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Autore: NeversayForever    14/01/2014    1 recensioni
E' una storia molto breve scritta l'anno scorso dalla sottoscritta. Parla di ragazzini che esplorano una vecchia casa. Il protagonista ha sentito da suo nonno cose strane su quella casa perciò una notte lui e i suoi amici...
Genere: Dark, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bambino perduto.
La casa era abbandonata da molto tempo, i proprietari vivevano all’ estero. Io con i compagni spesso andavo a fare delle perlustrazioni.
Quella vecchia villa era, un tempo, meravigliosa: i proprietari erano ricchissimi e l’ avevano arredata in grande stile e non solo, quella era l’ unica villetta dipinta di color albicocca in Via del Giglio Nero. All’ interno, invece, c’ erano mobili antichi eccetto nella camera da letto, la mia preferita, arredata con mobilia nuova e moderna e le pareti nere ne risaltavano la bellezza.

Ma in quella villa è celato un antico segreto; mio nonno ci racconta spesso che quella famiglia è piena di segreti e misteri. Dice anche che ci fu un omicidio e che il corpo del piccolo James giace ancora nella sua stanza, nell’ armadio della sua stanza. Fu ucciso dalle sue sorelle che per non dividere troppo l’ eredità lo uccisero alla tenera età di sei anni. Io e i miei amici quella stanza non l’ aprimmo mai finché un giorno John ci fece coraggio.

Non scorderò mai quella notte: era una notte più cupa delle altre, con le nuvole grigie che minacciavano un violento temporale. Era mezzanotte ed eravamo davanti al cancello di quell’ elegante villetta. Muniti di torce entrammo tremando; andammo direttamente al secondo piano e io misi la mano sulla maniglia e guardando gli altri la aprii piano piano. Ci mettemmo spalla contro spalla e perlustrammo la stanza con le torce: c’ era ancora la culla di James e accanto il suo letto, era una stanza colorata ma aveva un’ aria macabra. Ci piazzammo davanti all’ armadio e John mise la mano su un’ anta; tutti pensammo alle parole di mio nonno. John aprii l’ armadio: dentro c’ erano ancora i vestiti del bimbo e le sue fotografie. Ci avvicinammo e frugammo dietro ai vestiti quando mi accorsi di un particolare nastro azzurro dietro un pantalone. D’ istinto tirai e c’ era lo scheletro del piccolo James ricoperto dai vermi.

Ci tirammo subito indietro e inciampammo in un trenino, poi scappammo via e chiamai la polizia. Quando arrivarono, raccontammo l’ accaduto e iniziarono le indagini ma di James negli archivi della città non c’ era traccia né certificato di nascita né di morte. Era un bimbo inesistente.. un fantasma..
  
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