Fumetti/Cartoni americani > Scooby-Doo
Segui la storia  |       
Autore: CottonCandyGlob    13/01/2014    3 recensioni
Anni di misteri, scorribande e viaggi in giro per il mondo... Finalmente anche i membri della Mystery Inc. hanno ottenuto una vita "normale": Fred e Daphne si sono sposati, e Velma e Shaggy hanno rivalutato la loro relazione, pronunciando anche loro il grande sì. Ma quando i loro figli, si trovano nei guai, i detective sono costretti a tornare in azione nell'isola degli spettri, Spooky Island, che sembra nascondere ancora molti segreti. E' solo un banale scherzo del destino che i loro primogeniti siano due coppie di gemelli?
Per scoprirlo basta seguire le avventure di Chris, Meg, Josh, Lily e l'insostituibile Scooby-Doo che tireranno fuori dal loro DNA la impareggiabile passione per i misteri e abilità di cacciarsi nei guai!
Mia prima fanfiction, un po' ingenua e adolescenziale, che mi ha tirato fuori da un brutto periodo (e rimane qui a mo' di monito personale)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
È molto difficile per chiunque definire il momento in cui ha avuto veramente inizio questa storia.
In fondo, nessuna storia ha un inizio, ma solo un punto nel quale il narratore decide di partire, perchè crede che sia proprio il punto dove saltano fuori dalla sua mente e si incollano sul foglio le em.ozioni, i pensieri e le vicende, anche strampalate, dei personaggi che egli ha creato.
Non è il migliore dei modi di cominciare, allora, descrivere il tipico momento del primo giorno di scuola, peró, visto che il professor Timothy Kyle entrò per la prima volta alla Coolsville High, questo sarà l'inizio dell'avventura.
Era un neolaureato, non molto alto, dai capelli scuri e sguardo fiero. Sembrava quasi più severo degli altri professori che da anni operavano in quell'enorme liceo. A quanto pare i ragazzi della città non avevano fatto caso a tal atteggiamento, troppo impegnati a capire in che aula fossero finiti.
I novellini del primo anno avevano il tipico sguardo perso e smarrito in preda ad ansia e confusione, e venivano spostati a destra e sinistra da quelli dell'ultimo anno, presi da abbracci e incontri post-estivi già intenzionati a non sprecare neanche un secondo del loro ultimo anno insieme.
E poi, fra la mischia, con poca voglia di tornare tra i banchi, mista a curiosità di iniziare un periodo nuovo, camminavano gli studenti del secondo anno, ridendo contenti di non essere più gli ultimi arrivati.
Bastò un assordante trillo di campanella, che nella scuola si alzasse il caos e poi scomparisse di colpo, tra chiudersi di porte e svolazzare di manifesti attaccati alla bacheca.
Il professor Kyle aveva visto tutto questo impassibile, quasi nostalgico di una giovinezza che non sembrava avere mai vissuto. Lieto per la situazione in cui davvero il sistema scolastico doveva procedere (assoluto e rigoroso silenzio! ) diede ancora un'occhiata allo spesso foglio che aveva in mano, stampato ad inchiostro nero, con una spiccante scritta: Timothy Kyle, docente di scienze chimiche, aula 7 piano 2, classe 2^F.
-Prima lezione, primo incubo. Spero che sia una classe normale senza punti critici.( Ebbene sì, parlava da dottorone anche a se stesso pur sapendo di non essere ascoltato) Nessuno mi ha detto niente. Sarà una sorpresa incontrare questi adolescenti.
Detto così, salì le scale del primo piano, proseguì in corridoio e poi, eccola, la numero 7. Fece un interminabile respiro, neanche fosse lui a dover fare buona impressione. Piegò la maniglia facendole compiere un perfetto angolo retto ed entrò.
