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Autore: Shari Deschain    03/02/2014    2 recensioni
[Allison/Isaac]
Il vero disastro l'avevano combinato quando avevano deciso che allenarsi insieme sarebbe stata una buona cosa per entrambi. Per dire l'idiozia.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Argent, Isaac Lahey
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Warnings: lime, UST, tanto UST.
N/A: Scritta per la Notte Bianca @ maridichallenge #GreenArmyFTW





Tainted love






Non c'è stata una vera e propria discussione in proposito, un po' perché sarebbe stata imbarazzante per entrambi, un po' perché tutti e due avevano dato la cosa per scontata, sia a causa di Scott, a cui tenevano molto entrambi, sia a causa della situazione tra loro: per Isaac, Allison era stata una nemica fino a non molto tempo prima, e Allison aveva promesso a sé stessa che non si sarebbe mai più invischiata sentimentalmente con un lupo mannaro. Troppi conflitti d'interesse.

Il tacito accordo che avevano raggiunto, quindi, era che avevano bisogno di tempo.

Poi avevano iniziato con i gruppi di studio, e quella era stata davvero una pessima idea: stare seduti per ore intere, in silenzio, allo stesso tavolo, l'uno davanti all'altra, con le gambe di lui troppo lunghe per riuscire a trovare il modo di non sfiorare le sue, e tra le mani libri di cui, se andava bene, capivano una riga sì e cinque no. Persino la presenza di Lydia non aveva aiutato granché, anzi, i suoi commenti intrisi di sarcasmo avevano, se possibile, addirittura peggiorato la situazione.

Il vero disastro, però, l'avevano combinato quando avevano deciso che allenarsi insieme sarebbe stata una buona cosa per entrambi. Per dire l'idiozia.


*


Quando finiscono il respiro di Isaac è appesantito dalla fatica, e il ragazzo è costretto ad usare entrambe le mani per staccarsi la maglietta fradicia di sudore dalla pelle e sventolarla per farsi aria.

Seduta a terra di fronte a lui, Allison scioglie l'elastico, acchiappa le ciocche fuggiasche che le si sono appiccate al volto, e lega di nuovo i capelli in una coda alta.

«Non è stato male», giudica alla fine.

«Sto per vomitare un polmone», ribatte Isaac.

«Se pensi che senza il suo peso riuscirai a correre più veloce, accomodati pure», risponde Allison senza scomporsi. Isaac le rivolge una smorfia indispettita.

«Domani voglio provare ad aggiungere altri dieci minuti di corsa prima delle flessioni», continua poi la ragazza.

«Dovrai passare sul mio polmone e sul resto del mio cadavere.»

«Consideralo fatto.»

Allison sorride e Isaac sbuffa e alza gli occhi al cielo. Poi lei si allunga per recuperare lo zaino e i sandwich riposti all'interno.

«Pranzo?», domanda per farsi perdonare.

Isaac, per tutta risposta, si lascia cadere a peso morto di fianco a lei, chiudendo gli occhi e tendendo una mano nella sua direzione.

«Sento odore di tonno», protesta un attimo dopo, quando Allison gli passa il panino. «Non mi piace il tonno.»

«Lo so. Infatti il tonno è nel mio panino, non nel tuo.»

«Però li hai messi nello stesso sacchetto, e ora anche il mio ne ha assorbito l'odore», si lamenta Isaac, arricciando il naso mentre lo scarta, e ora è Allison ad alzare gli occhi al cielo.

«Guarda che ho ancora l'arco a portata di mano», lo minaccia. «E se non ti piace puoi sempre rimanere a digiuno», continua, allungando una mano per riprenderselo, ma Isaac alza immediatamente il braccio verso l'alto, spostando il sandwich ben al di fuori della sua portata.

«Non c'è bisogno di fare tanto la permalosa.»

«Non sto facendo la permalosa, ho solo detto che se non ti piace—»

«Non sto facendo la permalosa», la scimmiotta Isaac in falsetto. Le labbra di Allison si tendono in un sorriso che di solito preannuncia morte e dolore a qualsiasi sua preda sia rivolto, poi la ragazza tende di nuovo la mano in un gesto che vorrebbe essere paziente e di sfida allo stesso tempo.

«Ridammi quel maledetto panino», scandisce lentamente.

«No», replica Isaac, staccandone un morso.

È una questione di pochi secondi. Isaac non fa nemmeno in tempo a finire di masticare il boccone che Allison si tira su di un ginocchio e con un breve volteggio gli è sopra, le ginocchia premute ai lati dei suoi fianchi, una mano contro la sua gola e l'altra a stringergli il polso della mano con cui tiene il panino. Isaac tossisce, ma la presa di lei non è così forte da soffocarlo, quindi riesce ad ingoiare senza problemi. I suoi istinti di difesa si attivano comunque, e con un colpo di reni il ragazzo inverte le loro posizioni, facendo rotolare Allison su un fianco e inchiodandola poi sotto di lui. Lei però non molla la presa sulla sua gola, e con l'altra mano sale ad afferrargli una manciata di riccioli biondi, tirando appena, senza fargli troppo male.

«Ora potrei finirti in un secondo», mormora Isaac, ma i suoi occhi sono fissi sul volto arrossato di Allison, sul suo sorriso minaccioso.

«Io non credo», risponde la ragazza. E un attimo dopo Isaac sente il ginocchio di lei strusciarsi piano tra le sue gambe, fino a raggiungere il cavallo dei suoi pantaloni e lì esercitare quel minimo di pressione che basta per fargli ribollire il sangue e accelerare il respiro.

«Vantaggio mio», sussurra Allison.

«Colpo basso», protesta debolmente Isaac, deglutendo piano. Per tutta risposta Allison riprende a sfregare con più forza il ginocchio contro il suo inguine, e il ragazzo si lascia sfuggire un gemito prolungato. Poi, rifiutandosi di accettare la sconfitta, si china un po' di più verso di lei, e appoggiando tutto il suo peso su un solo braccio — mai sottovalutare l'utilità delle flessioni in situazioni come questa — fa scivolare l'altra mano verso il basso e al di sotto i pantaloni della tuta di Allison. La ragazza emette un “oh” di sorpresa quando le sue dita iniziano ad accarezzarla al di sopra del tessuto degli slip, e Isaac non si sforza neanche di trattenere una risata. «Non sei l'unica a saper giocare sporco, Argent.»

Allison sospira e si morde le labbra, godendosi quelle carezze per qualche secondo ancora, poi ricorda a sé stessa che hanno ancora bisogno di tempo, quindi fa appello a tutta la sua forza di volontà e spinge via Isaac, che atterra di fianco a lei con un grugnito di protesta.

«Visto che il nostro pranzo è ormai immangiabile, direi di riprendere l'allenamento», stabilisce Allison, rimettendosi in piedi.

Isaac lancia uno sguardo di puro rimpianto prima ai panini sparsi per il prato e poi ad Allison che si è appena chinata a riprendere l'arco, infine sospira e si prepara mentalmente per un'altra ora di tortura.


   
 
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