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Autore: Eowyn 1    23/02/2014    5 recensioni
« Ma, Bilbo, come fa un drago ad essere grande come due montagne? »
Perché, a quanto pare, Peter Jackson non è il solo ad avere manie di grandezza... e la tendenza a sconvolgere le cose.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bilbo, Frodo, Sam
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salveee

Lo Hobbit e il vizio di esagerare

 

 

Stava arrivando le bella stagione nella Contea e, sempre più spesso, Bilbo Baggins si ritrovava seduto fuori dalla sua accogliente casa Sotto la Collina con la pipa in mano, le gambe allungate e i piedi incrociati a godere della fresca aria primaverile che faceva sussurrare dolcemente il grande albero che cresceva sopra la collina.

Non era raro, passando di lì, trovare Bilbo circondato da una decina di giovani hobbit che, seduti attorno alla panchina dove lui soleva riposarsi, ascoltavano incantati i racconti delle avventure che il Signor Baggins aveva vissuto anni addietro.

Era sempre strano, per i bambini, sentire quali cose meravigliose avesse visto e vissuto l’anziano hobbit perché, come ben sappiamo, gli Hobbit sono un popolo sedentario, attaccati alla loro casa e alla loro terra e mai e poi mai qualcuno di loro si sognerebbe di intraprendere una strana e pazza avventura. Beh, nessuno al di fuori del Signor Bilbo. E se proprio vogliamo precisare nemmeno lui, in effetti, aveva mai sognato di lasciare la sua Contea per attraversare le Terre Selvagge, combattere contro Orchi e Mannari, fare due chiacchiere con un drago per niente gentile e mal intenzionato nei suoi confronti, ed infine ritrovarsi coinvolto in una battaglia che aveva visto schierati cinque eserciti… ma si sa, quando uno stregone di nome Gandalf e tredici nani bussano alla tua porta, non puoi far altro che lasciare alle tue spalle la parte Baggins del tuo carattere, per far prevalere il lato Tuc.

Ma lasciando da parte il passato, ecco che ritroviamo il nostro hobbit che ammira i campi verdi della Contea che si risvegliano dopo l’inverno, comodamente seduto sulla sua panchina di legno fuori da Casa Baggins. Il sole splende, le finestre della sua casa hobbit sono aperte e dentro si intravede Frodo che traffica con qualcosa in cucina mentre, nel giardino del Signor Bilbo, Sam sta bagnando le primule appena sbocciate. Ed ecco che, in questo quadro di idilliaca tranquillità, un vociare eccitato giunse dall’inizio di via Saccoforino, ad anticipare ciò che a breve comparirà agli occhi dei nostri tre hobbit: una banda di bambini e ragazzini stava percorrendo la stradina, diretti a Casa Baggins. Bilbo sospirò: a quanto pareva la sua tranquillità era finita.

Nonostante tutto, l’hobbit accolse i bambini con un sorriso perché, per quanto amasse sonnecchiare in pace sulla sua panchina, ancora di più amava rievocare quei momenti emozionanti che aveva vissuto durante la sua avventura.

« Sam, apri il cancello per favore. » chiese il Signor Baggins al suo giardiniere che, entusiasta, corse ad aprire ai giovani monelli. Sam aveva sempre amato i racconti di Bilbo e ogni giorno aspettava con ansia il momento in cui i bambini giungevano a Casa Baggins per poter tendere l’orecchio, mentre sistemava il giardino, e ascoltare l’anziano hobbit che narrava le sue avventure.

« Bilbooo! » non appena il giardiniere aprì il cancello, il piccolo Milo corse verso il Signor Baggins, che ora era in piedi ad attendere i ragazzi, e lo abbracciò all’altezza della vita. Milo aveva quattro anni, era il più giovane del gruppo e si contendeva con Sam il ruolo di più grande fan del Signor Baggins.

Bilbo ridacchiò, scompigliano i capelli del bambino.

« Allora, siamo pronti? » domandò.

