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Autore: seasonsoflove    22/02/2014    7 recensioni
Dopo Blame it on the Alcohol, i nostri eroi in una nuova avvincente sfida.
Un Capodanno in famiglia nella baita in montagna di Regina: chi resisterà?
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Spin the bottle'
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Preparation






 
Rumple mollò la crema depilatoria e tornò a cercare gli altri, mentre Mary Margaret si scapicollava fuori dal negozio con un’espressione di terrore dipinta sul volto.
Emma giaceva a terra sul marciapiede poco oltre l’entrata.
Accanto a lei erano inginocchiati Henry e un agitatissimo David, dal colorito a sua volta piuttosto pallido.
“Che cos’è successo?” strillò Mary Margaret.
“Non lo so!” sospirò David, fuori di sé.
“Ooooh” gemette Emma tenendosi lo stomaco. “Mamma… mi dispiace…”
“No no no” Mary Margaret corse a inginocchiarsi accanto alla figlia, ignorando stoicamente gli strazianti dolori allo stomaco.  “Resta con me! Emma, non andare verso la luce! Presto, David, dammi il tuo giaccone: dobbiamo metterglielo sotto alla testa.”
Emma socchiuse gli occhi e si esibì in una smorfia di atroce sofferenza. “Mamma… sento freddo…”
“David, sbrigati con quella giacca! Henry, non guardare tesoro!”
“Amore, forse dovresti stenderti anche tu… hai una faccia…”
“No!” strillò Mary Margaret. “E poi chi ci pensa a Emma? Chi ci pensa alla nostra spesa? Dammi quella giacca. Resta con me, Emma, apri gli occhi, resta… chiama… David chiama un medico… Emma… resta…”
Poi Mary Margaret non ce la fece più: si girò dall’altra parte e diede libero sfogo alla sua influenza intestinale oltre il bordo del marciapiede.
Regina osservò tutto questo dalla sua postazione accanto alle porte scorrevoli, poco dopo le casse, e fece a Rumple e agli altri segno di fare più in fretta.
“Sta rimettendo, svelti, muoversi.”
Tink fece una smorfia. “Sta rimettendo?”
“Non Emma, Mary Margaret.” Regina alzò gli occhi al cielo. “L’avevo detto io che avremmo dovuto lasciarla a Storybrooke.”
“Qui abbiamo fatto” disse Belle.
Lei e Rumple avevano appena finito di riempirsi i rispettivi zaini di provviste e, in mancanza di spazio, lui si era dovuto infilare un candelotto di fuochi d’artificio nella tasca davanti dei pantaloni. La forma del candelotto nei pantaloni era notevolmente equivoca e sembrava divertire immensamente Belle, mentre la faccia di Rumple aveva assunto un indignatissimo color borgogna.
Hook aveva tirato fuori l’accendino dalla tasca della giacca e continuava a ridacchiare e a farlo scattare a pochi centimetri dalla miccia che gli usciva dalla tasca.
Ogni volta che la fiammella lo sfiorava, Rumple sobbalzava e brancolava ciecamente all’indietro con le mani strette su una parte di sé che sia lui che Belle consideravano molto importante.
“Insomma la vogliamo smettere!” si mise a strillare a un certo punto. “Andiamocene a casa e nascondiamo questa roba prima che Mary Margaret ci scopra!”
Allora Regina sporse la testa fuori dalle porte scorrevoli del supermercato e fece un segno a Emma, la quale smise immediatamente di lamentarsi, si alzò e, come se niente fosse, diede un colpetto sulla spalla a una povera, esausta, ammalatissima Mary Margaret, la aiutò ad alzarsi e insieme si incamminarono verso casa.
David le guardò allontanarsi a bocca aperta.
“Ma Emma!”
“Mi sento molto meglio adesso, pa’, mi sei stato di grande aiuto!”
“Ma…”
“David, Mary Margaret!” gridò Regina. “Abbiamo pagato noi, poi faremo il conto. Sbrigatevi adesso, o troveremo traffico sulla strada!”
