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Autore: fra_atlas    27/02/2014    6 recensioni
[everlark♥] [post-mockingjay]
Era da molto tempo, moltissimo tempo che non ti sentivo ridere. E di te, Peeta, mi è mancato anche il sorriso. Quel sorriso che m’inonda e mi culla, che rimane impresso nella mia testa e mi scalda le membra.
Ora è la sua voce roca e decisa a riportarmi indietro e... ho paura.
-Tu mi ami. Vero o falso?-
-Vero.- dico senza riflettere neppure un secondo, senza un attimo pensarci.
Butto fuori quella parola, una sola parola che racchiude tutto. Racchiude tutte le lacrime che ho versato quando lui non era accanto a me, racchiude i baci che ogni notte mettevano a tacere i miei incubi, le nostre parole sussurrate tra le lenzuola sfatte, tutto quello che abbiamo condiviso e che credo sia amore.
Perché se amare significa soffrire tanto per la lontananza di qualcuno, non poterne fare a meno; se significa sentirsi parte di quella persona, sentire che il suo sorriso è anche il tuo e i suoi occhi vedono come i tuoi... allora credo di averlo provato. E ora ne sono sicura, Peeta è amore.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Nightmares


Katniss POV
 
 
Ogni notte, per quanto io possa porre resistenza, si fanno strada nella mia testa. Più tempo passa, più sono terrificanti. Sangue, ibridi e terrore condividono il letto con me. Non riesco a contenere le urla. Sono sola. Il letto è freddo e scomodo. La casa è vuota. La morte di mia sorella mi ha devastata.  La voglia di cacciare ormai è soffocata. Quella di vivere scomparsa.
Ma è nel momento in cui bussa alla mia porta che ricordo che ho ancora una possibilità. Quella di rinascere. Quella di amare.
Sa quanto lo vorrei vicino. Sa di essere l’unico a potermi salvare dagli orrori notturni. Ma non sa o comunque non vuole capire che non ha la forza di farmi del male.
Ci concediamo solo alcune ore di compagnia. Cerchiamo di viverle al meglio. Parliamo. Glassiamo torte e biscotti. Passeggiamo nel bosco. Facciamo pic-nic nel prato scaldandoci al sole.
Nel momento in cui siamo insieme ogni dolore si anestetizza. Lui è la mia medicina ed io sono la sua. Poco tempo è passato dalla morte di Prim. Le ferite sono ancora aperte. Nella solitudine bruciano insopportabilmente, come a contatto col sale. Ma è nel momento in cui il suo respiro è tra i miei capelli e le sue braccia intorno a me che ogni cosa muta. Le ferite sembrano guarire.
Inizialmente mi stava accanto. Ogni notte. Ora tutto è cambiato, sembra temere qualcosa, sembra temere se stesso. Quindi si chiude. Non condivide con me ogni suo pensiero come una volta.
Mi è capitato di pensare che non fosse più lo stesso ma … ciò non è possibile. Durante i nostri pomeriggi è il mio Peeta, quello di sempre.
Quando il cielo si fa buio il mio bisogno di lui cresce. Lo prendo per mano spingendolo verso casa. Ma lui punta i piedi e scuote la testa. Guardo i suoi occhi azzurri; così decisi, così caldi. So che non si lasceranno vincere dalle menzogne. So che presenteranno lo stesso azzurro per tutta la notte, anche se entrasse. So che vorrebbe farlo. Gli incubi si impossessano anche di lui ogni notte. Ma la ragione prevale; non si concede niente, mi ama, ed è questo ormai il modo che ha per dimostrarmelo.
Mi sussurra uno "scusa" tra i capelli e mi abbandona lì. Il vuoto dentro.
E‘ tutto così insopportabile. Non voglio addormentarmi. Non voglio rivivere quegli orrori, mi trascino per le scale. Vestita mi metto a letto. 
Lotto. Penso di avere abbastanza forza per non cadere nel sonno. Ma ho sempre la peggio ed il terrore inizia a vestirsi di me. 
  
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