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Autore: Destiny_96    15/03/2014    1 recensioni
Un piccolo villaggio nella campagna inglese dell'epoca vittoriana.
1866.
Annika Gladstone, 16 anni, vive da sola nella sua casa in mezzo al bosco.
Ma tutto cambierà quando William Haunted, un misterioso ragazzo, farà irruzione nella sua vita all'imporvviso, portando con sè la sua storia, le sue paure e i suoi occhi di smeraldo.
E così Annika lo seguì.
Respirando. Vivendo. Amando.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - First Breath




Novembre 1866.

La pioggia cadeva fitta e fredda, bagnandole i piedi, che ad ogni passo sembravano affondare sempre più nella fanghiglia di foglie e terriccio del sottosuolo del bosco.
Procedeva a passo spedito, il cappuccio della mantella calcato in testa, mentre le sue due trecce bionde si erano ormai inzuppate.
Dalle fronde degli alberi, grosse gocciolone le cadevano in testa, dandole quel senso di imminente irritazione che poche cose riuscivano a provocarle.
Imprecò, maledicendo l'ennesima goccia che le bagnava il naso.
Gli occhi cristallini giuzzavano in ogni dove, pronti a cogliere ogni più piccolo dettaglio fuori posto.

Non era ben vista, al villaggio, Annika Gladstone, 16 anni.


Viveva da sola da ormai un anno e mezzo.
Il padre non l'aveva mai conosciuto, poichè morto prima della sua nascita.
La madre si era suicidata buttandosi sotto una carrozza, un anno e mezzo prima, a causa del forte shock subito nel vedersi lasciata dal compagno con il quale, ultimamente, stava.
Non aveva sorelle o fratelli più piccoli, nè più grandi.
Nè parenti.


Scorse la casa tra gli alberi.
Tuffò una mano nel cestino che usava quando, una volta a settimana, andava al villaggio a fare provviste, e che teneva ben protetto con la mantella, e vi tirò fuori la chiave dell'uscio.
Sbuffando, percorse gli ultimi metri che la separavano dal caldo camino.
Del fumo usciva dal comignolo.
Strano. -pensò- Sono sicura di averlo spento, prima di uscire.
Si avvicinò alla porta.
Il suo battito accellerò, mentre il suo respiro si faceva sempre più affannoso.
Poggiò una mano sullo stipite.
Passò le dita sull'uscio.
Spinse.
Con un sinistro scricchiolio, la porta si aprì.
L'interno era buio.
Il fuoco era spento, ma c'era odore di fumo.
Le braci erano ancora calde, segno che era stato spento da poco.
Chiunque fosse in casa sua in quel momento, doveva essersi accorto che lei stava arrivando.
Poggiò per terra il mantello e il cesto, e, sempre cautamente, si tolse le scarpe.
Afferrò una candela e la accese; poi salì le scale che conducevano al piano superiore.
I gradini di legno erano freddi e al contatto con la pianta del piede Annika rabbrividì.
Non erano bagnati, però.
Chissà da quanto tempo è qui... pensò, cercando di farsi coraggio.
Percorse il breve corridoio.
La porta della sua stanza era socchiusa.
Vi si avvicinò, cauta.
Aprì di scatto la porta.
La stanza era vuota.


La candela si spense.
Una mano fredda le tappò la bocca, mentre l'altra la stringeva vigorosamente in vita, tirandola contro al rispettivo proprietario.
Attraverso il vestito leggero poteva sentire il battito del suo cuore e il suo petto che si sollevava e abbassava quando respirava.
Era un ragazzo.
Più alto di lei.
Più o meno della sua età, a giudicare dalle dimensioni della sua mano che le premeva sul viso.
Trasalì.
Sentiva il suo fiato caldo sul collo.
Il respiro di lui era regolare. Lei invece riusciva ad inalare ben poca aria.
Una sensazione calda e piacevole la avvolse quando sentì le sue labbra posarsi sul suo collo.
Non è il momento giusto per lasciarsi andare con uno sconosciuto, Annika. si disse, cercando di ignorare la presenza di lui alle sue spalle.
Sentì qualcosa premerle sul collo, forte.
Non erano le labbra del ragazzo.
Si accorse di tremare. Tanto.
Perchè sto... la mente le diventò bianca, quando sentì un dolore lancinante dove prima sentiva pressione.
Chiuse gli occhi, mentre gocce di sangue impregnavano il pavimento.


Respirava. Stava respirando.
Era viva.
Se ne accorse perchè il collo le doleva.
Vi portò una mano.
-Ah...- gemette, ritraendola subito.
Aprì gli occhi.
E la prima cosa che vedette furono due limpidi smeraldi che la fissavano.








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Angolo dell'autrice.

Buonsalve a tutti :3
Questa è la prima mia storia che pubblico qui, e spero che piaccia a tutti voi che ora state leggendo.
Penso si sia già capito qualcosa da questo primo capitolo, no? ;3
Grazie per aver letto, ringrazio in anticipo chi recensirà questo capitolo, chi -si spera- inserirà questa storia tra quelle che sta seguendo e anche chi, silenziosamente e di passaggio, spenderà quel quarto d'ora a leggere il mio lavoro ^^

Destiny.
  
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