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Autore: DumbledoreFan    14/02/2014    22 recensioni
Ma quando, negli ultimi tempi, la situazione aveva subito un brusco cambio di rotta, Stiles era rimasto abbastanza sconvolto e attonito da se stesso.
Non tanto perché i suoi pensieri erotici erano virati verso un ragazzo (sinceramente, nel ventunesimo secolo le persone si facevano ancora certi problemi? L’amore è amore), ma perché quel ragazzo non era proprio uno qualunque.
Era un ragazzo per cui aveva provato una vasta varietà di sentimenti anche molto intensi, ma che spaziavano dal terrore, alla rabbia, e all’irritazione.
Mai, mai si sarebbe immaginato di provare interesse sentimentale e sessuale verso Derek Hale.
Andiamo, Derek Hale.
Il misterioso grande lupo “cattivo” (che poi cattivo non era mai stato) che minacciava ad ogni passo di squarciargli la gola.
Con i denti.

{Stiles/Derek}
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon San Valentino con tanto amore Sterek <3 








Capitolo 5: #4: Dirty Talk











Stiles sapeva che quel giorno Derek sarebbe arrivato il prima possibile, e infatti ebbe a malapena il tempo di chiudere la porta della sua stanza e posare lo zaino vicino alla scrivania che la finestra dietro di lui si aprì. Non ci fu bisogno di voltarsi per sapere che Derek era appena entrato nella sua camera dopo essersi arrampicato, e si prese tutto il tempo del mondo per sfilarsi la giacca e appoggiarla delicatamente allo schienale della sedia prima di girarsi verso di lui. Era in piedi di fronte la finestra, con entrambe le mani giunte davanti che tenevano ben stretto un sacchetto di carta bianca dall’aria unta e un’espressione tra l’incerto e il colpevole; sembrava quasi un cane che guardava il padrone dopo aver sporcato il pavimento, ed era veramente insolito vederlo così. Stiles non disse una parola, si limitò ad osservarlo in silenzio senza abbandonare per un secondo la sua aria offesa, e Derek a quel punto sospirò arrendevole e sollevò il sacchetto.

“Sono venuto a farmi perdonare.” disse ripetendo le esatte parole che aveva usato Stiles il giorno prima, accennando un lieve sorriso per tentare di addolcire l’altro, invano.

“Non hai niente di cui farti perdonare.” rispose stizzito Stiles, mettendo una forte enfasi nella parola “niente” e arricciando le labbra con indignazione. Senza aggiungere altro, si girò verso la scrivania per accendere il computer e controllare le sue cose proprio come se Derek non fosse lì.

Stiles sapeva che si stava comportando in modo infantile, ma era frustrato fino all’inverosimile, e nonostante Derek l’avesse assicurato del contrario, non poteva fare a meno di sentirsi brutalmente rifiutato. D’altronde, era sempre stato così, perché la situazione sarebbe dovuta cambiare proprio adesso? La sua “vita amorosa”, se così poteva chiamarla, era un interminabile susseguirsi di rifiuti.

In più, la derisione di Peter gli aveva dato il definitivo colpo di grazia. Derek poteva aver ragione, poteva essere lui quello nel torto per non essere comprensivo e tutto quanto, ma in quel momento aveva semplicemente voglia di essere offeso.

Derek non risposte alla sarcastica accusa di Stiles, ma mosse qualche passo verso di lui, fino alla scrivania, dove poggiò il sacchetto accanto al suo computer. Stiles non ebbe bisogno di aprirlo per capire cosa conteneva: dall’odore si accorse subito che dovevano essere delle patatine fritte arrotolate, le sue preferite, e la tentazione di aprirlo e mangiarle tutte fu fortissima, ma l’orgoglio prevalse e Stiles si limitò ad un’occhiata affamata e niente di più.

“Beh, te ne sei andato senza darmi neanche un bacio” disse Derek sorridendo un po’ incerto, ripetendo ancora una volta le stesse parole usate da Stiles il giorno prima. Per sua sfortuna, non ricevette lo stesso trattamento che gli aveva riservato lui. Stiles non si sporse affatto per baciarlo, anzi, rimase completamente in silenzio senza neanche guardarlo, strappando un sospiro all’altro.

