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Autore: YourShadow    28/03/2014    1 recensioni
Stavo correndo. Scappavo dalle figure incappucciate nere. Era buio e non vedevo niente, ma non mi serviva vedere per sapere dove andavo: quella era la strada di casa mia e la conoscevo a memoria.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neighbourhood's Garden

Stavo correndo. Scappavo dalle figure incappucciate nere. Era buio e non vedevo niente, ma non mi serviva vedere per sapere dove andavo: quella era la strada di casa mia e la conoscevo a memoria.
Dovevo scappare prima che mi prendessero così corsi verso il cancelletto di casa mia, lo scavalcai con un salto come se fosse alto 50 cm... Finalmente ero sulla porta ma non si apriva, la maniglia era bloccata. I cappucci neri si stavano avvicinando... L'adrenalina aumentava... Erano arrivati a meno di un metro da me... Mi batteva forte il cuore... Ora riuscivo a vedere i lori occhi luccicanti pieni di nebbia bianca ma senza ancora nessun volto... Si stavano togliendo il cappuccio e potevo finalmente vedere che...
“Buon Compleanno!!!” - mi urlò mia sorella nelle orecchie.
“Auguri Jayden!” - Strillo mio fratello.
“Su alzati tesoro... Guarda!” -disse mia madre, l'unica che parlava con un tono di voce normale.
Aprii gli occhi frastornato da tutto quel baccano... Era il mio compleanno: il giorno che odiavo di piu al mondo.
“Tanti auguri a te
tanti auguri a te!
Tanti auguri a Jayden.. Tanti auguri a te!”- cantò tutta la mia famiglia in coro.
“E la torta a me!” - aggiunse urlando ancora piu forte mio fratello
“Su dai, esprimi un desiderio!” -mi incoraggio mia madre.
Guardai la torta, probabilmente l'avevano fatta le mie sorelle. Era la mia preferita: al cioccolato ripiena di marmellata alle ciliegie.
Soffiai sulle 15 candeline... Non espressi nessun desiderio, non si sarebbe mai avverato.
“GRAZIE TANTE, ORA POTETE USCIRE E LASCIARMI DORMIRE ANCORA QUALCHE MINUTO!” -dissi usando un tono di voce estremamente alto per sovrastare tutto il chiasso che si era creato nella mia camera.
I miei fratelli stavano saltando da tutte le parti e mia madre stava cercando di fermali. Mio padre non c'era.. Probabilmente sarà ancora in qualche bar a bere Whisky e non si sarà neanche accorto che fuori è gia giorno.
“Ma Jay caro, non vuoi vedere il tuo regalo?” - mi chiese mia madre porgendomi una busta bianca tutta stropicciata.
“Ma mamma no... non dovevi...” - dissi esitando.
Non volevo accettare dei soldi da parte sua, so già che fa fatica a mantenere 5 figli... Non puo regalarmi dei soldi.
“Zitto. Aprila... !!!” -esclamò entusiasta.
Aprii la busta per vedere e restai a bocca aperta. Non erano soldi... Erano 2 biglietti per il concerto dei Green Day!
“Oh mio dio mamma non ci posso credere! Come li hai avuti... Erano esauriti... Io... Grazie!” -esclamai felicissimo.
“Non c'è di che...” -rispose lei.
“Ma aspetta... quanto ti saranno costati?! E poi... perchè 2 ?? Con chi ci vado... lo sai che non ho...”
“Non è vero! Scommetto che se lo chiedi ad una ragazza ti dirà di si, sei un ragazzo così carino e così intelligente...”
“Non credo mamma... Vedro, magari ci provo una volta... Intanto il concerto è fra 2 mesi.” - le risposti mentendo.
Non avrei mai chiesto ad una ragazza di venire con me ad un concerto...
