Storie originali > Horror
Segui la storia  |       
Autore: Hebony    30/01/2014    0 recensioni
Fissavo quei vuoti incavi, e loro fissavano me.
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quello che successe non mi diede nemmeno il tempo di fare\dire qualcosa. Appena il professore aprì l'uscio si trovò faccia a faccia con quel mostro infernale. Volle dire 'che strano' ma tutto quello che gli uscì dalla bocca fu 'Che stra-' prima che l'animale gli tirò una zoccolata sui denti rompendoglieli. Fiotti di sangue uscirono dalla sua bocca, la sua maglia - da bianca - diventò rossa, le sue scarpe si trovarono in un lago di liquido viscoso di colore vermiglio. Volli fare qualcosa, ma non riuscivo a muovermi, ero come pietrificata, volevo piangere ma sembrava che pure le lacrime avessero paura di uscire per rigarmi il viso. Cercai di urlare ma le mie labbra erano sigillate, come se fossero incollate. Tutto quello che riuscii a fare fu portarmi le mani tremanti sulla bocca. Sentivo che le mie ginocchia tremavano e dentro di me stavo urlando a squarcia gola. Ma fuori... fuori ero ferma... immobile fissando la scena senza fare nulla... col terrore negli occhi. Mi sentivo così in colpa. Quando riuscii a scollare le labbra, la vacca addentò la giugulare del mio insegnante e lo portò dentro all'aula. L'uomo cercando aiuto - o qualche appiglio per non entrare in classe - si aggrappò al mio braccio e mi trascinò dentro. Tutto quello che vidi fu orrendo, indimenticabile. Con una zampata al petto lo buttò a terra, con i denti lasciò la presa, dando la possibilità al sangue di uscire fuori dalla sua gola lacerata, trasformandola in una fontana di liquido rosso. Mentre esso fuoriusciva dal suo esofago , la belva - col teschio e gli zoccoli imbrattati di sostanza cremisi - smise di torturare l'uomo. Si fermò. Rimase immobile per interminabili cinque minuti. In tutto quel tempo rimase a fissarmi. C'era un silenzio tombale, non fosse per lo sgorgare del sangue. Il professore cominciò a lamentarsi. La fiera - lentamente - cominciò a dirigersi verso di me. Sorrideva. Questa volta ebbi la forza di urlare , e, i bidelli nel corridoio mi sentirono. Cercarono di aprire la porta ma non riuscirono. La bestia tornò dall'insegnante e con i suoi grossi denti prese il suo braccio destro e - posando una zampa anteriore sul suo petto - cominciò a tirare. Inutile parlare dei lamenti pieni di dolore del pover'uomo. Per quanto riguarda me... bèh... non c'è molto da dire. Ero terrorizzata, pietrificata, piangevo come se non ci fosse stato un domani, volevo scappare ma le mie gambe sembravano fissate sul pavimento. Ero sconvolta. L'animale tirò... tirò con forza. Sentii le ossa del suo arto spezzarsi, la pelle che si strappava. Altro sangue se ne andava dal corpo del professore. Tirò ancora una volta con più forza e , finalmente , il braccio fu staccato dalla persona. Lo ingerì. Riuscii a udire le ossa che - sotto l'azione dei denti dell'animale - si spezzavano. Poi - con poca fatica - staccò pure la testa mangiando pure quella. Finì col ripulire tutto senza lasciare alcuna traccia del professore, pure il sangue pulì. Non rimase niente. Come se nulla fosse successo. La fiera si tolse il liquido vermiglio di dosso e andò al suo posto originario. I bidelli riuscirono ad aprire la porta e - di corsa- vennero da me e mi domandarono :" Cos'è? Perchè hai urlato?" io - ancora con le mani tremanti e piangendo - risposi :" È stato quel demone! " indicando la mucca " Ha ucciso e mangiato il professore!! Mi dovete credere! " I bidelli fecero finta di credermi , mi portarono in bidelleria e chiamarono i miei genitori per farmi portare a casa. Mentre aspettavo vidi i miei i miei compagni andare in classe.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: Hebony