“Ascolta Stiles, mi dispiace ok? Mi dispiace che questa situazione non sia delle migliori, mi dispiace che tu ci stia male, e mi dispiace dell’insensibilità senza precedenti di Peter ma…io credo davvero che sia la cosa migliore per noi, perché non ti fidi di me?”
Derek si avvicinò di un altro passo a Stiles mentre parlava, ma il ragazzo si tirò indietro e si voltò di colpo per fronteggiarlo.

“E quello che penso io non conta? Quello che vorrei io non conta? Decidi tu e basta? Bella considerazione che hai di me!” ribattè Stiles indignato, incrociando le braccia al petto. Derek si avvicinò di nuovo a lui e gli posò entrambe le mani sulle spalle, con tutta la determinazione necessaria a far ragionare il suo ragazzo.

“Stiles, ascoltami, ma ascoltami davvero: tu sei di gran lunga la persona più intelligente che conosca. E io mi fido di te, ho imparato a mio discapito a fidarmi di te e del tuo intuito, mi hai letteralmente salvato la vita più di una volta. Ma questa è l’unica situazione in cui non siamo due adulti, ma un adulto ed un adolescente, e so che la tua tempesta ormonale non aiuta a ragionare. Devi fidarti di me se ti dico che è meglio così, e ti ho già spiegato perché.” replicò Derek fissando Stiles dritto negli occhi, ma il ragazzo dopo qualche istante sbuffò e distolse lo sguardo.

“Bene, ricapitoliamo queste meravigliose spiegazioni: sono minorenne. E penso di essere uno degli ultimi vergini della scuola, anche quelli del primo anno sono sessualmente più attivi di me, in più siamo nel ventunesimo secolo, per l’amor del cielo! Mio padre potrebbe arrestarti? Ci sono un miliardo di posti in cui possiamo farlo al sicuro da mio padre, che comunque non farebbe niente se gli dicessi quanto tengo a te. E’ troppo poco che stiamo insieme e potrei pentirmene? Questo discorso non ha il minimo senso! Io ora voglio te, sono sicuro di te adesso, e anche dovessimo lasciarci un giorno non mi pentirei mai di averlo fatto con te perché ora sono felice con te. E poi smettila di trattarmi come una ragazza, non me ne importa niente della mia verginità, non me ne importa niente della prima volta perfetta con il principe azzurro, le candele, i petali e tutte queste cose smielate.” replicò il ragazzo interdetto.

“Ma tu te la meriteresti Stiles! Ti meriti la prima volta perfetta, perché non ti tratto come una ragazza, ma come il ragazzo sensibile che sei. Non voglio mandare a puttane niente con te.” rispose Derek altrettanto indignato che Stiles potesse pensare una cosa del genere.

“Derek, ho sedici anni ed un ragazzo bellissimo a cui tengo da morire, letteralmente, non puoi mandare niente a puttane!” sbottò l’altro aprendo le braccia alterato.

“Oh no, proprio per questo posso mandare tutto a puttane! Perché ti è così difficile pensare che io sia un po’ in ansia, e che a causa delle circostanze più che particolari, preferisca aspettare, andarci piano?” ribattè Derek a sua volta, cercando di domare la testardaggine dell’altro.

“Perché sto impazzendo da quanto ti voglio, e mi sento come se tu invece non mi volessi affatto.” disse Stiles abbassando le spalle con aria sconfitta, quasi rifiutata, e Derek in un secondo si avvicinò a lui per afferrargli entrambe le mani e tirarlo a sé, stringendolo senza la minima esitazione.

