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Autore: Yvaine0    25/02/2014    6 recensioni
Cosa succede quando Niall Horan ha una cotta per qualcuno, Liam Payne un piano – e non un piano qualunque, ma un piano geniale! - e Zayn Malik viene coinvolto senza possibilità di replica?
Succede che Dixie scambia Liam per un maniaco, Niall fugge in ogni dove nel disperato tentativo di svicolare e Ruth si guarda attorno cercando di capire cosa diavolo stia succedendo, mentre le vite di tutti loro si intrecciano irrimediabilmente.
Dixie è un'eccentrica fangirl tendente al nerd («Ti ho già spiegato che i nerd non esistono!»), Ruth una Welma di Scooby Doo in versione atletica («Giù dalle brande, si va a correre!»).
Liam è un ragazzo caparbio – forse appena un po' tonto – («Il problema è un altro: non hai capito cosa intendo»), Zayn indiscutibilmente un buon amico («Cosa c'è che non va in te?»).
Il denominatore comune di queste due coppie è senz'altro il povero Niall («Offro io!»), che non ha nessuna colpa se non quella di essere innamorato e un po' confuso.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12
Nerdily ever after

 
 
«Dixie, hai ospiti!» si sentì gridare Ruth dal salotto dell'appartamento. La ragazza in questione si sistemò gli occhiali sul naso e lanciò un'occhiata distratta alla porta chiusa della propria stanza, per poi tornare a concentrarsi sullo schermo del pc. Un trillo sommesso le annunciò l'arrivo di un nuovo messaggio nella chat di Skype; la aprì, rispose e richiuse tutto in un attimo, gli occhi che già stavano cercando la riga cui si era fermata prima che Ruth la interrompesse. Visite? Il mercoledì sera? Assurdo. Anzi, era del tutto impossibile: tutti i suoi amici (e parenti) erano a conoscenza del fatto che il mercoledì fosse un momento intoccabile della sua settimana. A niente e nessuno era consentito frapporsi tra lei e l'aggiornamento di tre – tre in una volta sola, corpo di mille balene! – delle sue fanfiction preferite. Fatta eccezione per Jean, in effetti, perché, si sa, una fangirl ha bisogno di un sostegno morale, qualcuno con cui sfogare tutti i propri feelings scatenati dai passaggi più intensi di una certa storia.
Presa dalla lettura nemmeno se ne accorse, quando Liam fece il suo ingresso nella camera; sobbalzò spaventata, anzi, quando lui le posò un bacio sulla testa a mo' di saluto. «Liam» sibilò invece, quando ebbe metabolizzato la sua presenza, marcando la prima vocale con tutta l'esasperazione che cui era capace. Fece quindi un enorme sforzo: distolse lo sguardo dallo schermo, ruotò lentamente verso di lui sulla sedia girevole, con la testa inclinata da un lato e le labbra strette in una smorfia di disappunto e cercò di mantenere la calma. «Si può sapere che cosa ci fai qui?» gli domandò.
Il ragazzo le sorrise con dolcezza, poi si gettò mollemente a sedere, tra le lenzuola disordinate, sul letto di Dixie. «Ti va di uscire con me?» propose e, prospettando di alzarsi per andarsene con lei, posò i palmi delle mani ai propri lati pronto a farsi poi leva.
Dixie si prese un momento per analizzare i tratti somatici di Liam; scrutò attentamente la barba appena rifatta, i capelli accuratamente sistemati, lo sguardo allegro e sincero. Abbozzò quindi un sorriso intenerito mentre si sistemava a gambe incrociate sulla sedia girevole. «Sei adorabile, davvero, ma oggi è mercoledì».
Liam inarcò le sopracciglia, preso in contropiede da quell'osservazione. «E allora?» gli venne spontaneo chiedere. Ricapitolò, rapido ed efficiente come sapeva essere solo di rado, tutti gli impegni che aveva fissato sull'agenda per quella settimana, e da quella breve analisi non risultò nessun appuntamento importante per quel giorno – niente, nada, nichts; erano liberi come l'aria.
Dixie tuttavia non sembrava affatto pensarla così. Infatti, congiunse le mani in grembo e vi incollò lo sguardo nel tentativo di mantenere la calma. Non riusciva proprio a credere che lui si fosse presentato a casa sua proprio quella sera. «Farò finta di non aver sentito questa domanda».
«P-perché?» balbettò lui senza capire. Si guardò attorno spaesato, come se qualcosa in quella stanza potesse suggerirgli cosa avesse dimenticato – perché che avesse dimenticato qualcosa era più che palese. «Cosa succede oggi?» Di certo non si trattava di un anniversario, perché era passato troppo poco tempo da quando si erano messi insieme; era abbastanza sicuro che non ricorresse nemmeno qualche mese dal loro primo bacio o appuntamento. Nessuna data importante, insomma, ne era – quasi, perché non si sa mai – certo.
