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Autore: Namixart    30/01/2014    2 recensioni
Martina ha solo quindici anni, ma quando il suo migliore amico, Carter, scompare senza lasciare traccia, cade in una grave crisi di depressione. Perde il suo cuore e diventa un Nessuno dell'Organizzazione XIII.
Ma nessuno sa che Namixart, numero XV, Scintilla di Fiamme Oscure, non è ciò che sembra.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Che cosa? - ebbe appena il tempo di esclamare Xaldin, prima che la Bestia lo stendesse con un’unica, potente zampata.
- Bestia! -
- Padrone! -
Belle e gli oggetti parlanti si precipitarono dalla rediviva Bestia, mentre Sora si avvicinò barcollante alla sorella, ancora svenuta, e si accasciò accanto a lei.
- A... abbiamo vinto, Nami. - sussurrò, accarezzandole i capelli.
- Davvero? - mormorò lei, socchiudendo un occhio.
- Sì, e la Bestia è tornata normale. - sorrise il ragazzo.
- Bene… -
- Certo che sei incredibile… Cioè, eri quasi svenuta e sei riuscita a precisare di nuovo che non sei la mia sorellina. Incredibile! - rise Sora, scuotendo la testa.
- Beh, è vero. Sei il gemello migliore del mondo, ti voglio bene. - riuscì a dire Namixart prima di perdere di nuovo conoscenza.
Sora sospirò e prese in braccio la sorella per avvicinarsi agli altri.
- Che scena dolce! - sghignazzò una voce da un angolo.
Tutti si voltarono di scatto, per vedere Xaldin che si era rialzato.
- Per oggi avete vinto, ma farete meglio a ricordarvi che l’Organizzazione cambierà il mondo. -
- Beh, tu ricordati che vi distruggeremo tutti, dal primo all’ultimo. - ribatté Sora, degnandolo solo di un’occhiata veloce.
- Ci rivedremo, Custodi. Ah, se la ragazzina ancora non è convinta di essere stata una di noi, toglile quella stupida fascia dal braccio. - ghignò Xaldin prima di svanire in un varco oscuro.
Pochi istanti dopo il Keyblade di Sora iniziò a brillare, mentre una serratura appariva nell’aria.
- Ma… ora? Non posso fare niente senza Nami! - balbettò il ragazzo, depositando la ragazza a terra, seduta con le spalle al muro.
- Niente paura. Ce… ce la faccio. Ma tu aiutami, ok? - fece invece lei, alzandosi a fatica.
- Ok! - esclamò Sora, precipitandosi a sorreggerla.
Da entrambi i Keyblade scaturì un fascio di luce che andò a intrecciarsi con l’altro per chiudere quella serratura.
- Andate via? - chiese Mrs Bric.
- Già, ma torneremo presto! - sorrise Sora, che aveva già ripreso in braccio Nami, adesso sveglia, ma ancora incapace di tenersi in piedi.
- Vi aspettiamo! - esclamò Belle, agitando una scopa.
- Già. - disse la Bestia, senza troppa enfasi, probabilmente per la recente trasformazione.
Purtroppo questo non costituiva una scusa per Belle, che gli rifilò un calcio in uno stinco.
- Ah, oh, certo, tornate presto! - esclamò allora la Bestia, con un sorriso fin troppo forzato che risultò esilarante al resto del gruppo.
Mentre ridevano, Mrs Bric e Lumiére si avvicinarono ai gemelli.
- Non cadrà nessun altro petalo. - annunciò il candelabro.
- Ne siete sicuri? - chiese Namixart.
- Oh, sì. Basta guardarli. - fece la teiera, indicando Belle, che stava rimproverando scherzosamente la Bestia per la gaffe di poco prima.
- Hai ragione. Torneremo per vedervi tutti umani! - esclamò Sora, prima di allontanarsi per raggiungere la Gummiship.
 
 
Nella Sala Circolare, i Nessuno erano di nuovo riuniti.
- Amici, devo darvi una cattiva notizia. Abbiamo perso il nostro membro numero III. Pare che sia stato annientato da una replica di Vexen. - annunciò il capo, senza la minima traccia di dispiacere nella voce.
- Una replica di Vexen? - ripeté uno degli incappucciati, con una voce gracchiante e aspra.
Il capo annuì.
- E… Namixart? - chiese timidamente un ragazzo.
