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Autore: Mirya    07/01/2014    12 recensioni
Prima classificata nel concorso Di prompt e di raccolte indetto da Rosmary
I mostri sono reali, pensò Luna guardando la mano di un incosciente Lucius Malfoy – e smettendo di respirare.
Non sono l’Uomo Nero o l’Uomo della Sabbia o le bizzarre creature che facevano compagnia ai suoi pensieri.
I mostri sono esseri umani, neri come buchi nello stomaco, sabbiosi come anime sterili, e non c’è nulla di bizzarro in loro.
Non c’era nulla di bizzarro nel corpo di Neville che sarebbe finito nel nero e nella sabbia – e nei suoi pensieri che non le avrebbero più fatto compagnia.
Portò alla bocca una mano, simile a quella di Malfoy.
I mostri sono reali.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood | Coppie: Luna/Neville
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Succo di zucca'
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Introduzione

 

La storia è nata per il concorso Di prompt e di raccolte indetto da Rosmary, in cui si è classificata al primo posto; è ambientata a partire dal sedicesimo capitolo di Per il suo sangue, ultima narrazione della serie Succo di zucca, che non teneva conto dei libri dopo Harry Potter e l’Ordine della Fenice e immaginava un finale alternativo alla saga.

Per leggere queste drabble non è necessario aver letto le storie pregresse, ma solo sapere che nella mia versione Neville e Luna sono stati insieme prima che lui venisse ucciso da Lucius Malfoy nella battaglia finale; all’inizio della prima drabble, come nel sedicesimo capitolo di Per il suo sangue, Luna è al San Mungo, dove sono stati portati i feriti dopo la suddetta battaglia, e dove si trova anche Lucius Malfoy, per essere curato prima di venire processato.

 

Il concorso richiedeva cinque drabble a partire da un prompt a scelta tra dieci proposti; il prompt da me scelto è il n°10:

“I mostri sono reali e anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono.” (Stephen King)

 

 

 

 

 

 

La mano

 

 

 

 

 

I mostri sono reali, pensò Luna guardando la mano di un incosciente Lucius Malfoy – e smettendo di respirare.

Non sono l’Uomo Nero o l’Uomo della Sabbia o le bizzarre creature che facevano compagnia ai suoi pensieri.

I mostri sono esseri umani, neri come buchi nello stomaco, sabbiosi come anime sterili, e non c’è nulla di bizzarro in loro.

Non c’era nulla di bizzarro nel corpo di Neville che sarebbe finito nel nero e nella sabbia – e nei suoi pensieri che non le avrebbero più fatto compagnia.

Portò alla bocca una mano, simile a quella di Malfoy.

I mostri sono reali.

 

**********

 

E anche i fantasmi sono reali, lo sapeva ogni studente – e sbagliava.

Non sono quelli di Hogwarts, i fantasmi: sono i ricordi delle persone perdute, la paura di perderne ancora, una vita trascorsa nei ricordi e nella paura, la credenza che sia l’unica vita rimasta – era la mano di Neville che la chiamava dalla tomba.

E lei, che aveva sempre creduto cose che nessuno credeva, lei ora avrebbe voluto non credere, ma non c’è nulla da credere davanti alla morte – ci sono solo i fantasmi.

Posò sulla lapide una mano, simile a quella di Neville.

Anche i fantasmi sono reali.

 

**********

 

«Vivono dentro di noi», le dicevano per consolarla – e non sapevano che in lei la consolazione era stata sempre scalzata da qualcosa di etereo e inafferrabile come la follia.

«Vivono dentro di noi», le assicuravano di sua madre e degli amici persi e di Neville, e lei annuiva non per se stessa, ma per gli altri, perché ne avevano bisogno loro, di credere di averla consolata – di credere che fosse folle.

E poi, senza consolazione né follia, diventò reale – come i mostri, come i fantasmi.

Portò al ventre una mano, simile a quella di un bambino.

Vivono dentro di noi.

 

**********

 

E a volte l’odio la infettava e la sua mano sulla pancia si trasformava in quella di Malfoy – i mostri sono reali.

E a volte il dolore la congelava e la sua mano sulla pancia si trasformava in quella di Neville – e anche i fantasmi sono reali.

E a volte la follia la stordiva e la sua mano sulla pancia si trasformava in quella di un bambino - vivono dentro di noi.

E lei non sapeva più chi stesse guardando allo specchio, un’assassina o una morta o una bambina. Si poteva essere tutte e tre le cose insieme?

A volte.

 

**********

 

Chi vinceva, allora, i mostri o i fantasmi?

Era un mostro, quando desiderava uccidere Malfoy, era un fantasma, quando desiderava seguire Neville, era una folle, quando non aveva più desideri – di chi era la mano che non riconosceva?

Poi un giorno, mentre quella mano passava sull’ombelico sporgente, un giorno ebbe la risposta, un frullo leggero sotto le dita, un singhiozzo sommesso – e fu quando sentì per la prima volta quel respiro interrotto che ricominciò a respirare lei. 

Forse prima avrebbe potuto essere di un mostro o un fantasma, ma era la mano di una mamma, ora.

E le mamme vincono.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Di carne e di carta è stata revisionata e pubblicata. La trovate su Amazon qui e su Goodreads qui.

Ad essa va ad aggiungersi il mio nuovo libro, totalmente inedito, Trentatré. Lo trovate su Amazon qui e su Goodreads qui.

 

 

 

Grazie

 

A mio marito, che mi ha dato la possibilità di vincere

A Rosmary, che mi ha indotto a cimentarmi con la brevità

A tutti coloro che hanno amato leggere questa serie quanto io ho amato scriverla

All’orso Piero, che mi aiuta nella guerra più importante del mondo

A te che mi hai ridato il respiro – non sono io a scacciare i tuoi mostri e fantasmi, sei tu che hai sgominato i miei

 

Grazie

 

 

Breathe

some soul in me

Breathe your gift of love to me

Breathe life to lay ‘fore me

To see to make me breathe

 

Breathe you honesty

Breathe your innocence to me

Breathe your word and set me free

Breathe to make me breathe

   
 
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