Lei rimase in silenzio qualche istante, mentre cercava di capire se lui fosse serio; quando capì che no, non stava scherzando, prese un lento e profondo respiro e fece appello a tutta la – poca – pazienza che aveva in corpo per rispondere: «È mercoledì, e il mercoledì è serata di fanfiction. Hanno aggiornato SherLocked-In, Lady_Who, GordonBleu e credo che anche Jean abbia intenzione di postare una One Shot in serata. Sono impegnata» mise in chiaro in tono tranquillo. Quando vide Liam spingere in fuori il labbro inferiore con aria ferita, però, non poté che pensare di essere comunque stata un po' brusca. «Mi dispiace» aggiunse infatti, anche se era vero solo a metà. Non che non gli facesse piacere uscire col suo ragazzo, di solito, ma, insomma, era mercoledì sera!
«Non ti preoccupare. Insomma, devi leggere?» volle un ultimo chiarimento – forse prima di mettersi il cuore in pace e tornare a casa, pensò Dixie.
«Be', sì» rispose quindi con naturalezza. Qualcosa le diceva che avrebbe dovuto sentirsi un po' stupida nel preferire le fanfiction alla compagnia di Liam, ma a lei non era mai piaciuto prestare attenzione a quella vocetta fastidiosa chiamata buon senso – non quando c'erano di mezzo le fanfiction, per lo meno.
«E Jean è Margot?» aggiunse.
Sembrava sinceramente interessato; trovava quasi commovente il fatto che Liam sembrasse sempre curioso di scoprire qualche dettaglio in più sulla sua vita da fangirl. Chissà perché Ruth e Niall non prendevano esempio da lui! Lei sarebbe stata un'ottima insegnante; da esperta in materia li avrebbe istruiti a dovere e tutti insieme avrebbero fangirlato facendo maratone di Doctor Who, Sherlock, Merlin, Game of Thrones, Star Trek... per non parlare de Il Signore degli Anelli, Star Wars, Harry Potter, Batman, Iron Man, Thor, Capitan America, The Avengers...
«Esatto» confermò di nuovo, accompagnando questa volta le parole con un sorriso gentile. Spostò lo sguardo su di lui per accertarsi che non si fosse offeso e si stupì nel trovarlo a fissarla intensamente. «Che ti prende?»
Le labbra di Liam si distesero in un sorriso soddisfatto, mentre lui si alzava in piedi; camminò fino alla sedia, posò le mani sui braccioli e si chinò su di lei, senza smettere di guardarla dritto negli occhi. «Ho un'idea. Ho un patto da proporti» le comunicò.
Dixie era una ragazza di sani principi, con i nervi saldi e una forza di volontà d'acciaio. Sarebbe stata una menzogna se avesse detto che avere Liam a una così infima distanza, con le labbra proprio davanti agli occhi, mentre parlava come al solito troppo velocemente, non le faceva alcun effetto. Gliene faceva eccome; aveva una gran voglia di sporgersi in avanti, annullare la ridicola distanza tra loro e baciarlo, ma il suo sesto senso di fangirl – nonché di unica femmina cresciuta tra quattro ragazzi ruffiani – l'aveva appena messa in allarme: “È una trappola!”, gridavano i suoi sensi di ragno (e, sì, preferiva di gran lunga dare ascolto a questi ultimi piuttosto che al banale buon senso di cui si parlava poco fa).
«Che tipo di patto?» chiese dunque ostentando tranquillità, mentre si sforzava di guardarlo dritto negli occhi. In tutta probabilità, oltretutto, Liam non era nemmeno consapevole di star mettendo alla prova il suo autocontrollo, adorabilmente tonto com'era. O almeno lo sperava. In ogni caso, aveva nel tempo imparato a proprie spese che non era mai il caso di mostrare a un uomo il potere che esercitava su di lei o quello avrebbe finito per montarsi la testa, oltre che per utilizzare quell'influenza a proprio favore.
«Stavo pensando che ora potresti finire di leggere questo capitolo e poi uscire con me. Più tardi ti riaccompagnerò a casa e ti ascolterò leggere la – ehm, come si chiama? One – ...be', quella cosa che ha scritto Margot».
A Dixie venne spontaneo ridere, dopo che lui ebbe sciorinato in tono concitato, frettoloso e incerto il proprio piano d'attacco. Era così tenero! «Sì, be', ma gli altri due aggiornamenti?» obiettò lei con ovvietà.
«Non scappano mica! Le leggerai appena avrai un po' di tempo».
