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Autore: eri_softballer    22/01/2014    2 recensioni
Storia nata dalla collaborazione delle menti malate di Kilian_Softballer_Ro ed eritrophobia
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"Dopo la caduta del Signore Oscuro, Hogwarts č diventato il posto pių sicuro del mondo magico. Fa loro da casa, protteggendoli da ogni pericolo. Ma se un anno tutto questo cambiasse?
Agli studenti di Hogwarts si prospetta un anno molto caotico...ma quando mai ce n'č stato uno normale?
I nostri amici dovranno combattere le forze oscure, che questa volta potrebbero essere pių grandi di loro"
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[Crossover: Sonic, Sherlock BBC, Doctor Who] [Hogwarts!AU] [Presenza di OC e personaggi OOC]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dodgeball POV

So esattamente cosa direbbe mio fratello adesso: che sto cercando di ficcarmi in guai gratuiti. Beh, non è colpa mia. Una scommessa è una scommessa.
Per questo sono appostato dietro una colonna, davanti  all’aula di Aritmanzia. Io e uno di Grifondoro con cui vado a Erbologia abbiamo fatto una scommessa. Lui credeva che non avrei avuto il coraggio di andare in giro per la scuola di notte. E adesso? Io sono qui e lui no. Che fifone.  Ed era proprio lui a voler uscire quando tutti dormivano, per scoprire se quella storia della sorveglianza aumentata era vera
Beh, non lo era. Non ho incontrato nessuno mentre venivo qui, nemmeno il custode Lestrade.
I corridoi sono deserti.
E quell'idiota è in ritardo di un quarto d'ora, quindi credo proprio che abbia troppa fifa per venire.
Mi allontano anche io, di soppiatto, perché mia madre non aspetta altro che mi peschino a fare qualcosa del genere per mandarmi una Strillettera.
Mentre sto per attraversare l’atrio sento dei passi che scendono una scala e mi nascondo dietro una colonna. Non che sia un gran nascondiglio, se è un professore mi troverà di sicuro.
Invece no. Grazie al cielo è solo una ragazza che scende dalla torre di Corvonero. Ma ehi, a ben vedere è quella ragazza che ho incrociato in biblioteca l’altro giorno. Quella bassa e depressa. E’ in pigiama pure lei (almeno credo che sia un pigiama, sembrano solo una maglietta e degli strani pantaloni) , con la bacchetta con la punta accesa in mano,  cosa diamine ci fa in giro a quest’ora?
Esco da dietro la colonna e mi avvicino. – Alice?
Quella si gira di scatto. – Dio, tu, volevi farmi prendere un infarto?
-Scusa, non ti volevo spaventare. Cosa ci fai qui?
-Potrei farti la stessa domanda. 
-Avevo fatto una scommessa, però l’ho già vinta. Dove stai andando?
-Non in un posto per te. Sei ancora piccolo.
-Non sono piccolo. In un certo senso sono più grande di te.
-Solo perché sembri un sedano troppo cresciuto non vuol dire niente.
-Beh, anche se non mi dici dove stai andando, io ti seguirò lo stesso. Non puoi liberarti di me.
Alice alza gli occhi al cielo. – Certo che sei più fastidioso di una zanzara. D’accordo, vieni, ma muoviti. E se ti succede qualcosa, la colpa non è stata mia. Chiaro?
-Sissignora.
-Allora muovi quelle chiappette magre, se ci scoprono siamo nella merda.
La seguo giù per le scale e fuori nel cortile. Non ho idea di dove stiamo andando a finire, ma sono eccitato da morire.
-Adesso me lo puoi dire dove stiamo andando?
-Dove credi che stiamo andando? Santo cielo, hai meno cervello di Smith. Nella Foresta Proibita, idiota.
-Ma ci possiamo andare? Non è, beh….Proibita?
-Buongiorno, raggio di sole! Secondo te perché ci stavo andando di notte?
-Soprattutto, perché ci stai andando?
Lei esita. – Hai presente l’aggressione dell’altro giorno?
-Sì.
-Ecco, io e Holmes stiamo cercando di scoprire come è successo. A me è toccato cercare nella Foresta.
-Holmes è quello con cui stai insieme?
-Cosa come quando?? Chi ha mai detto che stiamo insieme?
