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Autore: njaller_    23/01/2014    6 recensioni
La scuola è finta: si passa alle superiori, si cambiano professori, i compagni e si rivendono i libri.
Ma chi li riceve alla fine?
Questa è la lettera di una ragazza, ormai quattordicenne, che ha lasciato all'eventuale possessore del suo libro di antologia.
Se non sapete cosa vuol dire cercate sul vocabolario; io l'ho fatto.
Tratto dal testo:
"Ma comunque, passando alle cose… stupide, sì, perché la scuola è stupida, le medie servono solo a farti capire se odi o adori una determinata materia e ti fanno scegliere - che prigione stile Alcatraz - liceo andrai a frequentare."
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Non c'è molto da dire in generale... come avrete potuto notare è una One-Shot creata nel vago tentativo di divertire, ma sarete solo voi a dirmelo, tramite una recensione.
Buon divertimento, spero ^^
X, Kikka
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In culo a tua madre, il 31 febbraio dell’anno -0
 
Ehi tu, sconosciuto di cui non conosco il nome! Ciao.
Non ti preoccupare, non sono uno stalker, sono solo la persona che possedeva questo – inutile e noiosissimo – libro scolastico.
Ok, comincio con il dirti una cosa: se stai leggendo questo biglietto e non l’hai ancora buttato, beh, leggilo senza la compagnia dei genitori, i contenuti potrebbero distruggere i loro ideali paterni o materni.
Se invece lo stai già leggendo con loro perché pensavi fossi uno stalker allora… buongiorno/buonasera genitori dell’individuo che non conosco.
Spero che abbiate dato alla luce un ragazzo o ragazza che non si impressioni per poco.
Comunque, se sei un tipo o tipa secchione/a puoi anche accartocciare questo pezzo di carta perché io non lo ero, non lo sono e non lo sarò mai.
E partendo da questo presupposto ti dico che le medie sono le scuole più pallose che possano esistere.
Esempio: no, non ci sono esempi, le medie sono solo scuole inutili, quindi non dare peso se prendi un 5.
Devi fregartene altamente, sono solo scuole di passaggio, non per niente durano solo 3 anni, no?
Ma se la tua coscienza – in questo caso grande come una nocciolina e che non capisce un cazzo – ti dice di seguire le lezioni allora fai come ti pare.
Se le maestre ti hanno detto cose tipo che la scuola media è moooolto difficile non crederci: si, i compiti sono di più e si fanno argomenti più impegnativi, ma cazzo, hai 11 anni, non 6! Poi le uniche differenze sono che devi dare del lei ali tuoi professori e che ti devi alzare e sedere dalla sedia ogni volta che ne entra uno.
E che potrebbero capitarti dei giorni in cui c’è una materia diversa per ogni ora, quindi più compiti e più libri, ma questo di solito capita solamente una volta alla settimana, il che ti porterà ad odiare quel fottutissimo e sfortunato giorno della settimana per tutto l’anno scolastico.
Ci tengo a precisare che questo è il MIO libro e che lo devi trattare bene: niente scarabocchi, niente frasi che deve leggere il compagno o pagine/pezzi di pagina strappati, ok?
Quello l’ho già fatto io, non c’è posto per i tuoi. Tiè!
Se trovi delle frasi sdolcinate, quelle appartengono sicuramente ai miei compagni di banco rigorosamente tutti maschi.
Non sono il tipo di persona che fa discriminazioni e non son affatto razzista: ho accettato tranquillamente Stephan El Sharaawy e Balotelli, posso accettare quei trogloditi schizofrenici, no?
Ma comunque, passando alle cose… stupide, sì, perché la scuola è stupida, le medie servono solo a farti capire se odi o adori una determinata materia e ti fanno scegliere che prigione stile Alcatraz liceo andrai a frequentare.
Ti dico subito che i professori saranno irremovibili e freddi come pietre, ma nel mio caso, quelli accettabili erano la professoressa di svago educazione fisica e la professoressa di tecnologia, sempre affetta da qualche malattia rara e quindi sempre assente.
Ma io non ho certo avuto una botta di culo con gli altri messaggeri della morte professori: la mia professoressa di italiano avrà circa un’ottantina di anni contando l’altezza tra il metro e 50 anche con i tacco, le rughe profonde in faccia e l’ammasso di capelli bianchi in testa, una vipera versione vecchia bisbetica.
Non potevi dire A che ti metteva una nota.
Ma una botta di culo ce l’ho avuta con lei: ero nelle sue grazie (il che vuol dire farsi le scale di tutta la scuola e andarle a prendere i libri nell’armadietto perché lei ha l’artrosi mista a reumatismi) e quindi potevo permettermi di non scrivere qualche domanda nei compiti a casa.