“È tutta colpa di Neal” brontolò Mary Margaret, asciugandosi la bocca. “E io l’ho sempre detto che questi amici che Emma si è fatta qui non le sono di nessun aiuto. Bighellonare in giro con una come Regina quando ancora deve metabolizzare il fatto che Neal se n’è andato. Non l’aiuta affatto. Mi stai ascoltando, caro?”
“Eh, cosa?”
David doveva essersi distratto un attimo al pensiero di quanto avesse preferito sua moglie in quei cinque secondi in cui finalmente aveva smesso di parlare, vinta dall’influenza intestinale. 
Mary Margaret alzò gli occhi al cielo e se ne andò in direzione della macchina.
Gli altri li stavano aspettando; Hook aveva smesso di fare lo spiritoso dopo che Rumple, in preda all’ira, gli aveva tirato un mandarino su un orecchio, e ora sedeva offeso e dolorante in un angolo del furgone.
 
 
Verso le cinque e mezzo iniziarono i preparativi per i cenone.
Mary Margaret venne esclusa brutalmente dalla zona cucina. Nessuno voleva i suoi germi, inoltre dovevano nascondere tutte le provviste abusive affinché non le trovasse.
Le venne quindi affidato il compito di addobbare la casa con dei sontuosi festoni trovati nella soffitta della casa. David la aiutava amorevolmente, sebbene la pedanteria della moglie lo stesse un po’ sfinendo.
Henry sedeva sul bancone della cucina e ascoltava la sua famiglia mettersi d’accordo sul menù della cena.
Regina era stata irremovibile solo su due cose: le lasagne e la torta di mele. Le sue due specialità DOVEVANO figurare per forza nel menù di Capodanno.
Così Tinkerbell le segnò di malavoglia su un menù.
“Come spiegheremo a Mary Margaret che il suo menù è misteriosamente cambiato nel giro di poche ore e che il pesce-gatto non è stato incluso?” chiese poi dubbiosa.
“Lei e Charming sono così idioti che potrebbero non accorgersene neanche!” disse Regina.
“Hei!” si intromise Emma indignata.
 “Questo non cambia il fatto che c’è un arrosto in quella pentola, e non un pesce-gatto!”
“Ignoreremo la cosa ok?” si intromise Rumple “Non diremo niente e serviremo questo, vedrete, non se ne accorgeranno, l’arrosto e il pesce-gatto hanno quasi lo stesso sapore, l’hanno detto l’altra sera a Masterchef. Vero Regina?”
Lei annuì convinta.
In realtà loro due avevano già pianificato di fare un semplice incantesimo in modo da modificare il gusto e l’aspetto delle pietanze di Mary Margaret.
Questo però non lo dissero ad alta voce.
Regina non voleva turbare Henry ed Emma, e Rumple non voleva deludere Belle.
Ripresero a cucinare alquanto dubbiosi.
Belle iniziò volonterosamente a pelare alcune patate ed Emma si mise a friggere del formaggio e del pollo. Nel giro di pochi minuti per tutta la casa si diffuse un terribile odore di frittura, che creò non pochi problemi.
Mary Margaret, che stava apparecchiando la tavola, alzò il muso come un cerbero e annusò l’aria criticamente.
“David, vieni qua” chiamò suo marito.
Lui le trotterellò subito accanto.
“Dimmi”
“Cosa senti?”
“In che senso?”
“L’odore. Che odore senti?”
David respirò profondamente.
“Sembra…fritto”
“Precisamente. Formaggio fritto”
Intanto in cucina Regina era furiosa.
“Cosa ti è saltato in mente!? Abbiamo detto che per le cose fritte e grigliate dobbiamo usare la griglia che c’è in giardino! Il formaggio fritto non era neanche nel menù! Non piace a nessuno, solo a te!”
“Anche a me piace” disse Henry.
Emma mise su il muso.
