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Autore: Aesingr    16/02/2014    2 recensioni
due piccole rime dedicate alla natura incontaminata, rovinata e quasi annientata dalla stupida mano dell'uomo.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogno campi irrigati,
 da limpida pioggia e tiepidi vapori,
 di rugiada sempre umettati
tra eterni flussi di sgargianti colori.
Fieri arbusti nel bosco,
Permeati della festa della natura.
Nessun cappuccio losco,
solo una fiamma che attecchisce e perdura.
come il canto dei cardellini,
che scivolando tra i nembi Planeranno sul mondo,
rallegrando tutti quei giardini,
rischiarati dai bagliori di un sole iracondo.
Infuriato con lo scorrere degli istanti
Che trascinano gelosamente i giorni in contanti.
Senza volto, sotto a questo fuoco affranto
Che incendia le carni ma riscalda il cuore
Sotto e sopra un inferno di tepore
devoto alle fiamme come un salice al pianto.
Ali di falco maestose tra i venti
Zoccoli di stalloni liberi e selvaggi
Ruggiti dimenticati di vulcani dormienti
Di quel mondo non resta che gli assaggi.
Piccoli bagliori nell’alba
Piccole stelle della notte
Contemplo quella stella gioiosa
Che di letizia straripa e v’inonda.
Come strariperà quel fiume dall’impetuosa corrente,
stanco della notte occulta e tenebrosa.
stanco dell’annichilito pianto del cielo,
Pianto di quella gente,
che del fiore non riesce ad amar lo stelo.
Sogno quel pianto che non mi fece un torto,
ma dal quale l’umanità si ripara.
Disceso dal cielo, asceso dal cuore,
racchiuso in ciò che resta del dolore,
in quella sciocca nebbia fin troppo avara,
così da parer un lontano porto.
Che non più trasporta il vento
Indotto ai meandri di un pesante oblio, nell’oscurità più profonda,
dove scompare chi sospira a stento
A causa di una sola triste minuzia.
Così nacque il primo misfatto,
Sostituendo la purezza con l’astuzia
Oscurando l’unico guizzo di un blu scarlatto.
Per il desiderio di ghermire la brezza.
Per brama di chi vuol domare un fiume,
che impetuoso svetta sul mondo,
donando a quel masma un barlume di purezza.
Infinito sull’universo si scaglia,
dove del buio nessuno più ha voglia.
Dove una mano scivola su una foglia.
Mano che la vita accarezza,
e che di eterea luce il cosmo abbaglia.
  
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