Tenne gli occhi bassi fino a che non ebbe appoggiato la cartella sulla cattedra, infine si voltò. Si trovò davanti una classe apparentemente normale, con banchi separati l'uno dall'altro disposti in sei file rigorosamente dritte (e questo gli fece piacere).
Prima che potesse iniziare una qualsiasi conversazione per presentarsi, dal posto centrale della prima fila si alzò in piedi con decisione una ragazzina. Aveva due occhi azzurri e vispi coperti da due lucidi e sinuosi occhiali color ambra. Lungo la spalla destra le scendeva una lunga treccia dei suoi capelli color pece, così neri e scuri da sommergere l'elastico che le sfiorava l'avambraccio. Portava una salopette di jeans con bretelle sopra una vistosa t-shirt a fiori arancioni e rosa.
-Professor Kyle... Immagino? Le dò il benvenuto al liceo di Coolsville, da parte mia e dei miei compagni.
Sono Millicent Grace McAllen, capoclasse e responsabile delle relazioni fra studenti, genitori, ed insegnananti. Siamo tutti molto felice del suo arrivo. Giusto ?!
Gli altri annuirono fra rassegnazione e noia.
-La ringrazio signorina McAllen per il suo saluto. Bene, dunque come già menzionato, mi chiamo Timothy S. Kyle e per ordini della vostra preside, la riverita Sig.na Beitcher, quest'anno scolastico vi insegnerò le discipline delle scienze chimiche. Nell'anno passato avrete sicuramente affrontato alcuni argomenti e fatto esperienze in laboratorio. Sono scortese se vi chiedo chi tra voi è l'alunno più abile in questa disciplina?
-Sono io !-disse un ragazzo in ultima fila. Come la ragazza di prima, aveva capelli neri e scuri che incorniciavano però due occhi castani. La classe rise. A quanto pare quello che aveva parlato non era un alunno tra i più brillanti.
Il professore, che non rideva quasi mai, ma si divertiva solo per ironie banali, gli chiese divertito-Il tuo nome?-
-Luther-
-Luther....e poi?!
-Luther e basta. A scuola non mi chiamano mai per cognome. Vede, sono il capitano della squadra di football.... -e batteva il cinque al suo compagno a destra.
-Bene, bene signor Bersmore...
Il ragazzo si inorridì al sentire il suo cognome, un pò perchè non gli piaceva, e soprattutto non ne aveva mai accennato al professore. Di nuovo la classe si precipitò in una grandiosa risata. Forse solo lui non si era accorto che in prima fila, nell'angolo più scuro dell'aula, un ragazzino dai lucenti capelli biondi e occhi verde smeraldo aveva alzato una pagina di carta colorata con sopra scandito il suo cognome.
Era un foglio pulito, non sembrava nemmeno uno scarabocchio dell'ultimo momento, tanto che ci si chiedeva se avesse previsto il dialogo tra il professore e Luther.
-Grazie del cartello, signor...-
-Wisely, Trent Wisely. Sono co-capoclasse insieme alla signorina McAllen.
-Allora piacere. Visto che non c'è stata una risposta chiara alla mia domanda, mi può dire chi tra voi è il più dotato in chimica?-Trent arrossì dall'imbarazzo, Milly dalla rabbia: questa domanda doveva essere sua!
Il capoclasse voltò lo sguardo verso la quarta fila, tese il braccio con l'indice che puntava un banco alla sinistra,e pronunciò con uno stile epico, uscito da uno di quei film di guerra-Josh Rogers.
In quel momento si udì un tonfo. Alzandosi, il ragazzo aveva fatto cadere la sedia a terra, e ora la stava rimettendo in piedi in fretta, sapendo di avere un pubblico di ventiquattro spettatori che lo fissavano.
Si appoggiò con il palmo delle mani aperto sul banco , si schiarì la voce e azzardò un sorriso di imbarazzo.
-Dunque è lei, signor Rogers.- Il cuore gli batteva talmente forte che sentì solo il coraggio di annuire con la testa. Il professore lo guardò a lungo, come incuriosito da qualcosa nella vista di quel timido ragazzino.
