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Autore: Emily Doe    04/12/2004    10 recensioni
Hermione ha sempre avuto una grande, grandissima forza di volontà. Hermione ha sempre raggiunto i suoi obiettivi.
Ed il suo nuovo obiettivo è la vendetta.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Nota dell’Autrice: Ho scritto questa oneshot di getto un bel po’ di tempo fa, senza un motivo o uno scopo preciso (e, non so p

Nota dell’Autrice: Ho scritto questa oneshot di getto un bel po’ di tempo fa, senza un motivo o uno scopo preciso (e, non so perché, ma sentivo che i personaggi sarebbero dovuti essere questi due)…sentivo solo di dover scrivere questa piccola fanfiction. In principio non volevo pubblicarla, ma alla fine questa strana sensazione che mi ha colpita e che mi ha ‘costretta’ a mettere per iscritto quello che mi frullava nella testa, mi ha anche convinta a pubblicarla. Chiedo scusa e vi lascio alla fanfiction.

 

 

 

 

 

 

Non ti scordar di me

 

Era una bella giornata di Agosto quando presi l’aereo e tornai in Inghilterra. Durante il viaggio potei cercare di placare la mia ansia ma senza ottenere alcun risultato soddisfacente; di sicuro avrei fatto prima utilizzando la Polvere Volante, ma i miei genitori sono sempre stati molto apprensivi e hanno sempre preferito che io evitassi di utilizzare quelli che loro definiscono ‘mezzi magici’. Accanto a me era seduto un ragazzo, dell’età che dovresti avere tu adesso, della nostra età…anche se forse dire nostra non è propriamente esatto. Sfoglia nervosamente un volantino di una scuola Babbana, probabilmente sta scegliendo a quale scuola andare…non ti somiglia molto, ha i capelli castani, leggermente lunghi, e gli occhi scuri che scorrono senza sosta sul coupon che ha tra le mani, eppure…eppure mi ricorda te. Mi ricorda te e quel giorno che mai, e dico mai, potrò dimenticare, neppure volendolo con tutte le mie forze. Distolsi lo sguardo ed osservai malinconicamente il paesaggio scorrere sotto di me, in volo. Quell’ansia non si era ancora placata…mi riempiva il cuore, pervadeva la mia mente…se fossi stato presente, se solo ti fosse stato possibile sapere per cosa mi stessi tormentando ormai da anni, sono sicura che saresti scoppiato a ridere, come eri solito fare per sdrammatizzare le mie ansie.

Ma io di cosa avevo paura?

Sembrerà strano, ma non lo sapevo neppure io. Era come un presentimento, una sensazione, un qualcosa che avesse lasciato su di me e dentro di me la sua traccia nera e scura che non intendeva lasciarmi in pace.

Chiusi gli occhi e trassi un sospiro. I ricordi affiorarono alla mia mente…il giorno in cui ci capimmo…il giorno in cui fummo così vicini…il giorno in cui fummo così felici da toccare il cielo con un dito…ed il giorno in cui ti facesti forza…mi sono maledetta, maledetta a lungo per averti convinto a farti questa forza, a ribellarti a colui che ti aveva tolto la vita, l’indipendenza. Se non l’avessi fatto, se non ci fossi stata io, adesso…

 

-“Signorina, mi scusi…”-

 

Una voce mi fa riaprire gli occhi. Bruciano.

 

-“Stiamo atterrando, può allacciarsi la cintura?”-

 

Stiamo atterrando. Sto arrivando. Anzi, sto tornando. Il cuore comincia a battere più forte, proprio come quando dovevo incontrarmi con te, da sola, e temevo che tu ti fossi dimenticato di me. Qualcosa si strinse alla bocca del mio stomaco, l’ansia cominciava a salire. Stavo lentamente cominciando a capire. L’aereo era fermo e tutti stavano scendendo. Dentro di me stavo combattendo per due sentimenti contrastanti: la voglia, il desiderio di scoprire se questa paura fosse fondata o no, e la paura di scoprire che lo fosse. Tentai di calmarmi ed aspettai che fossero usciti tutti, dopodiché mi alzai lentamente e scesi immersa nei miei pensieri.

Sto arrivando.

 

*** *** ***

 

Come ho potuto pensarlo? Se ne avessi la forza e se ne possedessi ancora la capacità, riderei di me stessa: come ho anche solo lontanamente potuto pensare una cosa del genere? Avrei dovuto sapere che non sarebbe mai accaduta. Che sarai la mia dannazione eterna. Io non voglio che accada…non voglio….

 

Io non voglio dimenticarti

 

Non potrei mai dimenticarti, non potrò mai dimenticarti.

Ed eccomi qui, in piedi, l’aria non è fredda, anzi, ma dentro di me sento sempre quel gelo, quel gelo che non mi abbandona mai, da quando tu te ne sei andato, per sempre. Quel gelo che mi attanaglia sempre, ogni giorno, ogni attimo, ogni secondo…e che, lo so, non mi lascerà mai in pace.

Sì, lo ammetto, sarai la mia dannazione eterna, ma la mia amata dannazione eterna.

