

 
  
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