Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lola_    04/01/2014    3 recensioni
Tra Christmas Crackers, pudding e ceppi da accendere: il Natale di Draco e Hermione.
Avvertenze: giusto una punta di fluff (perché a Natale non fa mai male).
[Prima classificata al contest: "Una canzone per Natale - A Merry Harry Christmas" indetto da Emily_Kingston]
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K.Rowling. La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Aiutatemi a dire brutta -.-‘
La storia non mi piace per niente, la odio e se fosse stata su carta stampata l’avrei bruciata con sadica soddisfazione. Se non fosse obbligatorio pubblicare le storie che partecipano a un contest, l'avrei lasciata marcire nei meandri più oscuri del mio computer.





Grazie mille alla giudiciA per il giudizio e per il banner *.*




Shake up Christmas




[IMG]http://imageshack.com/a/img11/3135/i4iv.jpg[/IMG]




 
 
 
Shake up the happiness
Wake up the happiness
Shake up the happiness
It's Christmas time


Si Smaterializzò sul primo gradino davanti alla porta di casa e rimase per un attimo a fissare la ghirlanda di pungitopo appesa davanti a lui. Era solo il primo indizio di quello che avrebbe trovato all’interno.
Con gioia e fretta nascoste, si decise a entrare e subito un forte profumo di cannella e buccia di limone lo investì.
Profumo di vita.
Profumo di casa.
Lentamente, si tolse la giacca e la consegnò, insieme alla sciarpa, all’elfo apparso accanto a lui. L’esserino indossava un cappellino rosso con un pon-pon bianco e un maglione con delle renne cucite sopra.
Draco si passò una mano fra i capelli, per togliere qualche fiocco di neve che dispettoso si era posato su di lui, come a ricordargli il gelo che viveva al di fuori di quelle mura.
Lontano da lei.
Si diresse verso il salotto, dal quale proveniva un’allegra canzone natalizia che lo invitava a unirsi a quella felicità tipica delle feste. Tutta la casa era ricca di fiocchi rossi, lucine colorate, ghiaccioli scintillanti e rametti di Stelle di Natale appesi ovunque.
Arrivato sulla soglia della sala, si fermò per ammirare lo spettacolo che aveva di fronte, appoggiandosi con una spalla allo stipite della porta.
Era lì.
Bella come solo lei poteva essere, vestita come una bambina e, inspiegabilmente, sorridente allo stesso modo. Riempiva la villa di quell’amore che solo una donna è capace di provare, accarezzando ogni angolo come se fosse un figlio, colorando le zone ombrose e donando vita agli oggetti inanimati.
Era in cima a una scala, accanto a un gigantesco abete ancora spoglio, e si sporgeva verso la punta, cercando di infilare la stella luminosa sulla cima.
La fissò sorridendo appena, studiando ogni suo movimento, rapito da quel colore che la abbracciava interamente:
(il colore che era stato della sua Casa a Hogwarts, il colore di quella dolcezza e passione che la contraddistinguevano).
maglione rosso come il Natale che si accingevano a trascorrere insieme; labbra rosse come il peccato – come l’amore.
Quando la ragazza riuscì nel proprio intento, decise che era ora di uscire allo scoperto, visto quanto odiava essere ignorato.
- Non avrei mai pensato di dire una cosa del genere, - cominciò credendo di averla colta di sorpresa, ma quello che non sapeva, era che lei si accorgeva sempre del suo sguardo. Lo sentiva sulla pelle come una carezza prepotente che la costringeva a distogliere la propria attenzione da tutto ciò che non fosse lui. – Ma sei una dannata strega, Granger. Potresti decorare l’albero in un attimo con qualche incantesimo. –
Hermione lo guardò, prima di poggiare la scala alla parete; Malfoy non aveva neanche idea da dove saltasse fuori quell’aggeggio.
- Sei tornato, finalmente, - lo salutò, nascondendo un timido sorriso che spingeva per farsi notare. – Non posso credere che tu abbia lavorato anche alla Vigilia di Natale, - disse con disappunto.
Sul tavolino basso c’era una grande scatola, contenente palline colorate e fiocchi da appendere sui rami dell’abete. Mentre parlava, faceva avanti e indietro riempendosi le mani di decorazioni e mettendole poi sull’albero. Ogni tanto aggiungeva anche una delle candeline che erano sul tavolo, precedentemente incantate in modo che non si consumassero mai e non bruciassero quello che le circondava.
Niente a che vedere con quello che invece c’era tra loro: un sentimento capace di abbattere castelli, rovinare vite e conquistare continenti. Infiammava tutto ciò con cui veniva a contatto, lasciando dietro di sé una scia di carbone e polvere; un impeto talmente travolgente da non riuscire a essere fermato, men che meno distrutto.
 