-Beh, siete sempre vicini…Gli sistemi la cravatta…Io pensavo…
-Non pensare, fai un favore all’umanità. Non stiamo insieme. Mai nella vita. Piuttosto starei con te.
-Sul serio?
-No. Sei troppo piccolo.
-Peccato. Però continuo ad arrivare agli scaffali dove tu non arrivi.
-Stai cercando di dirmi che dovrei stare con te?
-Può darsi.
-Ascoltami Dodgeball, con tutto il bene che ti voglio, che è poco, non mi metterei mai con qualcuno del primo anno, che oltretutto gira di notte con un pigiama con gli aeroplani.
Arrossisco. Non è colpa mia se eredito solo i pigiami più ridicoli di mio fratello. – Cos’hai contro gli aeroplani?
-Niente, è il tuo pigiama che mi disturba. Adesso abbassa la voce, dobbiamo entrare nella Foresta.
Ha ragione. Ci siamo praticamente davanti. Francamente al buio è più inquietante ancora che di giorno. – Secondo te cosa ci possiamo trovare lì dentro?
-Oh, non ne ho idea. Centauri, Thestral, unicorni. Dicono che ci sia anche un drago, ma è difficile credere a qualcuno del settimo anno, non fanno altro che dire bugie per sentirsi più furbi.
-Un drago? Forte!
-Non ci sperare troppo, stellina. E’ più facile che becchiamo il nostro aggressore sanguinario.
-Smettila di darmi soprannomi da bambino.
-Smetterò quando tu smetterai di essere un bambino.
Mentre parliamo ci siamo addentrati nella Foresta. Cavoli, è agghiacciante. Però è anche forte. Si sentono una marea di rumori strani, e credo di aver camminato un pezzo con il naso per aria, perché quando Alice mi mette un braccio davanti ci vado a sbattere contro.
-Okay, là davanti c’è un Thestral. Gira a destra, non voglio che ti metta a strillare se ci vai a sbattere dentro.
Obbedisco. – Che è un Thestral?
-Un animale che vedi solo se hai visto morire qualcuno.
-Quindi tu hai…
-Sei sicuro di voler andare avanti?
-Oh. No, okay. Scusa.
Stiamo in silenzio per un po’, guardandoci intorno, poi decido di cambiare argomento. – Che cosa cerchiamo, di preciso?
-Qualunque cosa sia sospetta. Macchie di sangue, tracce, robe così.
-Con questo buio io non vedo proprio niente. – La sua bacchetta non illumina poi un granché.
-Ce l’hai, tu, la bacchetta dietro?
-Ehm….no.
-Allora ti devi arrangiare.
All’improvviso sento un rumore davanti a noi, non distante come gli altri. Anzi, è proprio troppo vicino, come se fosse a qualche metro da noi, solo che non riesco a vedere nulla.
-Alice? C’è….c’è un altro Thestral là davanti?
-Dove? – Punta la bacchetta nella direzione da dove è arrivato il suono.
No, non è un Thestral.  Non abbastanza lontano da noi c’è una sagoma che vedo benissimo, e che sembra anche abbastanza umana…Troppo umana.
Oh, merda. Merda santa e beata.

Alice POV

Trattengo il respiro, mentre il mio braccio prosegue nuovamente davanti a Dodgeball, come a volerlo fermare dall’approcciarsi alla figura; cosa che non credo voglia fare, ma chi li capisce i pivellini del primo anno. La figura davanti a noi è decisamente umana, o umanoide, o chissà che cazzo è. Al momento non riesco a pensare. So soltanto che è chinata sopra un unicorno, ed è avventata sul collo del povero animale. Riesco a vedere una piccola pozza di sangue trasparente sporcare il manto erboso intorno alla ferita. Non riesco a respirare e, andando a stringere convulsamente la mano di Dodgeball, inizio a indietreggiare.
In quel momento, Dodgeball pesta un rametto con le scarpe e la figura di gira di scatto: non riesco a vederla in faccia a causa della poca luce, ma gli vedo gli occhi. Sono rosso sangue. Lo sento ringhiare come un animale e sento Dodgeball irrigidirsi accanto a me. Appena la figura si alza, il mio corpo comincia nuovamente a rispondere alle mie azioni e inizio a correre, trascinandomi dietro anche Dodgeball.