Aveva capelli castani mossi quasi scompigliati, che si posavano su metà della fronte. La carnagione era molto pallida, ad eccezione delle guance arrossate, e dava il massimo risalto al paio di occhiali neri e poco spessi, che circondavano i suoi due occhi di un castano scurissimo.
Il suo abbigliamento non lasciava dubbi riguardo al suo carattere intellettuale: indossava una camicia arancione evidentemente larga, quasi il doppio della sua taglia, abbottonata solo fino al penultimo bottone, che formava una V rovesciata al fondo. Le maniche erano tirate su fino al gomito in innumerevoli pieghe.
Portava degli stretti pantaloni rossi senza tasche che cadevano molli fino sopra la suola di un paio di AllStars nere.
Più l'insegnante lo fissava, più sentiva che un particolare fosse familiare. E poi quel cognome, Rogers, gli ronzava in testa senza fermarsi. All'improvviso una marea di immagini diverse gli attraversarono la testa, e, in preda a questa confusione , assunse un' espressione stupita.
-Q-qualcosa non va?-chiese finalmente Josh.-Sembra che lei abbia visto un fantasma.
"Fantasma" fu la parola chiave. La sua testa si sbloccò, e tutto prese un senso.
- Tu ti chiami Rogers, giusto?-
-Sì! Esatto!-rispose con entusiasmo la ragazza che gli siedeva accanto, mentre si rizzava in piedi e abbracciava la schiena al giovane a cui era rivolta la domanda.
-Josh Dale Rogers, Sig.Kyle !- ripetè la ragazza.-Il più brillante studente che la CH ha mai avuto negli ultimi quindici anni!-Josh sorrise imbarazzato.Il professore non se lo aspettava e guardò con stupore la ragazza.
-Oh, mi scusi. Non mi sono presentata.-diceva a denti stretti-mi chiamo Lilian, sono la sorella gemella di Josh.-e questa affermazione contribuì a imbrogliare, ma anche a dare maggior prove ai pensieri del docente.Egli in trepidazione di sferrare l'ultima domanda, quella decisiva, finalmente esclamò:
-Voi due siete Rogers....come quello della Mystery Inc., avete capito no?
-Sì...Shaggy Rogers...nostro padre.-Kyle non sapeva se crollare o urlare. Si ricordò che una delle poche soddisfazioni della sua adolescenza era stata un'impareggiabile devozione alla squadra di investigatori di Coolsville. Li aveva sempre avuti come idoli, ed ora si era trovato davanti due ragazzi che sostenevano di esserne figli....era impossibile! Appena esaurito il ragionamento squadrò a lungo la ragazza. Era evidente che fosse nient'altro che la versione femminile di Josh.
Aveva gli stessi capelli castani con riflessi chiari, mossi con una fitta frangia sopra gli occhi color nocciola perfettamente intonati a uno sciame di lentiggini sulle sue guance. Vestiva in una semplice maglietta verde chiaro, con mezzo fiore giallo appena accennato su un lato. Pantaloncini beige corti con una cintura a righe gialle, che non era altro che una semplice striscia di stoffa. Le gambe restavano scoperte fino alle ginocchia, da dove partivano due lunghe calze ocra a righe verticali sottili marroni, che scomparivano all'altezza dei piedi in un altro paio di AllStars, questa volta basse e verdi. Era abbastanza alta, ma di certo suo fratello aveva almeno dieci centimetri in più.
-Oh, mamma!-esclamò il professore in un gergo che non era il suo.-Quindi immagino voi avrete contatti con alcuni di loro... Che so, Velma Dinkley?