“Volevo mangiare un po’ di quel formaggio fritto ora. Ho fame” cercò di giustificarsi.
“Adesso quella scema di tua madre verrà qui e inizierà a fare domande! Siamo spacciate!” Regina iniziò a disperarsi.
Tinkerbell, Hook e Belle senza dire niente presero la carne e l’incriminato puzzolente formaggio e corsero fuori in giardino dalla porta sul retro.
Rumple intanto cercava disperatamente di arieggiare la cucina.
“Ragazzi, cosa state combinando?”
La voce di Snow arrivò forte e chiara dal soggiorno.
“Niente mamma, Regina ha bruciato un gambo di sedano”
La testolina tonda di Mary Margaret sbucò in cucina.
“Questo odore non mi piace per niente, Emma”
Rumple finse di affettare con precisione una zucchina biologica.
Regina sgranocchiò indifferentemente una carota.
Mary Margaret entrò in cucina ed iniziò a guardarsi intorno sospettosa.
“State friggendo qualcosa?”
“Nonna, te l’abbiamo detto, abbiamo bruciato un gambo di sedano” ripeté Henry innocentemente.
L’altra strinse gli occhi. Rumple fischiettò forte il motivetto di Mary Poppins e prese a lavare dell’insalata.
Agli occhi di Snow parve tutto molto normale, così decise di lasciare la cucina.
 
 
Rumple si trasferì in giardino con gli altri ad occuparsi del resto del menù.
Decisero che era definitivamente più prudente così.
Hook intanto aveva sparpagliato bottiglie di spumante nella neve per tutto il giardino, con la scusa di “tenere l’alcool al fresco”.
In realtà aveva già iniziato a bere, mentre Tinkerbell si era appropriata di alcune caraffe e cominciava a mescolare i vari tipi di drink.
Belle e Rumple si occupavano del grill, e in quel momento stavano arrostendo dei buonissimi hamburger e delle deliziose patatine fritte.
Belle ridacchiò mentre Rumple si chinava indaffarato e girava la carne sulla griglia.
“Come al nostro primo appuntamento…Hamburger e patatine fritte” osservò.
Lui tirò su il viso e le sorrise, prima di scoccarle un rapido bacio sopra la griglia.
Purtroppo nel fare ciò la sua cravatta penzolò a vuoto sopra la carne.
Inutile dire che prese immediatamente fuoco per il calore.
Rumple non se ne accorse subito, ma Belle strabuzzò gli occhi e si ritirò all’istante.
“Che c’è?” esclamò lui, un po’ offeso per il fatto che lei non avesse voluto baciarlo.
“RUMPLEEEE!” riuscì solo a gridare lei.
“Cosa c’è da urlare?”
“PORTATE DELL’ACQUA!”
“Oh no!” gridò Rumple. “Ho un animale addosso? Cos’è, un ragno? Ti prego, Belle, toglimelo subito, TOGLIMELO!”
In quel momento Hook sollevò lo sguardo e gridò: “AL FUOCOOOO!”
Rumple abbassò gli occhi, guardò la cravatta e urlò terrorizzato.
Nell’incertezza generale a Belle sembrò giusto fare altrettanto.
“SPEGNI QUESTO COSO”
“RUMPLE CALMATI, ADES-“
“BELLE SPEGNILO STO ANDANDO A FUOCO!”
“GESU” Strillò Tink orripilata.
“AIUTO, VI PREGO, QUALCUNO MI AIUTI!”
“RUMPLE BUTTATI NELLA NEVE!” urlò Belle.
“AIUTATEMI VI SUPPLICO!”
“LA NEVE!” urlò di rimando Tinkerbell.
Hook spazientito si alzò e si lanciò contro Rumple.
Entrambi rovinarono in un metro di neve e vennero completamente sommersi.
Riemersero qualche secondo dopo, fradici e sputacchiando rametti di pino e ghiaccio.
Il pirata si rialzò, si spolverò via la neve, si strinse nelle spalle e tornò dai suoi drink come se niente fosse accaduto.
