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Autore: Deb    24/01/2014    8 recensioni
La sua mano mi accarezza il fianco con delicatezza, un calore improvviso si sprigiona nel mio corpo senza che riesca a capirne il motivo. Le sue dita creano cerchi concentrici sulla mia pelle ed è come se riuscisse a incanalare in quelle zone la sua energia. Sento lo stomaco contorcersi, ma cerco di non pensare a come vorrei stringermi maggiormente a lui. Non ha senso, non dovrei volerlo. Sarebbe tutto inutile. Il suo calore mi dona sicurezza, ma io non potrei mai fare altrettanto perché non posso dargli ciò che si meriterebbe.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare a vivere'
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Nella notte

La sua mano mi accarezza il fianco con delicatezza, un calore improvviso si sprigiona nel mio corpo senza che riesca a capirne il motivo. Le sue dita creano cerchi concentrici sulla mia pelle ed è come se riuscisse a incanalare in quelle zone la sua energia. Sento lo stomaco contorcersi, ma cerco di non pensare a come vorrei stringermi maggiormente a lui. Non ha senso, non dovrei volerlo. Sarebbe tutto inutile. Il suo calore mi dona sicurezza, ma io non potrei mai fare altrettanto perché non posso dargli ciò che si meriterebbe.
Sento la sua mano salire e provo un brivido quando le dite sfiorano appena la curva del mio seno. Scatto involontariamente, ma continuo a far finta di dormire. Forse se ne è accorto, perché sento il suo respiro caldo sul mio collo, poi le sue labbra che sfiorano la mia pelle. Ancora ed ancora. Con calma, come se non avesse fretta, con dolcezza.
Serro gli occhi più che posso, ma non faccio nulla per farlo smettere. Non voglio che smetta. Sono egoista, mi crogiolo nei suoi tocchi, chiedendone silenziosamente altri. Sapendo che non contraccambierò mai le sue carezze.
Ricordo le parole che Haymitch mi aveva sussurrato, poco tempo fa: «Dolcezza, è pur sempre un ragazzo». Ed io lo illudo. Dormo stretta al suo corpo sentendone il calore, beandomi della sua dolcezza. È pur sempre un ragazzo. Ha pur sempre i suoi istinti. Ma io continuo a far finta di nulla, continuo a fingere di non capire che l'amore non crei il desiderio di spingersi più a fondo. Di prolungare il contatto tra i propri corpi. Ma io non lo amo. Non posso amarlo e non provo nulla per lui, se non un senso di gratitudine per la sua bontà che lo spinge a proteggermi anche durante il sonno.
Dovrei muovermi, però. Dovrei spostarlo, allontanarlo da me, ma ho paura che così facendo procurerei una frattura troppo profonda. Non voglio smettere di farmi abbracciare dalle sue braccia e non posso negare di provare i brividi sentendo le sue labbra sfiorarmi appena la pelle. Sono calde, ma non come quando eravamo nella caverna. Non sono bollenti, sono soltanto calde.
La sua mano scorre ancora una volta per il mio fianco, mi depone un altro bacio nell'incavo del collo, seguendo poi una sorta di sentiero si sposta, creando una scia di leggeri baci che arriva fino alla spalla, per poi tornare nel punto originario che sento bollente. Poi ancora, fino alla guancia.
Allontana la mano dal mio fianco per scostarmi una ciocca di capelli davanti al volto, il suo respiro mi colpisce il viso, sento i suoi occhi puntati su di me, ma continuo a fingere di dormire. Spero soltanto di non essere diventata rossa come un peperone. Avvicina il suo viso al mio, bacia la mia guancia e, come prima, continua a camminare in quel sentiero immaginario, fino ad arrivare ad appoggiare le sue labbra all'angolo esterno delle mie. Mi accarezza un'ultima volta i capelli, poi avverto il vuoto.
Non c'è più alcun respiro sulla mia pelle, nessun brivido prodotto dalle sue dita sul mio fianco, non sento più la sua bocca sulla mia pelle. Mi sento sola.
Mi sento sola e stupida perché non dovrei nemmeno permettergli di avvicinarsi così a me, ma è come se io stessa non ne potessi fare a meno. È pur sempre un ragazzo, mi ripeto e capisco che se lui dà qualcosa a me, è giusto che io lo ricambi.
Se dovesse accadere nuovamente qualcosa di simile, continuerò a far finta di nulla, come oggi, affinché lui possa prendere qualcosa da me, come io mi affido alla sua dolcezza ed alle sue braccia.

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Sì, Katnissina cara, ma non capisci che così è pure peggio? :'D Povero Peeta. Che uomo frustrato. Intanto però tu te la godi e ti prendi le coccole, mentre lui si deve fermare T_T Povero cucciolino!
Ambientata in un momento imprecisato. Potrebbe essere ambientato nel treno in Catching Fire, quando dormono insieme, oppure post-Mockingjay quando tornano ad essere, diciamo, “amici”.
Scritta in un momento così, nella notte (per l'appunto), e diciamo che è una sorta di finestra su loro.
Spero vi sia piaciucchiata! :)
Fino all'ultimo non sapevo se l'avrei pubblicata, ma poi mi sono detta: “Ma sì, dai. Chissenefrega! La pubblico” xD
Bacioni
Deb
p.s. Per ultimo, chiedo scusa del fatto che ancora devo rispondere alle bellissime recensioni che mi avete lasciato in “Contribuire alla causa”. Vi ringrazio anticipatamente qui. ♥ E sappiate che non appena posso risponderò :3
E ho tantissime fic da recensire. Sono rimasta indietro T_T Scusatemi!! Arriverò anche lì *_* Spero durante questo weekend :)
   
 
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