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Autore: Iambelieve    07/03/2014    2 recensioni
Ci troviamo in epoca in cui la mente geniale di Sherlock si trova a collaborare in una guerra contro i Dalek. Ma non sarà tutto rose e fiori.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Sherlock Holmes
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
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John corse più veloce del solito, lasciando la porta dietro di lui aperta. I suoi soldati guardavano il loro comandante correre sotto la pioggia con occhi pieni di paura, paura per la sorte di John e di Sherlock, ma allo stesso tempo pieni di consapevolezza perchè la mente geniale di Sherlock Holmes non si sarebbe fatta mai sopraffare dalla mente di latta dei Dalek. Seguirono con lo sguardo la giacca mimetica di John fino a che, quest'ultima, non fu completamente offuscata dalla nebbia.

''Sei vivo, Sherlock, me lo sento!''

John corse a per di fiato sotto la pioggia che gli rigava il volto, ormai i suoi vestiti erano diventati pesanti a causa della forte pioggia sotto al quale stava correndo per circa 16 minuti o forse di più costringendolo a fare di tanto in tanto qualche pausa sotto pezzi enormi di lamiera che penzolavano dai resti di enormi palazzi. Ci volle un po' prima che John si fermi del tutto, stanco e disperato. Ormai aveva cercato in lungo e in largo senza trovare il suo Sherlock. Le uniche voci che John sentiva era ''Exterminate!'' che rimbombavano nel vicoli di Londra.
Doveva trovare assolutamente vivo Sherlock, ormai è  stato troppo tempo senza Sherlock e ripensare a come sarebbe la sua vita senza Sherlock  lo faceva di nuovo ricadere nel labirinto della sofferenza dove Sherlock è l'unico filo in grado di farlo uscire. Passò quasi un'ora e John si fermò sotto a una casa, o almeno, sotto a quello che ne rimaneva di una casa. Il comandante girò per quel posto umido e cadente in cerca di qualcosa da mangiare o qualche munizione per il suo fucile che stringeva forte nella sua mano destra. Girato un angolo sgranò gli occhi davanti a una piccola creatura distesa a terra. Aveva tagli ovunque e dire che aveva un enorme taglio sullo stomaco è come usare un eufemismo. Lo riconobbe immediatamente dalla posizione fatale assunta da quest'ultimo e in un nanosecondo si catapultò accanto a lui: Era Sherlock
John era un dottore e gli bastò solo un'occhiata per capire che quello che aveva davanti era uno Sherlock infreddolito, ma sopratutto in fin di vita.
Dopo tanto tempo alla fine John riuscì a ritrovare il suo Sherlock, il comandate riuscì a trovare il suo sottotenente. Aveva gli occhi lucidi e con delicatezza passò la sua mano sul petto umido e sporco di sangue, per poi accarezzarli i suoi riccioli. Socchiuse gli occhi e si lasciò coccolare da quel gesto che gli era mancato moltissimo. 
  « Sherlock, sono qui » gli sussurrò delicatamente.  Le labbra di Sherlock si incurvarono in un sorriso. 
Ma quel silenzio creato tra i due venne interrotto dalla voce metallica di un Dalek. ''Exterminate!'' quella voce ormai era vicina e John si bloccò sul posto. Con delicatezza prese Sherlock e lo fece sedere, ci volle un po' prima che si abituasse a quella posizione, e rimase immobile, stringendo il suo fucile nella mano.
Perchè non usa il fucile? Perchè non stava reagendo? John era un soldato! Aveva visto centinaia di morti, ma al pensiero che uno dei corpi era quello di Sherlock, rabbrividisce. E poi non poteva lasciare il suo sottotenente, avrebbe perso il suo orgoglio di capitano, ma sopratutto avrebbe perso per sempre Sherlock.
« Se muori tu, lo faccio anch'io! Questa volta saremo in due ad adarcene! » disse John. Sherlock lo guardava con un espressione confusa. Cosa diamine stava facendo? E' impazzito?
Intanto il Dalek acquistava terreno, ritrovandosi a stare a soli 8 metri. Sherlock non fece neanche in tempo a pronunciare le sue parole che un rumore familiare. II Dalek esamivana la figura che era apparsa all'improvviso dietro i due soldati: Era un enorme cabina blu. Finalmente il Dottore venne in loro soccorso.
« Allons-y! » la giovane voce della decima reincarnazione del Dottore si fece sentire da dietro la porta che aprì in modo rapido.
« Entrate, presto! » disse il Dottore facendo gesto di entrare e John insieme a uno Sherlock dolorante entrarono nel Tardis e prima ancora che il Dalek si potesse rendere conto dell'avvenimento e sparare, il Tardis scomparve nel cielo di Londra.
''Bentornato Sherlock!'''la voce del comandante fu come un eco in quella notte piena di dolore e colpi di scena.
Ora John e Sherlock insieme al Dottore potranno riportare la pace alla loro adorata e cara Londra.
  
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