“La vuoi piantare con questa storia? Lo sai che non è vero, l’hai sentito che non è vero, non puoi dire il contrario, non puoi essere serio…io ti voglio Stiles, a volte è insopportabile il modo in cui ti voglio, ma questa cosa è importante e voglio fare tutto come si deve, con calma.” replicò Derek con il tono più convincente che riuscisse ad avere, e infatti Stiles aprì bocca all’istante per ribattere, ma non gli venne niente da dire, così la richiuse e mise su il broncio più pronunciato del suo repertorio, per poi staccarsi e sedersi al bordo del letto. Derek gli lanciò un’occhiata sfinita e sospirò arrendevole.

“Stiles ti prego non fare così.” lo supplicò il lupo sedendosi al suo fianco.

“Visto che mi dice sempre quanto sono maturo, per una volta voglio fare il bambino, quindi lasciami in pace.” borbottò Stiles cingendosi il petto con le braccia con fare cocciuto. Derek restò qualche secondo in silenzio, limitandosi a fissare il ragazzo e a valutare mentalmente tutto quello che aveva detto e che poteva dire per convincerlo, finché non si rese conto che continuando a parlare non avrebbero risolto niente. Così, grazie ad un’illuminazione improvvisa sollevò una mano con uno scatto repentino ed iniziò a massaggiargli dietro la nuca con lentezza ma allo stesso tempo con una certa forza, sentendo inevitabilmente un po’ di tensione allentarsi.

“Non vuoi un po’ delle patatine che ti ho comprato? Sono quelle deluxe.” disse Derek con voce molto più roca del normale, cosa che fece scorrere un brivido lungo la schiena di Stiles, che però non cedette.

“Non ho fame.” bofonchiò mentendo spudoratamente. Stiles aveva sempre fame, ma era determinato a farla pagare a Derek almeno un po’. L’alfa trattenne una risatina scettica e con la mano cominciò ad accarezzare un’area più grande, passando per i suoi capelli morbidi fino ad attraversare tutte le spalle, e Stiles dové trattenersi dal buttare la testa indietro in apprezzamento.

“Per quanto hai intenzione di tenermi il muso?” continuò Derek sempre con lo stesso tono basso e un po’ strascicato.

“Tu per quanto hai intenzione di rimanere nel club della castità?” lo prese in giro Stiles, anche se la sua voce si stava decisamente addolcendo rispetto al tono indignato di poco prima. Il ghigno di Derek si ampliò visibilmente e dopo qualche secondo si sporse verso il collo di Stiles, cominciando a lasciare qualche bacio leggero mentre il ragazzo sussultava appena e socchiudeva gli occhi.

L’alfa avvolse la vita dell’altro con un braccio e lo strinse a sé, lasciando una scia di baci più fitta dalla gola a sotto l’orecchio, fermandosi di tanto in tanto a succhiare delicatamente qualche porzione di pelle, stando attento a non lasciare segni. Stiles sospirò rumorosamente e strinse con una certa frustrazione il braccio di Derek, mentre buttava indietro la testa per dare libero accesso all’altro, godendosi l’alito caldo e il leggero sfregare della barba sul suo collo.

“Non ti farai perdonare facendo così.” sussurrò Stiles con tono non molto deciso, e infatti sentì la bocca di Derek stirarsi in un sorriso contro la sua pelle, mentre con una mano lo spingeva a stendersi sul letto, sdraiandosi poi sopra di lui stando attento a non pesargli addosso.

“Beh, tentar non nuoce.” rispose Derek con un sorrisino malizioso, sporgendosi poi per baciare Stiles sulle labbra con fare languido, dolce, senza fretta, godendosi le labbra morbide del ragazzo che si muovevano in sincronia con le sue, mentre piano piano le loro lingue facevano capolino e iniziavano ad accarezzarsi con delicatezza.

Era così rilassante baciare Stiles, così spontaneo e naturale, come se i due fossero nati con l’unico scopo di baciarsi per il resto delle loro vite. Il più giovane affondò una mano nei capelli scuri di Derek e cominciò a muovere le sue lunghe dita seguendo il ritmo del loro bacio. L’alfa d’altro canto gli passò una mano sotto la schiena e lo strinse forte a lui, così che potesse sentire i loro cuori battere veloci uno sopra l’altro.