 
 
Once upon a time in a town like this
A little girl made a great big wish
To feel the world full of happiness
And be on Santa's magic list
 
 
 
Malfoy alzò gli occhi al cielo, prendendo un biscotto al pan di zenzero dal piatto posato sulla scrivania. – Sono stato via solo un paio d’ore. – Le si avvicinò, mentre continuava imperterrita il proprio lavoro. – E non mi hai ancora spiegato perché non lo fai con la bacchetta. –
Hermione si voltò a guardarlo,
come se non avesse seguito distrattamente ogni suo movimento fino ad allora,
rubandogli il dolcetto già morso, per portarselo alla bocca.
– Perché, - parlava come se si stesse rivolgendo a un bambino. – Quando ero piccola, facevo l’albero di Natale con i miei genitori, ovviamente senza l’uso della magia. Questa è la prima volta che lo faccio senza di loro, che comincio una nuova tradizione e voglio mantenere in qualche modo qualcosa che mi ricordi la mia infanzia, – lo guardò un po’ incerta, quasi temesse che lui la vedesse per la prima volta e provasse disgusto nei suoi confronti. – Per cui ho deciso di appendere le decorazioni e cucinare, senza magia. Solo per oggi. –
Draco la fissò serio.
Lui la vedeva già: al di là della ventina di libri che si portava sempre dietro, oltre quel cespuglio indomabile.
Lui aveva imparato a vedere la strega oltre la Mezzosangue; la donna oltre la secchiona.
Si piegò per darle un leggero bacio sulle labbra, delicato come una foglia che si posa sul terreno. – È una cosa ridicola, lo sai? – Sussurrò. Il tono era tutto meno che derisorio o astioso, così Hermione si limitò ad annuire lentamente senza neanche accorgersene, ancora immersa nel vortice creato da quelle dolci parole.
La lasciò andare delicatamente, avvicinandosi di nuovo alla scrivania e finendo il biscotto in un boccone solo, questa volta.
- Quinfi, - iniziò a dire con la bocca piena. – Queffi biccoffi l’hai fatti fu? –
- Malfoy, non ti hanno mai insegnato l’educazione? – Lo prese in giro. – Comunque sì, li ho fatti io. È la Vigilia anche per gli elfi. –
Il ragazzo sbuffò esasperato. Ovviamente senza farsi sentire, altrimenti la Granger sarebbe stata capace di cominciare una delle sue crociate sugli elfi domestici e sull’impegno che aveva messo per far passare la legge che li aveva resi liberi.
Portò il piatto con sé sul divano e divorò più della metà dei dolci rimasti, mentre continuava a fissare l’altra, intenta ad appendere le palline sui rami più bassi. Il silenzio era riempito dalle candide note emesse dalla radio di legno sul caminetto. Da quello che aveva capito, la Granger ci aveva aggiunto anche le canzoni babbane, perché ogni tanto ve n’era qualcuna che lui non aveva mai sentito e nessuna parlava di calderoni o incantesimi.
 
 
 
There's a story that I was told
And I wanna tell the world
Before I get to old
I don't remember it
So let's December it
And reassemble it oh yeah
 
 
 
