Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: kurinoone    10/06/2008    13 recensioni
[ Harry/Ginny, Dark!Harry, What if...?]
Cosa sarebbe accaduto se Codaliscia non avesse rilevato a Lord Voldemort il nascondiglio dei Potter? E se avesse invece portato Harry da lui?
IN PAUSA
Genere: Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TDW 1 cap edit Salve a tutti, sono ladyarle, la traduttrice di questa fanfic di kurinoone, autrice di lingua inglese amatissima. Questa è la traduzione del primo lavoro della sua trilogia. Se volete saperne di più potete andare nella pagina di presentazione di kurinoone su efp per trovarne un piccolo sunto che spero placherà la vostra curiosità.
Prima di cominciare vorrei però chiedervi un favore enorme: se leggete, vi prego recensite questa storia, fate sapere il vostro parere, all'autrice farebbe molto piacere. E' stata molto commentata nella versione originale, e non sarebbe bello che proprio noi italiani amanti di fanfic non dicessimo la nostra sulla sua opera. spero di aver colpito abbastanza i vostri cuori e vi lascio alla lettura del capitolo.
un bacione
la traduttrice
ladyarle

Edit del 8/11/2011
Da oggi la traduzione è passata nelle mani di The Burnt Orchid, SereILU, Wynne_Sabia, SeleneLightwood, Juniper_Fox, Unbreakable_Vow, crystalemi Kristiane, a partire dal capitolo 10 in poi, mentre i primi 9 capitolo sono stati tradotti da ladyarle


Disclaimer: Io non possiedo i personaggi di Harry Potter e tutto ciò che può essere riconosciuto appartiene a J K Rowling. Nulla è stato scritto e tradotto a scopo di lucro. Questa storia è ispirata alla fanfic ‘A Shattered Prophecy’ di Project Dark Overlord.



