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Autore: Deb    28/02/2014    6 recensioni
"You trembled like you'd seen a ghost And I gave in"
Si era arresa e non aveva la forza di rimettersi in piedi. Era lì, ma era come se non ci fosse. Stava diventando cenere, la guerra era conclusa ed anche il suo fuoco si stava spegnendo. Lentamente ed inesorabilmente.
Non aveva senso cercare di vivere quando non si aveva più bisogno di nulla, Prim non c'era più, per colpa sua.

{Post Mockingjay || A _eco}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Feelings After-war ~ Katniss/Peeta'
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Premessa: La canzone citata nella fic è Explosions di Ellie Goulding. Se non l’avete mai ascoltata, eccovi il link: Explosions.
Mi fa venire i brividi ogni volta che l’ascolto.

A _eco
Per tante ragioni, prima fra tutte
per avermi spronato a scrivere questa OS.
Per il fatto che ascolta tutti i miei scleri:
sugli Everlak e su tutte le mie paranoie!
Perché scrive divinamente.
E perché le voglio tanto bene ♥

Explosions



You trembled like you'd seen a ghost
And I gave in
“I lack the things you need the most”, you said
“where have you been”



Il fuoco ardeva davanti a lei, ma l'unica cosa che riusciva a fare era stringersi nella coperta, seduta sopra la poltrona, e guardare le fiamme ballare. Aveva perso la voglia di vivere, aveva perso tutto.
Non era rimasto nulla ed anche lei era come se se ne fosse andata. Era morta. Insieme a Primrose.
Ed a volte la vedeva, ritornava con la mente a quel giorno. Quando venne colpita in pieno dalle esplosioni e Katniss non era riuscita a fare nulla per salvarla, aveva soltanto potuto guardarla morire ed urlare.
A lei, però, l'avevano salvata. Almeno il corpo. Era in vita, ma non viva.
Si era arresa e non aveva la forza di rimettersi in piedi. Era lì, ma era come se non ci fosse. Stava diventando cenere, la guerra era conclusa ed anche il suo fuoco si stava spegnendo. Lentamente ed inesorabilmente.
Non aveva senso cercare di vivere quando non si aveva più bisogno di nulla, Prim non c'era più, per colpa sua.


You wasted all that sweetness to run and hide
I wonder why
I remind you of the days you poured your heart into
But you never tried
I've fallen from grace
Took a blow to my face
I've loved and I've lost
I've loved and I've lost



Alzarsi era troppo faticoso, la fame l'aveva lasciata.
Avevano salvato Panem, ma le perdite erano state massicce, le sue soprattutto. Aveva perso tutti. La Ghiandaia Imitatrice aveva perso tutto.
Non le era rimasto più nulla. Solo i ricordi che prepotenti tornavano a tormentarla.
Era diventata il viso della rivoluzione, colei che muoveva la massa senza nemmeno averlo chiesto, senza volerlo effettivamente fare. Ma soprattutto non sapendo nemmeno cosa avesse fatto per meritare tale gloria. Soltanto perché era disposta a suicidarsi per non uccidere colui che le aveva salvato la vita in passato?
Le sue azioni non dovevano essere la musa per la guerra. Non era quella l’intenzione, ma alla fine voleva davvero che il sistema cambiasse, per Prim, per non vivere più nella paura di perdere i propri cari in quei terribili giochi.
Non aveva mai messo in conto tutto ciò che le sarebbe costato: tutte le persone che amava e che voleva proteggere.
Non c’era più Primrose con la sua innocenza, Peeta che l’amava incondizionatamente, Gale con il quale poter andare a caccia e prendere in giro Effie Trinket, la madre che aveva deciso di buttarsi sul lavoro pur di non dover pensare a sua figlia, uccisa per spezzare colei che aveva dato inizio a tutto.
Era rimasto soltanto Haymitch, con i suoi incubi, a controllare che non facesse nulla di stupido. Ma lei, oltre che a guardare il fuoco ardere davanti a sé, non faceva nulla.


