Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: FreDrachen    20/01/2014    17 recensioni
Cosa potrebbe mai accadere se un Angelo si innamorasse di un Demone? E se il Demone ricambiasse?
Non è impossibile.
A Gabriele e Lilith è successo. E sono disposti a tutto per proteggere il loro amore proibito.
Anche a costo della vita.
Saranno messi a dura prova dagli Inferi e il Paradiso.
Il loro amore riuscirà a scalfire le avversità e perdurare in eterno? O sarà sconfitto condannandoli a un'eterna divisione?
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Heaven & Hell'
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CAPITOLO 1

Era una frizzante domenica notte di fine Settembre.
Un ragazzo uscì barcollando dalla porta di servizio del Feuer Bar, il locale più rinomato di Wilmington.
«Ehi Tod»lo chiamò un altro ragazzo, dai capelli castano scuro e occhi azzurri glaciali, del tutto sbronzo.«Vai già a casa?»
Tod annuì.
«Sono stanchissimo. E domani siamo di nuovo tra i banchi».
L'amico ridacchiò.«Da quando pensi alla scuola? Devi essere ubriaco fradicio. Se ti beccano gli sbirri…»
«Abito a pochi chilometri da qui idiota. Manco ci saranno».
«Sicuro di non volere un passaggio da Elena?Almeno siamo sicuri che non finirai ad abbracciare un albero».
Elena, loro compagna di classe, non beveva manco morta un bicchiere di vino, figurasi un super alcolico. Era lì solo per la compagnia.
Tod scosse la testa, rischiando di finire a faccia in giù sull'asfalto.
«Come vuoi Tod»si arrese l'amico, che rientrò barcollando nel locale.
Tod si avviò verso il vicolo cieco dove aveva parcheggiato lo scooter.
Tastò le tasche alla ricerca delle chiavi.
Che non trovò.
Cercò freneticamente a terra accanto ai suoi piedi. Nulla.
"Maledizione"pensò con rabbia.
Di tornare dentro a chiedere il passaggio era fuori discussione.
«Stai cercando queste?»domandò una voce alle sue spalle.
Tod si voltò, rimanendo senza fiato.
Di fronte a lui c'era una ragazza spaventosamente bella. Capelli biondi lisci, lunghi fino alle spalle incorniciavano un viso pallido picchiettato da sparute efelidi. Aveva occhi di una tonalità del tutto particolare: sembravano amaranto contornati da eyeline e ombretto nero.
Indossava un chiodo nero allacciato su un vestito rosso attillato che ne risaltava le curve. E che curve, si ritrovò a pensare Tod, mangiandosela con gli occhi.
Si riscosse notando le chiavi della moto brillare tra le dita affusolate della ragazza.
Gliele tirò, e Tod le prese al volo.
«Grazie»disse sollevato.
La ragazza scrollò le spalle, come se non fosse importante. La borsa che portava tintinnò.
Ma Tod non trovò la forza di girarsi e andarsene. C'era qualcosa in quella ragazza che l'attirava nel profondo.
Forse fu un gesto involontario. Si ritrovò a baciare quella ragazza bellissima e sensuale. Le sue mani percorsero il suo profilo delicato fino al sedere.
L'istinto gli suggerì però di staccarsi. Quando incrociò gli occhi con quelli di lei, raggelò. Brillavano fulgidi di un rosso sangue come fosse posseduta.
Provò a urlare, ma la ragazza gli poggiò un dito sulle labbra. Era incandescente.
«Shh. Non vorrai svegliare l'intero quartiere, vero?»
Tod deglutì. Era finito in un bel casino. Ma non disobbedì. Qualcosa, o qualcuno nella sua testa gli impediva di agire.
La ragazza le sorrise. I suoi canini brillarono alla tenue luce della luna che riusciva a raggiungere il vicoletto dove si trovavano.
Tirò fuori dalla tasca del chiodo un cutter. Ne rimirò la lama, e colpì con un colpo secco uno dopo l'altro i polsi.
Tod avrebbe voluto urlare, ma non aveva voce. Voleva scappare, ma non riusciva.
Teneva continuamente gli occhi puntati sulla ragazza, che tirò fuori dalla borsa due bottiglie di vetro. Erano loro che tintinnavano.
Raccolse il sangue che scendeva copiosamente dalle vene dei polsi.
Tod sentì le forze mancargli. Le ginocchia crollarono.
Ma non toccarono terra. La ragazza lo intercettò a pochi centimetri da terra.
La sua mano era incandescente come carbone ardente.
La fissò per l'ultima volta negli occhi.
Ora aveva perso il suo aspetto angelico, rivelando la sua vera natura. Velenosa come una vedova nera, e letale come uno scorpione.
«Mi sei stato di grande aiuto, umano»gli sussurrò all'orecchio. Il suo alito era caldo sulla sua guancia.
Lo mollò all'improvviso, e Tod si trovò agonizzante a terra. Diede un ultimo sguardo alla luna, prima di cadere nell'oblio.
Nello stesso preciso istante in cui l'anima di Tod lasciò il mondo , una colonna di luce venne giù dal cielo lasciando due individui pallidi e spettrali dall'altra parte della città.





Nda:benvenuti. Se siete raggiunti fino alla fine di questo capitolo vi devo fare i complimenti^_^
La ragazza che compare non ha bisogno di ulteriori presentazioni, più avanti la conosceremo meglio, così come la componente angelica della storia.
Che dire di più, alla prossima e buona lettura^_^
   
 
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