Rumple invece rimase paralizzato nella neve, con la cravatta mezza bruciata, completamente gelato, e coi capelli bagnati appiccicati sulla faccia.
Belle aveva una gran voglia di scoppiare a ridere, ma per solidarietà nei confronti dell’amato evitò accuratamente.
Lo prese per un braccio e lo tirò fuori dalla neve.
“Vieni” disse. “Tink, puoi occuparti tu della carne per un attimo? Devo portarlo dentro prima che si prenda un accidente.”
Rumple era furioso, tremava per il freddo e cullava tra le mani i resti della sua cravatta preferita.
“Siamo appena arrivati e già non ne posso più” borbottò. “Prima il mio IPod, poi la cravatta nuova…”
“Lo so, tesoro, mi dispiace tanto” annuì Belle accondiscendente, mentre lo portava dentro a braccetto.
Nell’ingresso incontrarono Mary Margaret, che era diretta verso la sala da pranzo con una pila di piatti tra le mani.
“Mio Dio, Rumple, cos’hai fatto!”
“Sono caduto nella neve” rispose lui, imbronciato.
“Ma come hai fatto a bruciarti tutta la cravatta?” Mary Margaret impallidì. “È scoppiato un incendio? Emma sta bene? Tieni questi piatti, Belle, devo andare a controllare.”
“NO!” gridarono contemporaneamente Belle e Rumple.
“Volevo accendermi una sigaretta” balbettò lui. “Una raffica di vento mi ha soffiato addosso la fiammella dell’accendino, ma adesso sto bene.”
Mary Margaret gli rifilò uno sguardo pieno di sdegno e disgusto.
“Queste abitudini malsane da te proprio non me le aspettavo.”
Rumple stava per ribattere per le feste, e magari minacciarla anche un po’ con il suo bastone, ma Belle fu più veloce e lo trascinò via per il gomito.
Una volta arrivati in bagno gli fece togliere giacca, camicia e pantaloni, lasciandolo in boxer (blu elettrici e con degli arcolai disegnati)  e lo avvolse in un enorme asciugamano di spugna. Poi, mentre lui brontolava e inveiva contro Mary Margaret e tutta la popolazione di Storybrooke in generale, gli strofinò la testa con un altro asciugamano per asciugargli un po’ i capelli. Quando la ragazza ebbe finito, questi gli svolazzavano attorno alla testa tutti elettrici e spettinati e lui era ancora più seccato di prima.
“Te lo dico io, Hook darà fuoco al prato mentre noi siamo qui. Tutte le bottiglie di rum salteranno per aria e allora voglio proprio vedertici a dire a Mary Margaret che il fumo e la puzza ci sono solo perché hai rosolato un po’ troppo le sue carotine speziate.”
“Non c’è il prato, c’è la neve, tesoro.”
“Fa lo stesso, troveranno il modo di dare fuoco a tutto quanto lo stesso.”
Regina entrò nel bagno, guardò Rumple, soffocò un risolino e gli porse dei vestiti.
Rumple li guardò e scosse la testa.
“Quella non me la metto. Sembra la camicia da notte della nonna di Mary Margaret”
“Tu hai mai visto la nonna di Mary Margaret?” chiese Belle curiosa.
“Sì, e fidati che non vuoi sapere com’era fatta”
“Vuoi festeggiare Capodanno in pigiama?” li interruppe Regina seccata.
“Te l’avevo detto di portare più di un completo, tesoro” sussurrò Belle.
Furibondo, Rumple prese i vestiti (un maglione pesante e una vecchia tuta da ginnastica di Regina che sapeva già gli sarebbe stata orribilmente stretta addosso).
“Solo fino a che i miei non si saranno asciugati!” abbaiò. “Rimarrò qui ad asciugarli personalmente con un phon.”
“Bravo” disse Regina. “Possiamo fare a meno della tua presenza per qualche minuto. Belle, tu invece devi seguirmi. Mary Margaret si è messa in testa che tuo marito si sia dato fuoco nel tentativo di accendere un petardo artigianale.”
