Fumetti/Cartoni americani > Dc Comics
Ricorda la storia  |      
Autore: Nocturnia    21/02/2014    3 recensioni
Non c'è parola che basti per descrivere una fiducia tradita - svenduta e poi derisa.
Non c'è una sensazione unica che riesca a darle voce, perché la fiducia è credere sperare amare: morire senza alcun rimpianto.
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquaman, Batman, Wonder Woman
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Injustice: gods among us'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
afufua
Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne, Barry Allen e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto


"La pena più tremenda è portare in cuore, notte e giorno, il testimone delle proprie colpe."

- Decimo Giunio Giovenale -



Non guardare


Non c'è parola che basti per descrivere una fiducia tradita - svenduta e poi derisa.
Non c'è una sensazione unica che riesca a darle voce, perché la fiducia è credere sperare amare: morire senza alcun rimpianto.
Ti muovi inquieto alle spalle di Hal e osservi la nuova prigioniera, una femmina che morde e graffia, il ricordo d'un tempo che non c'è più.
"Buttatela nella cella tre, blocco detentivo C-7." ordina Diana "Ci penserò io a lei." e snuda i denti, una bocca che, improvvisamente, ti sembra troppo larga e troppo affamata.
Selina non ti guarda neppure, ma tu vedi lei - lui, nemico e compagno, eroe e rivale.
Il primo colpo viene inferto in silenzio.


"Perché sei tornato?"
"Per vedere come stava."
Jordan irrigidisce la mandibola e fissa la plancia dei comandi con un'ostinazione che una volta avresti trovato divertente, ma che ora ti irrita soltanto.
"Diana è appena stata qui."
"Un altro modo per dire che la nostra prigioniera perde sangue da posti da cui non dovrebbe?"
La telecamera si sposta più in fretta del tuo disgusto.


C'è un paradosso spietato nella tua figura - nei poteri che uno scherzo del destino ti ha concesso.
Puoi correre più veloce della luce e piegare il tempo con uno solo schiocco di dita, eppure la tua mente ti precederà sempre.
Le immagini - i suoni - di quella guerra saranno sempre lì, aggrappati come mostriciattoli aberranti e abortiti dalla realtà.
Selina grida - e ti sembra quasi ti esploda il cervello a quello stridio furioso - ma non supplica.
"Ti ucciderò, brutta puttana! Mi hai sentito? Giuro che ti strapperò gli occhi e te li farò ingoiare!"
Diana ride - ed è malsano, un'ilarità metallica che assomiglia al gracchiare funereo di un corvo - e apre le porte della cella con un gesto arrogante e supponente.
"Come no, gattina. Forse in un'altra vita."
Sotto la lingua, il sapore amaro delle scelte sbagliate e inappellabili.


È per questo che ti piaceva la notte, Bruce? ti ritrovi a pensare Perché le ombre non giudicano - non mentono, non stringono, non ti soffocano nei tuoi stessi sensi di colpa?
Il settore C-7 giace vuoto e immobile, solo un insieme di led rossi e verdi, qualche luce arancione e la cella tre che resta chiusa, un dente storto e marcio al confronto delle altre stanze, spalancate.
Sospiri, passandoti una mano tra i capelli e premendoti le dita sulle tempie.
"Cosa sto facendo?" mormori al silenzio "Se Clark..."
Poi la vedi e decidi che il rischio - quel rischio - vale tutto.


Siamo sinceri: non le avevi mai prestato molta attenzione.
Se il pipistrello era sempre stato una presenza ingombrante e monolitica nella League, la sua compagna un fantasma fatto di frasi mormorate a mezza bocca e grugniti ben poco esplicativi.
"Non voglio farti del male." è la prima cosa che dici, accolto da uno sguardo diffidente e... furioso?
"Fottiti, uomo - lampo." replica gelida "Se avete intenzione di giocare al poliziotto buono e cattivo avete sbagliato persona: Gotham insegna che non c'è alcuna differenza."
Alzi un sopracciglio, stordito.
"Non intendevo questo. Non sanno neppure che sono qui."
È il suo turno di fissarti sorpresa, le ginocchia al petto e negli occhi una scintilla vorace e spietata.
"Cosa vuoi?"
Ti avvicini, cogliendone la bellezza sfigurata e provata.
"Volevo solo..."
La testata che ti rifila è così forte che ti sembra quasi di perdere sangue anche dalle orecchie.