Il bambino annuì con vigore, per poi sedersi esattamente ai piedi dell’anziano hobbit e osservarlo con occhi colmi di ammirazione. Gli altri ragazzini lo imitarono, e presto Bilbo si ritrovò con una piccola folla adorante che pendeva dalle sue labbra.

Molto probabilmente, la maggior parte delle madri di quei bambini, li avrebbe ripresi con severità se li avesse visti lì ad ascoltare le storie di Bilbo, quel vecchio strampalato che era diventato, agli occhi di molti, il pazzo ricercatore di avventure. Cosa inconcepibile per la gente della Contea.

Ma a Bilbo non importava di ciò che pensavano gli altri, anzi, si divertiva e spesso ci rideva su, insieme a Frodo.

Così, anche quel pomeriggio i bambini avrebbero ricevuto la loro dose di avventure…

« Allora, vediamo un po’… » cominciò Bilbo pensieroso « Cosa volete che vi racconti? L’ultima volta vi ho narrato di come siamo fuggiti dalle prigioni del Re degli Elfi e del nostro arrivo a Pontelagolungo. Eravamo arrivati a quando Thorin è riuscito ad aprire la porta segreta e… »

« Adesso ci sei tu, che vai a parlare con il dragoooo! » esclamò il piccolo Milo entusiasta « Smaug, Smaug, Smaug! »

« Calmati Milo! » lo riprese Pervinca sbuffando.

Bilbo sorrise, quindi si schiarì la voce e cominciò:

« Bene, allora, vediamo un po’… quando mi allontanai da Balin, che mi aveva accompagnato per un buon tratto di strada, continuai a camminare giù per le gallerie della Montagna Solitaria, sempre più giù, in profondità. L’aria si faceva sempre più densa e pesante per via del respiro infuocato del drago che scaldava l’ambiente. Più scendevo, più sudavo per il calore e più mi mancava il respiro. »

Il gruppetto di bambini trasse un profondo sospiro, quasi a voler fare entrare nei polmoni l’aria che mancava a Bilbo mentre scendeva verso il cuore della Montagna. Nel frattempo Frodo, che aveva smesso di affaccendarsi in cucina, si era appoggiato allo stipite della porta e ascoltava con interesse e con un sorrisino dipinto sulle labbra.

Il Signor Baggins, intanto, abbassava la voce a mano a mano che il racconto procedeva, per aumentare l’interesse e l’attesa dei bambini nei confronti di quello che era per la maggior parte di loro il momento più bello della storia: l’incontro con il drago.

« Fu così, che mi ritrovai a camminare su montagne di oro. Ve le immaginate? Cumuli di tesori sparsi qua e là sul pavimento. Anzi, il pavimento non si vedeva nemmeno! »

Poco lontano dalla panchina su cui sedeva Bilbo, Sam smise di strappare le erbacce dall’aiuola e rimase fermo, come incantato, con le mani sporche di terra e un ciuffo d’erba stretto nel pugno, a fissare Bilbo che narrava la storia.

« Quando, tutto ad un tratto, iniziai a sentire un rumore metallico, come di una cascatella di monete che scendeva lungo il fianco di una delle montagne d’oro e, voltandomi, vidi comparire proprio di fronte a me l’occhio del drago! »

« Ma il drago dormiva ancora! » esclamò Milo, mentre gli altri bambini annuivano.

« Però poi ha sentito Bilbo che gli camminava addosso e si è svegliato! » continuò Robin tutto agitato.

« Ma no, ma no, va beh non è che ci ho proprio camminato su! » borbottò Bilbo.

Frodo e Sam si scambiarono un’occhiata divertita e ridacchiarono. Bilbo si voltò lanciando un’occhiataccia a Frodo, che si coprì la bocca con una mano, cercando di trattenersi.

« E poi? Poi cos’hai fatto Bilbo? » domandò curioso Milo, come se non avesse mai sentito quella storia.

