Si avvicinò silenziosamente alla sua cabina, per timore di svegliarlo e rovinare tutto.
Aprì lentamente la porta e si affacciò, quasi cadendo per il peso ingombrante che aveva in mano.
Quell’idiota dormiva tranquillamente, con la bocca semiaperta e un braccio sotto il cuscino.
Era troppo bello vederlo dormire, sembrava quasi un angelo addormentato su una soffice nuvola bianca.
Zoro sorrise, ripensando a tutte le notti in cui, dopo aver consumato il loro amore, l’aveva visto addormentarsi in quello stesso modo accanto a sé, stringendolo come se temesse di perderlo.
Si riscosse, e decise di non dare troppo peso a quel pensiero. Non era il momento adatto.