So che ci saranno giorni in cui ti penserò ancora.

Giorni in cui mi chiederò che cosa sarebbe successo se ti avessi obbligata a venire via con me, come avevamo pianificato.

Momenti in cui ricorderò il tuo sorriso. Lo cercherò ma non lo troverò, e mi mancherà da morire.

Momenti in cui la tua voce risuonerà nella mia testa come un martellare insistente e non riuscirò a mandarla via.

Momenti in cui immaginerò di trovarti davanti a me, di vederti, di parlarti, di toccarti, di baciarti.

Penso a se ti rivedrò mai.

Probabilmente no.

Il nostro incontro è stato un caso, ma so che non si ripeterà mai più una cosa come questa.

Possono dire tutto quello che vogliono: un amore come questo capita una volta nella vita. Ti entra dentro l’anima e ti infiamma e ti consuma, e fa quasi male se non sei pronto ad attutire i colpi che ti infigge.

E diventerà un’ossessione, lo so, perché lo è già.

E’ questo modo di amare che hai tu, così assoluto, passionale e dolce, spontaneo, libero, naturale, che non ho mai trovato e mai troverò in nessun’altro.

Li abbiamo chiamati attimi rubati.

Te la ricordi quella notte? Stesi sull’erba a guardare i fuochi d’artificio, in quel luogo di favola che ci faceva sentire come ragazzini, liberi, pazzi, innamorati.

Io non scherzavo.

Al diavolo tutto e tutti: voglio rivederti.

Mi fermo, stringo la cinghia del borsone, lo mollò lì, in mezzo alla stazione e mi volto.

Corro, senza ascoltare nessuno, senza badare alle domande.

Ma non ho fatto nemmeno dieci metri che devo fermarmi.

Spalanco gli occhi e lo vedo: il tuo sorriso.

Vedo te.

“Claire…”

“Ciao, Ben”

Sono come frastornato, non riesco a prendere una decisione: non so se devo urlarti contro, o prenderti tra le braccia e baciarti subito.

Guardo nei tuoi occhi scuri e vi trovo qualcosa che forse non è mai andato via, ma che io non ho voluto vedere.
Non voglio illudermi ma non posso farne a meno. Ho sofferto per amore, perché anche un uomo soffre, e non voglio ripetere la stessa cosa con te. Non voglio soffrire e non voglio farti soffrire. Ma devo sapere.

“Che cosa fai qui?”

Il mio cuore si ferma quando ti avvicini, bellissima, dolcissima, sempre sorridente, anche quando sei triste.

Tiri un respiro e mi rispondi con tre semplici parole che per me vogliono dire tutto.

“Ho cambiato idea”

E allora tutto è chiaro.

Siamo stati due idioti completi.

Rido. Tu ridi. La tua risata mi riempie le orecchie, la testa, il cuore.

E allora mi decido e ti stringo tra le braccia e ti sollevo da terra, tu ti aggrappi a me e non smettiamo di ridere, suscitando occhiate divertite da chi ci circonda, ma non ce ne importa niente.

Perché quando siamo insieme, tutto passa in secondo piano e mi dimentico di tutto ciò che mi circonda, eccetto che di te.

Volevo qualcosa nella vita che avrei potuto amare davvero, forse persino più del mio lavoro, così da non odiare le mie giornate divenute vuote all’improvviso.

E l’ho trovata.

E adesso il mio mondo inizia a girare.
 
 
 



 
Cari lettori, tenete conto che questa oneshot nasce da una tizia reduce da una brutta influenza. Qualche strascico penso di essermelo portato dietro….bha….non so.
Era un sacco di tempo che volevo buttare giù qualcosa di una possibile futura long fic con protagonista la coppia Ben e Claire, ma è un progetto che per forza di cose mi costringo ad accantonare ancora, perché mi sto concentrando anima e corpo su “Night&Day”. Questo è stato un esperimento, per vedere cosa ne usciva………………spero vi sia piaciuta almeno un pochino U.U

Susan<3