- L’ultimo rapporto di Xaldin dice che è ferita ma viva. -
Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo senza farsi notare, mentre il capo tornava a rivolgersi all’uomo con la voce gracchiante.
- Xigbar, i Custodi sono diretti alla Terra dei Dragoni. Ti affido questo compito. -
- Tornerò prima che ve ne rendiate conto. - sghignazzò lui, prima di sparire.
 
 
- Ma dove diavolo siamo? - sbottò Namixart dopo ore di camminata in una foresta che sembrava non avere fine.
Era ancora indispettita da ciò che aveva scoperto sotto la fascia rossa sul suo braccio. Un tatuaggio nero come la pece spiccava sulla pelle color caramello: XV - Scintilla di Fiamme Oscure.
Si era aggrappata alla speranza di non essere mai stata parte dell’Organizzazione, ma quel tatuaggio dimostrava l’esatto contrario.
- La caviglia come va? - chiese distrattamente Sora, impegnato a cercare di capire dove si trovavano.
- Alla grande, l’elisir ha fatto miracoli, ma vorrei sapere dove siamo! -
- Come “dove siamo?” Siete nella foresta vicino all’accampamento dell’esercito! - esclamò una voce.
Entrambi i gemelli scattarono in posizione d’attacco.
- Ehi, tranquilli, vengo in pace. - disse ancora la voce.
Da un cespuglio uscì una figura, con le mani alzate in segno di resa.
Era un soldato, vestito con un’armatura in tinte di verde.
- Chi sei? - chiese Sora.
- Mul… Ehm, Ping! Sì, mi chiamo Ping! - fece il soldato, gonfiando il petto e con una voce cavernosa che pochi secondi prima non aveva.
- Oh, ok. Io sono Sora e questa è la mia sorell… gemella, Namixart. - fece il ragazzo, abbassando il Keyblade.
Namixart, invece, scosse la testa.
- Dovrai impegnarti di più, mi sa. Comunque, perché diavolo stai cercando di passare da uomo? -
- C… cosa? - esclamò Sora.
Ping abbassò lo sguardo.
- Dici davvero? -
Nami annuì.
- No, aspetta… Sei… una ragazza? - fece Sora, sconcertato.
- Ehm… -
- Voi! Chi siete voi, che osate importunare il mio protetto? - gridò una voce.
Su una roccia davanti a loro si stagliava un’ombra enorme, l’ombra di un drago.
- Mushu… - provò Ping.
- Zitto! -
- Mushu, mi hanno già scoperta! -
- Cosa? - esclamò il drago, uscendo allo scoperto.
Nella realtà non era così grande, anzi, assomigliava di più a una lucertola rossa parlante.
- Ehi, ehi, ehi! Aspetta un po’! Ma tu sei Sora! - esclamò il draghetto.
- Mushu? Sei tu? - fece Sora, inclinando la testa.
- Certo! L’unico e il solo! Dimmi, che ci fai qui? -
- Altro viaggio, altri mondi. Solita routine. Oh, dimenticavo. Questa è Namixart, mia sorella. -
- Beh, ragazza, ti faccio i miei complimenti! Sei stata tanto intelligente da scoprire il segreto di Mulan. - continuò Mushu.
- Mulan? È così che ti chiami? - fece Nami.
La ragazza annuì.
- Comunque non ci hai ancora spiegato perché ti travesti da uomo. - osservò Namixart.
- In questo momento in Cina c’è la guerra. Gli Unni stanno invadendo il paese, così l’Imperatore ha chiamato un uomo da ogni famiglia per combattere. Ma mio padre è rimasto ferito durante l’ultima campagna e sono figlia unica, quindi sono scappata di casa con la sua armatura. Sarà arrabbiatissimo, ma se scoprono che sono una ragazza mi… mi uccideranno… - spiegò Mulan.
- Cosa? - scattò Sora.
- Alto tradimento. - fece Mushu.
- Beh, chi siamo noi per non aiutarti? - esclamò Namixart.
- Tu, intanto, sei una ragazza. - obiettò il drago.
- Touché, Nami. - rise Sora, alla faccia sconvolta della sorella.
- Come possiamo fare? - borbottò Mulan, stendendosi a terra.
- Ehi, Mushu, ho un’idea! Potresti rubare un’armatura dall’accampamento! Che ne dici? -
- Nami, sei ufficialmente un genio! - esclamò Sora.