La ragazza sospirò e alzò gli occhi al soffitto; non poteva averlo detto davvero. Non si parlava di storielle qualunque, ma di tre delle sue storie preferite in assoluto, che erano state aggiornate con sorprendente puntualità tutte lo stesso giorno; era un miracolo che quel pomeriggio avesse continuato a studiare anziché interrompersi per leggere. In più c'era Jean, che avrebbe messo online una one shot appena sfornata di lì a poco – come resistere alla tentazione di fiondarsi a scoprire di cosa si trattasse, visto e considerato che lei si decideva a pubblicare online così di rado? Liam non poteva capire.
«Non avrò tempo tanto presto».
«Domani?»
«Ho lezione e devo studiare. Ed è giovedì: giornata da pub».
«Venerdì?»
«Studio, poi torneo di PES. Dovresti saperlo, partecipi anche tu» osservò in tono piccato: come poteva dimenticare una cosa del genere?
Liam fece un passo indietro e si passò una mano sulla nuca, a disagio; le cose stavano prendendo la piega sbagliata. «Sì, certo, me lo ricordavo. Sabato, allora».
«Sabato si potrebbe, se solo Ruth non si fosse impuntata con questa faccenda delle pulizie. Continua a dire che Babs non può sobbarcarsi il mio turno anche questa volta – ma, hey, se lei non ha niente in contrario perché non lasciarla fare?, dico io».
Il ragazzo sospirò e mise il broncio. «Quindi non uscirai con me» si arrese, incrociando le braccia al petto.
A Dixie venne da ridere, vedendo un ragazzo grande e grosso come lui tenere il muso. «È mercoledì, Liam» gli ricordò a mo' di scusa.
Mettendosi con lei, lui aveva praticamente firmato un contratto a tempo indeterminato che le assicurava un giorno libero a settimana e gli straordinari, si sa, vanno pagati; giusto in quel momento, infatti, le era tornata in mente una cosa di cui le aveva parlato Jean poco prima e...
«Però forse possiamo giungere a un compromesso».
A quel punto Liam lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e inclinò la testa da un lato, attento. «Ti ascolto».
«Be',» cominciò lei, mentre si allungava distrattamente le maniche della felpa grigia e sformata di uno dei suoi fratelli in modo che le coprissero le mani – prima che arrivasse al punto, Liam fece tempo a decidere che avrebbe dovuto regalarle una delle proprie magliette, perché, insomma, sarebbe stato carino, no? «L'otto e il nove Marzo c'è il Newcastle Film and Comic Con...»
«Che cosa?»
Dixie alzò la testa di scatto per incontrare lo sguardo confuso di Liam. «Cosa?» ripeté, sperando di aver frainteso la domanda.
«Che cos'è?»
No, purtroppo aveva capito benissimo. Sgranò gli occhi, prese un respiro profondo e poi sbuffò forte. Perché stava con un cretino simile? «Okay, concentrati: Film and Comic Con – spiegò, scandendo bene parola per parola, come se stesse parlando a uno straniero. – “Con” sta per “convention”. Mi segui?» chiese conferma, sorridendogli incoraggiante.
Liam batté le palpebre un paio di volte – doveva sentirsi preso in giro, per caso? –, poi però si lasciò influenzare dal sorriso della sua ragazza e annuì; «Fino in capo al mondo». Non appena si accorse di averlo detto, sgranò gli occhi, mortificato. Che razza di cretino era? Zayn e Louis gli avevano ripetuto milioni di volte di non sputare fuori certe frasette idiote solo perché gli venivano in mente. Se avesse potuto premere il tasto rewind e ricominciare la conversazione, di certo si sarebbe morso la lingua a sangue piuttosto che...
Il volto di Dixie s’illuminò. «Davvero?» squittì entusiasta, saltando in piedi.
Oh. Ne era contenta? Ripensandoci, forse non aveva giocato una carta così pessima. Forse. «Io... sì. No. Sì. Cioè, cosa?»
La ragazza rise allegramente; la osservò incrociare le dita e nasconderle nella tasca della felpa. «Mi accompagnerai?»
Be', non era proprio questo che intendeva con quella frase, ma in fin dei conti l'idea non gli dispiaceva nemmeno un po'. Non poteva essere così male, no? «Sì, perché no?»
Allora Dixie si morse il labbro inferiore cercando di impedire al proprio sorriso di allargarsi troppo; abbassò il capo spiandolo di sottecchi, mentre attendeva una risposta al proprio: «In cosplay?»
«Cos-...?»
In preda ad un altro repentino cambio d'umore, la ragazza roteò gli occhi: Liam l'avrebbe portata all'esasperazione! Poi però ricordò che, in effetti, Liam si stava offrendo di portarla al Newcastle Film and Comic Con, e non all'esasperazione, dunque riacquistò l'entusiasmo di poco prima. «Cosplay. In parole povere, significa travestirsi da un certo personaggio. Si fa per le convention».