“Oh, no.”
“Sta frugando ovunque. Meno male che Tink ha nascosto tutto sotto al divano.”
“Fammi passare, ci penso io”  disse Belle, poi uscì dal bagno e cominciò a chiamare Mary Margaret e a vaneggiare a proposito di un cetriolo radioattivo rinvenuto nella pentola del minestrone.
 
 
Nel frattempo in cucina si stava verificando un disastro.
Hook, già mezzo sbronzo, aveva deciso che la sua coscienza ne avrebbe sofferto tantissimo se lui non avesse dato subito una mano nel preparare il cenone.
Quindi aveva abbandonato il suo alcol in giardino ed era entrato in cucina, dove Emma aveva tentato strenuamente di allontanarlo, senza successo.
Dunque si era messo all’opera.
Il risultato fu che in men che non si dica aveva mischiato tutti gli ingredienti delle portate, così la minestrina di Mary Margaret era condita adesso da un’abbondante dose di formaggio fuso e bastoncini di salame, mentre le lasagne di Regina erano state farcite di paté di porri e radicchio.
 
Impiattò tutto alla bell’e meglio e si diresse baldanzosamente verso la sala da pranzo, che era stata nel frattempo sontuosamente addobbata.
David giunse anch’egli in sala da pranzo e si fermò a contemplare estasiato la tavola.
“Amico, ci aspetta un Capodanno coi fiocchi”
“A me di sicuro” biascicò l’altro, pensando ad Emma, Tinkerbell e Regina. Tutte e tre erano single, e lui era uno solo. Chissà chi sarebbe stata la fortunata…
“Quella minestra sembra deliziosa” commentò David.
“Lo è. L’ho fatta io” disse Hook convinto.
“Non sapevo avessi questo talento culinario!”
In quel momento dietro di loro passò un rabbioso Rumple che, ignorando il trambusto proveniente da diverse parti della casa, zampettò fino alla sua camera da letto.
Il suo completo era quasi asciutto.
Si levò il maglione di Regina non senza notevole fatica, rimanendo incastrato per tre minuti buoni con la testa in un mare di lana troppo stretta. Dopodichè si infilò felice la sua camicia e il gilet, che nel frattempo si erano asciugati.
Il vero problema giunse quando dovette sfilarsi i pantaloni.
Erano tragicamente stretti; non sarebbe stato un problema se fossero stati della sua taglia, in fondo lui era abituato a calzoni di pelle molto più aderenti di quelli.
I pantaloni di Regina però non erano elasticizzati.
Accadde così che Rumple si trovò in boxer (di nuovo), con le caviglie imprigionate nei pantaloni, a saltellare per la casa alla disperata ricerca di Belle.
Emma, Henry e Tink, che stavano fabbricando di nascosto dei petardi con la polvere di Fata, lo videro passare balzando da una parte all’altra del corridoio, chiamando la moglie a gran voce.
Regina uscì all’improvviso dalla cucina con una caraffa di acqua in mano, Rumple le balzò addosso ed entrambi rovinarono a terra.
La caraffa si ruppe e Rumple si trovò con la camicia di nuovo completamente fradicia.
 
 
 
Passò circa un’oretta, nella quale non successe nulla di particolarmente traumatico.
Tinkerbell e David si stava occupando di collegare lo stereo, mentre Regina aveva attaccato la piastra per tostare il pane per le tartine. Rumple, furibondo con l’universo, aveva riattaccato il phon e stava asciugando la sua camicia per la seconda volta, mentre Belle gli accarezzava amorevolmente la testa per tenerlo calmo.
L’aveva anche aiutato a disincastrarsi dai pantaloni di Regina, dopo il disastro della caraffa.
Era accorsa sul luogo dell’incidente attratta dalle urla e dalle imprecazioni del marito, e dai lampi di magia di Regina.