-Fin troppi contatti con lei.....purtroppo si dà il caso che sia mia madre.-Lily aveva sollevato gli occhi al cielo. Due ragazzi dietro di loro, in ultima fila, una ragazzina bionda con occhi azzurri, e il ragazzo che aveva battuto il cinque a Luther poco prima, iniziarono a ridere come non mai. Josh se ne accorse e spinto da malizia, che a quanto pare in quel momento aveva superato l'imbarazzo, non si fece scappare una tale occasione.
-Si dà anche il caso, Professor Kyle, che qui nella nostra classe non abbia solamente noi, ma anche i figli di Fred Jones e Daphne Blake....giusto Chris e Meg?
I due giovani si alzarono con occhi sbarrati. E con una nuova occhiata il professore tornò a fare le stesse osservazioni di poco prima. La ragazza era bionda, con capelli lisci e lunghi, interrotti sulla cima della testa con una fascia color corallo. Indossava un lungo vestito che le arrivava fino alla metà delle coscie, che era per metà bianco con una enorme stella arancione che le avvolgeva il busto, e la parte inferiore era di un azzurro intenso con finissime cuciture bianche. Come per Lily le gambe erano per metà coperte, non da calze, ma alti stivali beige a tacco di media altezza con alcuni punti in cui la stoffa superficiale creava l'effetto a palloncino. Che fosse una ragazza sofisticata, non ce n'era dubbio: portava due orecchini a stella arancioni e un ascot dello stesso colore pendente dal collo.
Suo fratello era la sua copia: aveva gli occhi castani e capelli biondo scuro a riflessi rossi. Anche lui portava una sciarpa verde e grigia legata al collo, che decorava la sua maglietta color panna rivestita da decorazioni dark viola , dello stesso colore dei suoi jeans. Ai piedi ,ovvio non portava stivali, aveva due scarpe basse a scacchi, verde e viola anche quelli.
-E quindi.....voi ...-il professore aveva intenzione di chiedere ancora molto riguardo ai loro genitori.
I quattro ragazzi non vedevano l'ora che la prima stancante lezione di chimica avesse fine.
Dopo aver ascoltato il trecentoventiseiesimo "e quindi" di quella mattina e una cinquantina di "ma per caso ?", il campanello suonò fra l'entusiasmo generale. Le ora seguenti della giornata passarono in un lampo, e agli alunni si trascinarono fuori dall'aula, pensando che il proverbio"chi ben comincia è a metà dell'opera" si ritorceva completamente contro di loro.
-Anno nuovo, stessa discussione. Vorrei che per una volta potessimo non cambiare insegnanti, per non ripetere la solita cantilena.-diceva Meg con i libri in mano dirigendosi verso il suo armadietto.
-Già, che esperienza...Meno male che questa volta ha iniziato con voi, senza le domande su tutte le partite che la scuola ha vinto con mio padre-Chris si massaggiava le tempie.
-Sicuramente adesso saremo più tranquilli, non cambieremo più professori. Basta cattive notizie, è arrivata la sacra pausa pranzo!-Lily avrebbe toccato il soffitto se avesse avuto spazio per saltare.
-Mi dispiace deluderti sorellina... Ma c'è una notizia buona e una cattiva.
-Dammi la cattiva-la ragazza incrociò le dita con occhi chiusi a denti stretti.
-Domani avremo due ore di lezione con un nuovo professore di ginnastica, un certo Vallentine.
Lily sbattè la testa contro l'armadietto della sua migliore amica.-E la buona?-diceva sconsolata.
-Che a pranzo c'è la pizza!-ed entrambi si urlarono in faccia dalla gioia.
-Certo che voi vi consolate con poco-diceva con ironia Chris.
Josh si avvicinò al suo miglior amico.
-Caro Chris, non c'è niente che ti consola di più di uno stomaco pieno !-sorrideva, nello stesso sorriso con cui Shaggy Rogers sorrideva a Fred Jones, quando anche lui gli faceva le stesse considerazioni, davanti agli occhi divertiti di Daphne Blake e Velma Dinkley.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Scooby-Doo / Vai alla pagina dell'autore: CottonCandyGlob