‘Fa veramente venire I brividi vedere quanto sia uguale a James’ pensò Lily. Persino all’età di un anno, Harry, suo figlio, aveva tantissime somiglianze con il padre. I suoi capelli erano indisciplinati proprio come quelli di James. Aveva sempre detto a suo marito di farci qualcosa, ma James le faceva un breve ma splendido sorriso e continuava a passarci la mano in mezzo, rendendoli ancora più scompigliati.
‘Almeno ha miei occhi.’ Pensò grata Lily mentre guardava in basso il piccolo che giocava sulle sue ginocchia. Gli occhi verde smeraldo di Harry lo facevano sembrare ancora più adorabile. Il bambino dai capelli corvini in quel momento stava seduto sulle gambe della madre mordicchiando i suoi giocattoli e si guardava quasi sempre intorno come se sperasse di trovare qualcuno.
“Chi stai cercando, piccolo?” chiese dolcemente Lily tenendosi vicino Harry.
Sapeva perfettamente bene chi stava cercando. Era la stessa storia ogni sera; attorno alle 7 aspettava impazientemente il ritorno di suo padre dal lavoro. Sicuramente non era possibile per un normale bambino di un anno essere capace di determinare il tempo, ma Harry non era per nulla ordinario. Harry e i suoi genitori erano Maghi. James era un Purosangue mentre Lily proveniva da una famiglia Babbana. Comunque lei era una delle streghe più talentuose della sua generazione.
In quel momento James entrò dalla porta principale, sembrava un po’ frustrato ma alla vista di Harry e Lily i suoi occhi nocciola si illuminarono e un piccolo sorriso si fece largo sul suo volto.
“Hey, come sta il mio ometto?” chiese James avvicinandosi con lunghi passi verso Lily e prendendo in braccio Harry che borbottava freneticamente per richiamare l’attenzione di suo padre.
“James! Quante volte te lo devo ripetere? É un ragazzo, non un uomo.” Lo riproverò Lily anche se con poca convinzione.
James si limitò a scuotere le spalle e rispose: ”Ragazzo è così… non so. Mi suona strano, come se lo rimproverassi. Lui è il mio ‘ometto’.”
Lily sorrise a suo marito. Secondo lei James non voleva suonare troppo paterno dal momento che aveva solo ventitre anni. Lily stava per alzarsi ed andare a preparare la cena quando una bussata li interruppe. James si mise subito in allerta. Silenziosamente mise Harry in braccio a Lily ed estrasse la bacchetta. Sempre senza fare il minimo rumore si avvicinò alla porta e indicò a Lily di andare nell’altra stanza con il bambino. Lily annuì e se ne andò velocemente. Normalmente Lily non avrebbe preso ordini da nessuno, neanche da James, ma da quando quella maledetta profezia era stata pronunciata le cose erano cambiate in modo drammatico. Si erano trasferiti a Godric’s Hollow e solo pochissimi selezionati sapevano dove si trovava. Lily aspettò con apprensione, la bacchetta stretta in una mano mentre continuava a tenere in braccio Harry. Avrebbe affatturato chiunque sarebbe entrato e avrebbe fatto un incantesimo d’ombra sul suo unico figlio per nasconderlo.
Udì James sussurrare un incantesimo che gli avrebbe permesso di vedere chi c’era alla porta. Improvvisamente questa venne aperta e Lily potè sentir ridere ed una voce che conoscevano tutti molto bene. Si lasciò scappare un sospiro di sollievo senza nemmeno sapere di aver tenuto il fiato per tutto il tempo. Uscì dalla stanza e andò al piano di sotto. Era abbastanza sicura che ci fossero i vecchi amici di suo marito, Sirius e Peter. Sirius l’aveva sempre infastidita senza un motivo preciso, cazzeggiando sempre in giro con James e mettendo quest’ultimo in ogni sorta di guaio. Logicamente James non era del tutto innocente, ma dato che ora Lily era sua moglie preferiva rimproverare Sirius.
Peter era sempre così tranquillo che Lily a volte si chiedeva che cosa ci stesse a fare il Malandrino. Remus era l’unico con cui Lily avrebbe potuto avere una conversazione intelligente. Sfortunatamente non poteva essere lì quella notte a causa del suo ‘piccolo problema peloso’ come Sirius aveva, in modo così sensibile, chiamato la sua condizione.
“Potevi dirlo che venivi a farci visita, Felpato” rimarcò Lily mentre allungava Harry al suo padrino che entusiasta lo prese in braccio abbracciandolo il più forte possibile.
“E dove ci sarebbe stato il divertimento?” gli chiese mentre regalava ad Harry la sua personale ed unica risata così simile ad un latrato. Harry intanto stava agitando tutt’intorno le braccina e faceva risolini a Sirius e alle sue espressioni buffe. Lily guardò con affetto suo figlio; era veramente affezionato al suo padrino. Anche Peter lo stava guardando e Lily non era sicura di averlo solo immaginato o no, ma una forte emozione aveva preso il sopravvento su Codaliscia. Un’espressione quasi di dolore era evidente nei suoi occhi.
“Peter, tutto bene?” gli chiese appoggiando una mano sulla sua spalla.
Peter velocemente spostò lo sguardo e si mosse un po’ a disagio.
“Si ehm… ho solo… ehm, avuto una giornata pesante, tutto qua…” sembrava veramente stanco.
“Non dirlo a me.” Si unì a lui James. “ho di sicuro avuto il peggiore dei peggiori giorni oggi.”
“Oh, che ti è successo?” chiese velocemente Sirius mentre continuava a lasciar tirare ad harry le ciocche nere che arrivavano fino alle spalle.
“Beh, con tutti quegli attacchi che arrivano a destra a manca ed anche al centro, non so quanto tempo ci vorrà prima che vada tutto a rotoli.”