Explosions... on the day you wake up
Needing somebody and you've learned
It's okay to be afraid
But it will never be the same
It will never be the same


Viveva di ricordi, dei suoi incubi. L’unico momento in cui poteva rivederla era lì. Quando dormiva, quando si ritrovava sempre a Capitol City, davanti a lei, a guardare i paracaduti cadere dal cielo e colpirla. Osservava il suo sorriso, le diceva che andava bene così. Non sembrava che avesse paura, ma Katniss sì. Ogni volta il terrore le attanagliava il cuore. Sapeva cosa sarebbe successo, conosceva a memoria tutta la scena, ma era sempre come se la osservasse per la prima volta.
E quando si svegliava, nel cuore della notte, non c’era più nemmeno il ragazzo del pane che, durante il tour, l’abbracciava stretta per calmarla da tutti gli incubi che aveva, anche se non se ne sarebbero mai andati.
Katniss non avrebbe più avuto alcun appiglio sul quale tenersi. Niente sarebbe tornato alla normalità, come se potesse avere ancora la speranza di rivederlo, di essere protetta dalle sue braccia e di sapere che ci sarebbe sempre stato qualcuno che potesse capire cosa stesse passando. Con lui era più semplice lasciarsi andare ed avere paura, perché lui, una volta, sapeva esattamente cosa le attraversasse la mente e le stava vicino, senza chiederle nulla.
Era il suo scoglio a cui aggrapparsi, ma non era riuscita a proteggere nemmeno lui. L’aveva perso di vista, l’avevano portato lontano da lei per distruggerla. E ci erano riusciti.
Non aveva più nessuno che riuscisse a farla riemergere da quell’oscurità che si era creata dentro di sé. Il suo nascondiglio, come quelli nei quali correva nel Distretto 13.


You left my soul bleeding in the dark
So you could be king
The rules you set are still untold to me
and I lost my faith in everything
The nights you could cope, your intentions were gold
But the mountains will shake
I need to know I can still make


Era come se fosse ancora lì, nascosta dentro un armadietto o a giocare a Gatto Matto, voleva ritrovarlo, ci aveva provato, ma era troppo lontano per poterlo avvicinare. L’unico che potesse salvarla da tutto ciò, ma chi avrebbe salvato lui?
L’avevano usato per arrivare a lei, per renderla innocua. Avevano solo fatto in modo che il fuoco dentro di sé ardesse con più fervore. Voleva riportarlo da lei e farla pagare cara al Presidente Snow. Voleva punirlo per tutto il male che aveva fatto a tutti i tributi, a lei, Finnick, Johanna, Annie, a Peeta.
E stava riuscendo a spezzarla, se non fosse per il fatto che la Ghiandaia avrebbe dovuto volare ancora per un po’, prima di poterla lasciare cadere senza più alcuna forza. E lei l’aveva persa. Non aveva più l’energia per sbattere le ali ed avvicinarsi al suo scoglio. Sapeva che non era perduto. Le sue azioni l’avevano dimostrato. Probabilmente gli era rimasta la cicatrice che il suo morso gli aveva lasciato. L’aveva protetta anche allora, anche se non si fidava di lei, se era il nemico. Aveva provato a salvarla anche se ormai non c’era più nessuno da proteggere. Katniss non esisteva più. Non da quando se ne era andata insieme a Primrose.
Era un involucro vuoto in attesa della prossima esplosione che le facesse ricongiungere. Lei se ne era andata ed il suo scoglio si era frantumato; non aveva la forza di fare niente sapendo che tutto sarebbe stato inutile. Non aveva il potere di cambiare le cose che erano successe. Era stata una stupida, aveva creduto che tutto sarebbe andato per il meglio, se non per lei o Peeta, per Primrose.
Vedeva sua sorella vivere la vita che lei non avrebbe mai potuto affrontare, sarebbe morta volentieri per lei, per il suo roseo futuro, invece tutti e due le erano stati utilizzati contro. In modi diversi, ma l’avevano rotta, le avevano spezzato il cuore e sapeva che non sarebbe mai stata in grado di aggiustarlo. Non lei a cui era rimasta solo la cenere del fuoco che fu.


