Autore/data: Mitsuki91 – 22/02/14
Tipologia: SongFic
Rating: VM14
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Lily Evans.
Pairing: /
Epoca: Malandrini
Avvertimenti: /
Riassunto: SongFic basata sulla canzone “livido amniotico” dei Subsonica. Descrive le sensazioni provate da Severus da dopo il litigio con Lily fino alla sua morte, integrando i versi della canzone.
Parole/pagine: 1.171 parole
Scritto per il Gioco Creativo 4. "A ritmo di musica".
La storia partecipa al Gioco creativo n.14: Severus House Cup
Vi lascio un link alla canzone, perché merita davvero! Se la ascoltate mentre leggete, crea atmosfera ;) e se fate caso al testo, probabilmente vi rendete conto cosa ho ripreso.
Tipologia: SongFic
Rating: VM14
Genere: introspettivo
Personaggi: Severus Piton, Lily Evans.
Pairing: /
Epoca: Malandrini
Avvertimenti: /
Riassunto: SongFic basata sulla canzone “livido amniotico” dei Subsonica. Descrive le sensazioni provate da Severus da dopo il litigio con Lily fino alla sua morte, integrando i versi della canzone.
Parole/pagine: 1.171 parole
Scritto per il Gioco Creativo 4. "A ritmo di musica".
La storia partecipa al Gioco creativo n.14: Severus House Cup
Vi lascio un link alla canzone, perché merita davvero! Se la ascoltate mentre leggete, crea atmosfera ;) e se fate caso al testo, probabilmente vi rendete conto cosa ho ripreso.
Ecco a voi: http://www.youtube.com/watch?v=0sSpnCJGHoM
Buona lettura, fatemi sapere che ne
pensate :)
Livido amniotico
Una
parola.
Sanguesporco.
Solo
una parola per rovinare tutto, per rendere incolmabile quella distanza.
Sanguesporco.
Ma
per te era solo una parola; per lei no. Per lei, da sempre così pragmatica e
razionale, contava il messaggio, il significato sottostante, l’idea che altri
le avevano dato.
Sanguesporco.
Per
te, solo un modo per uniformarsi ad un gruppo, ad una parvenza di gruppo. Solo
un modo per cercare casa in quella che doveva essere la tua Casa.
Lei
non la pensava così.
***
Se
lei non avesse pensato al male, alla guerra che imperversava fuori da quelle
mura, forse sarebbe stato diverso.
Se
lei non avesse voluto brillare a tutti i costi e fare la cosa giusta, allora forse sarebbero state
solo parole, e non una distanza infinita e un dolore all’ombelico.
Come un livido.
Ma
se lei non avesse preso in considerazione l’oscurità, per scegliere infine la
luce, l’avresti amata lo stesso? I tuoi occhi avrebbero scorto la forza dei
suoi gesti, o l’avresti condannata per inerzia, senza pietà, come hai fatto con
la maggioranza delle persone?
Sei
solo un ipocrita, Severus.
Tu
stesso ti sei omologato alla massa, ma dalla parte sbagliata, che nella tua
ingenuità vedi così giusta.
E
il livido si spande, dall’ombelico penetra in profondità e ti prende lo
stomaco. Non visibile, ma letale.
***
Il
respiro ti si spezza sulle tende del baldacchino, nelle infinite notti di
solitudine.
Giorni
passati a far finta che siano parole di poca importanza, che un’amicizia non
conti niente o che non abbia mai contato niente, tutto per una credenza che
reputi giusta.
Sanguesporco.
Feccia
e disonore. I tuoi compagni sono fieri di te.
Ma
tu, nella solitudine dell’oscurità, piangi silenziose lacrime amare e cerchi di
far uscire il respiro in modo regolare, poco per volta.
Il
livido che ti ha preso lo stomaco, lasciandotelo contratto in una morsa ormai
da troppo tempo, è risalito fino ai polmoni. La tua pelle è sempre la stessa,
chiara e pallida e con poche imperfezioni, perché il tuo dolore è celato, ma
non per questo smette di far male.
E’
un livido amniotico.
Passa
lo strato delle tue protezioni, di ciò che ti dovrebbe tenere al sicuro, e si
ripercuote direttamente sul centro del tuo essere.
***
Passano
i giorni e i mesi, e il tuo discorso rimane intrappolato appena dietro le tue
labbra.
Parlarne
fa male, oh, così male.
L’hai
sognato tante volte. Hai provato e riprovato nella tua testa quella
conversazione, analizzandola fino alla minima sfaccettatura, preparandoti ogni
possibile risposta. Eppure, Lily rimane distante da te, lontana,
irraggiungibile, e tu non hai la forza di compiere quel passo e di dar voce
alle tue scuse, non ancora una volta.