Ma io, che sono una persona dal linguaggio scurrile, come diceva lei, non potevo accennare nemmeno porca vacca che nelle sue grazie ci andava il mezzo nerd di turno.
Poi c’era la mia prof di matematica: secondo me mia nonna sarebbe stata più capace di lei a insegnare quanto fa 2 + 2 a degli undicenni con gli ormoni a palla, ma mi hanno rifilato la “donna perfetta” (si fa per dire).
Se, per esempio in scienze, invece di dire muscolo rotatore dicevi muscolo inculatore ti metteva una nota.
Ma non aveva poi tutti i torti.
Se invece di organo genitale maschile dicevi cazzo e se invece di organo genitale femminile dicevi figa ti spediva a borsate dal preside.
E la sua borsa era veramente pesante: parlo per esperienza.
Il professore di storia e geografia credo fosse più truzzo di un fan di Justin Beiber: durante le sue lezioni, ci davamo alla pazza gioia.
Tra urla, schiamazzi, libri per aria, carte per terra, muri scritti e puntine sulle sedie non si riusciva più a capire chi fosse chi.
Poi per noi, che eravamo 27 in classe (ora siamo più o meno una decina, visto che una buona metà della casse te la ritroverai nella tua), già se parlavamo in 10 si scatenava il putiferio.
Ma la cosa più bella è che lui non obbiettava nulla!
Ma ritorniamo alle persone serie.
La mia professoressa di arte era un megafono sotto forma di quarantenne svampita: la prima cosa che ci disse in prima fu “Buongiorno ragazzi. Io sarò la vostra professoressa di arte per i prossimi tre anni, di più per chi si affezionerà alla prima media. Sono conosciuta in tutta la scuola per i miei urli, quindi vi consiglio di fare i bravi.” Il tutto prima detto con una calma disumana, da “quasi” in poi a 11.500 watt, infatti ora dovrei andare a fare la visita per Amplifon.
Le professoresse di inglese e francese sono forse le più cattive che io abbia mai incontrato: ogni volta, ogni sacrosantissimo giorno della settimana, ti danno 100 esercizi per il giorno dopo.
E inglese e francese non sono mica facili: impararsi come dire tutte le imprecazioni conosciute dall’uomo un queste due lingue non è mica un gioco da ragazzi!
Poi c’è il prof di musica: il vicepreside più spietato che esista, Voldemord sarebbe stato mento spietato, appunto.
A mezza sillaba fuori posto ti convoca i genitori e ti mette una nota sul registro.
Sai che paura.
E i prof sono a posto.
Poi non ti dico i compagni di classe: 27 ragazzi con gli ormoni a palla ed un erezione perenne e delle oche che starnazzano più di quelle normali, dimmi tu se posso considerarla una classe normale!
Quei due o tre nerd che vengono presi in giro, i bulletti che fregano le merende agli altri, le ragazzine TRUCCO&PARRUCCO e le persone normali: me.
Sono una persona normale, con interessi normali, voti scolastici normali, con una famiglia normale, con un aspetto fisico normale (se 1,69 è considerato normale ad 12 anni) e con degli amici normali.
Si fa per dire: per esempio ho delle amiche Directioner e Belieber, ma visto che mi hanno regalato un iPhone 5c le lascio perdere, ho degli amici che fosse per loro, se esistesse, andrebbero al liceo pornologico, oppure altri che giocherebbero a calcio dalla mattina alla sera.
Ma alla fine è divertente avere degli amici con interessi diversi e che non comprendano i miei, cioè, io adoro giocare a calcio, ma non sono fissata come alcuni di loro, seguo le partite in TV e mi ricordo la classifica ed i risultati, ma non sono quel tipo di persona ossessionata.
Come musica non amo particolarmente Justin Beiber o Demi Lovato, più i One Direction, Green Day e i 30 Seconds to Mars, così come Jason Derulo e i 5 Seconds Of Summer.
E non sono assolutamente ninfomane o affamata di sesso.
Poi che altro aggiungere… guardati sempre le spalle in ogni momento della giornata scolastica ma soprattutto l’ultimo giorno di scuola e a carnevale: i ragazzi sono soliti per l’ultimo giorno di scuola a fare i gavettoni sia di acqua che di vernice, mentre a Carnevale ti lanciano uova marce e mini ciccioli puzzolenti che ti devi lavare 5 volte per togliere la puzza.
In bocca al lupo e non crepare ok?
 
Persona che possedeva questo libro.
 
P.S. se non l’avevi capito sono una ragazza.
  

Buonsalve gente!
E' la prima volta che mi cimento in una storia comica e vorrei sapere cosa ne pensate.
Quindi, vi sarei molto riconosciente se con quelle dita che vi ritrovate pigiaste i tasti del PC per inviarmi una recensioncina.
Grazie, appprezzerò molto.
Alla prossimaaaaaaaaa!


 
  
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