- Hai intenzione di aiutarmi o resterai tutta la sera seduto lì? –
- Non vorrei mai intromettermi nella tua infanzia. –
– Ti sei già intromesso tante volte. -
Si irrigidì impercettibilmente: non gli piaceva ricordare il passato, soprattutto con lei, la ragazza che aveva perseguitato per anni, contro cui aveva combattuto e con cui adesso conviveva. Non rinnegava quello che era stato, ma voleva lasciarselo alle spalle. Rinchiuderlo in una parte della mente e tenerlo imprigionato con catene che sapevano di errori e false convinzioni.
Quando le aveva proposto di andare a vivere con lui, era sembrata una domanda buttata lì per caso, invece Draco si era già dato da fare per eliminare le celle sotterranee e la stanza in cui Hermione era stata torturata da Bellatrix durante la guerra.
Lei non gli aveva mai detto niente a proposito, ma si era accorto che ogni volta che restava a dormire a Villa Malfoy evitava quella parte di casa, preferendo fare un percorso più lungo.
La ragazza, consapevole del disagio dell’altro, lo guardò rassicurante. Quando aveva cominciato quella storia, aveva dovuto prendere l’irreversibile e consapevole decisione di perdonargli tutto quello che aveva fatto e che era stato. Rinfacciargli durante ogni litigata gli sbagli che aveva commesso, sarebbe stato meschino. Sapeva con chi aveva a che fare e non lo avrebbe mai dimenticato; questo, però non le impediva di abbandonarsi del tutto fra quelle braccia protettive - che una volta era state come spire di un serpente - e in quel sentimento che aveva il sapore di rischio e perfezione.
Gli fece cenno di avvicinarsi e gli passò qualche pallina colorata da appendere.
- Ti ricordi dov’eravamo esattamente un anno fa? –
Malfoy ghignò andando dall’altra parte dell’albero per aiutarla. Anche lui rigorosamente senza usare nessun incantesimo. – Tu che dici? – La guardò in modo irriverente.
In un anno erano cambiate tante cose: loro erano partiti da una festa di Natale al Ministero della Magia, durante la quale avevano passato il tempo lanciandosi frecciatine velenose che avevano portato infine a un inaspettato
(ma forse nemmeno troppo)
bacio rabbioso e passionale.
Lingue che litigavano – denti che mordevano – mani che graffiavano.
Per quanto incredibile fosse, entrambi si erano accorti subito che non sarebbero riusciti a dimenticare quell’episodio, così avevano cominciato a trovare ogni scusa possibile per vedersi.
Per litigare.
Per viversi.
Ovviamente era stata Hermione la prima a essere sincera, mentre lui, dall’alto della sua arroganza, fingeva di non provare interesse, ma era troppo tardi: ormai la ragazza aveva imparato a conoscerlo e a percepire la nota d’ansia dietro il tono freddo quando le chiedeva di pranzare insieme o il fastidio in fondo allo sguardo quando la vedeva ridere con un collega.
- Eri stato odioso per tutto il tempo, - lo accusò.
- Io? Chi mi ha versato addosso un drink? – Le ricordò. Hermione rise, rammentando l’espressione dell’altro quando gli aveva rovesciato l’Acquaviola in testa, guardando ipnotizzata le gocce che accarezzavano la mascella squadrata e le palpebre fragili.
- Sì, be’, te l’eri meritato. –
- Attenta, ragazzina, potrei decidere di vendicarmi. –
Il tono era talmente malizioso che Hermione rabbrividì, ma non di paura.
- Non vedo l’ora, - sussurrò.
 
 
 
Let me meet a girl one day that
Wants to spread some love this way
We can let our souls run free and
She can know some happiness with me
 
 
 