Li avevano divisi appena in tempo, prima che devastassero la casa.
Dal soggiorno si udì la musica: Tinkerbell aveva collegato lo stereo.
E improvvisamente tutte le luci si spensero.
Si udì un gran vociare. Dopodiché Hook illuminò la stanza con un accendino.
“Le luci?” chiese Emma titubante.
“E’ andata via la corrente, credo” rispose David guardandosi intorno turbato.
“Oh mio dio, David, dobbiamo fare qualcosa” iniziò Mary Margaret agitata.
Dalla cucina si udì il borbottare rabbioso di Regina.
Poi nel buio uno sciabattio, e infine:
“Si può sapere che diavolo avete combinato?”
“SIETE PREGATI DI FAR TORNARE LA CORRENTE, QUI C’E’ GENTE CHE STA LAVORANDO” urlò Rumple dal bagno, seguito da un “Rumple, stai calmo” sussurrato da Belle.
“Mamma, non mi piace il buio” cominciò Henry.
“Sta' calmo ragazzino, ora risolviamo la cosa”
“David ascolta, potrebbe succedere qualcosa di grave, magari un cortocircuito, se esplode la casa io –“ Mary Margaret si era impanicata.
“Perché è saltata la corrente?” chiese Tinkerbell.
“Forse abbiamo acceso troppi apparecchi elettrici contemporaneamente” disse Hook con un’alzata di spalle.
“Siete una banda di idioti” ringhiò Regina.
“Regina stai calma” disse Emma.
“ALLORA, LA VOGLIAMO FAR TORNARE QUESTA CORRENTE SI’ O NO!?” Rumple sembrava molto nervoso.
“David, amore io-“
“Ok, stiamo tutti calmi” disse Charming “Probabilmente abbiamo solo sovraccaricato il generatore. Si deve essere spento automaticamente. Ora io, Hook e Rumple scenderemo in cantina per riattivarlo”
E fu così che gli uomini della casa (compreso Rumple, che si trovò a scendere nel seminterrato in accappatoio) armati di chiavi inglesi e cacciaviti partirono per la loro missione.
Di sopra, al buio, successe il finimondo.
 
“STATE TUTTI FERMI, CHE NESSUNO SI MUOVA!” gridò Regina, già molto preoccupata.
“NON VEDO NIENTE!” strillò Mary Margaret. “NON SO DOVE SONO!”
“Sei qui, imbecille, quello che stai pestando è il mio piede.”
“Mamma, stai ferma dove sei” disse Emma. “Dov’è Henry? Qualcuno ha visto Henry?”
Dal bagno giunse un frastuono come di bottigliette di profumo che andavano in frantumi e un’esclamazione di dolore.
“ACCENDETE LA LUCEEE!” strillò Tink.
“E’ ANDATA VIA LA CORRENTE!” gridò Regina. “STA’ LI FERMA E ASPETTA.”
“Qualcuno mi porta la carta igienica dopo?”
Silenzio.
“Mamma?”
“Henry!” gridarono Emma e Regina all’unisono.
“Henry, tesoro, dove sei?” ripeté quest’ultima.
“Non lo so… ero in cucina prima, ma adesso non trovo più niente… non trovo…”
Un rumore terrificante arrivò dalla cucina.
Regina, Emma e Mary Margaret si sentirono pietrificare.
“Che cosa diavolo è stato?” chiese Regina, che cominciava a temere veramente per la sorte del suo povero cottage.
“Ragazzino, stai bene?” gridò Emma.
“Ehm…” borbottò Hanry. “Credo di aver rovesciato qualcosa…”
“NON LA MIA ZUPPA DI VERDURE!” gridò Mary Margaret. “Tutto ma non la mia zuppa di verdure.”
“Mamma, no!”
Emma protese le mani alla cieca in un tentativo di fermare sua madre, ma Mary Margaret era già scattata di corsa verso la cucina; riuscì a scansare correndo tutti i divani, i tavolini e gli stipiti delle porte, ma una volta arrivata in cucina posò un piede per terra proprio in mezzo alla pozzanghera di zuppa, calpestò un carciofo e finì lunga distesa sul pavimento.