Agli altri non l'hai detto - dire cosa, poi? Che sei entrato in un settore di massima sicurezza senza autorizzazione? Che una donna, indebolita e sfibrata, era stata in grado di cogliere l'uomo più veloce del mondo di sorpresa? Il tuo orgoglio non te l'avrebbe mai permesso - e ti nascondi dietro una banale schermaglia con i residui della Resistenza.
Selina è un profilo regolare e incrollabile nello schermo, occhi verdissimi e senza paura.
"Le hanno strappato le unghie." si apre Hal " È stata Raven." si giustifica poi, come se questo potesse cambiare davvero le cose.
Annuisci, distratto.
"Barry, perché torni sempre qui?"
Storni lo sguardo, incontrando quello supplice del tuo amico - lo era ancora?
Sorridi poi, perché la menzogna è meglio di una verità scomoda e pericolosa.
"Per vedere che progressi fate."
La tua anima grida tutto quello che hai taciuto per mesi.


Osservarle scontrarsi sarebbe stato anche bello, se non fosse che Selina è solo un'umana - come te, ti mormora una vocina nella testa - e Diana una dea trasfigurata e implacabile.
Incassa il pugno Selina, non abbastanza forte da ucciderla, ma sufficiente a farle sputare sangue e bile, e le artiglia il viso, lasciando solchi rossastri e rabbiosi.
Quando Wonder Woman la scaraventa contro il muro - un tud sordo, seguito da un lamento penoso - devi farti coraggio per non spingere il pulsante di rilascio ed entrare nella cella con loro.
Per non porre fine a tutto - alla follia che aveva ormai rovinato ogni pezzo della tua vita.
Per non morire e basta.


"Cosa vuoi?"
"Oggi è successa una cosa."
"Ti sei finalmente accorto che come eroe fai schifo?" replica lentamente, la bocca impastata di sangue e tra i piedi una pozza di vomito e cibo raffermo.
La ignori, concentrandoti sui rumori circostanti e sui sensori di movimento che dovrebbero distrarre Clark.
"Lui è venuto a cercarti."
E forse è il tono in cui glielo dici - così disperato, così reale da fare male - oppure perché il cuore non ha mai smesso di sperare, ma Selina alza gli occhi e ti rivolge uno sguardo che racconta tutto.
"L'hanno..."
"No." la interrompi, inclinando la testa verso il muro e ascoltando i suoni in lontananza, pronto alla fuga "Si è intromesso nei nostri sistemi di sicurezza, ma purtroppo non ha ottenuto il numero della tua cella, né il settore; non sono riusciti a intercettarlo."
Si porta le mani al volto Selina, una resa e un conforto, afferrandoti poi il polso in una morsa implorante.
"Cambiali."
Aggrotti le sopracciglia, confuso.
"Come... cosa stai dicendo?"
"Cambiali." ribadisce tra i denti serrati "Cambiali. Che non possa trovarmi, che non gli passi nemmeno per la mente, hai capito bene, mister-dieci-secondi?"
E non sai se sentirti offeso per il velato insulto o per questo improvviso atto di martirio, quasi un'onta personale, ma ti ritrovi a scrollarla con irritazione e frustrazione.
"Non vuoi andartene? Non vuoi smettere di essere... "ma la voce si spegne nel petto, assorbita dalla consapevolezza.
Ti dirigi poi verso l'uscita, dandole le spalle e immaginandola lì, tra il cemento scheggiato e il proprio dolore, una gatta - una donna - mai domata davvero, perché i gatti rispondono solo a loro stessi - al loro cuore e alla loro morale.
"Eri proprio la sua compagna ideale." mormori prima di andartene "Ne sarebbe stato orgoglioso."
Le sue lacrime cadono senza alcun rumore.


Non sai cosa si sia rotto prima, cosa ti abbia fatto più schifo tra Diana che si era infilata nel letto di Clark oppure una guerra che non vedeva né vinti né vincitori.
Un attimo prima eri l'eroe di Central City- ammirato, benvoluto, in pace con te stesso -  e quello dopo un soldato del Regime, signore del Concilio e braccio destro di un alieno che non conosceva più alcun limite.
Non lo sai e, probabilmente, non avrai mai una risposta, ma quando Selina entra nella stanza vestita come una di voi - sì, voi - vorresti gridare insultare scappare.
Non ci sono parole - non ci saranno mai, come appurerai in seguito, perché il tradimento è una ferita che taglia ogni altra replica, una cicatrice che non chiude mai davvero e infetta, suppura fino all'inevitabile fine - ma solo uno sguardo che non si piega - che non si deve abbassare per sopravvivere.
"Catwoman ora fa parte del Regime." dichiara incolore Clark "Ci aiuterà a trovare Batman."
Annuisce Selina, al suo fianco un pettirosso carnivoro e selvatico.
"Sarà un piacere."
Ed è allora che comprendi.