« Beh, le monete sono cadute tutte e Smaug mi è apparso in tutta la sua possanza. Immaginate un drago quanto posa essere grande? Come due montagne, ecco com’era! »

In quel momento si sentì bisbigliare, poi Ruby esclamò:

« Ma, Bilbo, come fa un drago ad essere grande come due montagne? »

« Già, è vero, come fa? » le diede corda Pervinca.

Bilbo rimase un attimo con la bocca semi aperta.

« Co… come fa, dici? A beh, ma Smaug era un drago molto grosso, il più pericoloso dei draghi e quindi anche il più grande. »

Frodo e Sam si scambiarono una nuova occhiata divertita.

« Sì ma, » continuò Ruby perplessa « come fa ad essere grande come due montagne se ci vive sotto, a una montagna? »

« Oh beh, ma la Montagna Solitaria è una montagna molto grande! Non potete nemmeno immaginare quanto sia grossa! »

Il gruppetto di bambini guardò Bilbo con aria scettica: a quanto pareva, Ruby era riuscita ad innestare in loro il dubbio.

« Qualcuno vuole la merenda? » esclamò Frodo all’improvviso, uscendo di casa con un vassoio colmo di biscotti. I bambini esultarono, facendo un gran fracasso, e parvero dimenticare immediatamente il piccolo problema che si era appena posto.

Mentre il gruppetto azzannava, letteralmente, la merenda offerta da Frodo, Milo si avvicinò all’anziano hobbit , gli tirò una manica della camicia, costringendo Bilbo ad abbassarsi, quindi gli sussurrò:

« Non mi interessa quello che dicono gli altri, sai? Io ci credo che Smaug era grande come due montagne! »

Bilbo ridacchiò e gli scompigliò i capelli: « Coraggio, vai a mangiare qualcosa prima che finiscano tutto gli altri! » e Milo, tutto contento, trotterellò verso il vassoio che era stato posato a terra e attorno al quale i suoi amici stavano banchettando.

« Sai, » cominciò Frodo masticando un biscotto ed avvicinandosi a Bilbo « Io e Sam stavamo aspettando di scoprire quanto fosse cresciuto il drago dall’ultima volta che hai raccontato questa storia. »

Bilbo guardò il nipote con aria contrariata: « Come? »

Frodo scoppiò a ridere, prima di bisbigliare: « Ammettilo, ogni volta che la racconti Smaug diventa più grande rispetto alla volta precedente! »

« Non diciamo sciocchezze, ragazzo! » borbottò Bilbo.

Frodo lanciò l’ennesimo sguardo a Sam che, in preda a uno scoppio di risate, aveva ripreso a strappare le erbacce dall’aiuola per evitare di essere visto da Bilbo. In fondo, gli sarebbe dispiaciuto che lo hobbit pensasse che lo stesse prendendo in giro.

« Non dico sciocchezze, è la verità! » si giustificò Frodo.

Bilbo scrollò le spalle: « Comunque, che male c’è a cambiare qualche piccolo particolare? Si tratta solo delle dimensioni di un drago, nulla di grave, e poi nessuno potrà mai verificare ciò che dico: quanti di loro pensi che un giorno andranno alla ricerca di un drago per misurarne le dimensioni? » scoppiò a ridere « Avessi detto che un nano si era innamorato di un’elfa, allora sì che potevi farmi delle rimostranze, ma le dimensioni di Smaug? Suvvia, queste sono inezie! »

Frodo alzò gli occhi al cielo perché alla fine, come sempre, l’ultima parola doveva averla Bilbo.

 

 

 

 

 

 

Salveee! Questa storia è nata dall’idea: “va beh dai... dimostriamo che Peter Jackson non è l’unico megalomane e che anche qualcun altro ha il vizio di cambiare i particolari della storia...” e chi meglio di Bilbo, come protagonista, dato che l’avventura è la sua? Anche perché poi, secondo me, Bilbo è il tipo che tende ad ingrandire le cose quando le racconta... XD

Spero che la storia vi sia piaciuta. A presto!

Eowyn 1

   
 
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