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Autore: SanjitaSwan    24/01/2014    6 recensioni
Questo è il mio primo esperimento sulla mia coppia preferita, ovvero lo ZoSan. Ambientato nell'epoca moderna, Sanji è un ragazzo timido e chiuso, senza amici e la cui vita sembra dipendere dalla fidanzata Nami. Un giorno incontra Zoro, un tipo violento e odioso, tormentato da un trauma legato al passato. Seppur diversissimi tra loro, nascerà un sentimento speciale che va al di là della loro immaginazione. Spero di avervi stuzzicato un po' la curiosità! Buona lettura ;)
Note: il Rating della fic potrebbe cambiare col proseguimento
Un grazie a Mizori11 per avermi aiutato
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La strada tra casa di Usopp e a rimessa di Franky non era molta, ma Zoro non aveva voglia di camminare.
Così, in men che non si dica, i due si ritrovarono seduti sotto la pensilina della fermata dell’autobus, senza rivolgersi la parola.
C’era un po’ di imbarazzo, nessuno dei due sapeva bene cosa dire all’altro, e poi le uniche persone presenti oltre ai due erano due fidanzati che, da quando erano arrivati, non avevano fatto altro che esplorarsi le cavità orali con la lingua a vicenda.
Il verde li guardò, sbuffando rumorosamente. Lo infastidivano le coppiette sdolcinate che davano libero spettacolo in pubblico. Inoltre la presenza di Sanji lo rendeva nervoso, per qualche inspiegabile motivo.
Anche Sanji stava fissando la coppia, ma quello che aveva in mente era ben altro.
Nami.
Finché era stato a casa di Usopp, con persone simpatiche e amichevoli, aveva dimenticato tutti i suoi problemi.
Ma ora erano tornati impetuosi a prendere possesso della sua mente, e per tutto il tragitto fino alla fermata non aveva fatto altro che meditare su possibili scuse da poter dare alla ragazza per giustificare il licenziamento. Ma purtroppo nulla sembrava essere efficace.
Ora la voglia di andare ad aiutare Zoro gli era completamente passata.
“A cosa stai pensando?” chiese improvvisamente Zoro, facendo prendere a Sanji un mezzo infarto.
“Eh? Uh… a nulla, non ti preoccupare… senti, ti dispiace se fumo?” rispose Sanji, per sviare l’argomento.
“No, ma sta arrivando l’autobus” rispose il verde, indicando con la testa il mezzo giallo che stava arrestandosi davanti alla fermata.
La coppietta di fianco smise per un attimo di limonare, e si apprestò a salire sull’autobus, per poi ricominciare il lavoro lasciato a metà dopo aver trovato posto a sedere.
Sanji e Zoro si sedettero in fondo all’autobus, dietro due vecchiette con la borsa della spesa che chiacchieravano animatamente e un uomo in giacca e cravatta con la ventiquattrore.
“Appena scendiamo però fumo una sigaretta, ne ho bisogno…” riprese Sanji, mostrando il pacchetto di sigarette in tasca.
Il verde annuì, per poi ricominciare a parlare dopo pochi secondi.
“Non ti fa bene… ne fumerai almeno due pacchetti al giorno!”
“Beh, nemmeno ingozzarsi di alcol fa bene…” ribatté Sanji, sapendo che Zoro aveva ragione.
“Da quant’è che fumi?” riprese Zoro, ignorando l’osservazione del ragazzo.
Il biondo fece un cenno vago con la mano.
“Mah… più o meno da quattro anni… ho iniziato e non ho più smesso… mi rilassa. Tu invece?”
“Io non fumo”
“Intendevo da quanto bevi cosi tanto…”
Non ci fu risposta.
Sanji decise di non proseguire oltre su quell’argomento
“Ok… senti, ma che dobbiamo fare? Cioè, io non sono preparato sui motori… non è che potresti spiegarmi?”