Selina non li ha portati a niente.
Gioca con loro come topi molesti e ributtanti, mascherando la soddisfazione e sfidandoli a ucciderla.
Apre le braccia e mostra un busto vuoto - ossa rattrappite e cavità senza più alcuno scopo - perché a lei di cadere in piedi non interessa più.
Corre sui tetti come faceva una volta - come presupponi facesse - e cerca ancora la sagoma di un pipistrello violento e brutale, di un amore che ha riempito ogni buco inflitto dalla prigionia di Diana.
"Ci sta ingannando." bercia Damian al tuo fianco "Stiamo solo perdendo tempo."
Scrolli le spalle, continuando a esaminare i file che ti ha passato Hal.
"Quella puttana." prosegue il pettirosso "Un giorno o l'altro le farò urlare dove si trova mio padre, oh sì. Poi farò come mi aveva sempre suggerito mia madre; le strapperò la testa e la metterò davanti a lui, cosicché sia l'ultima cosa che vede."
"Non ti sembra un po' esagerato?" ti ritrovi a dire "Non sappiamo se stia davvero mentendo oppure no."
Damian ride - abbaia - ed esce dalla stanza dandoti dello stupido ingenuo, un superficiale che crede ancora nella bontà delle persone - che non ha mai capito niente del mondo.
Quando l'anomalia temporale si presenta - un passato che viene a condannare il vostro futuro - è il sorriso della vittoria quello che ti adorna le labbra.


Sono passati anni - sei, se non ricordi male - e sulla pelle ne senti anche il doppio.
Il Regime è caduto e le tue azioni hanno aiutato, sebbene troppo tardi e troppo poco.
Oliver - l'altro - ti ha regalato un perdono che su questa terra non avresti mai potuto ottenere, nel cielo di Star City una nuova freccia e un nuovo colore - rosso.
Di voi - di quella carcassa putrescente che chiamavate libertà - non è rimasto molto; una dea ripudiata, un alieno imprigionato, un amico perduto.
Di te, ancora meno.
La gente ha cominciato a ricostruire - a vivere - e Metropolis e Gotham si stanno facendo floride sotto la guida di Bruce, scintille di un'umanità che di fragile non aveva davvero nulla.
È per questo, e forse mille altri motivi, che ti ritrovi alle spalle delle mura del Manor, arrampicato dove i sensori non possono catturarti.
Ti ustionano ancora la retina - il cuore - le immagini di quando ne avevate fatto scempio, lasciandolo in mano a Solomon Groundy e Killer Frost - nemici, non alleati.
Bruciano rovinano asciugano, fino a quando non lasciano altro che uno scheletro esangue a vegliare i tuoi pensieri stanchi.
Selina è lontana - una sagoma sfocata contro un cielo che va scurendosi - ma puoi vederla bene - vederli per davvero.
La maternità non l'ha addolcita proprio per niente, anzi; l'ha resa ancora più simile a una fiera imprevedibile e spietata, una femmina con cui è meglio non incrociare il proprio cammino.
Scruta l'orizzonte con occhi sottili e rapaci, nell'incavo del braccio destro una fagotto azzurro e alle sue spalle Bruce, una mano in tasca e l'altra sul telefono, a dettare ordini e a combattere, come sempre.

Un figlio.

Si volta poi di scatto e pare quasi possa vederti - possa percepirti - sebbene tu sia già nascosto nel silenzio di Central City, chilometri percorsi in pochi istanti.
Alzi allora gli occhi al cielo - pulito, senza nuvole e senza pensieri - e sorridi.
No, non hai mai conosciuto davvero Selina Kyle, così come te stesso, ma, per un debole istante, siete stati entrambi dalla stessa parte.
Siete stati, oltre gli inganni e il dolore, vittime e carnefici: anime che si erano conquistate il loro posto nel mondo boccone per boccone.
E la sua speranza ora è anche la tua.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Dc Comics / Vai alla pagina dell'autore: Nocturnia