Una lacrima ribelle sfuggì dalle mie ciglia, e silenziosa mi rigò la guancia nel buio della stanza.
Fissai per un’ultima volta ciò che rimaneva di quello stupendo affresco, e con mano tremante mi avvicinai per sfiorarlo...
Polvere. Fuoco. Odio. Cenere.
Della Dama non rimaneva che una mano e un lembo di veste, mentre il Cavaliere era stato privato del cavallo e di una gamba.
A seguire la prima goccia, vennero altre lacrime, e ben presto mi ritrovai il viso inondato, i singhiozzi mi squassavano il petto: un’opera così bella, così vera, così sublime...Distrutta per sempre.
Polvere. Fuoco. Odio. Cenere.
Improvvisamente, una mano affusolata si posò sulla mia spalla.
Mi voltai di scatto e due occhi neri come la pece catturarono i miei, mentre una voce suadente mi sussurrava:
- Non dovresti essere qui.
Mi sentii tremare le gambe, mentre quello sguardo cupo mi assaliva e si faceva sempre più vicino, sempre più vicino, più vicino, vicino…
Polvere. Fuoco. Odio. Cenere.
N.B. Questa storia è frutto TOTALE della mia immaginazione, riferimenti a persone od opere sono puramente casuali.
Klar?
È la mia prima fan fiction, perciò evitate di crocefiggermi, non ci posso fare niente se avete a che fare con una matta sclerata…Non mi prendo nessuna responsabilità, né per eventuali danni psicologici né per blocchi alla crescita.
In quanto alla storia, è ambientata un po’ nel secondo dopoguerra e un po’ ai giorni nostri, ma i protagonisti sono gli stessi ed incredibilmente sono, in entrambi i contesti, giovincelli e atletici...Nessuna dentiera o chirurgia estetica, semplicemente credo nella reincarnazione.
Ora, non posso che affidarmi nelle vostre mani…Baci!