James aveva un’espressione triste nei suoi occhi nocciola solitamente brillanti. James amava essere un Auror, anche se aveva confessato di esserlo diventato dato che era stata la carriera che aveva scelto Sirius, ma si era velocemente innamorato del suo ruolo come combattente della Luce.
Comunque, dopo che era stata pronunciata la profezia su Harry, James era diventato sempre più paranoico. Non gli andava a genio l’idea che suo figlio dovesse affrontare una così grande responsabilità, ‘Salvare il mondo.’ Questo era il suo lavoro, non quello di Harry. Così essendo James appunto James, ora lavorava giorno e notte per eliminate le schiere di Voldemort. Questo però stava diventando sempre più stressante. Sembrava che Voldemort fosse sempre un passo più avanti rispetto agli Auror. Sirius sembrava un po’ sconfortato dall’espressione del suo migliore amico. Sirius, Remus e James erano Auror, come anche Peter, ma James era l’unico che vedeva questa guerra come ragione di vita. Voleva che finisse così Harry avrebbe potuto vivere una vita normale. 
Lily sospirò e prese dalle braccia di Sirius il piccolo Harry che giocava e cullandolo dolcemente, lo portò nella sua cameretta al piano di sopra. Lo mise nel lettino tirò giù capelli passandoci in mezzo le mani nell’ennesimo inutile tentativo di farli sembrare ordinati.
“Adesso potresti anche pensare che sia divertente, Harry, ma fidati, quando sarai più grande non troverai più così spassoso metterti a posto questa chioma.” Raccontò Lily al piccolo bimbo moro mentre questo rideva e cercava di afferrare le dita della madre mentre lei accarezzava gentilmente i capelli. Lily si girò e lasciò Harry a giocare felice nel lettino. Stava per scendere le scale quando improvvisamente realizzò con un strano presentimento che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Non era qualcosa che aveva sentito ma l’effettiva e totale mancanza di suono. 
I tre uomini giù in salotto erano mortalmente silenziosi. La cosa di per sé era strana, essendo Sirius presente. Lily velocemente tirò fuori la bacchetta e fece un respiro profondo. Quello che vide quando entrò nella stanza l’avrebbe tormentata per il resto dei suoi giorni. Sul pavimento si trovava il corpo del suo James con una pozza di sangue accanto alla sua testa che continuava a crescere. Una bottiglia rotta di Fire Whiskey giaceva poco lontano da lui. Anche Sirius era sdraiato sulla schiena sicuramente privo di conoscenza. 
“Oh… mio Dio… James… oh, James!...Sirius!...Oh, Merlino!”
Lily si precipitò vicino a James, dimenticandosi completamente della terza persona presente nella stanza. Se Lily l’avesse visto in piedi appena dietro la porta forse sarebbe stata capace di fermare la tragedia che si stava profilando all’orizzonte, ormai sempre più vicina. Appena Lily si avvicinò a James, Peter che teneva la banchetta puntata contro di lei, le si mise alle spalle e l’attaccò prima che potesse raggiungere il marito.
“Stupeficium” sussurrò.
Lily cadde e fu inghiottita dall’oscurità ancora prima di colpire il pavimento. Peter osservò i suoi vecchi amici, tutti che giacevano sul pavimento della loro casa, colpiti e traditi da un loro amico. Respirava debolmente e cercava di calmare il cuore impazzito. Era certo che se non avesse lanciato quell’incantesimo insonorizzante sulla porta, Lily sarebbe stata in grado di udire il suo cuore battere nel petto più forte del rumore del rompersi della bottiglia o di quello dell’attacco che James e Sirius avevano così meschinamente subito. 
Lanciò un’ultima veloce occhiata ai suoi amici, lasciò goffamente la stanza e si diresse verso la cameretta di Harry; ripeté per tutto il tempo sottovoce “Perdonami, Harry… scusa James… Sirius, scusami tanto.”
Non aveva pensato di andare così lontano, aveva sperato che James o Sirius o addirittura Lily sarebbero riusciti a fermarlo, ma dato che non si aspettavano nessuna forma di tradimento da parte sua, fare da solo un attacco e rapire Harry, era riuscito ad arrivare fino lì. Non voleva realmente tutto questo, ma non c’era altro modo. L’Oscuro Signore era stato molto chiaro nel dare le istruzioni. Harry avrebbe incontrato il suo destino per mano delle stesso Lord Voldemort. 
Lentamente aprì la porta e trovò Harry che dormiva profondamente abbracciando stretto il suo pupazzo a forma di Ippogrifo. Peter guardò il bambino che dormiva e sentì quell’orribile sensazione di colpevolezza colpirlo forte. Stava conducendo quel bambino verso la morte. Harry aveva solo un anno e non aveva neanche ancora detto la sua prima parola. Peter si era sentito così felice per la nascita di Harry come anche gli altri tre Malandrini, ma da quando la Profezia era stata pronunciata le cose erano cambiate. Era stato profetizzato che quel bambino avrebbe causato la caduta del Signore Oscuro, no, questa non doveva essere una possibilità. Il Signore Oscuro doveva vincere quella guerra. Peter avrebbe ottenuto potere oltre ogni immaginazione. Il bambino doveva andarsene. Convincendosi che si stava solo assicurando il suo successo gentilmente prese Harry e lo portò fuori dalla stanza, al piano di sotto, e senza voltarsi verso i tre corpi che giacevano scompostamente sul pavimento del salotto, Peter aprì la porta e lasciò Godric’s Hollow per sempre…