“Non è abbastanza questo per te?” gli sussurrò Derek staccandosi dopo aver completamente perso la concezione del tempo, e sorridendogli felice.

“E’ abbastanza questo per te?” gli rispose Stiles inarcando un sopracciglio, al quale l’altro rispose stringendosi appena nelle spalle senza smettere di sorridere.

“Per ora.”

Il sorrisino che gli rivolse Stiles fu quasi malefico.

“Per ora.”
 


 

Alla fine Stiles non era riuscito a tenere il broncio a Derek per più di cinque minuti consecutivi, quindi dopo la loro lunga e rilassante sessione di baci in camera sua, i due avevano mangiato le patatine insieme e avevano chiacchierato più o meno allegramente, e Stiles con il broncio ancora fresco era riuscito a convincere Derek ad organizzare una serata a casa sua con tutto il branco, una specie di festa in cui tutti avrebbero mangiato schifezze, bevuto, ascoltato la musica e magari avrebbero pure guardato un film stupido insieme.

Derek non aveva avuto scelta se non di dire di sì, anche se con molta riluttanza. Non era propriamente il suo genere di cose, ma considerando la recentissima litigata, non poteva assolutamente dire di no al suo ragazzo. E così il sabato sera dopo, alle sette in punto, il loft di Derek era decisamente più affollato del solito, e la cosa lo avrebbe di certo infastidito a condizioni normali, se non fosse stato troppo impegnato a preoccuparsi di qualcos’altro.

Stiles era arrivato in perfetto orario insieme a Scott e Allison, e quando aveva aperto la porta del loft a Derek era servito qualche istante per connettere tutte le sue sinapsi che si erano improvvisamente bruciate; infatti il ragazzo si era presentato con addosso un paio di pantaloni rossi assurdamente stretti, tanto che sembravano quasi dipinti direttamente sulle sue gambe, una canottiera molto attillata bianca con le strisce e le rifiniture argentate e luccicanti, e sopra una camicia a quadri rossa e grigia tenuta strategicamente aperta.
Insomma, se fosse venuto nudo avrebbe risparmiato una certa fatica e avrebbe avuto lo stesso identico risultato.

“Nipotino io ti avverto, se non ti sbrighi a prendere un boccone di quel ben di Dio, lo farà qualcun altro. E quel qualcun altro potrei essere io.” commentò sottovoce Peter passando accanto a Derek che guardava Stiles salutare gli altri prima di dirigersi a grandi passi senza di lui. Se non fosse stato troppo conquistato dal modo assolutamente illegale in cui quei pantaloni rossi avvolgevano le gambe del suo ragazzo, Derek avrebbe probabilmente preso a pugni lo zio, ma adesso aveva cose più importanti a cui pensare.

“Ehi Brontolo, ti serve una mano o hai già sistemato tutto?” gli chiese Stiles non appena lo raggiunse, posandogli una mano sul braccio e sorridendogli allegro. I due cercavano di evitare di baciarsi quando erano insieme agli altri, era ancora un piccolo trauma per qualcuno (Scott in particolare).
Derek sembrò riscuotersi tutto d’un tratto e poggiò a sua volta una mano sulla spalla di Stiles.

“E’ tutto pronto, come avevo promesso.” rispose senza riuscire a trattenersi dal guardarlo dall’alto in basso, aggrottando appena la fronte per cercare di apparire dubbioso e non eccitato.

“Sei passato in un locale gay prima di venire qui per caso?” gli chiese indicando con un cenno la canottiera appariscente, e in tutta risposta il ragazzo ridacchiò e scosse ancora il capo.

“Questo è il mio piano coming out, non ricordi?” replicò Stiles lanciandogli un’occhiata eloquente, alla quale Derek rispose inarcando un sopracciglio.
“Non era il tuo piano per sedurmi?” gli disse con una piccola nota accusatoria nel tono divertito, e Stiles sogghignò malizioso per poi sporgersi verso il suo orecchio.