Liam ci pensò su qualche istante, poi strinse le labbra e le incurvò verso il basso annuendo. «Sembra figo! Noi da chi ci travestiamo?»
Dixie saltellò un paio di volte sul posto mentre rideva e batteva le mani, poi lo afferrò per un braccio e lo trascinò a sedersi di nuovo sul letto, incrociando le gambe in posizione yoga accanto a lui. «Ti ho mai detto che sei adorabile?»
Liam ridacchiò, sorpreso dall'improvviso buon umore della sua ragazza, che aveva persino abbandonato il PC con le sue fanfiction pur di parlare con lui di quel, uhm, ritrovo per nerd. «No, ma mi hai detto che ci shippi e mi basta. Potrei essere David Beckham e tu puoi fare Victoria...» stava dicendo, annuendo tra sé con convinzione, mentre un briciolo di entusiasmo cominciava a farsi largo dentro di lui.
Dixie strabuzzò gli occhi e rise, interrompendolo: «Beckham?! Sei serio?»
Lui aprì la bocca per ribattere e la richiuse un paio di volte mentre l'altra se la rideva della grossa. «Sì, perché?» domandò, leggermente offeso. «Dicono tutti che gli somiglio» aggiunse. E lo dicevano davvero. I suoi genitori e le sue sorelle glielo ripetevano continuamente (“Sei diventato grande, guardati! Sembri Beckham!”), e lo stesso valeva per Ed del Beard e un paio di suoi compagni di corso; persino Louis una volta lo aveva ammesso, aggiungendo che «Ma tu vali un decimo come calciatore, Payno».
A quelle parole, Dixie rise più forte, incredula. Possibile che Liam somigliasse davvero all'idolo dei suoi fratelli? Era impossibile che pur avendo trascorso anni con quel volto a guardarla dalle pareti della stanza di Gordon non avesse notato un'eventuale somiglianza col proprio ragazzo, no? «Okay, vediamo» gli concesse, senza nemmeno curarsi di nascondere il proprio scetticismo. Lo guardò dunque, prima con e poi senza occhiali, per finire con l'enunciare il suo responso: «No, non mi pare» e ricominciò a sghignazzare, scuotendo il capo.
Il ragazzo sbuffò e incrociò di nuovo le braccia, imbronciato. «Va bene, ho capito, niente Beckham. Che ne dici di Batman e Cat Woman, allora?» Avrebbe insistito sulla propria proposta se solo non si fosse sentito offeso: non era carino da parte di Dixie ridere di lui in quel modo, proprio per niente.
Lei, d'altra parte, non sembrava curarsene più di tanto; continuava a parlare, gesticolando e facendo buffe espressioni a imitazione di chissà chi, a proposito di qualcosa che Liam mentre la osservava non si era ricordato di ascoltare. Quando se ne rese conto, tutto ciò che comprese fu la conclusione: «...abbiamo optato per gli X-Men».
Liam gonfiò le guance e annuì, mentre cercava qualche plausibile risposta da dare. Fortunatamente, proprio quando stava per ammettere di non aver ascoltato nulla, lei ricominciò a parlare: «Jean e la sua amica hanno litigato per chi dovesse fare Jean Grey, quindi la farò io, anche se mi toccherà cercare una parrucca. Quindi Jean porterà il cosplay di Rogue e la sua amica quello di Tempesta. Olly e Gordon vogliono portare Magneto e Xavier. Pensavamo di allargare ancora un po' il gruppo, convincendo Ruth a interpretare Mystica e poi...»
«Io posso fare Wolverine?» domandò Liam, prima di perdere di nuovo il filo della conversazione. «Sì, insomma, se tu fai la rossa, io posso...»
«Ecco, in realtà pensavamo di chiedere a Harry di fare Wolverine. Non trovi che sarebbe perfetto con quei capelli? Certo, non ha la giusta espressione agguerrita, ma ce ne faremo una ragione. Sapevi che lui e Jean sono vicini di casa a Holmes Chapel? E lei non me l'ha mai detto! Continua a giustificarsi dicendo che...»
E Liam si perse di nuovo nei propri pensieri, cercando di non sporgere in fuori il labbro inferiore come faceva ogni volta che qualcosa non andava nel verso che credeva quello giusto. Harry, eh? Avrebbe dovuto immaginarlo. Sembrava un segno del destino, probabilmente di lì a poco Dixie gli avrebbe proposto di essere Ciclope. Il che sarebbe stato davvero il colmo visto che, come Zayn amava ribadire ogni volta che lo costringeva a guardare qualche film della saga, Scott era un personaggio personale, peccato che alla fine la sua compagna avesse un palese debole per il Wolverine.
«Non mi stai ascoltando».