Il ringhio si fa più forte, quasi assordante, mentre i passi dietro di noi si fanno rapidi, rapidissimi. Sembra essere ovunque.  Cerco di voltarmi, ma nel momento in cui ci provo rischio di cadere, ed è il ragazzino accanto a me a dovermi sostenere. Appena usciamo dalla Foresta Proibita, mi guardo intorno, con aria spaventata e il respiro affannato. Tengo la bacchetta davanti a me, cercando di ricordare ogni incantesimo di offesa che conosco.  Tuttavia non c’è nessuno dietro di noi.
-Alice…?-
-Vedi qualcosa?- chiedo, ancora con il fiato corto.
-Non vedo nulla…non sento nulla- mi guarda, e sembra anche più spaventato di me- Dio, che cos’era quella cosa?-
-Non lo so…ma di certo non era una delle cose che ho elencato prima-
-Alice, aveva gli occhi rossi…erano rossi…-
-Lo so, Dodgeball, lo so!- strillo, esasperata. Poi respiro a fondo- Dobbiamo tornare nei dormitori-
-Non così in fretta, microbi-
E quando ci giriamo vediamo nientepopodimeno che due degli appartenenti al corpo insegnanti: Peter Twelve, insegnante di Cura contro le creature magiche, e John Smith, che oltre ad essere insegnante di Incantesimi e Vicepreside, è pure l’insegnante che rappresenta la mia Casa. Well shit.
-Cosa ci fanno due ragazzini in giro a quest’ora?- sbotta ancora Twelve
-Quello che ci facevate voi due…certo, a meno che non fosse un appuntamento galante, allora non era quello- dico, incrociando le braccia sotto il seno
-Bada alla tua insolenza, stupida ragazzina. Avete infranto una delle regole base di Hogwarts, e sono come minimo quaranta punti in meno a testa…ma quello è un pigiama con gli aeroplani?-
Dodgeball arrossisce visibilmente e quasi si abbraccia.
-Era di mio fratello…-si giustifica
-Signorina Cross, quante volte devi essere messa in punizione prima di capire che non devi andartene in giro per Hogwarts?- chiede Smith, più morbidamente
-Non lo so, me lo dica lei. Comunque non tolga punti a Dodgeball. E’ stata colpa mia, sono stata io a insistere che venisse con me-
-Davvero?- chiede Dodgeball, sorpreso, e non esito a pestargli un piede.- Oh si, certo, un ostaggio!-
Twelve porta una mano sulla fronte, borbottando qualcosa sull’idiozia dei giovani d’oggi, e mio malgrado non riesco a trattenere un lieve sorriso ironico. Smith scuote un poco il capo e incrocia le braccia al petto.
-Comunque sia tolgo cinquanta punti della Casa a testa. E credetemi, è tanto che non vi metta in punizione. E ora tornate subito nei vostri dormitori. E quando dico subito, intendo SUBITO. Sono stato chiaro?-
-Come il Sole- sbuffo, con fare annoiato.
Afferro il polso di Dodgeball e lo trascino via, sentendo che i professori hanno incominciato un discorso su un qualcosa che avrebbero visto nella Foresta. Quindi lo hanno visto anche loro? Mi volto lievemente e vedo che tra le mani tengono quella che sembra una bacchetta, ma che è molto più strana. Sembra quasi costruita con parti metalliche ed elettroniche, ma da questa distanza potrei anche sbagliarmi. Decido di non indagare oltre sulla cosa.
Ritorniamo dentro al castello, rimanendo entrambi in silenzio per tutto il tragitto. In realtà ho mille domande in testa: cosa era quella cosa? Perché i professori ne sono a conoscenza? E, soprattutto, potrebbe essere quella ad avere attaccato la ragazza nei Sotterranei?
-Parlerai con qualcuno di questa storia?- chiede Dodgeball all’improvviso
-Non di certo con qualcuno del corpo insegnanti. Ne parlerò con Sherlock-
-Il tuo ragazzo…-
-Ti ho già detto che non è il mio ragazzo, mente lenta.- sbuffo e prendo le scale verso la mia Sala Comune- Ci vediamo, ragazzino-
Mi dirigo rapidamente verso la mia Sala Comune e mi ficco a letto: nessuno sembra aver notato la mia assenza, e forse è meglio così. Meno domande si fanno, meglio è. Respiro a fondo, cercando di addormentarmi. L’ultima cosa che vedo prima di buttarmi tra le braccia di Morfeo sono quei luminosissimi occhi rossi.
 
  
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