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Autore: controcorrente    03/03/2014    2 recensioni
Si è disposti a dire di sì a qualsiasi cosa, pur di porre fine ad una tortura, se chi infastidisce è una persona pesante. Ne sa qualcosa Jane Bingley, di fronte all'ennesima visita della madre. Impegnata nella faticosa organizzazione di un importante ricevimento, la primogenita di Mrs. Bennett, offre inavvertitamente alla madre l'occasione per un'altra delle sue decisioni impreviste...Cosa potrebbe succedere se, ad occuparsi del ricevimento, è la bizzarra Mary?
E Mary, che non ha mai fatto altro che leggere e suonare il piano, come se la caverà, in questa nuova sfida? Leggete e lo saprete.
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anne de Bourgh, Mary Bennet, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quell'improbabile coppia...'
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MISS BENNETT ED IL BALLO DEI BINGLEY

Come tutto ebbe inizio: l’infausta proposta di Mrs. Bennett e la resa di Mrs. Bingley

 


Il salotto dei Bingley era da qualche tempo il luogo che la signora Bennett, in uno dei suoi nevrotici lampi di genio, aveva eletto a suo regno. Mia diletta, la sua vicinanza alla nostra abitazione rende il viaggio meno faticoso. Purtroppo la nostra cara Lizzie si è trasferita a Londra…una meta troppo distante, mentre Lydia, il nostro gioiello, si trova in Scozia con suo marito. era stata la spiegazione ufficiale. Jane non sollevò commenti in proposito. Colpa del suo buon cuore che la invitava a non sottolineare quanto quell’improvvisa lontananza fosse poco casuale, quanto le sue sorelle minori, non appena avevano sentore di un improvviso arrivo materno, fossero improvvisamente oberate da impegni ed accidenti così terribili da scoraggiare Mrs. Bennett.
Jane rimpianse di non aver posseduto una simile prontezza di riflessi. Forse era colpa della sua innata bontà, del suo voler compiacere la propria genitrice, a scapito del suo stesso amor proprio…oppure, ancora più banalmente, come primogenita, non aveva ben compreso come stornare da sé l’invadenza materna, a differenza delle sue sorelle che, vedendola, avevano imparato magnificamente a non fare come lei. Che sia il prezzo della primogenitura? Si chiese, in un attimo di scoramento, mentre l’altra, ignara di tutto, cicalava.
-…e così, mia cara, Mr. Collins e sua moglie hanno pensato bene di ampliare la loro dimora per l’arrivo del loro sospirato erede. Credetemi, ancora non posso pensare che vi sia del vero in questa notizia. Vostro cugino sta per diventare padre…non trovate che sia un miracolo?-disse la donna, continuando a tessere lodi per quello che, a suo dire, rappresentava un evento miracoloso. Mrs. Collins, infatti, si avvicinava alla trentina e, a detta di Mrs. Bennet, quell’età non era adatta per diventare madre. -Sono indubbiamente i misteri della Natura…quelle bizzarrie che rendono credibile l’incredibile! Io ho avuto la fortuna di diventare madre, per la prima volta, a diciotto anni. Non posso naturalmente fare testo…-continuava a dire con modestia virginale, dall’alto della sua esperienza di madre di cinque figlie.

 

 