“NONNA!” gridò Henry, terrorizzato.
Emma si allarmò subito. “Mamma?”
“Non ti muovere” disse Regina. “Vado io a controllare. Mary Margaret?”
Sdraiata per terra nella pozza di verdure, Mary Margaret si stava ancora assicurando di essere tutta intera, e perciò non riteneva assolutamente importante rispondere alla gente che la chiamava dal soggiorno o dare un benché minimo segno di essere viva.
Così Regina dovette percorrere tentoni tutto il percorso verso la cucina, sgolandosi e intimando a Henry di restare dov’era.
“Mary Margaret! Imbecille che non sei altro, vuoi rispondere quando ti chiaaaaAAAAAARGH!”
Nella cucina buia risuonò un altro tonfo, stavolta ancora più forte del primo, e una serie di gemiti di dolore.
“Cos’è successo?”
“Il soffitto è caduto!”
“Ma no, deficiente. E toglimi quel gomito dalla faccia!”
“Aaah! No, Regina! Quello è il mio piede!”
“Cosa ci facevi ancora qui distesa! Non puoi stare sdraiata al buio e pretendere che la gente non ti caschi addosso… oh mio dio cos’è questo schifo! Aaah! È molle!”
“Regina, è un broccolo. Datti un contegno.”
“Ma ti vuoi alzare dalla mia gamba?”
“Ecco, adesso sono tutta bagnata.”
“Mary Margaret, ti prego, risparmiami certi dettagli.”
In tutto questo Henry stava lì fermo in piedi e si dondolava da un piede all’altro sentendosi profondamente in colpa e imbarazzato.
“Ehm? Mamma? Nonna?”
“Che c’è!” risposero entrambe le donne.
“Mi dispiace di aver rovesciato la zuppa, io…”
“Sta’ zitto, Henry, non dire una parola.”
In quel momento Emma fece irruzione nella stanza con Belle al seguito, entrambe con le mani cariche di candele.
“Aspettate, non vi muovete: abbiamo trovato queste. Così finalmente potremo vedere qualcosa.”
Accesero tutte le candele e le disposero sul tavolo e in giro per la stanza.
Lo spettacolo che si rivelò ai loro occhi fu a dir poco pietoso: Mary Margaret sedeva a gambe incrociate in una pozzanghera marroncina dall’aspetto altamente equivoco, mentre Regina era riuscita ad alzarsi e stava cercando di togliersi i legumi spappolati dai capelli. Tutt’e due erano imbronciatissime e indignate.
“Ok” disse Belle, cercando di essere positiva. “Non è male come sembra: abbiamo altre cose da mangiare oltre alla zuppa di verdure.”
“Cibo spazzatura e roba indigesta che vi terrà in bagno tutta la notte” borbottò Mary Margaret. “Vedrete se non sarà come vi dico io.”
Poi tentò di rialzarsi, ma ogni volta che posava un piede per terra questo slittava via tra i rimasugli della zuppa e la faceva piombare di nuovo a sedere.
Fuori di sé dalla rabbia, fece un altro tentativo, ma questa volta decise di aiutarsi anche cercando un appiglio sulla tovaglia.
Così afferrò la tovaglia e tirò e Belle provò a urlare qualcosa per fermarla, ma non fece in tempo, così dovette assistere impotente alla scena di Mary Margaret che tirava per terra otto candeline rotonde dalla fiammella accesa e vivace.
La tovaglia prese fuoco prima ancora di toccare terra.
“NOOOOOO!” ululò Regina, furibonda.
“PRESTO!” gridò Belle. “PRENDETE QUALCOSA! DELL’ACQUA! UNA COPERTA!”
“Ragazzino, vieni via di lì!” gridò Emma, tirando via Henry per un braccio.
“Queste maledette candele dovevate proprio metterle qui!” imprecò Mary Margaret.