Sembrava una persecuzione. Alla fine ogni volta sbucava Harry dal nulla e attirava tutta l'attenzione su di sé; chi avrebbe preferito il noioso e testardo Liam a quel ragazzo con gli occhi verdi e le fossette? Dopotutto l'unica interessante particolarità di cui poteva vantarsi era la somiglianza con Beckham, e la sua ragazza gli aveva appena riso in faccia al solo nominarla. Probabilmente i ragazzi avevano ragione: era solo uno sfigato. Perché intestardirsi così su...
Un bacio a fior di labbra lo riportò alla realtà, lasciandolo con gli occhi sgranati per la sorpresa. Prima che potesse decidere se avvicinarsi a Dixie e baciarla a sua volta o chiederle spiegazioni, si ritrovò invischiato nel suo sguardo allegro. «Stavi di nuovo farneticando, vero?»
Liam dischiuse le labbra e arretrò leggermente, colto con le mani nel sacco. «No, io... Non è che stessi farneticando, no. Stavo solo pensando che forse, insomma… Sì, lo stavo facendo. Posso fare Ciclope, se vuoi» concluse poi in tono grave, chinando il capo con fare penitente.
La ragazza scoppiò a ridere e raccolse le ginocchia al petto, per poi abbracciarle e posarvi sopra la testa. Non c'era bisogno che lui le dicesse a cosa stava pensando, perché era fin troppo prevedibile: Niall le aveva raccontato del suo timore che lei avesse una cotta per Harry e, sebbene sul momento ne avessero riso entrambi, riparlandone con Ruth aveva trovato la cosa tenera e anche un po' lusinghiera. «Ho sempre shippato Wolverine con Rogue, lo sai? Scott e Jean sono OTP».
Liam alzò lo sguardo per incontrare quello di lei e un attimo dopo, raggiante, si tuffò su di lei per abbracciarla; le risate di Dixie giunsero così forti fino alla cucina che Ruth dovette trattenere Babs per un braccio, per evitare che andasse a controllare cosa stesse succedendo di tanto divertente.
 
«Come l'hai convinta a uscire, si può sapere?» Niall tornò a prendere posto al tavolo subito dopo averci posato sopra la propria bottiglia di birra, per assicurarsi che non facesse una brutta fine in caso di inciampo – non sarebbe stata la prima volta che quella sera qualcuno gli levava la sedia da sotto un attimo prima che si sedesse. Si era lamentato un quarto d'ora perché Harry non ne voleva sapere di passare per la quarta volta a prendere le ordinazioni, tanto che alla fine si era deciso ad alzarsi lui stesso per prendere l'ennesima birra della serata. Prima che Liam potesse rispondere e lui impossessarsi della bottiglia per gustarne il contenuto, lo fece Louis. «Grazie, Irlanda!» esclamò quest'ultimo, un attimo prima di iniziare a sorseggiarla.
A Niall cadde la mascella a quella vista; rimase a fissare il suo amico con aria intontita per un po', mentre Liam, Zayn e le ragazze ridevano, poi diede un pugno sul tavolo e «Sei una merda, Tommo!» latrò, offeso.
«Sono un uomo dalle mille risorse» rispose Liam nel frattempo, raddrizzando le spalle per sembrare più grosso. «So come trattare la mia ragazza».
Dixie alzò gli occhi al cielo e fece per ribattere, ma fu battuta sul tempo da Zayn: «Ci ha venduti, Nialler. Ci trascinerà al Newcastle Film and Comic Con, questo traditore».
Niall fece scattare in alto le sopracciglia, totalmente ignaro dell'argomento e decisamente stordito dall'alcol. Si voltò verso Ruth con gli occhi azzurri sgranati, in cerca di qualche chiarimento, e lei corse subito in suo aiuto: «Sai quella convention di nerd...»
«Quante volte devo dirti che i nerd non esistono?»
«...di cui parla sempre? Sta cercando di convincermi a travestirmi da Mystica ormai da mesi».
«Mystica sarebbe quella blu che gira nuda?»
Ruth fece una smorfia. «Proprio lei».
Allora Niall si spalmò sul tavolo per avvicinarsi alla ragazza e la guardò dal basso con gli occhi acquosi e le guance arrossate. «E perché non hai ancora accettato?» le domandò. L'attimo dopo, tutti gli uomini seduti al tavolo stavano ridendo dell'espressione sconcertata di Ruth, oltre che della faccia tosta del loro amico ubriaco. Solo Dixie rimase a fissare a bocca aperta il ragazzo biondo, come se avesse appena capito qualcosa di estremante importante.
