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Autore: Obsydian    03/03/2014    0 recensioni
Quella sera sarebbe accaduto qualcosa, qualcosa che avrebbe sconvolto la sua vita, Miranda lo sentiva nel profondo del suo essere. Chiusa nella sua camera, le luci spente, rifletteva pacatamente sul senso della sua vita, sulla sua fragilità, mentre fuori imperversava un violento temporale. Con gli occhi lucidi Miranda guardava le luci della strada che filtravano debolmente, intermittenti, tra le stecche delle persiane.
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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David e Simon erano abbracciati sul letto, si guardavano con uno sguardo che non lasciava dubbi, gli occhi azzurro cielo dell’uno fissi in quelli verde cupo dell’altro. Non si accorsero che ero entrata nella stanza, davano le spalle alla porta, e ora si baciavano con passione, David era saltato addosso a Simon e lo accarezzava con una foga che nulla lasciava all’immaginazione. Mi sfuggì un gemito strozzato, ero bloccata, sconvolta, incapace di qualsiasi gesto o parola.

Ma fu lo sguardo che mi rivolse mio fratello a paralizzarmi del tutto… quello sguardo era odio, aveva travalicato i limiti della ragione, qualcosa lo aveva fatto del tutto impazzire glielo leggevo negli occhi.

“Dunque era per te che Simon mi aveva lasciato, sorellina. Buffa la sorte, vero?” disse con un sorriso amaro a trasfigurare i suoi lineamenti delicati, mentre Simon si bloccò di colpo voltandosi verso di me con il viso in fiamme, cercando di sistemare la maglia che David gli aveva quasi strappato di dosso. Il suoi occhi erano l’angoscia pura, la consapevolezza di avere perso tutto in un soffio.

Il sarcasmo di David era atroce, in quella situazione aveva un che di vendicativo e terribile, in un lampo iniziai a capire e iniziò la tragedia. Per tutti. Era chiaro adesso, Simon e David avevano avuto una relazione, in un momento in cui David era particolarmente fragile e aveva bisogno di rassicurazioni e una persona accanto che lo supportasse, e invece il destino aveva voluto che Simon incontrasse me ad un concerto e scattasse il colpo di fulmine, ignorando ovviamente del tutto lui la mia identità. In tutto questo David era stato lasciato senza uno straccio di spiegazione, era stato spezzato il suo cuore e quell’ultimo filo sottile che separava la sua fragile mente dalla pazzia.

Per Simon la storia con David era stata solo un passatempo, una cosa senza in realtà un profondo coinvolgimento sentimentale, lui era un ragazzo solo dall’apparenza angelica ma con un animo tormentato e spesso egoista e quasi crudele. Per non rischiare di ferirmi o perdermi non mi aveva mai raccontato di avere avuto una storia con un ragazzo, interrotta proprio a causa mia, né io dal canto mio lo avrei mai sospettato.

Ora David si sarebbe vendicato, ormai quel ragazzo che era stato mio fratello non esisteva più, i suoi bei lineamenti erano trasfigurati da qualcosa che andava oltre la rabbia, in una manciata di secondi capii che non solo lo avevo perso, ma avevo ucciso io quella persona splendida che era stato. La relazione con Simon per lui era stata di un’importanza vitale e la fine così improvvisa, senza spiegazioni, lo aveva catapultato nell’inferno che ormai era la sua vita.

In quel momento non sapevo cosa fare, la mente mi si era completamente fermata e l’istinto prese il sopravvento. Mi voltai e raggiunsi la porta, tra le lacrime imboccai la strada verso casa di Simon, l’unico luogo che in quel momento poteva vedere come un porto sicuro.. per assurdo. Ero così ingenua allora, così giovane…

Dopo un tempo indefinito, persa com’ero nella mia incredula angoscia, mi raggiunse Simon. Aveva il viso rigato dalle lacrime, i suoi lunghi capelli castani ricadevano scompigliati sul viso, con delle ciocche incollate alla pelle dal sudore e dalle lacrime. Gli occhi verdi, di un verde più cupo che mai, lasciavano trapelare tutta la sua disperazione.

“Io… non so che dirti… non è colpa mia… io non volevo perderti..”. Le frasi gli uscivano sconnesse dalle labbra tremanti, era spaventato a morte e gli si leggeva in faccia. “Prima, a casa tua… mi ha costretto, mi ha minacciato, io non volevo ma lui era una furia, mi è saltato addosso, sembrava un animale.. non sapevo cosa fare.. oddio, è impazzito..”

Vedendo la sua angoscia riuscii a calmarmi quel tanto da riuscire a parlargli.

“Calmati. Non lo so, io… ti perdono, posso perdonarti perché quello che provo per te è troppo forte ma… con mio fratello? Di tutte le persone al mondo proprio lui? E’ mio fratello, lo capisci?! Io… non riesco più a pensare, mi dispiace, devo andare, io.. mi dispiace, non ce la faccio a stare qui con te, devo andarmene, e devo parlare con David”.

Ero sconvolta, ma mai avrei potuto immaginare quello che sarebbe successo. Io amavo mio fratello, mi fidavo di lui…

Tornai a casa, nella speranza di riuscire a chiarire le cose con David, di capire cosa fosse successo, sperando che nel frattempo si fosse calmato e avesse ritrovato la ragione. Mi sbagliavo.
   
 
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