Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: lady hawke    02/03/2014    1 recensioni
C'è sempre un minimo comun denominatore che porta due persone a incrociarsi, nel tortuoso cammino della vita. A volte è un luogo, una persona comune o uno stato mentale. Nel caso di Loki e Darcy è la pazzia. Cambia il modo di manifestarsi, ma non la sua sostanza. E' per questa strana somiglianza che, forse, resistono senza doversi uccidere per forza.
Picola serie di flash su Darcy e Loki.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Darcy Lewis, Loki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Potremmo farlo, sai? Scappare. Vivere nei boschi. Tu e io potremmo farcela. (Hunger Games)


Darcy non aveva mai considerato quanta influenza potesse aver avuto Loki su di lei, finché Jane non le aveva fatto notare che avere a che fare con lui l’aveva fatta diventare una bugiarda. Darcy non si considerava tale, ma sentire la propria migliore, nonché unica, amica urlarle contro l’aveva messa davanti alla necessità di fare due conti. 
Darcy non era bugiarda, Darcy evitava di far soffrire le persone dicendo loro cose che avrebbero potuto davvero ferirle, perdendosi in commenti scemi e spesso solo finto-acidi. Tuttavia nessuno si chiedeva mai quale influenza avesse potuto avere lei su Loki, e questo le dispiaceva. Tutte le persone cambiano, frequentando altre, o almeno anche solo resistendo all’impulso di uccidere. Senza farsene un vanto, Darcy era convinta di aver addomesticato Loki. Certo, voleva sempre ammazzare gente, distruggere il fratello e vedere il mondo ai suoi piedi, ma non aveva mai ucciso lei. Non ci aveva mai nemmeno davvero provato, e questo, per Darcy, faceva tutta la differenza del mondo. 
Non importava quanti fossero i tentativi di Loki di diventare un Napoleone spaziale, importava che, tutte le volte, loro due finissero per incontrarsi. Il più delle volte accadeva attraverso il vetro di una prigione, ma Darcy sapeva che non tutto poteva essere perfetto. 
“Ancora una volta in catene, Loki.” Darcy si sentiva sempre una mamma troppo comprensiva, quando cercava di rimproverarlo. Sorrideva quasi, perché era sempre stata brava a trovare il lato comico di tutte le situazioni, ed era il vero motivo per cui Loki aveva sempre avuto bisogno di lei. 
“Ancora una volta, non per molto.”
“Anche io giocavo a guardie e ladri, da bambina, ma ogni tanto mi prendevo la parte della guardia, così potevo picchiare chi mi stava antipatico.”
Darcy abbassò lo sguardo e frugò nella tasca della sua felpa, estraendone il cellulare. “Ho scaricato un’app per tenere il conto delle volte che ti fai beccare, facendo classifiche sulle fughe più rocambolesche e sul migliore piano malvagio.”
A Loki non interessava sapere cosa fosse un’app, ma gli interessava vedere il fondo del pozzo di follia di Darcy, così diverso dal suo. 
“E qual è il migliore?”
“La slitta trainata da alci per una Quinta Strada di ghiaccio che sapeva di menta stravince. La prossima volta però proviamo con l’assenzio.”
C’era qualcosa di adorabile nella sua professionalità, e Loki si chiedeva semplicemente come ci riuscisse. Si sedette a terra e si appoggiò con la testa alla parete, un gesto di rilassatezza che con un altro di fronte non si sarebbe concesso. 
“Quale vorresti che fosse la nostra prossima avventura?” le chiese. 
“Una in cui io non vengo lasciata qui ad aspettarti per sempre.” Rispose Darcy, riponendo il telefono. “Una in cui io non devo aspettare che a te venga voglia di venirmi a trovare, ma una in cui io sono lì per tutto il tempo come comprimario.” Disse, avvicinandosi. “Potremmo farlo, sai? Scappare, vivere nei boschi. Tu ed io potremmo farcela.”
“Darcy…” stette a Loki rimproverarla bonariamente. “Sei la persona meno autosufficiente che conosca.”
“La stessa persona che ti ha nutrito, che si è presa cura di te e che è stata una tua amica.” Insistette Darcy. Vorrebbe aggiungere che è la persona che lo ha addomesticato, ma forse è stata lei quella veramente addomesticata, e non vuole una ramanzina proprio ora. 
“E come farai, senza i tuoi libri, i tuoi stupidi film, i tuoi dolci industriali? Come farai, Darcy, senza il mondo che ti circonda.” 
Darcy tirò un pugno al vetro, e si fece male. Loki stentò a non ridere. “Perché tutti mi credono stupida? Non progetto di scappare con l’ultimo degli imbecilli, progetto la fuga perfetta con il Dio delle Balle, colui che può fare tutto.” 
E fu su quella sviolinata palese e senza filtri che Loki prese la sua decisione, perché in fondo, pur essendo un Dio, era mosso da motivazioni semplici. Decise ma non disse nulla, perché ormai sapeva che Darcy adorava blaterare.
“Potremmo trasformarci in due gatti grassissimi e scorrazzare per le periferie della città. Potremmo essere scimmie allo zoo e fare boccacce ai visitatori… potremmo…”
“Potremmo essere lupi in una foresta vera.” Le disse, quasi annoiato dalla banalità delle idee di Darcy. 
“Esci di lì, e saremo qualunque cosa per sempre.”
Loki si alzò in piedi, sapendo che Darcy mentiva. Non avrebbero potuto avere mai un per sempre, e non necessariamente solo perché Darcy era mortale. Le vite in fuga logoravano e distruggevano. Ma sapeva che avrebbero potuto essere qualunque cosa avessero voluto, almeno per un po’.
Darcy se lo trovò di fronte all’improvviso, perché il pregio migliore di Loki era il non essere fatto per le catene. 
“Verso l’infinito ed oltre.” Darcy sorrise, e Loki sentì che quella frase doveva essere una citazione presa da qualche parte, anche se non ricordava da dove. La prese per un braccio e la trascinò via, pronti a disperdersi nel mondo.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: lady hawke