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Autore: Anna Wanderer Love    04/03/2014    2 recensioni
Una mano calda si posò sulla spalla del giovane mago, e Walt si sentì rassicurato da quel calore.
-Non perdere la speranza, Walt- gli consigliò dolcemente Anubi, e il ragazzo sentì le lacrime salirgli agli occhi. Una scivolò silenziosa sulla sua guancia color cioccolato, sotto lo sguardo malinconico di Anubi.
-Non ne esiste più per me, Anubi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Anubi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non Perdere La Speranza, Walt.
 


 
Walt era seduto su una panchina del parco. Si fissava le mani posate in grembo con aria assorta. Stava pensando.
Be’, in realtà stava pensando da giorni e giorni.
Un pensiero costante occupava la sua mente, e per quanto si sforzasse non riusciva a scacciarlo.
Doveva dire a Sadie della maledizione… ma come?
Non poteva certo andare là e dirle: “Ehi, Sadie, ciao! Volevo dirti che gli dei mi hanno maledetto e morirò tra uno o due anni, chissà. Che bella cosa, vero?”
 Sicuramente l’avrebbe preso a schiaffi.
Anzi no: prima l’avrebbe guardato come se fosse pazzo, poi avrebbe cominciato a parlare senza prendere fiato per dieci minuti e infine l’avrebbe preso a schiaffi.
Un sorriso amaro si disegnò sulle labbra carnose di Walt, mentre la sua mente era attraversata anche da un altro pensiero: doveva specializzarsi. E in fretta.
A detta di Bast nessun mago non aveva mai ritardato a scegliere quale sentiero divino scegliere… e se non lo sapeva lei, chi allora?
Walt sospirò, sconfortato, abbassando le spalle e alzando lo sguardo color cioccolato su una bambina che rideva, correndo sull’erba del parco. I suoi occhi osservarono la madre della piccola ridere e prenderla in braccio.
Quanto gli mancava sua madre…
-Forse potrei aiutarti- una voce lo fece sobbalzare.
Walt si girò di scatto, infilando prontamente una mano in tasca, stringendo tra le dita un amuleto di difesa.
Ma intuì subito che non avrebbe avuto bisogno di difendersi.
Un ragazzo alto, anche se non quanto lui, lo fissava con un sorriso rilassato sulle labbra sottili.
Aveva gli occhi scuri, quasi neri, e i lunghi capelli corvini gli arrivavano fino a sfiorare le spalle. Indossava una giacca nera e una maglia di cotone candido, jeans neri e anfibi. Come quelli di Sadie.
-Grazie, ma ne dubito- replicò Walt, studiando lo sconosciuto.
Aveva la pelle pallida di chi non esce spesso di casa, o di chi vive in paesi poco soleggiati, ma non aveva un colore malaticcio. Le sopracciglia nere del nuovo arrivato si aggrottarono mentre aggirava la panchina di metallo verde e si sedeva accanto al ragazzo.
-Ma davvero?- Rispose, indirizzandogli un sorriso felino…
Walt aggottò la fronte, con l’impressione di averlo già visto da qualche parte… ma dove?
-Secondo me potrei, Walt, se solo tu me lo permettessi- il sorriso del ragazzo si tinse di dolcezza mentre lo guardava comprensivo.
Il respiro di Walt si fermò per qualche secondo, mentre realizzava dove l’aveva visto.
O meglio, non visto: Sadie aveva descritto quello stesso ragazzo quando era appena arrivato a casa sua…
-Anubi- soffiò Walt, e il dio annuì.
-Che ci fai qui?- Chiese Walt, irrigidendosi.
Era strano che proprio il dio che si sarebbe preso entro breve la sua vita si fosse offerto di aiutarlo. E di persona, poi.
-Te l’ho detto. Voglio aiutarti. Non pensare male: so perfettamente che sei arrabbiato -molto probabilmente con me, poiché sarò io a condurti al Tribunale di Osiride- ma penso che potrei alleviare il tuo dolore.
Walt restò in silenzio, fissando quegli occhi scuri. Mentre parlava, Anubi si era sporto verso di lui e ogni traccia del suo sorriso era svanita dal suo volto. Era incredibilmente serio, e Walt sapeva che gli stava davvero offrendo una possibilità. Non era la via di fuga, certo, non ne esistevano per lui,  avevano provato in tanti a trovarne; ma se Anubi gli stava offrendo il suo aiuto, perché mai avrebbe dovuto rifiutarlo?
-Va bene- disse, dopo qualche istante di silenzio, distogliendo lo sguardo dal volto del dio e puntandolo di nuovo sulla bambina, che stava giocando a palla con un altro bambino, probabilmente suo fratello, dato che si assomigliavano in modo impressionante.
Una mano calda si posò sulla spalla del giovane mago, e Walt si sentì rassicurato da quel calore.
-Non perdere la speranza, Walt- gli consigliò dolcemente Anubi, e il ragazzo sentì le lacrime salirgli agli occhi. Una scivolò silenziosa sulla sua guancia color cioccolato, sotto lo sguardo malinconico di Anubi.
-Non ne esiste più per me, Anubi.
 
   
 
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