“Non dovremo fare niente. Devo solo ritirare la mia macchina”
Sanji lo guardò leggermente perplesso. Sinceramente quella storia gli puzzava un po’, e non si sentiva molto tranquillo. Il campanello d’allarme aveva già iniziato a suonare.
“Oh… e perché hai detto che ti serviva aiuto?”
“Lo scoprirai dopo. Scendi, siamo arrivati”
I due si alzarono insieme alla stessa coppia alla fermata con loro, scesero e si ritrovarono in una lunga strada trafficata e piena di casermoni squallidi e edifici semifatiscenti.
Sanji non era tranquillo. Non conosceva quel quartiere, e non aveva l’aria molto rassicurante.
Iniziava a rimpiangere di aver accettato di venire via con Zoro. Beh, ma del resto che ne sapeva lui che le sue intenzioni non erano quelle che pensava?
Era indeciso se proseguire o tornare indietro quando Zoro si fermò.
“Eccoci, siamo arrivati”
Il biondo alzò lo sguardo, e vide davanti a lui un vecchio garage pieno di graffiti e circondato da un piccolo cortiletto rigurgitante di macchine semidistrutte.
L’impressione era tutt’altro che buona, e il pensiero di tornare indietro si faceva più forte.
“Lavori qui?” fu tutto quello che riuscì a dire.
“Sì. Dai, entra” rispose l’altro dirigendosi verso l’entrata.
Il biondo aspettò qualche istante prima di seguirlo. Non sapeva dov’era, non sapeva perché era lì e non sapeva cosa avesse in mente ora quell’idiota. Qualsiasi persona sana di mente sarebbe fuggita senza aspettare ulterior tempo.
Eppure qualcosa gli diceva di entrare e, in un certo senso, di fidarsi di Zoro. E poi, anche volendo, non sapeva dove fosse, quindi dove sarebbe andato?
All’interno della rimessa c’era una grande confusione. Lo spazio era molto piccolo, c’era spazio a sufficienza per due macchine, le pareti erano piene di scaffali con contenitori e strumenti da meccanico, e il pavimento era completamente sporco di benzina e olio per motori, dal quale si poteva dedurre l’odore forte di petrolio.
“Franky! Sono qui… e ho portato Sanji!”
“Fratello! Eccoti qui, finalmente… ti aspettavo!”
Il ragazzo dalla chioma cerulea venne incontro ai due sbucando da sotto una delle due macchine con le mani completamente nere e una maglietta sporca di olio.
“Non toccarmi con quelle mani, ok?” disse Zoro quando l’amico gli fu vicino.
“Tranquillo fratello. Prego, accomodatevi. Scusate il disordine ma ho avuto un bel daffare stamattina. Ti ho risparmiato una giornata super pesante!”
Sanji sorrise, salutando Franky e cercando il posto meno sporco per sedersi, mentre Zoro si era già accomodato su un piccolo tavolino con una cassetta degli attrezzi e alcuni giornali.
“Allora… adesso mi dici perché mi hai portato qui, Zoro?” chiese Sanji, intimorito dalla possente mole di Franky, spaventosamente vicino a lui.
“Glielo dici tu o glielo dico io, Franky?” chiese il verde all’amico, spostando lo sguardo verso di lui.
Franky si pulì le mani in uno straccio già di per sé lurido, fece l’occhiolino a Zoro e si rivolse verso Sanji, che iniziava seriamente a prendere in considerazione l’idea di chiamare qualcuno.
“Allora, amico… ho saputo che hai perso il lavoro, giusto?”
Il biondo impallidì.
E se fosse stata Nico Robin a dirglielo? Poteva averlo scoperto per caso e averglielo detto.
Se era così allora anche Nami doveva saperlo per forza!