“Ci sto riuscendo?” gli sussurrò con fare lascivo e, senza dargli la possibilità di rispondere, si voltò e si allontanò da lui, permettendogli di ammirare il suo fondoschiena perfettamente avvolto in quei pantaloni assassini. Peter fu costretto a mettere una mano sotto il mento di Derek per chiudergli la bocca.

“Tic tac nipotino, tic tac.” gli disse ,fuggendo prima che Derek riacquistasse l’uso delle sue capacità psico-fisiche e lo picchiasse.

Alla fine, Stiles aveva insistito per guardare un film, così tutti i lupi -e non- trovarono presto un posto a sedere davanti la tv. Stiles si posizionò di fianco a Derek, appoggiando le proprie gambe sulle sue mentre l’altro gli posava discretamente una mano sulla schiena, e per tutto il tempo del film i ragazzi non fecero altro che chiacchierare, commentare e ridere divertiti, mentre facevano avanti e indietro dalla cucina per rifornirsi di birra.

A quanto pareva tutti i lupi adolescenti presenti nella stanza si stavano divertendo in uno dei loro nuovi passatempi preferiti: rifornire Stiles della stessa quantità di alcool che bevevano loro e scommettere su quando avrebbe ceduto; in pratica, visto che loro non potevano più ubriacarsi, si divertivano a far ubriacare lui.

Arrivati alla fine del film Stiles aveva una fila di bottiglie vuote appoggiate per terra vicino a lui, un’inclinazione sospetta a ridere ad ogni cosa che veniva detta, e una tendenza ad essere molto più tenero del normale. Non era ancora, però, veramente ubriaco, così Isaac suggerì di mettere un po’ di musica mentre andava alla ricerca di altra birra. Derek sospirò appena e si fece strada tra Lydia ed Allison per andare a cercare il telecomando dell’impianto stereo, e quando si girò per sapere se la musica andava bene si accorse che Stiles non era più nei paraggi. Si guardò un po’ intorno prima di aggirare i ragazzi che avevano cominciato a ballare per andare in cucina, dove per suo sommo disappunto trovò il suo ragazzo che buttava giù uno shot di rum insieme a Peter. In mezzo secondo netto, Derek si era fiondato in mezzo ai due, guardando lo zio con aria minacciosa e mettendo d’istinto un braccio intorno alla vita di Stiles.

“Che stai facendo?” gli ringhiò contro, e Peter sollevò le mani.

“Stai tranquillo nipotino, non sto facendo niente di male, sto solo facendo provare a Stiles qualcosa di davvero buono da bere, invece che quella scadente birra. Un altro giro?” spiegò per poi rivolgersi al ragazzo stretto nella presa di Derek, che sollevò il pugno entusiasta.

“Anche due!” esclamò allegro, e questa volta fu lui a beccarsi un’occhiata incerta.

“Tu non dovresti smettere di bere? Direi che gli altri si sono divertiti abbastanza, e che non è il caso che ti ubriachi.” disse Derek storcendo la bocca scontento, facendo sbuffare rumorosamente Stiles.

“Sei proprio intenzionato a togliermi tutti i piaceri della vita, eh? Te l’ha mai detto nessuno che sei un guastafeste Derek?” ribatté il ragazzo vagamente imbronciato.

“Io glielo ripeto da quando è nato in pratica.” borbottò Peter facendo poi l’occhiolino a Stiles, cosa che non sfuggì a Derek, il quale lo fulminò con lo sguardo prima di tornare a guardare il suo ragazzo e posargli delicatamente due dita sotto il mento.

“Bevi pure quanto vuoi, ma se ti azzardi a vomitarmi in qualunque posto che non sia il water giuro che ti squarcio la gola con i denti.” disse l’alfa con tono autoritario. Stiles lo guardò dritto negli occhi per poi passargli una mano sul petto e sussurrargli all’orecchio con voce strascicata.

“Dio mi hanno sempre fatto eccitare da morire le tue minacce.”

Derek deglutì a vuoto mentre osservava la silouette di Stiles e cercò di ignorare il calore che aveva sentito nel ventre, allontanandosi dall’altro con un sorrisino incerto.