- Vado e torno, ragazzi! -
Pochi minuti dopo il gruppetto marciava verso l’accampamento.
- Voi! Siete già registrati? Chi siete? - li apostrofò un ometto acido sulla soglia del campo.
- Io sono Ping, e loro sono Sora e Shi. - fece Mulan.
- Bene. Siete affidati al reparto del capitano Li Shang. Da quella parte, filate! -
I ragazzi attraversarono le molte stradine del campo, fino ad arrivare a un ampio prato dove diversi uomini stavano facendo allenamento con i bastoni. Mulan e Namixart si bloccarono.
- Forza! Sarà divertente! - esclamò Sora, saltellando da quello che sembrava il capitano.
- Facile per lui… - sussurrò Nami tra i denti, avvicinandosi lentamente.
- Soldati! In fila per il rancio! - gridò l’uomo che avevano notato.
Tutte le matricole del campo si affrettarono a ubbidire all’ordine. Anche il gruppetto formato da Nami, Sora e Mulan si stava dirigendo verso la fila, quando si ritrovarono davanti il capitano Shang.
- Chi siete voi? - chiese con fare autoritario, a un millimetro dal viso di Sora.
- Ehm… Io sono Sora, questo è Ping e lui è Shi. - balbettò lui.
- Vi hanno affibbiati a me? -
- Sì, Capitano. - intervenne Nami.
- Bene, dopo mangiato iniziamo subito l’allenamento. - decretò Shang, allontanandosi.
- Uff… - Sospirò Nami, avviandosi con gli altri alla fila.
- Non hai idea, Na… Shi! Quanto può essere difficile riferirsi a voi due come a dei maschi! - borbottò Sora.
- Oh, ce la farai. È peggio fingersi un ragazzo, credimi. -
- Ehi, tu, cosa credevi di fare? Stai in fila! - esclamò una voce proveniente da dietro di loro.
- Che… Oh, no! - fece Namixart, voltandosi.
Mulan si era distratta, parlando con Mushu, mentre camminava, ed era andata a sbattere contro uno dei soldati in fila.
- Ehm… io non volevo superare, mi sono distratto… - iniziò a farfugliare la ragazza, sotto le occhiate truci di tre matricole.
- No, no! Più virile, ragazza! - sussurrò Mushu all’orecchio di Mulan.
- Non… non era mia intenzione! - disse lei, cercando di darsi un contegno.
- Sarà meglio per te! - avvertì il soldato più basso, che aveva un’aria truce e un occhio nero.
Sembrava proprio uno di quei tipi capaci di scatenare una rissa in una stanza vuota.
I tre si stavano voltando per tornare in fila, quando Mushu decise che nessuno poteva rivolgersi così alla sua protetta.
- Ehi, tu! Perché non torni qui e mi fai vedere di cosa sei capace, eh? - urlò, dal colletto di Mulan.
- Che cosa hai detto? - sibilò lui, girandosi lentamente verso la ragazza.
- N…Niente! - esclamò lei.
- Ora le prendi! - gridò, lanciandosi contro Mulan.
Peccato che il suo primo pugno incontrò un ostacolo, ovvero la mano di Namixart, intervenuta in difesa dell’amica.
- Non credo proprio. - disse, scoccando un’occhiata glaciale al soldato, una di quelle che terrorizzavano a morte Sora.
- Fatti da parte, moccioso. -
- No. - rispose calma la ragazza.
- Vediamo di rimetterti un po’ in riga! - esclamò lui
Lui cercò di sferrarle un pugno, ma lei si limitò a schivarlo, facendo in modo che colpisse un altro dei soldati, uno spilungone dall’aria stupida.
- Ehi, Yao! Perché l’hai fatto? - esclamò lui, preparandosi a contraccambiare.
I due cominciarono ad azzuffarsi, colpendo anche uno dei loro compagni, che aveva un’aria pacifica e si limitava a assorbire i colpi con la pancia, dato che era piuttosto grasso.
Piano piano si inserirono anche altri soldati, a favore dell’uno o dell’altro.
Nami trascinò Mulan lontano dalla rissa.
- Come devo dirtelo, di stare attenta? - sussurrò rabbiosamente.
- Dai, Nami, è stata colpa di una certa lucertola rossa… - commentò Sora, che era rimasto a bocca aperta per tutta la durata dell’intervento della sorella.
