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Autore: DauntlessBadWolf    25/02/2014    4 recensioni
Dal testo:
‘’Dottore…stai morendo’’
Disse ancora la figura.
Allungò una mano e, dolcemente, gliela passò sul viso, l’alieno, a quel tocco, fu pervaso da una sensazione di pace e tranquillità, era felice, aveva, finalmente, rivisto la persona più importante della sua vita.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Non viaggiare da solo, non farlo mai.
Non essere solo, Dottore.
Un ultima cosa, c’è un piccolo bambino, che sta aspettando in un giardino, aspetterà ancora per molto tempo, vai da lui e raccontagli una storia.
Digli che se sarà paziente arriveranno giorni che non dimenticherà.
Digli che incontrerà i cowboy nel selvaggio west.
Digli che vedrà e combatterà una fenice.
Digli che donerà speranza al migliore Dottore che la storia abbia visto.
Digli che si innamorerà di un alieno con il trench caduto dal cielo come un angelo.
Digli che salverà il mondo.
Digli che, questa, è la storia di Dean Winchester.
Ed è così che finisce.


‘’Addio, angelo stropicciato.’’

Aveva detto Dean poco prima di essere toccato da un Angelo Piangente, si era sacrificato, sacrificato per salvare il suo angelo stropicciato.
Castiel, così Dean lo aveva soprannominato, stava fissato il vuoto, i suoi occhi azzurri erano, ancora, concentrati nel luogo che, fino a qualche secondo prima, era stato occupato da Dean, dal suo Dean.
Davanti a lui c’era, ancora l’angelo piangente che aveva trascinato il suo Dean chissà dove, teneva gli occhi, azzurri come zaffiri, incollati sull’angelo, il suo sguardo era freddo, privo di qualsivoglia emozione, quell’angelo gli aveva portato via una delle persone più importati della sua vita, l’unica persona che in novecento anni lo aveva fatto sentire unico, l’unica persona che in novecento anni gli aveva fatto provare cose immaginabili, l’unica persona che era riuscito a farlo ridere, a far trasparire il suo lato, chiamiamolo, umano, quel mostro gli aveva portato via Dean Winchester.
Si ricordava ancora del loro primo incontro, come avrebbe potuto dimenticarlo?
Si era appena rigenerato e il TARDIS si era schiantato in un giardino, era uscito dalla cabina telefonica blu e si era ritrovato davanti un bambino con degli enormi occhi verdi e la bocca spalancata, non sembrava avere paura, anzi.

‘’Sei un angelo?’’

Aveva chiesto incuriosito, Dean non era mai stato un bambino religioso, non aveva mai creduto agli angeli, però quell’uomo era piovuto dal cielo, così, all’improvviso, proprio come un angelo.

‘’Sono il Dottore.’’

Aveva esordito l’alieno.
Il Dottore, un uomo che avrebbe cambiato, per sempre, la vita del giovane Dean.
Si ricordava ancora quando, quella stessa notte, Dean lo aveva presentato a Sammy, il suo fratellino di appena sei anni.
Si ricordava di come Sam si stropicciava gli occhi e alternava parole a sbadigli.
Si ricordava della crepa nel muro che tanto spaventava i fratelli Winchester e di come avevano cercato di chiuderla.
Si ricordava di come quella notte abbia dovuto andarsene velocemente e della richiesta di Dean.

‘’Voglio viaggiare con te, Dottore!’’
‘’Tornerò a prenderti fra dieci minuti, Dean, aspettami qui.’’

Quei dieci minuti diventarono dodici anni, dodici anni in cui Dean aveva sempre sperato nell’arrivo del Dottore, l’arrivo del suo angelo stropicciato.
Si ricordava del suo ritorno, e della mazzata che Dean gli aveva dato non appena lo aveva visto, ora che ci ripensava la botta faceva ancora male!
Si ricordava del giorno in cui Dean gli aveva regalato quel trench color Kaki.

‘’Hai bisogno di un simbolo distintivo.’’

Aveva detto il Winchester.
Si ricordava il giorno in cui gli aveva dato quel soprannome.

‘’Hai bisogno di un nome, non posso chiamarti sempre Dottore, no?
Perfetto, ti chiamerò Castiel, non si accettano proteste.’’

Si ricordava quando lo aveva portato nel vecchio west per conoscere i cowboy e di come si siano ritrovati ad affrontare un alieno che voleva conquistare quel pezzo di terra.
Si ricordava dell’imbarazzo che traspariva dalle parole di Dean il giorno in cui tutto è venuto fuori.

‘’Castiel, tu sei il mio Dottore, mio e di nessun’altro, intesi?’’

Si ricordava, anche, del piccolo bacio che si erano dati subito dopo, un bacio semplice, casto, senza tante pretese, un semplice bacio che raccoglieva tante di quelle emozioni che è impossibile scriverle tutte.



Quanto tempo era passato dalla morte di Dean?
Giorni?
Mesi?
Anni?
Per un signore del tempo non faceva tanta differenza, i giorni potevano, di botto, diventare anni, così come potevano diventare pochi minuti.
Quella era la sua ultima vita, la sua ultima rigenerazione, adesso avrebbe iniziato ad invecchiare, certo molto lentamente, ma niente avrebbe potuto più arrestare questo processo, niente tranne un ferita mortale.
Era stato ferito, molto gravemente, e questa volta non ci sarebbe stata un'altra vita ad aspettarlo, questa volta non ci sarebbe stato niente.
Riuscì a rientrare nel TARDIS, avrebbe passato gli ultimi minuti, ore o quel che era, con la sua compagna di avventure, con la compagna che lo aveva ascoltato, che lo aveva visto, addirittura, piangere, con la compagna che era cresciuta con lui.
Chiuse gli occhi, la vista si stava annebbiando, si chiedeva quanto ci avrebbe messo a morire.
Lentamente li riaprì.
Davanti a se vide Dean, già, il suo Dean, era lì, davanti a lui, ma non poteva toccarlo era irraggiungibile.
La figura iniziò ad avvicinarsi, fino ad arrivare al Dottore, e si piegò.

‘’Ti aveva detto di non viaggiare da solo, stupido angelo.’’

Disse Dean.
Accennò un sorriso, ma era tirato, stava, evidentemente, trattenendo le lacrime.
Il Dottore si lasciò sfuggire una risata divertito, questo era il delirio di un vecchio pazzo con un cabina blu innamorato di un essere umano.

‘’Dottore…stai morendo’’

Disse ancora la figura.
Allungò una mano e, dolcemente, gliela passò sul viso, l’alieno, a quel tocco, fu pervaso da una sensazione di pace e tranquillità, era felice, aveva, finalmente, rivisto la persona più importante della sua vita.

‘’Dean…ti amo.’’

Sussurrò l’alieno con quel poco di voce che gli era rimasta, Dean lo zittì subito posandosi un dito sulla bocca.

‘’Buona notte, angelo stropicciato.’’

Dean si avvicinò alle labbra di Castiel per catturarle in un bacio, lo stesso semplice bacio che si erano dati la prima volta, quel bacio era bagnato, bagnato dalle lacrime dei due amanti sventurati.

{Salve a tutti!
Mentre metto in cantiere idee per il terzo capitolo della mia long, mi è venuto lo spunto per una mini fan fiction Cross-over.
E’ un idea semplice, la fan fiction è scritta di getto e sono, sicuramente, andata OOC, chiedo scusa!
Spero, comunque, che sia di vostro, gradimento. <3 }
   
 
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