You're beautiful it's true ♡
 

Le luci del tramonto gli facevano compagnia, mentre gli scaldavano il viso e illuminavano con la loro luce tenue quella strada deserta. Solo due bambini che giocavano con un pallone ed un cagnolino, si sentivano emettere gridolini di gioia mentre si rincorrevano, facendo apparire un dolce sorriso sul viso del giovane moro. Era bello vedere che dopo tutta la fatica messa nella guerra, quei piccoli giocassero finalmente spensierati in mezzo alla strada. Vederli sorridere, lo faceva stare bene. Sentiva che la sua battaglia non era stata vana, che niente era perduto, che aveva vinto contro l'ingiustizia e il male. Si portò una mano verso le labbra, afferrando la sigaretta consumata, per poi gettarla a terra, in una pozzanghera, dove subito si spense. Solo quella battaglia non riusciva a vincere...
Girò a sinistra, non mancava molto all'ospedale e no, sua madre non gli aveva rotto ne una gamba, ne gli aveva tirato una padella addosso. Era quasi abituale, ormai, passare un po' di tempo in quell'ospedale, ma il motivo, però, era tenuto ben custodito dentro di sé. 
Shikamaru Nara, più comunemente conosciuto come il genio di Konoha, non aveva mai ambito a grandi cose. Si era sempre limitato ad una vita normale, a niente di eccessivo, nulla che potesse scombussolargli l'esistenza, ma proprio quello era il problema. In quell'ospedale c'era una creatura troppo bella, troppo importante e troppo fuori dal comune per non avere la mente annebbiata, scombussolata da due dolci occhi celesti e due labbra sempre incurvate all'insù, dei lunghi capelli biondi ed una voce acuta, a volte piacevolmente fastidiosa. 
Ino era troppo per lui. Era proprio l'opposto di tutto quello che aveva sempre voluto, ma nonostante questo, non riusciva a non placare la voglia di andare a farle visita durante la sua pausa al lavoro, anche solo per scambiarci due chiacchiere da semplici compagni di squadra, mentre lentamente aspirava il fumo della sua sigaretta. Si sentiva stupidamente sentimentale, ma da qualche tempo, Ino, non accennava a voler lasciare la sua mente.
Ino era bella. Bella davvero. Era cresciuta tanto in quei quattro anni ed era diventata una ragazza dolcissima, vispa, coraggiosa, proprio come sua madre. 
Le avrebbe rivelato i suoi sentimenti se non fosse stato il pigro ed intelligente genio di Konoha, se non fosse stato sempre così schifosamente cinico. Le sarebbe sembrato strano trovarsi davanti ad uno Shikamaru innamorato, che passava le notti a sognarla, invece che a dormire. La cosa lo spaventava. Avrebbe mostrato il suo lato tenero per quel sentimento che piano piano maturava nel suo petto o lo avrebbe lasciato marcire? 
Era troppo. Era decisamente troppo e questo lo sapeva. Ino aveva il potere di mettere in sovraccarico il suo cervello. Calciando un sasso a terra, arrivò all'ingresso dell'imponente struttura dell'ospedale, illuminata dalla luce del tramonto. Varcò la soglia, dirigendosi verso la porta principale, entrando ed avviandosi subito verso il secondo piano. Salì lentamente le scale, l'ospedale era silenzioso, non c'era nessuno in giro. 
Si avviò verso un saloncino dove era stato allestito un piccolo bar, con dei tavoli per permettere alle persone che passavano la notte accanto ai propri cari, di poter usufruire almeno di quel piccolo servizio, di cui naturalmente beneficiavano anche i dottori e gli infermieri durante le loro pause. Proprio lì, in un angolo di quel bar, vicino ad una finestra, con la luce del sole sul volto, Ino se ne stava a leggere un libro, con una tazza fumante fra le mani e il camice bianco addosso. Non si era accorta di Shikamaru che appoggiato allo stipite, la guardava curioso, con un leggero sorriso sulle labbra.
"Dottoressa!"- lei alzò lo sguardo verso la porta osservando l'amico.
"Shikamaru! Cosa ci fai qui?"- gli chiese, mentre lo vedeva avvicinarsi lentamente al tavolo.
"Sono passato a salutarti."- gli occhi celesti della ragazza incrociarono i suoi ed il terremoto si scatenò dentro di sé.
Forse era il caso di dirle tutto... Sospirò.
"Cos'hai?"- gli chiese la ragazza notando la sua espressione tesa.
"Niente, sono solo un po' stanco."- la guardò negli occhi con il cuore in gola, mentre lei dolcemente gli sorrideva.
"Prendi qualcosa?"
"No, grazie. Piuttosto, cosa leggi?"- le chiese.
"E' un volume di medicina... Non si finisce mai di imparare qui!"- gli sorrise felice.
"Già!"- esclamò lui, chiedendosi come facesse a studiare tutta quella roba, mentre la guardava acciuffarsi i capelli.
"Shikamaru, scusami ma devo andare! Torna a casa e riguardati che hai una brutta cera!"- improvvisamente si alzò prendendo tutte le sue cose, guardando l'orologio appeso alla parete, per poi baciarlo delicatamente sulla guancia ispida.
"Lo farò!"- le rispose lui, voltandosi e trovandosi a pochi centimetri dalle sue labbra. 
Il desiderio di baciarla era troppo forte. Un po' stupita dallo strano movimento dell'amico, Ino si voltò, dopo avergli sorriso, lasciandolo solo nella sala. Rimase a guardare il Sole che lentamente se ne andava giù, malinconico più che mai. 
Era ora di affrontare la verità: non sarebbe mai riuscito a dirle che l'amava.
Si alzò dalla sedia, lasciando quell'ospedale con quegli occhi chiari fissi  nella mente, sempre decisi a restare lì e a non smuoversi.

PICHAN DOVEVA PUBBLICARE L'OBBROBBRIO.
So che non è il massimo e so che la coppia è appena appena accennata, ma a me piacciono anche queste OS un po' tristi... Non so perchè!
L'idea mi è venuta dalla canzone (fantastica) di James Blunt e niente... Vi lascio alle recensioni! Un bacio a tutti!