And as the floods move in
And your body starts to sink
I was the last thing on your mind
I know you better than you think
Cause it's simple darling, I gave you a warning
Now everything you own is falling from the sky in pieces
So watch them fall with you, in slow motion
I pray that you will find peace of mind
And I'll find you another time
I'll love you, another time


Il fuoco che ardeva davanti a lei arrivò alla sua fine, ma lei rimase lì, immobile, ad osservare la cenere ed i piccoli pezzi di legno che non avevano completamente finito di bruciare. Spezzati, umidi, troppo corrosi per essere buoni per il fuoco.
E non poté fare a meno di pensare alla seconda arena, quando avevano provato a spegnere il suo fuoco e dove Peeta era ancora il suo scoglio in mezzo al mare che l’avrebbe fatta riposare tranquilla. Era lì che era cominciato tutto ed era lì che sarebbe dovuta finire.
Dove sarebbe andata ora? Come potrebbe solo provare a vivere una vita senza tutti loro?
Ci erano riusciti, l’avevano completamente rotta in tanti piccoli pezzi, impossibili da aggiustare. Niente era più salvabile, soltanto Panem che, forse, aveva la possibilità di rinascere, imparando dagli errori del passato. Ma quanto era costato? Tutto ciò che era, tutto ciò che erano. Nessuno dei due era riuscito a mantenere fede a quello che aveva detto. Erano diventati pedine nelle mani di giocatori più esperti di loro che li spingevano in una direzione o in un’altra. Burattini in mano a uomini che credevano in qualcosa di migliore per tutti, ma non per loro.
Loro erano sacrificabili. Erano soltanto due tributi in un’edizione di Hunger Games estremamente fortunata. Avrebbero vinto e li avrebbero abbandonati, da soli, a cercare soltanto di curare le proprie ferite alla meno peggio. Lontani.
Rotti, schiacciati dalla consapevolezza di ciò che succedeva davvero. Utilizzati con prepotenza da due fazioni in guerra tra loro per il monopolio del potere.
Non poteva perdonare nessuno, non lo voleva nemmeno. Il Presidente Snow e la Coin dovevano pagarla, proprio come avevano distrutto loro. Non sarebbe rimasto nulla per loro. Non la compassione, non il potere, solo corpi senza vita. Caduti dall’alto e per i propri peccati. Per la loro ambizione di essere i sovrani. E Katniss non si sentì mai così soddisfatta se non quando aveva posto fine al loro gioco, uscendo come la vincitrice di quei giochi di potere.
Quella fu la sua ultima emozione, la soddisfazione di sapere di essersi mossa veramente da sola, per una volta, ed aver fatto la cosa migliore per tutti. Aver salvato davvero Panem da un nuovo mostro che si nascondeva sotto mentite spoglie.
Poi era arrivato il vuoto e probabilmente non se ne sarebbe mai andato. Non avrebbe più amato perché tutto ciò che amava era stato distrutto insieme alle arene e la pace sarebbe arrivata soltanto quando avrebbe chiuso gli occhi per non riaprirli mai più. Magari avrebbe ritrovato anche il suo scoglio, pronto ad aspettarla ed abbracciarla. Come una volta.
Ma il fuoco era un elemento strano. Poteva spegnersi, ma una semplice e minuscola scintilla avrebbe potuto ravvivarlo, anche quando sembrava fosse estinto.

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Spero che la storia vi sia piaciuta. Non ho molto da dire a proposito, se non ringraziare _eco per avermi spronato a scriverla. È uscita ovviamente diversa da come l’avevo immaginata inizialmente, ma è sempre così. Ci sono poche fanfiction che seguono le mie idee iniziali.
È da parecchio che amo Explosions e che l’ascolto spesso e, da quando ho finito la saga Hunger Games, ogni volta che l’ascolto penso a Katniss.
La OS è ambientata dopo la rivoluzione, ma prima che Peeta torni nel Distretto 12, come è facile intuire.
Ringrazio anche radioactive a cui ho impunemente rubato l'html per i margini che ci stavano troppo! :') Grazie, tesorinah! ♥
E ringrazio anche SunflowerBud che ha letto in anteprima e ha scovato alcuni errori di distrazione! ♥ Grazie carah!
Bacioni
Deb
   
 
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