Malfoy alzò un angolo della bocca divertito.
Probabilmente non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce (né ce n’era bisogno, perché lei lo capisse), tuttavia si sentiva davvero felice. Perfino fare una cosa stupida come decorare l’albero di Natale diventava bella, grazie a lei.
La guardava di sottecchi, attirato dal lembo di pelle delicato che restava scoperto dal maglione quando Hermione si alzava sulle punte per arrivare ai rami più alti. Lei intercettò la sua occhiata e gli fece un sorriso imbarazzato.
Dopo un anno, arrossiva ancora sotto il suo sguardo ed era una cosa che al suo ego piaceva da matti.
La trasse a sé con forza, facendola sbattere contro il proprio petto e la baciò prendendole il viso fra le mani. Non le diede neanche il tempo di rendersi conto della situazione, che la sua lingua già chiedeva il permesso di invaderle la bocca. Hermione la accolse sorridente e gli circondò la vita con un braccio, mentre l’altra mano volò tra i suoi capelli sottili e chiari. Si alzò sulle punte per permettergli un accesso migliore, avvicinando il volto al suo. Malfoy la strinse ancora di più, infilando le mani sotto la maglia, a contatto con la pelle calda della ragazza.
Dita esperte saggiavano la morbidezza di quella carne che gli era ormai diventata più familiare della propria. Lambivano ogni centimetro che riuscivano a toccare, percependo lo scorrere del sangue al di sotto
(quello stesso sangue che era stato come una barriera di cristallo tra loro: invisibile, eppure dura, finché con un po’ di coraggio non era riuscito a darle una leggera spinta e a guardarla sfracellarsi sotto i suoi occhi, formando tante piccole, spaventose schegge).
Quando si staccarono avevano entrambi il fiatone. Con un ultimo sfioramento di labbra il biondo si allontanò, poggiando la sua fronte su quella di lei e sentendo il suo sapore sulla lingua.
- C’era il vischio, - si giustificò alzando le spalle con finta noncuranza. Hermione alzò la testa e vide la piccola pianta pendere proprio sopra di loro. Quando lo aveva evocato? Sapeva per certo che prima non c’era. Doveva averlo fatto mentre era distratta.
Dalla sua bocca.
Dalle sue mani.
Da lui.
Gli sorrise e si staccò lentamente, senza spezzare quel momento che per loro durava da una vita.
Perché erano in grado di fare l’amore anche senza sfiorarsi.
- Accendiamo il fuoco? – Era tradizione che il ventiquattro si accendesse un ceppo e si cercasse di farlo durare il più a lungo possibile, per poi conservarne un pezzo da usare l’anno seguente.
Quello era il primo Natale che passavano come una coppia, così l’aveva aspettato per farlo insieme.
Malfoy prese i fiammiferi da una mensola e lanciò il cerino acceso fra i rami secchi. Dopo qualche secondo le fiamme cominciarono ad ardere e Hermione si appoggiò al suo petto senza staccare gli occhi dal ceppo. Subito sentì un braccio cingerle le spalle e stringerla.
Il fuoco scoppiettava allegro, passando dal rosso all’arancione brillante. Tutt’intorno gli oggetti riflettevano il tremolio delle fiamme. La riccia pensò che non ci fosse niente di più bello che stare davanti al camino acceso, mentre fuori nevicava, abbracciata all’uomo della sua vita.
Natale era sinonimo di affetto e famiglia, e loro avevano appena cominciato a costruire qualcosa insieme. Qualcosa che sperava essere duraturo.
Aveva voluto dedicare la Vigilia solo a loro due, assaporare a pieno quello che avevano senza i pregiudizi e le cattiverie degli altri, che non riuscivano proprio ad andare oltre l’apparenza del Mangiamorte e della Mezzosangue.
 
 
 
At the same time miles away
A little boy made a wish that day
That the world would be okay
And Santa Claus would hear him say
I got dreams and I got love
I got my feet on the ground
And family above
 
 
 
- Ho fatto il Pudding Natalizio, ne vuoi un pezzo? – Sapeva che era il suo dolce preferito, così aveva messo tutto l’impegno possibile nel prepararlo, anche se, chiaramente, non gliel’avrebbe mai detto.
- Ma non è per domani? –
Hermione si allontanò per guardarlo in viso e storse la bocca: - No, quello per domani lo faranno gli elfi: viene tua madre. –
Lei e Narcissa Malfoy non riuscivano proprio ad andare d’accordo.
Appena avevano finito la scuola, la donna aveva lasciato la casa al figlio, così da permettergli di avere la sua indipendenza e si era trasferita nella villa dei Black in cui era cresciuta. Probabilmente, se avesse saputo che lui, poi, l’avrebbe divisa con Hermione Granger, non avrebbe mai commesso quell’errore.
Narcissa amava indubbiamente Draco, il problema era che credeva di poter essere l’unica a farlo.
Purtroppo, però era pur sempre l’unico membro rimasto della famiglia di Malfoy e doveva fare buon viso a cattivo gioco, così era stata costretta a invitarla per il pranzo di Natale; chiaramente non senza il suo bel tornaconto, infatti, anche i signori Granger avrebbero preso parte alla festa l’indomani e lei godeva internamente nel pensare che avrebbe messo la spocchiosa Narcissa allo stesso tavolo con dei babbani.
- Sai che troverà comunque qualcosa per cui lamentarsi, vero? – le domandò.
- Diciamo che confido nel suo spirito natalizio, - scherzò. Non voleva litigare e non voleva neanche fargli presente la sua delusione, causata dal fatto che lui non prendeva mai le sue difese contro la madre. Non in quel momento, almeno, altrimenti la donna sarebbe riuscita nel suo scopo: mettersi fra di loro.
Sapeva che Narcissa era convinta che nessuna ragazza sarebbe mai stata all’altezza del figlio, ma per fortuna la decisione non spettava a lei e per Draco erano ormai lontani i tempi in cui assecondava i genitori senza controbattere.
Aveva fatto la sua scelta e non l’avrebbe mai rimpianta.
 