«Perché non lo fai tu al posto mio? Sarebbe originale» sibilò Ruth in risposta, seccata. Come se la sua sbandata per quell'irlandese cretino – e adorabile – non fosse abbastanza, lui si metteva a far pseudo apprezzamenti su di lei in preda ai fumi dell'alcol. Era assurdo! «Ho bisogno di un drink» decretò con aria stanca, per poi indossare di nuovo la maschera d’impassibilità dietro cui era solita nascondere il turbamento, quando si sentiva in imbarazzo.
«Anche io» piagnucolò Niall, affondando la testa tra le braccia. «Tommo, sei un bastardo».
Louis ridacchiò tranquillamente, senza smettere di mostrare a Zayn («Come se non avessi già bevuto abbastanza...») le foto scattate col cellulare l'ultima volta che era uscito con Eleanor.
Ruth sbuffò, per poi arrendersi: «Cosa vuoi? Vado a prendertelo io» propose, alzandosi.
«Offro io!» Niall risorse dalle proprie ceneri, saltò in piedi, facendo cadere la sedia, e abbracciò la ragazza di slancio. «Grazie, grazie, grazie, grazie!»
«Sì, certo, va bene» borbottò lei, mentre cercava debolmente di scrollarselo di dosso – anche se non era certa di volerlo. Fu quando Niall le stampò un bacio umido sulla guancia, farfugliando un confuso «Ti voglio bene, birra, lo sai?», che Ruth, rossa in volto, si divincolò dalla presa e si diresse a grandi passi verso il bancone, fuggendo da lui.
In tutto questo, Dixie stava ancora fissando Niall con gli occhi sgranati, sotto lo sguardo confuso di Liam. «Che succede?» le chiese infatti quest'ultimo, preoccupato.
Quel richiamo, riportò la ragazza alla realtà; degnò appena Liam di un'occhiata distratta, poi posò i pugni e si voltò verso l'amico irlandese, che nel frattempo si era di nuovo seduto e spalmato sul tavolo ingombro dei bicchieri che lui stesso aveva svuotato nel corso della serata. «Nialler, c'è qualcosa che devi dirmi?»
Lui alzò la testa per guardarla, poi le fece una linguaccia e tornò a nascondersi tra le proprie braccia, canticchiando tra sé l'inno nazionale inglese.
Fu Zayn a impedirle di insistere nel tentativo di farlo ragionare: «Dixie, ormai è andato».
«Infatti» confermò Louis: «canta l'inno inglese senza sbagliare le parole, dev'essere proprio fuori».
Ma se Liam era un ragazzo caparbio, Violet Dixon non era certo da meno. Liquidò infatti i ragazzi con un'occhiata sprezzante e si sedette vicino al suo amico; bussò quindi sulla sua spalla, cercando di non perdere la pazienza – insomma, si trattava di una cosa importante!– quando lui «Chi è?» chiese ridacchiando.
«Nialler. Ti piace Ruth?»
Zayn sbuffò rumorosamente e spinse indietro la propria sedia. «No, ragazzi. Non di nuovo!» sbottò, ignorato da tutti.
L'interrogato ridacchiò, poi, con calma, si voltò verso la sua amica. «Mi piace la birra».
«E a parte la birra?»
«Davvero, Dixie, dovresti smetterla!»
«Mi piace Ruth» rispose Niall. Poi si rizzò sul posto, coprendosi la bocca con la mano ad occhi sbarrati, come se si fosse appena accorto di aver appena detto qualcosa che avrebbe dovuto tenere per sé. Si guardò attorno, come a verificare se gli altri lo avessero sentito, e infine posò lo sguardo su Dixie. «Non devi dirglielo, però» sussurrò dispiaciuto; probabilmente si stava intimamente rimproverando per ciò che aveva fatto.
Lei gli sorrise. «Promesso», disse, giusto in tempo prima che lui tornasse a stendersi sul tavolo in attesa della successiva dose d'alcol. «Andiamo a ballare dopo?» mormorò, del tutto inascoltato.
A quel punto Dixie si era già girata verso il suo ragazzo: «Liam!»
«Cosa?»
«Hai sentito?»
«Io... sì, credo. A Niall piace Ruth. Oh! A Niall piace Ruth! Ma è fantastico!»
Zayn sbuffò di nuovo. «Ragazzi, smettetela subito». Non avrebbe lasciato che succedesse un'altra volta; quei due avevano ficcato il naso abbastanza nella vita sentimentale altrui.
Liam alzò le mani. «Non abbiamo fatto niente!»
«Per ora» lo corresse Dixie, entusiasta, prima che potesse dirlo l'altro.
«Si può sapere di che cosa state parlando?» domandò Louis, le braccia spalancate, come arrendendosi all'evidenza di essersi perso qualcosa.
Zayn lo guardò di sottecchi. «Di qualcosa in cui questi due invasati non interferiranno» decretò in tono perentorio.