“Se tra due minuti non tornate di là, ti do fuoco un’altra volta Peter.” disse Derek puntando un dito contro lo zio, per poi uscire dalla stanza e cercare un po’ d’aria.
Non appena arrivò in salotto, l’alfa venne afferrato da Isaac, il quale stava discutendo con Lydia di alcune antiche leggende sui lupi mannari, su cosa era vero e cosa era solo superstizione. Alla diatriba si aggiunse immediatamente anche Scott e, dopo un po’  di confusione, Derek perse inevitabilmente il filo del discorso decidendo di limitarsi ad annuire in silenzio e fingere di ascoltarli. Nonostante tutto, quella discussione fu tanto avvincente che, quando si ricordò di controllare che Stiles fosse tornato lì con loro, erano passati molti più di due minuti.

Appena se ne rese conto, si distaccò di colpo dal gruppo per cercare con lo sguardo il suo ragazzo, il quale stava barcollando in mezzo alla sala in maniera decisamente molto instabile con la bottiglia di rum in mano. Appena lo vide, Derek ebbe l’impulso di togliergli la bottiglia di mano, ma poi si soffermò ad osservarlo più attentamente e decise che Stiles in fondo aveva ragione: non poteva privarlo di tutti i piaceri della vita, in più doveva ammettere che da ubriaco diventava un vero e proprio intrattenimento comico. Così rimase un po’ distante a guardarlo che cercava di ballare con Erica, mentre rideva sempre più rumorosamente e faceva dei passi sempre più imbarazzanti, fino a che Peter non cominciò a farsi un po’ troppo vicino e Derek decise che era arrivato il momento di intervenire. Si fece avanti e in un attimo arrivò da Stiles, gli afferrò i fianchi ed iniziò ad ondeggiare insieme a lui, che non la smetteva di ridere. Quando ormai il rum nella sua bottiglia cominciava a scarseggiare, e lui camminava sempre peggio e rideva sempre più forte, biascicando e strusciandosi a lui come un gatto, Derek avvolse completamente la sua vita e lo tenne ben stretto.

“Ehi Stiles, ti porto su a stenderti un po’, che dici?” gli chiese a bassa voce, e visto che come risposta ottenne solo altre risatine, si abbassò appena per passargli un braccio dietro le ginocchia e tirarlo su di peso.

“E anche per stasera lo Stiles Show è finito, lo porto a sdraiarsi.” disse Derek rivolgendosi al branco prima di avviarsi verso la camera da letto.

“Notte capo…prenditi cura di lui!” gli urlò dietro Scott.

Derek scosse appena il capo ed iniziò a salire le scale delicatamente, facendo attenzione a non far picchiare la testa a Stiles, che intanto stava continuando a ridere di quello che aveva detto il suo migliore amico.

“Ok Stiles, riesci a stare in piedi, vero?” gli domandò Derek prima di metterlo a terra per aprire la porta.

“Certo, sto in tuuutte le posizioni che vuoi.” biascicò Stiles accarezzando il braccio dell’altro, il quale inarcò le sopracciglia ma non disse niente.
Stiles era andato ormai, aveva bisogno di sdraiarsi e farsi una bella dormita, poi alla sbornia c’avrebbero pensato la mattina dopo. Derek gli prese la mano e lo trascinò delicatamente verso il suo letto, ma le intenzioni dell’altro non erano innocenti come le sue. Non appena Derek tentò di scostare le coperte per farlo stendere, Stiles lo spinse senza esitazione sul letto prendendolo di sorpresa, e gli montò a cavalcioni senza pensarci due volte.

“Ma ciao.” bofonchiò Stiles sogghignando a pochi centimetri dal suo viso, passandogli le mani sulle spalle e sul collo prima di gettarsi sulla sua bocca in un bacio confusionario e un po’ scoordinato. Derek ricambiò il bacio all’istante, tenendo le mani sulla vita di Stiles senza fare troppa pressione, ma dopo un po’ si staccò con delicatezza.