- Giusto, quindi… - con un guizzo fulmineo della mano afferrò il draghetto, che si era affacciato timidamente dal colletto di Mulan.
- … taci! - fece, minacciosa.
- Soldati! - urlò una voce.
Il capitano Shang era arrivato sul luogo della rissa, imponendo con la sua sola presenza alle matricole di mettersi in riga.
- Chi. È. Stato? - chiese.
Tutti gli uomini si voltarono verso Mulan.
- Ping, giusto? Sei qui da neanche dieci minuti e già inizi a seminare confusione. Ti giuro sul mio onore che se succederà di nuovo una cosa del genere tu ritornerai a casa. E sai cosa significa? -
Mulan annuì, a testa bassa.
- Bene, inizia l’allenamento. Per cominciare vedremo quanto siete ingegnosi. -
Il capitano prese un arco e scoccò una freccia, che andò a conficcarsi in cima ad un palo alto e liscio.
- Quello che dovete fare è arrivare in cima e prendere la freccia, ma dovrete farlo con questi pesi attaccati ai polsi. - spiegò, mostrando due dischi d’ottone dall’aria micidiale che pendevano da dei lacci.
Sembrava un compito facile, ma si rivelò presto una sfida insormontabile da molte matricole, che crollavano quasi subito a terra, trascinati dal peso dei dischi.
- Tu hai qualche idea? - chiese Sora a Nami sottovoce.
- Anche se ce l’avessi, non la metterei in pratica. - rispose lei, scrollando le spalle.
- Eh? -
- Sveglia, Sora! Non siamo noi quelli che devono difendere l’onore della famiglia. E Mulan è già nei guai. Dobbiamo cercare di aiutarla. Metti in moto il cervello e se ti viene in mente qualcosa, dillo subito a lei. -
Sora annuì, serio.
- Però come facciamo con l’allenamento normale? Ce la farà? -
- Dobbiamo fare il possibile e avere fiducia in lei. - concluse Namixart, dirigendosi insieme agli altri verso un ampio prato, dove stava per iniziare l’allenamento sul combattimento con i bastoni.
La buona notizia: nessuno dei soldati se la cavava troppo bene, a parte Sora e Nami.
La cattiva notizia: Yao e il suo amico spilungone, che si chiamava Ling, avevano dichiarato guerra a Mulan/Ping. Non facevano altro che boicottarla in tutto quello che faceva. Le misero uno scorpione nella maglia mentre si esercitava con il bastone, cosicché lei, per liberarsene, iniziò ad agitarsi e a colpire i suoi compagni, attirandosi i continui rimproveri del capitano.
- Così non va. Non va per niente! - sbottò quella sera Mushu, nella tenda di Mulan.
- Ti stanno massacrando! -
- No… va bene così. Devo solo impegnarmi di più. - disse Mulan.
- Convinta tu… - commentò Sora, stendendosi.
- Ehi, Ping! - gridò una voce fuori dalla tenda.
La ragazza si affacciò e si trovò davanti Yao, che aveva un ghigno strano.
- Il capitano ha chiesto di te. - disse secco.
Mulan deglutì a vuoto.
- Va bene. - fece, uscendo dalla tenda.
I tre amici si affacciarono, uno sopra l’altro, per spiare la conversazione.
Shang e Mulan erano lontani qualche metro, quindi non si sentivano le parole, ma videro chiaramente il capitano consegnare le briglie della cavalla Khan nelle mani della proprietaria, per poi allontanarsi sdegnosamente.
- Oh, no! - esclamò Nami.
- L’ha cacciata! -
 

[Angolino di Namixart]
*Si affaccia timidamente da un angolo della pagina*
Ehm... chiedo umilmente perdono per il ritardo indecente! Ma come avevo preannunciato, sono cominciati i mondi Disney, e sono uno più impossibile dell'altro T.T.
Passando al capitolo, ci ho sputato sangue. Però sono soddisfatta del risultato, anche se sono convinta che mi abbia portato sfortuna. Certo, Namixart si fa male a una caviglia e PUFF, magica distorsione anche per me. Solo che le mie scorte di Elisir non sono molto consistenti...
Vabbè, come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto, blablabla e che mi gratificherete con qualche recensioncina ^-^
Alla prossimaaaa!
Nami :3 
  
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