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Autore: malpensandoti    09/01/2014    5 recensioni
Io penso che sarebbe bello da dire a qualcuno “Sei essenziale”, ma sai che paura?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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amore dai, dai, dai, muovimi il sole







Sei stato tu a dirmi che nessuno è essenziale, una volta. Io ho fatto finta di crederci e di crederti per poi baciarti forte e farti stare zitto, ma poi ci ho pensato, stanotte, e mi sono resa conto che, dopo tutto questo tempo, forse hai ragione. Forse hai ragione e probabilmente ce l’hai sempre avuta.
Tu lo sai come sono fatta nonostante tutto, nonostante noi, le unghie mangiucchiate e il neo dietro la schiena. Non penso mai o forse penso troppo, me lo rinfacciavi di continuo.
Forse hai ragione, nessuno è essenziale, essenziale è qualcosa senza cui non puoi vivere, qualcosa che ti fa sopravvivere. Essenziale è l’ossigeno e l’acqua e purtroppo anche il cibo, le patatine al formaggio che mi piacciono tanto che quando le mangiavo scoppiavi sempre a ridere.  
Essenziale non è nessuno, se ci pensi. E io ci ho riflettuto tutta la notte nonostante fosse tremendamente tardi.
Chissà a cosa pensavi tu mentre lo hai detto, ti immagino con la fronte aggrottata e i capelli scomposti e senza forma, lo sguardo concentrato e le mani fredde.
Io penso che sarebbe bello da dire a qualcuno “Sei essenziale”, ma sai che paura?
Sai cosa vuol dire? Sei essenziale. Non ti fa venire i brividi? Sei essenziale.
Come fai a dire a qualcuno che è essenziale? È bello, è qualcosa di romantico, di quella romanticità inquieta che so per certo mai esserti piaciuta. Ci vuole coraggio a dire a qualcuno “Sei essenziale per me”.
O forse basta solo essere dei gran codardi.
È come se tu dicessi a qualcuno che deve restare per forza, nonostante tutto. Che anche se va tutto male deve esserci ugualmente perché è essenziale e senza non ci sarebbe altro.
Non ti fa paura?
E forse non sono riuscita a dormire per questo, capisci?
Forse ho compreso per la prima volta che tu non eri e non sei essenziale. Che quando ci siamo lasciati, quella sera davanti a casa tua, non solo abbiamo rotto ma ci siamo anche rotti, spezzati.
Ho pensato al significato di tutte quelle tue frasi che non sono mai riuscita a decifrare, dei tuoi toni bassi e quel silenzio pesante che creavi quando c’era qualcosa che non funzionava bene. Era come se tu ascoltassi i meccanismi andare male, la ruggine tra le nostra ossa, il suono un po’ distorto delle nostre sillabe.
Mi sono resa conto che si può vivere e sopravvivere senza qualcuno, avevi ragione tu.
Ma io credo anche che a nessuno interessi più di tanto, perché a me, sai cosa me ne frega di vivere se poi non ti posso scostare i capelli dal volto mentre dormi? Se non ti posso più vedere nudo? Se non mi baci più? Se non mi accarezzi le cosce, se non mi parli, se non ci sei?
Hai lasciato il tuo maglione sulla mia scrivania e io tutte le volte che apro il mio armadio ti sento ancora ridere come ride chi si è appena svegliato da una notte in cui non ha dormito. I tuoi commenti sull’odore di bacon, sul mio gatto impiccione, sui capelli che non devo tagliare, su quanto mi ami nuda.
Hai detto che nessuno è essenziale, e io?
Non ero essenziale neanche un pochino?
Ti ho amato un po’ goffamente, lo so. Non per questo non sono stata brava, ti ho amato e ti amo tanto tanto tanto anche se non sembra, anche se non stiamo più insieme.
E te lo ricordi perché abbiamo litigato, quella sera? Io a malapena ricordo come ci si sente coi cocci tutti insieme, figurati se mi ricordo del perché non ero essenziale. So che non ci siamo detti tutte quelle bugie che si dicono in quelle situazioni, il problema ero io, eri tu, eravamo noi? Non possiamo rimanere amici e non mi va, è stato bello anche se non è durata e mi mancherai come solo dio sa cosa, te lo giuro.
Stessa compagnia, stessi amici che la città è piccola, hai conosciuto un’altra ragazza e ce la presenti. Chissà se è vero il sorriso che mi rivolgi quando le stringo la mano, chissà se sussurri il suo nome come hai fatto col mio, chissà se la stringi così forte, se la ami così tanto.
E lei?, lei è essenziale?
Stanotte ho pensato a tutti i tuoi silenzi e forse un po’ ora ti capisco.
Mi mancano le tue parole che mi sembra d’impazzire e mi dispiace essere così egoista, ma spero che lei non sia quella giusta per te.
Spero che gli incastri adatti siano solo le tue dita e le mie, spero che un giorno tu possa capirlo che nessuna ti amerà come faccio io e tu al posto di presentarmi tutti quei volti anonimi mi possa guardare un’altra volta ancora.
Nessuno è essenziale per nessuno e gli incastri giusti siamo solo io e te mentre tu mi sussurri all’orecchio e io ti chiedo piano di non lasciarmi.
Essenziale è una parola che non ti è mai piaciuta perché so che non vuoi dipendere da nessuno e io mi chiedo cosa dirai mentre lei sotto le coperte ti dirà quanto tu lo sia.
La ami? La ami come hai amato noi e come hai amato me?
Ma poi, chi voleva essere essenziale alla fine? A me bastava esserci e bastavi tu.
Stanotte ho pensato e avevi ragione tu anche se io ero troppo impegnata a baciarti per capirlo.
Mai troppo coraggiosi o mai così codardi, nessuno è essenziale.
È solo che se tu fossi qui, farebbe tutto un po’ meno male.
Tu invece?, tu che mi racconti?

 
  
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