 
 
I'm gonna show them
So they will know then
This love will grow in
Than to live again
 
 
 
Le accarezzò la guancia col pollice, osservandola da vicino, perdendosi in quegli occhi che nascondevano un’infinita dolcezza, per lasciar spazio alla forza e all’orgoglio – ciò che mostrava sempre agli altri, lasciando che la vera e più profonda parte di lei venisse custodita solo da chi l’aveva capita davvero.
- Ho una cosa per te, - le disse piano senza spostare lo sguardo.
Le parole erano come un morbido abbraccio che prometteva le cose più belle di questo mondo.
Corrucciò le sopracciglia. – Ma i regali si aprono domani mattina. –
Malfoy sorrise prendendo qualcosa dalla tasca. – Non è proprio un regalo. – Lo porse alla ragazza, che spalancò gli occhi sorpresa.
Il piccolo oggetto era un Cracker Natalizio: dei petardi, completamente innocui, a forma di caramella allungata. Di solito contenevano una barzelletta o un quiz e si davano agli ospiti durante il pranzo del venticinque dicembre.
- È… È un’invenzione babbana, come… -
- Lo so. Tranquilla, ho fatto una modifica in modo da renderlo… personale. –
Mai Draco Malfoy avrebbe immagino di maneggiare qualcosa di non magico – che non fosse lei. Anche se in fondo, Hermione era magica -.
In realtà erano tante le cose che un undicenne Draco non avrebbe immaginato di poter fare, primo fra tutti: trovare il senso della propria vita solo nella profondità di quelle iridi castane.
Tenne stretta un’estremità del Cracker, mentre le porgeva l’altra.
Ancora un po’ dubbiosa, Hermione tirò la sua parte e quando la caramella si spezzò, una gru di carta volò facendo un ampio cerchio, per poi andare a posarsi sul suo palmo aperto, portando con sé un piccolo vento che le carezzò la pelle accaldata.
Malfoy la guardava con una certa preoccupazione, come se avesse paura che potesse sgretolarsi all’improvviso davanti ai suoi occhi. Quello che temeva in realtà, era che a frantumarsi potesse essere lui - il suo cuore, quella nuova vita a cui si era abituato così facilmente.
Spiegò il foglietto e lesse le parole scritte con un’elegante calligrafia leggermente inclinata, che ormai conosceva bene.
Parole dolci. Profonde e terribilmente pericolose.
Erano l’espressione dell’esatta portata di quello che condividevano, come se non fosse bastato andare a vivere sotto lo stesso tetto per capirlo.
Parole mai pronunciate da lui,
ma solo da lei,
che come sempre era stata la più coraggiosa fra i due.
Non aveva mai avuto bisogno di sentirle uscire dalle sue labbra per sapere che le pensava. Lo aveva visto in ogni suo gesto, in ogni compromesso che accettava, quando aveva acconsentito a conoscere i suoi genitori…
L’aveva capito, insomma.
Vivevano in mondo convinto che ormai ci fossero solo odio e avidità, ma lei non era d'accordo. Secondo Hermione l'amore era dappertutto. Spesso non era particolarmente nobile o degno di note, ma comunque c'era e il ragazzo accanto a lei ne era la dimostrazione.
Ti amo Hermione.
Alzò lo sguardò verso di lui, che la stava fissando…
emozionato?
La riccia si sentì arrossire e percepì le lacrime pungerle gli occhi, ma non abbassò la testa. Il cuore era diventato un tamburo: batteva forte e veloce, tanto da sentirlo anche nelle orecchie.
Lanciò un altro sguardo al fogliettino, tanto per essere sicura di non aver letto male.
Era felice.
– Questo è un regalo, - disse piano.
 