«Oh, chiudi il becco. – lo zittì la ragazza, – Ho una nuova OTP!» esultò, afferrando le mani di Liam nelle sue.
«Ma è fanon».
«Ancora per poco. Potremmo organizzare loro un appuntamento al buio».
«O potreste farvi gli affari vostri!»
«Andiamo, Zayn, sono affari nostri! Loro sono i miei migliori amici!»
«Devono sbrigarsela da soli. L'ultima volta che avete interferito...»
«L'appuntamento è una buona idea – valutò la ragazza, tornando a guardare Liam. – Come ci organizziamo?»
«Ehm, io non...» Lui s’interruppe quando Zayn, alzati gli occhi al soffitto e incrociate le braccia, chiese: «Dixie, perché non mi stai ascoltando?»
Louis ridacchiò. «Oh, ti sta ascoltando, solo che ti ignora» osservò, guadagnandosi un'occhiataccia.
«Potresti aiutarmi, anziché infierire» suggerì il moro, stizzito.
L'altro sogghignò divertito. «E perché? È esilarante vedere come le cose ti sfuggano di mano».
Zayn fece per replicare, poi però ci ripensò. A che pro sprecare fiato con loro? Tolse dunque con un gesto brusco la bottiglia di Niall dalla mano di Louis, e prima di scolarsela si tolse lo sfizio di dire ciò che pensava: «Sapete qual è il vostro problema? Siete un branco di psicopatici ficcanaso, nessuno escluso. Non so nemmeno perché io perda ancora tempo con voi».
E Niall a quelle parole scoppiò a ridere fragorosamente senza un motivo apparente; rise, rise, rise, fino a contagiare anche Liam, Louis, Dixie e persino Zayn. Rise così tanto che, contorcendosi, cadde sul pavimento trascinando con sé anche il tavolino.
Quando Ruth tornò con due bottiglie di birra in mano, si paralizzò sul posto, sconvolta dalla scena cui si trovava di fronte: Niall sul pavimento abbracciato al tavolino rovesciato che Liam stava cercando di rimettere in piedi, Louis piegato in due dal ridere, Dixie che dava sfoggio della propria fangirlante logorrea con Zayn, il quale ad occhi socchiusi sembrava sull'orlo del suicidio. S’interrogò per un attimo sulla sanità mentale delle persone con cui usciva e che ormai considerava una seconda famiglia, poi decise che era meglio non porsi grandi interrogativi. Scosse il capo e sorridendo, propose: «Forse è arrivato il momento di finirla qui, che ne dite?»
 



***


Sì, dai, chiudiamola qui. :)
Come avevo precedentemente avvisato, questo -dodicesimo- è l'ultimo capitolo di Let's Cupid!
Voglio fare un po' la sentimentale, me lo permettete? Tanto l'avete già notato, col romanticismo non ci so fare ergo non vi farò cariare i denti, meglio che mi occupi di altri tipi di sentimenti.
Parto con una riflessione (del tutto superflua): scrivendo questa storia ho capito di essere un po' come Dixie, perché anche io mi rifugio in rete o tra le pagine di un libro o di un quaderno per sfuggire alla realtà. Lo facciamo tutti almeno un po' e, se lo facciamo in maniera contenuta, non c'è niente di male. Il punto è che si tratta di un'arma a doppio taglio: la fuga non è quasi mai il miglior modo di risolvere i problemi, bisogna affrontare le proprie paure. Dixie non l'ha fatto, non ancora, ma grazie a Liam sta iniziando a far combaciare le due metà di se stessa: la Dixie disinteressata e svitata con la Violet fragile ed emotiva. Lei non cambierà mai del tutto, non smetterà mai di essere una fangirl – non smetterà di shippare i suoi amici tra loro, Harry in primis; non abbandonerà le serie TV né le fanfiction e tanto meno i suoi amati videogiochi –, questo è chiaro; ma imparerà, un giorno o l'altro, a bilanciare le due cose, a non anteporre il fandom a tutto il resto. Anche lei, povera anima, deve costruirsi un futuro, prendere in mano la propria vita e, be', ha un tonto!Liam di cui occuparsi – geloso, oltre tutto! Senza contare la nuova ship da far diventare canon – insomma, una migliore amica da aiutare.
Essere appassionati di qualcosa e condividere il proprio interesse con altri è un bene, ma bisogna rimanere coi piedi per terra, senza dimenticarci della realtà. Quindi lo ricordo anche a voi, oltre che a me stessa: non perdete il contatto con la realtà, fermatevi un attimo e cercate di capire se lo state facendo o meno, poi agite di conseguenza (ho avuto una conversazione seria a riguardo con un po' di gente nell'ultimo periodo e ci ho riflettuto, ecco perché rompo le palle u.u).