 

Senza la quale non potrei respirare

 

Il tuo ricordo mi accompagnerà per tutta la mia esistenza, finchè non avrò fatto ciò che devo fare, ed oltre. Per l’eternità. Perché in fondo eri tu la mia ragione di vita ed ora che non ci sei, continui ad esserlo ugualmente. Come? Vuoi sapere come possa ancora andare avanti sapendo quello che ti è successo? Come faccio a farmi forza quando vedo tutto nero, quando l’intero mondo sembra crollarmi addosso? Vuoi capire a cosa riesca ad aggrapparmi con tutte le mie forze per impedire di scivolare nel baratro, giù, giù, sempre più giù? No, tu lo sai. Ovunque tu sia, sai esattamente cosa provo. Perché è il sentimento che ci legava.

Abbasso lentamente lo sguardo: ci sono dei fiori.

Ironia della sorte, sulla tua tomba crescono dei fiori comunemente chiamati dai Babbani ‘non ti scordar di me’. Che strano scherzo del destino...

La gente mi dice di non pensare al passato, di cominciare a vivere nel futuro, ma non capiscono.

E non sanno.

Non sanno perché sono rimasta qui. Sono rimasta per vendicarti, per vendicare te, per ammazzare quei bastardi che ti hanno ucciso brutalmente solamente perché eri un ragazzino diciottenne innamorato, che non voleva eseguire gli ordini di suo padre…tuo padre. Lui. Lui sarà l’ultimo.

L’ultimo a cadere per mano mia.

 

E, te lo giuro, patirà le pene dell’inferno

 

E la gente dice che i miei occhi sono cambiati, non sono più quelli buoni, energici, brillanti della ragazzina che sono stata una volta…ormai sono occhi di una donna, sì, perché questo sono stata costretta a diventare, di una donna capace di provare solo rancore ed immensa tristezza.

La gente dice che dovrei reagire diversamente, che ormai sono passati quattro anni da quello che loro chiamano ‘tragico incidente’.

Bugiardi. Ipocriti. Bastardi.

Non hanno neppure il coraggio di chiamare le cose col proprio nome.

La gente dice che dovrei cercare di sorridere, perché ho solo ventidue anni ed una vita intera da vivere.

Ma la gente dice tante cose.

E la gente non pensa a quella tua vita che ti è stato impedito con la violenza, la tortura, l’infamia, di poter godere.

E tu per cosa hai mai goduto? Per cosa sei mai stato felice?

 

Hai mai vissuto?

 

Ecco. È anche questo il motivo per cui i tuoi assassini non mi sfuggiranno. È anche e soprattutto questo il motivo per cui quel gran bastardo (tuo ‘padre’, mi spiace, non riesco proprio a definirlo: non è mai stato un padre per te) che ti ha succhiato l’energia, la voglia di vivere, la felicità e che, non soddisfatto di ciò, ti ha ammazzato con le sue stesse mani, non la passerà liscia. Carne della sua carne, sangue del suo sangue, a lui poco, anzi, niente importava: avevi tradito la sua famiglia. Avevi tradito il tuo cognome. Avevi macchiato il suo onore. E ciò bastava per renderti indegno di vivere.

 

Oh, ma non sa che tremendo errore ha commesso

 

Non lo sa, no che non lo sa…e spero che abbia tutto il tempo di rendersene conto mentre lo ucciderò lentamente, freddamente, dolorosamente, come lui ha fatto con te, in modo che la paura lo divori quando ancora il suo lurido ‘cuore’ (cuore non è di certo, solo un muscolo che gli fornisce quella sua indegna esistenza) batterà in quel suo odioso corpo, in modo che l’ultima sensazione che avvertirà prima della fine sarà la disperazione.

Quella disperazione che hai sempre provato tu.

In modo che l’ultima cosa che vedrà sarai tu. Sì, esatto, proprio tu. Proprio Draco, il figlio che ha sempre usato, sfruttato e rinnegato. Tu che, attraverso me, ti prenderai la tua rivincita.

Non pensare che non ce la possa fare, perché io so di poter riuscire nel mio intento.

Ricordi? Me lo dicevi sempre: dicevi sempre, con quella tua voce ironica, che la tua ragazza era una gran testarda e che alla fine raggiungeva sempre i suoi scopi.

 

E’ stato un grande insegnamento

 

Qualsiasi cosa sei tu, ormai. Non ti dimenticherò mai.

 

E l’esperienza più bella della mia vita è stata vivere in te

 

Così ho capito tante cose, di te e del mondo. E di me stessa.

Non ti dimenticherò mai, così come ora non riesco a cancellarti dalla mia mente, né tantomeno dal mio cuore.

Ormai è tempo. Ti raggiungerò quando ti saprò vendicato. Ma resta quest’ultima cosa da fare.

Hermione Granger ha sempre raggiunto gli scopi prefissi con impegno, volontà e fatica.

Hermione Granger ha sempre conquistato ciò che voleva con perseveranza, coraggio e sudore.

E quello che adesso Hermione Granger vuole, è vendetta.

Per amore. Con amore.

La tua vendetta.

 

Non ti dimenticherò mai

   
 
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