“Sei ubriaco, devi dormire.” gli disse con un sorriso intenerito, mentre l’altro gli accarezzava il petto.

“Sei sexy, devi spogliarti.” rispose Stiles passandosi la lingua sulle labbra mentre guardava l’alfa con occhi quasi famelici.

“Sei molto ubriaco!” ribatté Derek scuotendo il capo.

“Sei molto sexy!” replicò l’altro, sporgendosi di colpo per attaccare il suo collo, iniziando a baciarlo, succhiarlo, addirittura morderlo di tanto in tanto, cosa che fece sussultare Derek, il quale si aggrappò più saldamente ai suoi fianchi, cercando di mantenere un certo controllo e di non muoversi troppo.
Stiles gli leccava la gola e lo baciava sotto l’orecchio, godendosi i piccoli sospiri sempre più frequenti di Derek, mentre con una mano gli toccava il braccio scoperto e con l’altra gli accarezzava i capelli.

“Stiles…” tentò di richiamarlo l’alfa, ma non appena finì di pronunciare il suo nome il ragazzo si gettò sulle sue labbra, baciandolo senza nessuna remora, con trasporto e passione, mentre con i fianchi cominciava a muoversi e strusciare il bacino contro quello di Derek, l’eccitazione che cresceva in entrambi.

“Stiles, calma…” gli disse toccandogli la nuca con delicatezza e allontanandosi dalle sue labbra.

“Ma sono così eccitato!” rispose il ragazzo con tono quasi infantile, per poi riprendere a dargli tanti piccoli baci umidi intorno all’orecchio.

“Ce l’ho così duro, lo senti Derek? Sono settimane che è così.” continuò strusciandosi un po’ contro l’altro che cercò di strozzare un gemito.

“Sono settimane che chiudo gli occhi e mi immagino la tua bella bocca intorno al mio cazzo, o te che mi scopi senza pietà.” gli sussurrò con voce assurdamente bassa, e Derek senza neanche rendersene conto affondò le dita nei fianchi di Stiles, stringendolo con forza, come se si stesse trattenendo da spostare le mani altrove.

“Sai in quanti posti potresti scoparmi? In quanti modi?” andò avanti, ruotando il bacino più forte contro di lui.

“Nella doccia, sul pavimento, sulla scrivania, in macchina, contro il muro, in cucina, sul tavolo…” cominciò ad elencare mentre una serie di immagini decisamente sconvenienti scorrevano nella mente di Derek.

“Potremmo farlo a scuola…o in camera di mio padre…” insistette Stiles, e l’alfa per un istante si dimenticò come si respirava, mentre la sua situazione nei pantaloni si faceva decisamente stretta.

“Dio ti prego scopami…aprimi in due, che non possa mettermi a sedere per una settimana.” gli sussurrò con tono di supplica, con disperazione.

“Non vedo l’ora che tu mi sbatta da qualche parte, che tu mi faccia piegare, mettere a quattro zampe, buttarmi contro il muro, e che tu me lo faccia prendere, senza pietà, senza delicatezza.”

Derek senza nemmeno rendersene conto afferrò il fondoschiena di Stiles con entrambe le mani, accarezzando la stoffa di quei pantaloni che lo fasciavano così strettamente.

“Devi farmi urlare Derek, finché non mi brucia la gola…per gli urli e perché mi hai scopato anche quella.” gli disse per poi morderlo proprio sotto l’orecchio, cosa che fece gemere l’alfa, il quale si stava sempre aggrappando a lui con forza, cercando di convincersi a prendere di peso il ragazzo, toglierselo di dosso, infilarlo a letto e mettergli un bel cerotto su quella bocca particolarmente ispirata grazie all’alcohol. Sentirlo parlare in quel modo gli stava facendo letteralmente perdere il contatto con la realtà, non si sentiva in grado di comporre una frase di senso compiuto e il suo cervello sembrava completamente impotente rispetto a quello che aveva nei pantaloni. Ma doveva fermarlo, dovevano fermarsi, Stiles era ubriaco marcio e Derek doveva fare qualcosa che non fosse estremamente stupido ed estremamente avventato.