 
Detto questo, passiamo alla seconda fase sentimentale, quella delle ship. La storia si è conclusa con Dixie/Liam, Louis/Eleanor e una sfumatura di Niall/Ruth. Delusi? 
Mi avete elencato nel tempo tutte le coppie che avete shippato e, be', è giunto il momento di confessarvi che anche io ho shippato tutto e tutti, nel corso della stesura della fanfiction. In particolare ho shippato da morire:
• Ruth/Zayn (♥)
• Olly/Dixie (tantotantissimodamorire. Sono stata tentata di scrivere una one shot a riguardo.)
• Zayn/Dixie (E, uhm, nell'idea originaria il protagonista maschile avrebbe dovuto essere proprio lui.)
• Niall/Norah (povera Norah, la odiate tutti! XD).
Ma ho gongolato anche per:
• Dixie/Niall
• Dixie/Harry
• Ruth/Harry
• Louis/Harry
• Zayn/Liam
• Zayn/Niall
• Zayn/Louis (aw, Zouis del mio cuore! ♥)
• Louis/Dixie
• Harry/Margot (mi sono accorta troppo tardi di non aver inserito che un paio di riferimenti al loro conoscersi. Mi spiace, mi è passato di mente > <, ma mi sembra che qualcuno se ne sia comunque accorto, quando ho scritto che Margot “Jean” vive nel Cheshire.)
• Ed/Dixie
• Ed/Harry
e credo di aver persino avuto un (breve) momento
• Harry/Babs.
L'animo da shipper di Dixie mi ha influenzato troppo, lo so. Ma anche le vostre recensioni mi hanno creato problemi (in senso buono), sappiatelo. XD In particolare credo sia stato grazie al vostro amore per la Niall/Ruth se alla fine Niall scopre di avere effettivamente una cotta per lei – e ce l'ha, non stava solo vaneggiando: "in vino veritas"!
 
Ed eccoci alla terza parte sentimentale, quella dei ringraziamenti.
Voglio molto bene a questa storia – più ai primi capitoli che agli ultimi, anche se al momento li odio tutti indistintamente, come succede con tutte le mie storie quando giungono alla fine–. Spero che a voi sia piaciuta almeno la metà di quanto a me inizialmente piaceva l'idea di scriverla.
Mi auguro che con lo scorrere del tempo i capitoli non siano peggiorati (anche se ho questa sensazione) e non vi abbiano delusi. Quel che è certo è che un po' lo stile è cambiato e non ha mantenuto la forma che avrei voluto, ma ormai è andata così.
Insomma, spero che vi sia piaciuto arrivare fino a qui.
Chiedo scusa, perché – ormai me lo dicono sempre – non so concludere le storie, mi limito a troncare la narrazione. (È anche vero che col romanticismo non ci so fare, se non in premestruo, e quindi è meglio finirla qui, invece che far casini.)
Vorrei ringraziarvi tutti per il feedback che mi avete mandato, comunque più di quello che mi aspettassi.
Ringrazio AnneC, anqis, Aries Pevensie, birri, Blues Girls, BreezyLeveret, Cocomero_, directioner232013, Ellie__, El_ly, fiery, FioccoDiNeve, Firelight_, gandgay, jas_, KiddMePanda, MadnessAlice, Martowl, Mary_, mrtgbb, NuvolaBlu, Oysh_more than me, Peaches, Rigmarole, Wintara, xjNiall e zaynmistakes caty per aver seguito la storia.
Ringrazio Oudemia e lilith93, oltre ad alcune ragazze che ho già citato sopra, per averla inserita tra le ricordate. 
E ringrazio tanto anche 21MAGGIO2O13, blueballon, Flamel_, gingi__devishina e walls per averla messa tra i preferiti.
Mi permetto di riservare un grazie speciale a Aries, Wintara, Cocomero_, Breezy, Anqi, Oudemia, Oysh__more than me, NuvolaBlu, El_ly, Fla e Mart per avermi lasciato un commento (o più). E un grazie speciale anche a Rigmarole, che ha betato gli ultimi due capitoli! :3
In generale, grazie di cuore a tutti voi, se siete arrivati fino a qua!
Fa sempre piacere sapere che qualcuno si diverte a leggere ciò che scrivo. :)
Grazie a tutti!
 
Vi ricordo che se volete fare quattro chiacchiere con me, mi trovate su Facebook come “Michela Yvaine” e sulla pagina “Yvaine0”, dove ogni tanto condivido spoiler, comunicazioni sugli aggiornamenti, stronzate random che faccio pur di non studiare (per esempio gli scambi di SMS tra i personaggi di LC che ho postato qualche giorno fa- sto ancora ridendo da sola).
 
Grazie a tutti di avermi fatto compagnia lungo questo percorso! ♥
  
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