“TE LO DICO IO DOVE TE LE METTO LA PROSSIMA VOLTA!” strillò Regina.
Si era catapultata fuori dalla stanza ed era tornata nel giro di venti secondi brandendo una scopa di saggina per il manico.
La sollevò alta sopra la testa e cominciò a sbatterla con violenza sulle fiamme per spegnerle.
“INUTILE! PEZZO! DI IMBECILLE! PERBENISTA! MALEDETTA!” gridava ad ogni colpo.
Dopo un po’ il suo bersaglio cambiò e dalla tovaglia fumante passò alla testa spelacchiata di Mary Margaret.
Belle e Emma non poterono fare altro che fissare attonite Regina che si metteva a rincorrere Mary Margaret per la casa suonandole la scopa sulla testa con tutta la forza che aveva.
“PRENDI QUESTO!” strillò, ma sbagliò mira e mandò in frantumi lo specchio nell’ingresso. “E QUESTO! E QUESTO E’ PER DANIEL! E QUESTO…MALEDETTA!”
Mary Margaret si abbassò appena in tempo e la scopa si abbatté senza pietà su uno scaffale rovesciandone a terra tutto il contenuto.
Regina ormai aveva perso ogni controllo.
Belle fu la prima a riscuotersi e le corse alle calcagna.
“REGINA NO! FERMATI!”
Mary Margaret continuava a strillare, ma le sue non erano parole, quanto più belati terrorizzati e furenti senza capo né coda.
Proprio in quel momento Tink decise di uscire dal bagno, con un rotolo di carta igienica in una mano e un barattolo di sapone liquido nell’altra, e Regina ci si schiantò addosso senza avere neanche il tempo di rallentare.
La scopa volò via dall’altra parte della stanza; Belle fu velocissima a raccoglierla e a nasconderla dietro a un divano.
Sul pavimento del soggiorno, Tink e Regina si tenevano la testa gemendo e lamentandosi.
Mary Margaret corse a nascondersi in cucina.
“Non l’ho fatto apposta!” esclamò, ancora in preda al panico.
Emma le posò una mano sulla spalla. “Certo, mamma, lo so. Regina è un po’ nervosa stasera, non farci caso. Adesso puliamo qui per terra.”
In quel momento tornò la luce.
Tutti sospirarono di sollievo.
David, Rumple e Hook riemersero dal seminterrato con sguardo fiero e orgoglioso, ma si trovarono un po’ sconcertati davanti all’immagine della cucina appiccicaticcia e fumante e di Tink e Regina che sedevano ancora per terra davanti al bagno.

 











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Seasonsoflove corner: 
We did it! Molta fatica, ma alla fine ce l'abbiamo fatta! Ringraziamo veramente tutti per il sostegno, per chi ha recensito e per chi ha inserito la storia nelle seguite. Siete stati carinissimi e gentilissimi e vi vogliamo bene, ci motivate davvero :). Con calma risponderemo ad ogni recensione, promesso.
La FF si sta rivelando più lunga e difficile da scrivere del previsto, inizialmente pensavamo a tre capitoli...ma mi sa che cambieranno, e diventeranno cinque. 
Spero vi piaccia anche questo capitolo. Sappiamo che alcuni personaggi sono decisamente esagerati, ma insomma...la FF è esagerata in sè. Perciò ci scateniamo. 
Fateci sapere come prosegue!

Ps: Per chi seguisse Highschool, domani in arrivo il nuovo capitolo!


ABCris corner:
Ciao! Io sono ABCris e questa è la prima cosa che scrivo su EFP (a parte i commenti ora che ci penso). Wow, quanta emozione, però, uhm, non so cosa scrivere. Spero che vi piaccia la FF, noi ci stiamo divertendo molto a scriverla e… be', ciao a tutti, e grazie di cuore per il sostegno! La prossima volta forse sarò più originale...forse.

 
   
 
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