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Autore: Checcodrillo    11/01/2014    0 recensioni
Omicidi e fantascienza si intrecciano in un noir alquanto interrogativo, pieno i domande a cui probabilmente non verrà data una risposta
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era davvero giusto quello che stavano facendo? Uccidere persone per un futuro destinato alla distruzione? E’ giusto dare cure ad un malato che si sa già che morirà? Uccidere per dare vita? Il sole entrava dalla finestra ed i suoi raggi si schiantavano contro gli occhi di Francesco. Si alzò mettendosi seduto strofinandosi gli occhi. Li riaprì. Una figura di fronte a lui “Dormito bene?” era un uomo anziano, molto anziano. Le rughe creavano spaccature nel suo viso pallido. Era rachitico e vestiva con un doppiopetto nero, una camicia bianca ed una cravatta rossa “Com’è andata ieri sera?” Francesco lo fissava esterrefatto “Bene” balbettò sottovoce senza perderlo di vista. L’uomo si mosse e camminando con passo zoppicante si sposto dai piedi del letto alla sinistra di Francesco “Sei sicuro?” “No. Cioè, penso che quello che ci ha mandato a fare quaggiù sia sbagliato.” L’uomo abbassò lo sguardo annuendo “Lo penso anche io” disse. Francesco sbarrò gli occhi “Lo pensa anche lei? Mi scusi, ma difficilmente le credo” L’uomo lo guardò fisso negli occhi. Aveva dei bellissimi occhi azzurri “Credimi, sono dispiaciuto di quello che sta succedendo, ma è una cosa che va fatta” Francesco abbassò lo sguardo e ridacchiò “Perché grazie al passato possiamo avere un futuro migliore, vero?” Anche l’uomo sorrise “ Hai visto i miei spot? Credimi Francesco vorrei evitare di uccidere degli innocenti, ma è una cosa indispensabile per la sopravvivenza della civiltà umana” Francesco si alzò dal letto e l’uomo gli fece spazio “Con questa cura potremo curare tua sorella” Francesco gli diede le spalle guardandolo con la coda dell’occhio. Aprì il cassetto del comodino e ne tirò fuori una pistola. Girandosi di scattò puntò la pistola alla fronte dell’uomo “Questa cura guarirà solo la tua sete di conoscenza e nient’altro!” Un lampo. Il sole entrava dalla finestra ed i suoi raggi si schiantavano contro gli occhi di Francesco. Si mise seduto e dopo essersi strofinato gli occhi guardò di fronte a lui. Una vecchia cassettiera. Sospirò “ Adesso so come si sentono i dipendenti che odiano il proprio capo” Scese dal letto ed aprì la porta: l’odore della casa non gli piaceva, ma sapeva che presto si sarebbe abituato. Scese dalla scala di legno scricchiolante ed entrò in sala da pranzo. Non faceva altro che pensare a cos’avevano fatto ieri sera. L’unica sua consolazione era che i suoi cari non sarebbero venuti a piangerla, dato che non aveva parenti ed anche perché nessuno avrebbe trovato il corpo. Dopo essersi preparato uscì di casa e salì nella sua Alfa Romeo. L’accese e si inviò verso il punto dove la mattina prima aveva conosciuto il suo collega.
  
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