Non
mentre la ferita di lei si rimargina, e Lily sorride e ride come se nulla fosse
successo, mentre tu rimani fermo e non sai andare avanti.
Sei
inchiodato nel presente da quel livido che ora ti ha preso anche la gambe,
mentre lei risplende avanti, e ti chiedi allora se forse il Tempo vi abbia
giocato un brutto scherzo, se sistemerà tutto rimettendovi nello stesso
presente o se si prenderà ancora di più.
Ti
chiedi se, arrivato il giorno in cui tutto sarà effettivamente perduto, avrà la
grazia di liberarti con la Morte, o invece ti lascerà inchiodato a vivere di
quel livido in un istante eterno di sofferenza.
Vorresti
tanto conoscere il suo disegno, ciò che il destino ha in serbo per te.
***
E
infine passano gli anni e sei ormai agli sgoccioli, ma lei è avanti ed è
scivolata via da te ormai da così tanto che non saresti in grado di afferrarla
neanche se ci provassi.
La
vedi, la vedi fra le braccia di James Potter, negli ultimi giorni che hai a
disposizione per sbirciarla da lontano, in mezzo a corridoi e persone che ti
sono quasi del tutto estranee.
Lei
è così felice, così brillante, così non tua, che il livido si fa più pressante
e ti risale oltre il cuore, dove ormai ha già fatto suo tutto, e ti immobilizza
la testa, immergendola in una gelida culla di freddezza.
Almeno
in questo sei stato risparmiato. Almeno nel gelo diventi insensibile, e non
riesci a capire dove sia il livido a ferirti e dove i tuoi stessi sentimenti.
Lily
ride ed è ancora avanti, avanti nel Tempo, e tu sei fermo, inchiodato al suolo
e imprigionato in una sofferenza pulsante.
Ti
chiedi se il livido sparirà quando lei sparirà dalla tua vista, lontana dal tuo
sguardo, o se il dolore che provi non è altro che lei stessa e il suo modo di
insinuarsi ancora nel tuo essere.
***
E
quando il giorno è giunto e finalmente la tua pelle nivea si brucia e spezza,
tu lo vedi, davanti ai tuoi occhi, la prova che il livido è arrivato ormai
ovunque al tuo interno e che ora deve necessariamente emergere.
Fissi
il Marchio Nero sul tuo braccio e pensi a com’era tutto facile, anni prima, e a
come sei stato inerte rispetto agli eventi.
Proprio
tu, che consideravi il non agire il male superiore.
Proprio
tu, che sei ancora convinto della tua scelta, ma che per seguirla hai
sacrificato tutto ciò che era importante.
E
il livido è cresciuto, negli anni, e ti ha imbrigliato in quel Tempo che è
mille anni indietro rispetto a lei, a compiere scelte e a fare azioni che
sembrano terribilmente giuste, qui ed ora, ma che sarebbero irrimediabilmente
sbagliate nell’era di Lily.
Sei
un corpo in cancrena, un burattino fatto per uccidere e servire.
Hai
scelto la tua via in modo definitivo e quella sofferenza che non ha origine, se
non all’inizio della tua vita stessa, non fa altro che ricordartelo.
E
Lily ora altro non è che quel livido amniotico che è finalmente sbocciato anche
sulla tua pelle.
***
Se
solo lei non avesse guardato al male, ora forse le cose sarebbero diverse, lo
sai.
Combattevate
su due schieramenti opposti ma ti eri illuso che i vostri tempi fossero
diversi, che non aveste fatto parte dello stesso disegno.
Oh,
era tutto così sbagliato.
E
quindi, mentre lei scivola fra le tue braccia – in senso metaforico, perché tu
non l’hai mai potuta stringere davvero –, mentre tu capisci che il peggio è
arrivato e il Tempo ti deride, lasciandoti in un momento infinito di
agonizzante dolore, sei consapevole del fatto che quel livido che ti è
sbocciato dentro e fuori è l’unica cosa che ti rimane di lei.
Un’impronta
nell’aria.
Un’aura
attorno alla tua pelle, un guscio protettivo fatto di nulla.
Il
liquido di cui avresti dovuto avere più cura, perché proteggeva dagli urti la
parte più preziosa di te stesso. E invece l’hai lasciato alla deriva, libero di
infettarsi, libero di propagare l’urto fino ad ucciderti dentro.
Lo
senti pulsare, quel livido, e ti immergi volontariamente nel dolore, ora che il
danno è fatto, ed è un danno infinitamente più irreparabile delle parole non
dette che tenevi chiuse fra le labbra.
Ti
rimane solo quello.
Lei è, per te, livido amniotico.