 
 
Shake it up
Shake up the happiness
Wake it up
Wake up the happiness
Come on you all
It's Christmas time
 
 
 
Draco alzò un angolo della bocca. – Non è un regalo. È un dato di fatto. –
Aveva la capacità di lasciarla senza parole e di sorprenderla ogni giorno. Un momento prima erano lì a dirsene di tutti i colori e quello dopo erano nudi con le carni a contatto, impegnate in un’antica e profonda danza.
Intrecciò le dita con quelle di lui, vicini fisicamente e, ancor di più, metaforicamente. Negli occhi di Malfoy non era del tutto sparita la paura che vi aveva letto prima, ma in realtà sapeva che non sarebbe mai andata via.
Mai, fino a che c’era sempre il pericolo di perdere quella parte di sé che la natura aveva reso indipendente e staccata da lui, e alla quale aveva donato ricci ribelli e corpo minuto.
Il bacio che seguì fu carico di significati – sottintesi – promesse
(dolci come una fragola ad agosto e maliziose come un ragazzino innamorato).
- Me lo dirai ancora? –
Domandò con un’aria malandrina a un soffio dalle sue labbra, conscia dell’effetto che aveva su lui.
- Magari l’anno prossimo. - Era consapevole del fatto che, incapace di resisterle, avrebbe dato perfino alle fiamme casa sua, se lei gliel’avesse chiesto con quel tono.
- Magari stanotte, mentre sarò sotto di te, – propose Hermione.
Quando avrebbero fatto l’amore in tutti i modi possibili.
 
 
***
 
 
 


 
NdA:

La storia si basa sulla canzone “Shake up Christmas” (Train).
La citazione: “E' opinione generale che ormai viviamo in un mondo fatto di odio e di avidità, ma io non sono d'accordo. Per me l'amore è dappertutto. Spesso non è particolarmente nobile o degno di note, ma comunque c'è” ripresa dal film Love Actually è stata leggermente modificata per necessità di testo.
La parte: “vite rovinate, conquista continenti” è ripresa dalla serie tv Veronica Mars. (*.*)
Invece le decorazioni per l’albero fatte con: “ghiaccioli e candele luminose”, è ripresa da Harry Potter e la pietra filosofale.
La “radio di legno”, infine, da Harry Potter e il Principe Mezzosangue.

Devo dire che ho provato uno stile completamente nuovo per me. Tutte quelle parti in corsivo, le parentesi, le ripetizioni e le volte in cui sono andata a capo spezzando il discorso (ma senza mettere la lettera maiuscola), sono tutte volute e assolutamente sperimentali.
Nella mia mente la storia era molto più bella e meno sdolcinata, però poi mi sono detta: “Parlo di Natale, perdinci!, Fluff è la parola d’ordine”. So che vedere Draco in questa veste può sembrare strano, però è anche lui un ragazzo normale e innamorato, quindi è giusto che dica e faccia cose che prima non avrebbe mai pensato di poter dire o fare; diventiamo tutti così xD vediamo il mondo ancor più colorato e cominciamo a parlare in rima. Malfoy non saltella per casa, ma è normale che dopo qualche impropero accetti perfino di mangiare con i coniugi Granger, solo per far piacere a Hermione. Non volevo fare il solito Malfoy freddo, perché in realtà noi dai libri conosciamo ben poco il suo carattere (lo vediamo sempre in relazione a Harry, Ron e Hermione), quindi ho cercato di non stravolgerlo troppo, ma di dargli comunque un'impronta personale.
Per quanto riguarda le tradizioni natalizie inglesi, invece, ho fatto una ricerca sul web e ho trovato, appunto, i Christmas Crakers (che sono diventati i “Crakers Natalizi”) che sono caramelle allungate che si offrono agli ospiti durante il pranzo di Natale e contengono una barzelletta o quiz. Non ho inventato nulla, in sostanza.
Anche la tradizione del ceppo da accendere il 24 e farlo durare il più possibile, per poi usarne un po’ l’anno dopo, è ripresa da internet.
Inoltre ho letto idee discordanti sul giorno in cui viene addobbato l’albero in Inghilterra, una diceva che veniva fatto proprio il 24 e che deve restare in casa per 12 giorni per motivi di superstizione (questa dei 12 giorni, in realtà è un’informazione che ho ritrovato spesso) e per necessità di trama mi sono fidata di quest’idea xD.

Grazie a chiunque si sia fermato a leggere questa mia schifezza <3 e a chi vorrà dirmi cosa ne pensa.



   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lola_