Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: MelaChan    18/03/2014    4 recensioni
Quando viene a conoscenza del fatto che hanno sparato a Sherlock Holmes, Irene Adler è impegnata in uno dei suoi bagni rilassanti, circondata da abbondante schiuma e candele profumate alla cannella. Non ci vuole molto affinché assimili la notizia: è abituata alle perdite, anche se non vuole perdere lui, l'Uomo che non ha ceduto al suo flirt, l'unico che davvero è degno della sua piena attenzione. Esce dalla vasca con lentezza, coprendosi con l'accappatoio di tessuto pregiato, e si dirige nella stanza da letto per prendersi qualche minuto.
[Spoiler per la terza stagione!]
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Irene Adler, Sherlock Holmes
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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NOTE DELLA PIGNA

Buonasera a tutti/e!

Finalmente torno a pubblicare e lo faccio con una sciocchezzuola (?) che ho scritto qualche settimana, se non mese, fa. Abbiate venia, ho provato a giustificare quella rosa che viene vista sul cuscino accanto a Sherlock quando Mary gli spara in His Last Vow e dato che Arwel Wyn Jones ha detto che era da parte di Irene la mia parte Adlock si è destata.

Spero vi piaccia!

 

~Dedico questa shottina alle tipe del gruppo Facebook Sherlockians e a Mon Coeur~

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Deve vederlo, ora più che mai. Sente il bisogno impellente di far scorrere nuovamente lo sguardo su quell'arco di Cupido che tanto vorrebbe mordere e succhiare, su quegli zigomi affilati con i quali potrebbe tagliarsi se gli tirasse uno schiaffo, per poi perdersi in quei pozzi acquamarini. Dopo che le aveva salvato la vita, non si erano incontrati un'altra volta, neanche per sbaglio. Lei doveva seguire il rigido programma di protezione deciso da suo fratello, il gelido Mycroft, mentre lui era tornato a Londra ad affrontare Moriarty. Saputo del Problema Finale, riguardo al quale Moriarty le aveva accennato qualche dettaglio, e della Caduta, sperava con tutto il cuore che, durante gli anni in cui sarebbe stato occupato a sventrare la rete del suo acerrimo nemico, si sarebbero potuti rivedere. Ma così non era accaduto, ed anche se la Donna non voleva mostrarsi debole, quello le aveva strappato un pezzo del suo cuore già provato dalla solitudine a cui era costretta. Infine seppe della sua autentica quasi morte e prese l'occasione a due mani, precipitandosi a Londra con il primo volo senza nemmeno curarsi di venire riconosciuta.

Stringe la tracolla di pelle della borsa e poggia la mano sulla maniglia, aprendo la porta della sua stanza. Fa un passo all'interno e lo vede. Sta dormendo, e nonostante sia stato gravemente ferito, mantiene quella bellezza irraggiungibile che l'ha conquistata. Il suo petto è nudo, coperto solo dalla garza, ed Irene vorrebbe farvi scorrere un dito sopra, solo per accertarsi che sia ancora caldo. Si sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si avvicina, chiudendo la porta dietro di sé.

-Oh Sherlock...- riesce a sussurrare, mentre si ferma al suo fianco, posando una mano sulla sua ed intrecciando le dita tra di loro.

Prende un respiro profondo, cercando di calmarsi per evitare di piangere vinta dalla commozione, e lo osserva riposare. Sembra tormentato, alcune volte aggrotta le sopracciglia e mugola qualcosa nel sonno. Piega la testa di lato, inarcando il collo, e solleva lentamente una palpebra. Quando mette a fuoco la figura della donna sgrana gli occhi.

-'Re... 'Rene...- sussurra, la voce baritonale resa ancora più roca.

-Ssh, non parlare- lo interrompe lei, posando l'indice sulle sue labbra e chinandosi su di lui.

-Lo so, sono un'idiota ad essere qui, senza nessuna copertura o protezione, ma dovevo sapere che eri ancora vivo- spiega, tirando su con il naso.

Sherlock continua a fissarla, senza dire una parola, ed Irene sussulta quando sente la sua mano sulla propria guancia. Sorride debolmente contro il suo dito, lasciandovi un bacio leggero, quasi impercettibile. Sherlock addolcisce lo sguardo e le accarezza lo zigomo con il pollice, pulendo via la lacrima solitaria sfuggita al suo controllo. La donna inclina il collo ed approfondisce quel contatto, sorridendogli di rimando, quindi si ricorda del tempo limitato a sua disposizione, nonostante voglia rimanere lì con lui per sempre.

Si allontana lentamente, schiarendosi la gola, ed apre la borsa. Tira fuori una rosa rossa e la poggia sul cuscino accanto a lui, che segue ogni suo movimento con occhi vigili ma stanchi. Gli sorride un'ultima volta, si china a lasciargli un bacio sulla fronte, indugiando più del normale, ed è di nuovo fuori della sua vita, con un fardello nel cuore sempre più pesante e doloroso. Forse, pensa lei più tardi, sul volo di ritorno, quella è la maledizione per essersi innamorata di Sherlock Holmes.

  
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