“Stiles…” cominciò a dire, ma venne di nuovo interrotto dall’altro.

“Pensa a quando gli altri potranno sentire che l’abbiamo fatto…quando potranno sentire precisamente dove mi sei venuto…” continuò iniziando a spingersi su di lui seguendo un ritmo più ordinato e cadenzato, anche se sempre molto lento.

“Derek ti prego scopami, non ce la faccio, non resisto.” lo scongiurò, soffermandosi a baciarlo languidamente nell’incavo della spalla, fermandosi ogni tanto per annusarlo.

“Senti quanto sono eccitato.” disse lasciandosi cadere del tutto su di lui, facendo aderire i loro corpi, e Derek mugolò sentendo l’erezione di Stiles premergli sulla coscia.

“Stiles non posso farlo, non così, non esiste che la tua prima volta tu sia ubriaco fradicio, te la devi almeno ricordare.” riuscì finalmente a dire Derek, riagganciando un paio di sinapsi, mentre però i suoi pantaloni erano ormai dolorosamente stretti e stavano gridando pietà in tutte le lingue esistenti.
Anche Derek era all’orlo della sopportazione, vedere Stiles in quel modo, che si strusciava a lui senza pietà, che gli parlava senza la minima vergogna o pudore, si sentiva bruciare ovunque.

“Però magari posso…darti una mano?” si lasciò finalmente sfuggire dalla labbra, e sapeva che se ne sarebbe pentito, ma gli uomini erano esseri deboli dopotutto.
Derek rimase per qualche secondo così preso dal rimproverarsi mentalmente, che non si era reso conto che l’altro non lo aveva degnato di risposta, né aveva fatto il minimo movimento.

“Stiles?”

Gli scostò appena il viso per vedere che il ragazzo gli era letteralmente collassato addosso, svenuto di colpo come ogni sbronza degna di questo nome richiede.
Derek sospirò e si concesse per qualche minuto di ascoltare il respiro regolare di Stiles per riprendere il controllo del suo corpo, poi lo sollevò delicatamente e lo mise sotto le coperte, lasciandolo a dormire rilassato. Che si godesse questi momenti di incoscienza prima della batosta che lo avrebbe aspettato la mattina.
Derek si sdraiò al suo fianco e provò a prendere sonno in tutti modi, ma alla fine dové alzarsi innervosito e andare in bagno.

Stiles non era l’unico a cui serviva una mano.








 
Spazio dell'Autrice 



Devo ammettere che rileggendo quello che avevo scritto mi sono letteralmente vergognata, e considerando tutte le cose che ho scritto in vita mia, è una cosa grave AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAHAHHA

Il povero Derek sta dando segni di cedimenti ormai, e come biasimarlo se Stiles si presenta vestito in stile Kurt Hummelv NC17 version, si ubriaca e gli sussurra tutte quelle cose all'orecchio...Derek poveraccio non sa proprio dove aggrapparsi (o forse sì *wink*) per fermarsi dal violentarlo xD
Comunque anche questa volta va a finire male, quindi a Stiles rimane solo un colpo in canna per far cedere Derek...che cosa si inventerà questa volta il nostro malefico protagonista? *coff coff*
Come sempre vorrei fare una menzione d'onore allo Zio Peter che rimane il più bello AHAHAHAHAAHHAHAHAHA come faremmo senza il nostro caro zio perv?

A questo punto ringrazio la mia bellissima beta TheShippinator che mi ha betato al volo il capitolo (ti adoro tesoro <3) e tutti voi che avete letto e recensito questa piccola follia, vi amo da morire <3

Passate un ottimo San Valentino pieno di tanto amore (real o fictional non importa) e soprattutto con tanta Sterek!

Non dimenticate di continuare a votare la nostra OTP nel sondaggio di San Valentino, dove siamo testa a testa con la Destiel: http://thegeekiary.com/valentines-shipping-poll-round-2/6404

Un bacione <3

Alexa
   
 
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