1Perchè nessuna mi stava simpatica
2.Perchè tutte a scuola mi ignoravano o mi prendevano in giro per i miei gusti strani o per il fatto che mio padre fosse stato arrestato 6 volte o che mia madre non avesse abbastanza soldi per comprarmi “i vestiti giusti”
Lei fu felice della mia risposta e se ne ando portandosi via anche tutti i miei fratelli.
Io andai in bagno, feci colazione, mi vestii con i soliti jeans,la solita maglietta verde, la solita felpa e le mie solite scarpe... Pronto per cominciare una noiosissima settimana di scuola.
Appena uscii di casa, lo scuola bus arrivo e non ebbi il tempo di darmi un occhiata in torno per controllare che non ci fosse nessuna figura nera incapucciata.
Mi sedetti in prima fila da solo e aspettai che le porte dello scuola bus si chiudessero...lasciarono salire una bambina...
Nessuno si accorse che lei era salita a bordo, fece per andare a sedersi nelle file in fondo ma torno subito indietro e si sedette vicino a me.
Aveva dei lunghi capelli marroni legati in due trecce, occhi color cioccolato circondati da un infinità di lentiggini ed era vestita con dei jeans e una camicia a quadretti blu e bianchi. Mi sorride e dopo essersi seduta chiese:
“Posso sedermi qui?”
Dissi la cosa piu stupida che potessi mai dire:
“Ti sei gia seduta”
“Lo so, ma se ora mi dici di no saresti scortese” rispose girandosi dall'altra parte per starnutire.
“Salute” -le dissi io.
“Grazie” rispose grattandosi una guancia.
Dopo qualche minuto di silenzio le chiesi
“Ti sei trasferita da poco in questa via?”
“Si, mi sono trasferita da poco nell'ultima casa di questa via” -rispose “ Prima ho visto un bambino salire sull'auto bus.. Eri tu?”
“Si, anch'io abito in questa via... Abito qui da quando sono nato”
“Sei il figlio del becchino??” -chiese
“No, vivo nell'unica altra casa abitata.”
“Hahahahah” -rise “Senti... non è che oggi potrei stare con te? Sai, non ho amici qui e non sono così brava da farmene tanti il primo giorno.”
“Bhe, neanchio ho tanti amici...”
“Bhe, allora possiamo essere amici. Così nessuno dei due sara mai solo.” -mi disse sorridendo
“Okay... Io sono Jayden e tu come ti chiami?”
“Amanda.... ma chiamami Mandy così da oggi in poi potro dire “gli amici mi chiamano Mandy” !!!”
“Va bene... Mandy”
Le porte si chiusero.
In realtà non era salita nessuna bambina. Avevo avuto un flashback del mio primo giorno di scuola della seconda elementare... Vedo questa bambina tutti i giorni salire sull'autobus e parlarmi ma so che non è reale. Mandy è morta ormai da 5 anni. E stata la mia migliore amica per 3 anni e poi... Non si sa come ma l'hanno ritrovata morta nel cimitero alle 3 di notte.
Il medico aveva detto che era stato un infarto, i suoi genitori erano rimasti senza parole e il giorno dopo se ne erano andati abbandonando la loro casa e non tornando mai piu.
Da quel giorno tutti mi prendo in giro perchè ho pianto per lei per 2 settimane a scuola e perchè ogni giorno, prima di andare a casa vado al cimitero e lascio un fiore nel punto in cui è morta.
Da quel giorno mio padre ha cominciato a bere e da qual giorno non ho mai più fatto amicizia con qualcuno.
L'autobus partì, io misi gli auricolari nelle orecchie, appoggiai la testa al vetro dell'autobus e premetti Play.
A scuola rimasi solo tutto il giorno, come al solito... Nessuno mi auguro buon compleanno... Ma in fondo nessuno sapeva che era il mio compleanno.
In pomeriggio pioveva quindi tutta la gente che era venuta a piedi questa mattina perchè c'era bel tempo si stava affolando per prendere i posti in fondo sull'autobus.
Salii per ultimo ovviamente e dovetti sedermi vicino ad una ragazza bionda vestita di viola che stava leggendo.
