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Autore: 27_June_1986    21/03/2014    3 recensioni
Interrotta
[Dal terzo capitolo]
«P!», strilla alla fine, incredula, allontanando appena il foglio. Alza lo sguardo su Katniss, irritata. «Non mi hai detto che c’era l’iniziale del suo nome».
«Chi ti dice che sia il suo vero nome?», chiede in un sospiro annoiato, palesemente finto.
Non ammetterà mai di aver ceduto per i sensi di colpa. Insomma: ha ricevuto una lettera da parte di un fantomatico P. –e già qui, mentre la notte ripensava alla lettera, il nome di Peeta aveva iniziato a lampeggiare nella sua mente come una svolazzante luce al neon rotta- che, non solo le ha riservato un gesto davvero gentile, ma ha anche raccontato un suo segreto. Un segreto che crea tra i due un legame, per il “tragico amore” che entrambi vivono.
[“What if?” ambientata in un immaginario periodo precedente al primo libro della saga, quindi direi che è anche una Missing Moments; OOC] [Evellark]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione
 

 
Miss Trinket, la bibliotecaria, fa poco caso a ciò che succede nella biblioteca della scuola. In fondo, in quella biblioteca, non ci entra mai nessuno. È solo stracolma di libri di testo così logori e consumati che nessuno osa toccare per paura di sgretolare una pagina con un respiro troppo profondo.
Completamente ipnotizzata dall'arduo compito di smaltarsi le unghie di un giallo canarino, non si accorge nemmeno della ragazza che sgattaiola attraverso la porta cigolante e si guarda intorno.
«Mi scusi», chiede alla Trinket.
La donna sobbalza violentemente, facendo cadere lo smalto sull’impeccabile registro dei libri presi in prestito.
«Cosa...cosa c'è, cara?», chiede confusa alla ragazza.
«Uhm...stò cercando il testo "Classificazione del carbone", il primo volume».
La donna, ancora stupita dalla presenza della ragazza nella biblioteca, sbatte le palpebre un paio di volte, come se Katniss fosse un frutto della sua immaginazione. In effetti, in quella biblioteca, non entra davvero nessuno a parte la Trinket.
«Terzo scaffale a partire da destra», risponde infine la donna in un sussurro, con lo sguardo ancora stralunato.
La ragazza senza commentare si precipita tra gli scaffali alla ricerca del terzo scaffale.
È davvero imbarazzata all'idea di prendere un libro dalla scuola.
La sua famiglia è sempre stata piuttosto povera, ma in un modo o nell'altro riescono a raccattare ogni anno libri logori e usati, pagandoli con favori o pochi spiccioli. Purtroppo quest'anno aveva deciso che poteva cavarsela da sola a "trovare degli stupidi libri scritti su una stupida lista", per questo Katniss si ritrova con un libro in meno.
Raggiunge in fretta lo scaffale indicatogli dalla Trinket e si mette alla ricerca del libro.
«A...A...B...B...B...», mormora sottovoce, mentre cerca il libro.
La sua espressione resta indifferente anche davanti ai titoli più buffi o più strani.
È un'espressione che ha creato il giorno stesso in cui è morto il padre: quando prova un emozione sgradevole come la rabbia o l'irritazione, anziché mostrare le sue emozioni, le nasconde sotto una maschera di indifferenza, che rende chi la osserva curioso di sapere cosa prova la ragazza dalla lunga treccia scura...o almeno Peeta Mellark provava questo quando la osservava.
«C!», esclama improvvisamente trovando il libro.
Ma proprio quando la sua mano stà per afferrarlo la sua attenzione viene catturata da qualcos'altro.
Un libro dalla copertina di un rosso scarlatto spicca tra gli altri libri. Non solo è di un colore insolito, ma da quel che si può vedere -oltre alla P incisa in alto nel trafiletto- sembra nuovo.
Katniss con la mano a mezz'aria vicino al suo libro di testo è indecisa.
Osare o meno?
Lentamente recupera dallo scaffale il libro che le serve, ma il suo sguardo è ancora puntato su quello dalla copertina scarlatta.
Si guarda intorno per accertarsi di non essere vista e con un gesto veloce strappa via dallo scaffale il libro.
In quel preciso istante un urlo acuto si leva dalla scrivania di Effie Trinket.
Katniss sussulta violentemente, lasciando cadere tutto ciò che ha tra le mani, ma, dopo essersi guardata velocemente intorno terrorizzata, riprende i libri dal pavimento
.
Si precipita a scoprire il motivo delle sue urla, correndo con la mente a scenari catastrofici.
«Cosa...?».
«Tu! Piccolo mostro! Esci fuori di qui!», strilla la donna «Il mio meraviglioso registro rovinato a causa tua! Tua!».
Katniss alza un sopracciglio, istintivamente. Non riesce davvero a capire come la donna possa averlo notato solo ora.
La Trinket ha ancora un dito puntato contro di lei, furiosa, per questo Katniss, sbuffando, esce dalla biblioteca.
-Sociopatica squilibrata- borbotta la ragazza mentre cammina tra i corridoi della scuola per raggiungere l'uscita.
Controlla velocemente l'orario e si rende conto, con fin troppo terrore, che è in ritardo per la cena.
Ficca con forza i libri nello zaino, ottenendo l'effetto contrario.
La ragazza, sbuffando nuovamente, si china per raccogliere i libri e solo allora si accorge del libro scarlatto.

Panem.

Un unica scritta dorata incisa nella copertina rigida.
Esitante raccoglie il libro per sfogliare le prime pagine.
 
Quattordici capitoli per descrivervi i tredici distretti e la capitale della nostra nazione.
 
Non c'è scritto né il nome dell'autore né qualcosa che riconduca a quest'ultimo.
Katniss sospira profondamente.
Portarlo indietro e subirsi una Trinket isterica o portarlo a casa e fra qualche settimana sgattaiolare in biblioteca per mollare il libro?
Katniss rimette a posto nello zaino le sue cose, insieme al libro.

Decisamente la seconda opzione.


____

omg stò pubblicando...stò pubblicando...
*si guarda intorno* 
ehm...saaaalve strano e misterioso mondo! io sono...ehm...oh! al diavolo!
bene...è la prima storia a capitoli che pubblico in questo fandom, perchè prima andavo avanti a One Shot, poi la mia mente contorta mi ha imposto di scrivere una storia a capitoli e quindi mi trovo qui: nella merda n.n 
voglio dire non è che mi dispiace scrivere o pubblicare, ma sono davvero incostante con gli aggiornamenti e mi mettono sotto pressione perchè spesso capita che non ho il capitolo pronto il giorno in cui devo pubblicare e...basta! stò divagando!
vi dico solo che cercherò di dare il meglio per questa storia
quindi ci si becca quando ci si becca
xxx
Nina

 
   
 
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