“Oh, tranquillo fratello, non era per farmi gli affari tuoi, è stato Zoro a darmi la notizia”
“Oh… capisco. No, non preoccuparti…”
Sanji non sapeva se sentirsi sollevato per il fatto che Nami non sapesse nulla o infuriato perché Zoro non aveva tenuto la bocca chiusa. Come cazzo si permetteva quello stronzo di spettegolare sugli affari suoi?!
“Me l’ha detto perché abbiamo un giro di conoscenze vicino a dove abita Zoro, e vorrei farti una piccola proposta…”
“D’accordo… ma… di che si tratta?” chiese Sanji, un po’ preoccupato. Dal tono di voce e dalle parole che aveva usato poteva benissimo trattarsi di proposte tutt’altro che legali.
“Sai, c’è una ragazza, non molto distante da qui, che ha appena messo su un negozietto di pasticceria, e ha bisogno di un po’ di manodopera. La mia ragazza mi ha detto che tu sei molto bravo nel campo culinario, e così… mi sono preso il permesso di fissarti un colloquio con lei domani mattina. Sempre che tu sia d’accordo…”
“Che ne dici?” concluse Zoro sogghignando.
Sanji prese qualche secondo di tempo per masticare bene le parole di Franky, incredulo.
Franky gli stava praticamente offrendo un il lavoro che aveva sempre sognato su un piatto d’argento!
Era un’occasione più unica che rara!
Senza aspettare altro tempo, sorrise e esclamò: “Oh… certo che sì! Non so come ringraziarti, Franky, sei stato fantastico…”
“Ma figurati, fratello, l’ho fatto per amicizia! E poi Zoro mi ha praticamente costretto ad aiutarti… avevo intenzione di farti venire qui, ma non sapevo se fossi capace con i motori… bene, sono super contento che l’idea ti garbi… questo è il suo numero!” disse Franky sorridendo e porgendogli un post-it con scritto un numero e il nome ‘Jessica’.
Sanji prese il numero e sorrise, felice come una pasqua.
“Grazie mille, Franky. Sono in debito con te!” esclamò prima di prendersi una tremenda pacca frantuma costole da parte del celeste.
“A me non ringrazi?” si intromise Zoro, con una punta di fastidio nella voce.
“Giusto. Grazie mille, Zoro… mi hai tirato fuori da una terribile situazione!”
“Lo so… dai, adesso andiamo. Franky, la mia macchina?”
“Oh giusto, mi ero quasi dimenticato! Eccola qui, è come nuova!” rispose il ragazzo dai capelli azzurri lanciandogli un mazzo di chiavi e mostrandogli una vecchia macchina color piombo pronta per finire in discarica.
Sanji osservò ogni dettaglio del veicolo, pensando che avrebbe fatto prima a comprarsene una nuova.
“Oh, ti muovi? Voglio tornare a casa” lo incitò il verde, distraendolo dai suoi pensieri e facendolo salire in macchina, dopo aver salutato Franky.
“Sì, eccomi… grazie ancora Franky! Sei un amico…”
“Di nulla, fratello… fammi sapere! E noi ci vediamo domani, amico…” concluse Franky rivolgendosi verso Zoro, prima che questi partisse.
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE DELL’AUTRICE:
Ehilà!!!!
Scusate se ho aggiornato così tardi ma ho avuto il blocco dello scrittore, e la maturità non mi fa più respirare.
Oggi ho trovato un buco e sono andata un po’ avanti, ma sono molto stanca e quindi il capitolo non è venuto come volevo.
Scusate se ogni tanto troverete eventuali errori o se sono stata ripetitiva con le parole…
Ok, spero che comunque vi sia piaciuto, vi prometto il prossimo capitolo il prima possibile… vi anticipo subito che nel prossimo capitolo inizierà a scattare qualcosa tra i nostri due amici.
Restate sintonizzati su RadioSanjita e non ve ne pentirete *lo so che è pessima, ma sono distrutta e il cervello non ragiona più*
Un bacio a tutti!!!!!!
SS
   
 
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