Quando l'autobus partì lei rimase in silenzio per qualche minuto e poi esclamo facendomi quasi spaventare: “NON MI SALUTI?”
“...Scusa, ci conosciamo?”
“Tutti mi conoscono! Sono la ragazza piu popolare della scuola!”
“Ah okay... Non mi interessa.”
Come non ti interes...” venne interrotta da una ragazza con gli occhiali e un cappello nella NY che era seduta nella fila dietro... “Non arrabbiarti Serena... Non puoi piacere a tutti i ragazzi!”
“Tu stai zitta! Faro finta di non aver sentito... Mmh... Per farti perdonare potresti farmi il riassunto di questo libro... “Il grande Gabby”.. Dato che a te piacere leggere di sicuro ti divertirai a farlo due volte!” esclamo
“Ma anche no,” le rispose Pam.
Scoprii come si chiamava tornando a casa a piedi... Fummo “buttati” fuori dall'autobus da Serena e Luke, il suo ragazzo che giocava a Rugby.
“Io abito vicino al cimitero e tu” -mi chiese dopo aver camminato per 15 minuti
“Anche io!” - che strano non poteva abitare nella mia via..
“Ma non ci sono case vicino a casa mia..”
“Da me si ma solo 3 sono abitate”
“Forse ho capito... io per tornare a casa attraverso sempre tutto il cimitero e arrivo alla porta di casa mia... non avrai mai visto la mia casa perchè è piccola ed è sempre coperta dagli alberi...”
“Quindi tu abiti dentro il cimitero?”
“Si, sembrera strano ma è come se fosse il mio giardino.”
“Non ti ho mai vista...”
“Neanche io... Sara perche di solito mi porta mia mamma in macchina e arrivo prima di te a casa”
Ecco perchè al cimitero c'erano sempre delle impronte di pneumatico che sembravano non andare piu via.
“Gia” -dissi “Come mai oggi sei venuta con l'autobus?”
“Per cambiare un po... Oggi è il mio compleanno e ho chiesto a mamma se potevo fare tutto da sola oggi... Sai, è un po iperprotettiva.”
“Anchio oggi compio gli anni.”
“Wow, che coincidenza! Non sembri molto felice...”
“Bhe.. e perchè dovrei, in fondo faccio solo 15 anni”
“Sei piu grande e...”
“Non mi importa quanti anni ho.”
“Ah okay...”
Eravamo arrivati al cancelletto del cimitero, era aperto e scricchiolava mosso dal vento e dalla pioggia.
Tirai fuori dallo zaino la rosa rossa che avrei dovuto portare sulla lapide di Mandy, ma Pam mi guardo come per dire “Ma che cosa stai facendo?”
“Devo andarla a portare ad una mia amica.. morta. Lo faccio tutti i giorni.” le risposi
“Conoscevi Mandy?” chiese.
Per qualche momento rimasi perplesso poi le risposi di si, lei mi guardo e ci incamminammo all'interno del cimitero.
Rimanemmo in silenzio finchè non arrivammo sulla tomba di Mandy e io posai la rosa.Mi mancava così tanto! Ricordo che al mio ultimo compleanno mi aveva regalato un Collie... l'aveva trovato sotto un ponte e non poteva tenerselo perchè sua mamma era allergica... così lo regalo a me, nemmeno io potevo tenerlo in casa perchè non c'era spazio così lo portammo da mia zia in Kentucky. Ora lo vedo solo d'estate.
“Domani forse tornero ancora in autobus... Magari ci vediamo” -disse Pam interrompendo i miei pensieri
“Okay” - non sapevo piu cosa dire.
“Ciao... ah e, buon compleanno.”
“Grazie... anche a te.”
Mi girai verso di lei e vidi che stava piangendo, sorrise... Disse che andava tutto bene e si giro per andare verso casa sua. Io mi girai per tornare a casa mia.

  
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