XXX

Peter corse fuori dalle barriere poste a protezione del cottage e si Smaterializzò nel nascondiglio del suo Signore. Con mani tremanti pose Harry sul pavimento di pietra ai piedi di Lord Voldemort. Sorprendentemente Harry era ancora profondamente addormentato non cambiò neanche posizione. Peter si inginocchiò,gattonò fino a Voldemort e baciò l’orlo della sua veste mentre parlava con voce bassa e tremula:
“Maestro, ho fatto tutto quello che mi hai chiesto. Maestro, questo è Harry.”
Voldemort spostò i suoi occhi scarlatti sul bambino dormiente e lasciò che sul suo viso si formasse un sorriso soddisfatto. Era un uomo attraente con lunghi capelli neri e tratti che gli avevano meritato molte attenzioni durante la gioventù. L’unico particolare che lasciavano trapelare il mostro che era erano quel paio di demoniaci occhi rossi che sembravano bruciare dall’interno chiunque osasse guardarlo. Spostò via lo sguardo da Harry e lo posò sulla figura accucciata della spia Mangiamorte.
“Alzati Codaliscia, hai agito bene. Per una volta non hai mandato tutto a monte e hai portato a termine la tua missione.”
Guardò l’uomo miserabile, così simile ad un ratto, alzarsi tremante, balbettare i suoi ringraziamenti e l’ascoltò vaneggiare su quanto fosse un Lord generoso.
“Basta!”
Peter si zittì all’istante.
“Bella, prendi il ragazzo e lasciami dare un’occhiata ravvicinata al marmocchio.”
Bella subito andò a tirare Harry su dal freddo pavimento e lo portò davanti al Signore Oscuro affinché potesse vederlo. Voldemort colse tutti i particolari del bimbo. Era disgustato dai bambini in generale. Non aveva per niente dimenticato come questi lo avevano schernito e ridicolizzato in quell’orribile orfanotrofio che aveva rappresentato il suo passato. A parte questo, quel bambino aveva una aura magica così potente che sembrava librarsi nell’aria tutt’attorno al ragazzo. Era potente, non c’era alcun dubbio e se Voldemort avesse lasciato vivere quel marmocchio allora quel Potter molto probabilmente sarebbe stato la causa della sua caduta. ‘Un così grande spreco di potere.’ Pensò Voldemort. Tirò fuori la bacchetta e udì i respiri trattenuti dei pochi fidati Mangiamorte lì presenti. Sorrise fra sé e sé, sarebbe stato dolce, e aveva tutta l’intenzione di godersene ogni singolo istante. Puntò la bacchetta alla testa di Harry mentre questo apriva gli occhi verdi come se vi fossero stati incastonati degli smeraldi e lo guardava innocentemente. Ci fu un incantesimo sussurrato ed un’improvvisa luce verde riempì la vista dei presenti. Peter chiuse gli occhi appena prima che l’incantesimo fosse pronunciato, ma potè comunque vedere la luce verde penetrare le sue palpebre serrate. ‘Scusa Harry.’ Fu tutto quello che riuscì a pensare prima che la luce splendente si spegnesse e riportasse ancora una volta tutti nelle tenebre.

XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX


Allora, che cosa ne pensate? Vi ha attirato?
spero di sì, ci vediamo al prox capitolo, che spero di postare entro la fine della prossima settimana
RECENSITE
un bacione
ladyarle
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kurinoone