Mary, seduta poco distante, con il suo solito abito smesso, guardava la sua genitrice sperticarsi in una serie di riflessioni, a suo dire, alte e magnifiche, pensieri accolti con rassegnata accondiscendenza da sua sorella Jane che la ascoltava distrattamente, mentre accarezzava il suo pancione.
Si chiedeva spesso come facesse a sopportare la donna che le aveva messe al mondo.
Il suo tono assumeva inclinazioni drammaticamente stridule, come se fosse volesse, con la sola potenza della voce, raggiungere le vette più alte del firmamento, così acute da farle fischiare le orecchie. Terribile castigo, ahi, quale incommensurabile sciagura, flagello mortifero è lo squittio di costei si disse, fissando i quadri al muro. –In nome del cielo-continuò questa, incurante del malessere della terzogenita- sono convinta che sia cosa opportuna mettervi a riposo nel modo migliore possibile. Quando sono rimasta incinta della mia dolce Lydia, la vostra adorabile sorella, ho dovuto far fronte a notevoli malesseri…ditemi, Jane cara: come stanno i vostri nervi?-
La signorina Bennett accolse con inespressiva rassegnazione quella bizzarra serie di frasi. Tutti in famiglia ricordavano il trambusto generato dalla leggera Lydia ma nessuno osava accennare alla cosa…per timore dei nervi fragili di Mrs. Bennett, ovviamente. Il salotto era arredato con gusto sobrio ed elegante. Mary lo guardava con attenzione e rinnovato stupore. Ogni volta che vedeva quelle sale, si stupiva di come tutto fosse cambiato, da quando sua sorella era diventata Mrs. Bingley. Prima, se la memoria non la ingannava, tutto l’arredo era molto più costoso e barocco, vittima della mano implacabile di Miss Bingley, una donna spocchiosa ed arrogante, con la quale sua sorella Elizabeth aveva rivaleggiato per conquistare Mr. Darcy.
Mary non ricordava bene quale fosse stata l’esatta successione dei fatti. Tutto, in effetti, era stato scandito dalla preoccupazione dei nervi della signora Bennett, cosa che rendeva arduo distinguere cronologicamente tutto lo sviluppo della vicenda che aveva portato al matrimonio di sua sorella Elizabeth con Mr. Darcy…nonché di Jane con Mr. Bingley. Effettivamente, ancora non aveva ben compreso cosa fosse successo: prima Lizzie pareva destinata a sposare Mr. Collins, poi Mrs. Bennett aveva smaniato per la riuscita del matrimonio, poi Lizzie aveva rifiutato la proposta, e di nuovo Mrs. Bennett aveva subito l’assalto dei nervi, poi Charlotte aveva accettato la proposta di Mr. Collins,e, di nuovo, la signora Bennett aveva dato sfogo alla sofferenza dei suoi poveri nervi malandati. Chi aveva provocato cosa? Era nato prima l’uovo o la gallina? Questo Mary non avrebbe saputo dirlo. Probabilmente, se qualcuno avesse deciso di scrivere un libro sui nervi della signora Bennett, avrebbe certamente compromesso la propria salute.
-Comunque, mia cara- proseguì, girando tra le mani la tazzina da tè- credo che sia prematuro per voi occuparvi di nuovo del ricevimento. Attendete un figlio ed è opportuno occuparvi della vostra salute, dedicandovi al riposo.-
Jane la guardò perplessa.
-Madre, però, siete sicura? E’un importante momento per Mr. Bingley.Non posso assolutamente esimermi da questo onere.- provò a dire.
Mrs. Bennett, però, scosse il capo.
-Mia cara- rispose- Mary è perfettamente adatta a questo compito. Inoltre, a chi altri potreste affidare una simile mansione? A Kitty? Mr. Bennett si rifiuta categoricamente di mandarla qui, malgrado vostra sorella Lydia abbia avuto un ottimo matrimonio. La cara Lizzie è invece impegnata nella difficile gestione della sua dimora...mi sembra più che evidente che sarà Mary ad occuparsi della messa in opera.-
Jane sbiancò.
-Madre, non credo che sia il caso…-provò a dire, mentre fissava in preda al panico sua sorella, in cerca di un appoggio per impedire quel delirio che, nel suo eccessivo buon cuore, si ritrovava del tutto incapace di risolvere da sola. Mary, però, non vi badò molto. Troppo presa a interrogarsi sulle delicate questioni della rocambolesca vicenda di Jane, Lizzie e dei nervi di Mrs. Bennett, non pareva preoccuparsi di questioni tanto infime e materiali. Con buona pace della speranza di Jane, era un effimero pensiero destinato a schiantarsi contro il gigantesco ostacolo della signora Bennett.
-Suvvia, cara Jane!-esclamò la donna, con un tono leggero e, purtroppo, incosciente- Non penserete, spero, di poter risolvere tutto da sola?-
La signora Bingley deglutì.
Sentiva le parole premere sulla punta della lingua, smaniando alla disperata ricerca di un’uscita, che potesse risolvere quel delicato e curioso fenomeno che rappresentava la signora Bennett. Quello sforzo, però, ebbe effetti deleteri sui suoi nervi…ed un pensiero, terribile ai suoi occhi, si fece largo tra il panico dovuto al pensiero di avere Mary nella sua casa. E se, un giorno, fosse diventata come la signora Bennett? Numi del Cielo fu il pensiero che nacque spontaneo.
-Seguirò il vostro consiglio.-disse quindi, frenando ogni possibile reazione, in una resa che mirava alla più pura e semplice autoconservazione, più che all’assenso.
-Brava, Jane. Sapevo che avreste agito con il vostro consueto buon cuore- disse la signora Bennett- non siete contenta, Mary? Jane ha deciso di ospitarvi per i prossimi tre mesi!-
Mary sussultò.
Guardò alternativamente la madre e la sorella che pareva decisa a dire sì a qualsiasi costo, pur di porre fine alla compagnia della genitrice. Di cosa stavano parlando? Cosa era successo? Come era possibile un simile sviluppo dei fatti? Il cervello della neosignorina Bennett lavorò alacremente alla ricerca della risposta razionalmente più adatta…ma non trovando una soluzione specifica, si affidò alla sua amata lettura. –Farò come desiderate-rispose, impeccabile come un libro stampato. Mrs Bennett annuì con soddisfazione, accompagnata dalla primogenita che replicò il gesto più rigidamente.
Mary inarcò la fronte, come uno scienziato che vede una reazione inconsueta al suo esperimento.
Che abbia detto qualcosa di sbagliato? si disse, mentre, corrucciata, fissava l’espressione scontenta della signora Bingley.

Inizio di un’avventura della nostra Mary Bennett. Non dirò nulla in proposito ma spero che la storia possa venire bene. Il personaggio mi è sempre molto simpatico, forse perché ama i libri. In ogni caso, spero che questo incipit piaccia. Grazie a tutti.

   
 
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