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Autore: Lola_    31/01/2014    5 recensioni
- Dove siamo? –
- Tu che dici? – James sorrise in modo malandrino.
- Questo è il Paradiso? –
- Puoi chiamarlo come vuoi, - rispose alzando le spalle. – Te l’aspettavi pieno di donne e Whiskey Incendiario? –
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di J.K.Rowling; la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
 
 
Nel velo
 
 
  Una forte luce colpì le palpebre chiuse, costringendolo a voltare il capo infastidito. Lentamente uscì da quella specie di sonno profondo e aprì gli occhi, sbattendoli più volte per abituarsi a tutto quel chiarore. La testa gli doleva tanto che faticò ad alzarsi in piedi. Si guardò intorno stordito e vide solo bianco.
  - Benvenuto. Ci dispiace che si sia unito a noi, ma il destino ha voluto così. Speriamo, tuttavia, che il soggiorno possa essere di suo gradimento. – Una voce annoiata e piatta cominciò a parlare velocemente, tanto che a malapena riusciva a capire cosa stesse dicendo. Girò su se stesso più volte, cercando la persona che parlava, ma non vedeva nessuno: era completamente solo.
  Cercò la bacchetta nelle tasche, ma non la trovò. Un senso di inquietudine cominciò a prendere possesso del suo corpo.
  Intanto, la voce, incurante dei pensieri di Sirius, continuava a parlare: - Davanti a lei ci sono due entrate, - magicamente apparvero due porte bianche con le scritte dorate, - se sceglierà di prendere quella con l’iscrizione: “Indietro” tornerà nel mondo a lei conosciuto in forma incorporea. –
  Tornare nel mondo?
  Aggrottò le sopracciglia pensieroso, poi, d’un tratto ricordò la battaglia al Ministero. Nel vuoto dove fino a poco prima era presente un cuore pulsante, sentì una morsa stringerlo.
  Era morto.
  Bellatrix l’aveva ucciso.
  - Mentre se prenderà quella con l’iscrizione: “Avanti” dirà addio per sempre al passato, per abbracciare un nuovo futuro. Buona fortuna. – La voce sparì senza prestargli minimamente attenzione.
  Un nuovo futuro? Cosa voleva dire?
  Fissò le porte davanti a sé. Aveva mille domande, ma quando ne urlò qualcuna, sentì solo la sua eco rispondergli. Si passò le mani fra i capelli e sbuffò sonoramente.
  Cosa aveva detto la voce? Che doveva scegliere dove andare.
  Forma incorporea… Intendeva dire: fantasma?
  Poteva tornare fra i vivi, a patto che abbandonasse per sempre il suo corpo.
  Harry.
  Aveva bisogno di lui. Doveva tornare per stargli vicino e affrontare con lui le difficoltà.
  Si ricordò, poi, dell’anno appena trascorso, di come si era sentito inutile e prigioniero. Che aiuto avrebbe potuto dargli da fantasma? Non avrebbe potuto difenderlo dai nemici, né seguirlo dappertutto.
  Passò diverse ore a pensare, a valutare quale delle due opzioni potesse essere la migliore. Poi, come risvegliato da un sogno, il volto del suo migliore amico gli apparve davanti agli occhi.
  James.
  Se lui aveva scelto di andare avanti voleva dire che era la decisione giusta.
  Si diresse verso la porta alla sua destra e l’aprì.
 
  Una folta chioma rossa gli coprì la visuale. Ci volle poco per ricordare la familiarità che aveva con quel corpo, più difficile fu capire cosa stesse succedendo.
  - Hai fatto la scelta giusta, - si sentì sussurrare dolcemente. La ragazza si staccò dall’abbraccio.
  - Guarda quanto sei invecchiato. – Sirius guardò oltre l’altra, riconoscendo quella voce all’istante.
  - James! – Esclamò tra l’incredulo e il felice.
  Stava forse sognando?
  L’amico gli si avvicinò stringendolo in un abbraccio potente e affettuoso, dandogli qualche pacca dietro la schiena. – Mi dispiace che tu sia arrivato così presto, Felpato. –
  Guardò l’amico: era rimasto il ragazzo di ventun anni che ricordava, così simile al figlio. Quella frase avrebbe dovuto addolorarlo, invece sorrise raggiante sentendosi incredibilmente leggero e sereno.
  Si guardò intorno: erano in una specie di giardino rigoglioso e luminoso, pieno di alberi e cespugli. Non aveva mai visto un posto così bello.
  - Dove siamo? –
  - Tu che dici? – James sorrise in modo malandrino.
  - Questo è il Paradiso? –
  - Puoi chiamarlo come vuoi, - rispose alzando le spalle. – Te l’aspettavi pieno di donne e Whiskey Incendiario? –
  Sirius rise nel solito modo simile a un latrato, finché non si ricordò di qualcosa. – Harry. Mi dispiace, io… -
  Lily lo interruppe: - Va tutto bene. Starà bene. – La guardò negli occhi e vi trovò una sicurezza disarmante. Si voltò verso James che annuì serio.
  - Grazie per tutto quello che hai fatto, - gli disse quest’ultimo.
  Aprì la bocca per dire che no, lui non era riuscito a fare niente per aiutare e proteggere Harry, ma quel senso di beatitudine entrava sempre più profondamente in lui, donandogli una completa pace.
  - Dai vieni, - lo invitò Lily, - ci sono diversi membri dell’Ordine che vogliono vederti. –
  Mentre si incamminavano, James gli si avvicinò e sussurrò: - Lo sai che da qui si possono vedere le persone sotto la doccia? –
  Per tutto il giardino risuonò la risata roca di un Sirius Black paradossalmente tornato alla vita.
 
 
***
 
 
 
 
NdA:
 
Rileggendo il quinto libro, dove Harry chiede a Nick-quasi-senza-testa se era possibile tornare sotto forma di fantasma e lui risponde di non aver avuto abbastanza coraggio per andare avanti, mi è venuta in mente questa ideuccia sulla scelta che deve fare un mago morto.
Non è niente di che, però mi è sempre piaciuto immaginare Sirius che ritrovava i suoi amici lassù.
Spero che questa cavolatina vi sia piaciuta.
Grazie a chi si è fermato a leggerla!
Un beso (si dice così? xD).





   
 
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