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Autore: _Elisewin_    31/03/2014    6 recensioni
"Nel frattempo, al tavolo dei Serpeverde, due occhi color del ghiaccio la stavano guardando girandosi tra le mani un coltello. Draco Malfoy era molto arrabbiato con Hermione. Non le aveva obbedito. (...)"
Affinchè un cuore smetta di sanguinare quanto tempo occorre? Quanto tempo occorre che le ferite dell'anima guariscono completamente? Cosa può essere successo a Draco&Hermione? Come regirà Draco al segreto di Hermione volutamente taciuto?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chiedo scusa per non essermi fatta sentire per tutto questo tempo non ci sono parole per descrivere il mio rammarico e soprattutto per rimediare al mio enorme ritardo.
Ho sempre amato scrivere, e di solito, io scrivo per me stessa e per tenermi compagnia.
Non ho avuto un periodo molto libero … università e famiglia mi tengono la testa completamente impegnata … e a volte non è neanche confortante non avere un attimo per sé!
Non ho avuto tempo per fare molte cose, e purtroppo mi costa dirlo, ma non riesco ad andare avanti a volte con questa storia.
Più scrivo e riscrivo, più dico che c’è qualcosa che non và … e penso che alla fine sia normale!
Dico sin da adesso che mancheranno pochi capitoli al finale!
Grazie lo stesso per leggere la mia storia.
Grazie per i vostri messaggi.
Grazie per la pazienza.
Grazie per tutto.
_Elisewin_
 
Capitolo 14
 
“Quando a te si apriranno tante strade e non saprai quale scegliere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuto al mondo, non farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora, resta in silenzio ed ascolta il tuo cuore. E quando ti parla, alzati e vai dove lui ti porta.”
(Susanna Tamaro – Và dove ti porta il cuore)
 
 
Chiudere gli occhi per due notti di fila le era stato difficile.
Draco era tornato.
I giornali davano libero sfogo al suo ritorno.
E lei invece dava libero sfogo alla sua ansia.
In più non aiutava per niente la figlia, che da quando aveva rivisto il padre, non c’era ora che non lo reclamasse.
Quella mattina, dopo due giorni di insomnia, andare a lavoro le era per la prima volta pesato.
L’Università Magica da un paio di settimane non era più il posto sicuro che pensava.
Alla solita ora, precisamente alle undici e trenta del mattino, incontrava il signor Zabini in compagnia di Lucius Malfoy, il quale appena la vedeva manifestava con un unico sguardo, tutto il ribrezzo che provava nei suoi confronti.
La cosa strana in tutto questo era che, non solo “il grande lord” non la salutava o nei migliori/peggiori dei casi – a seconda dei punti di vista - la spintonava, ma era il comportamento del signor Zabini a farla pensare.
Cosa stava succedendo?
Per altri due giorni Blaise non si era fatto sentire.
E lei aveva ancora una volta lasciato stare.
Ma onestamente, il suo cuore, non ce la faceva più.
Doveva sapere.
Doveva sincerarsi della salute di Blaise.
Doveva sentirsi dire “non mi sono dimenticato di te!” … anche se nei fatti era proprio così.
Quella mattina non aveva nessuna voglia di uscire dalla Biblioteca.
Non voleva incontrare nessuno.
Non voleva scambiare frasi di circostanza.
L’unica cosa che voleva era correre da Blaise.
Accarezzarlo.
Rispecchiarsi nei suoi occhi.
Sentirsi protetta.
Al Principe Azzurro lei non ci aveva mai creduto… ma Blaise, dopo tutto quello che aveva fatto per lei, lo era eccome.
L’unica cosa che stonava nei suoi pensieri, erano le parole poco rassicuranti di Draco.
Parole che le rimbombavano nella mente.
Parole che non andavano via.
Quanta verità – se c’era a suo dire – in quelle parole?
Il dubbio che Draco le aveva insinuato dentro la stava lentamente lacerando.
Voleva risposte.
Contro ogni logica, si alzò dalla scrivania, prese la borsa e il cappotto e velocemente si diresse alla porta.
Un ultimo pensiero prima di varcare a gran velocità i cancelli dell’Università “Blaise ho bisogno di te”.
 
 
Le avevano sempre detto che quando si aveva un dubbio la cosa migliore da fare era toglierselo.
Bisognava battere il ferro finchè era ancora caldo.
E soprattutto agli sbagli bisognava dare sempre il beneficio del dubbio.
Hermione si era smaterializzata davanti al viale del Manor Zabini.
Aveva le mani completamente sudate e il cuore in gola.
Non aveva più idea se era meglio tornare indietro alla sua postazione di lavoro, e quindi, ignorare le parole di Draco, oppure, varcare quell’enorme cancello e togliersi il dubbio.
Sinceramente non era mai stata un tipo da tirarsi indietro, ma ormai era lì, ed era giusto anche parlare con lui.
Ora più che mai, voleva sentire la versione di Blaise.
Blaise per l’appunto non era Draco e non aveva niente in comune con lui.
Non doveva aver paura di lui.
Blaise era uno dei buoni.
Blaise era quello che per quattro anni era stato accanto a lei senza alcuna pretesa.
E proprio per questo, non poteva permettere che un “estraneo”, le infondesse un dubbio.
Ma solo a una cosa non aveva pensato Hermione mentre varcava con un enorme peso sul cuore,il cancello del Manor: e se tutto quello che Draco gli aveva detto fosse stato vero? Come si sarebbe comportata? Che strada avrebbe scelto?
Poteva in ogni caso Blaise essere l’uomo giusto e colmare l’enorme vuoto che invece l’amico le aveva lasciato?
A ventuno anni Hermione si stava rendendo conto che, forse, l’amore vero e sincero non l’aveva ancora incontrato… o forse si stava ancora sbagliando?
Poteva essere stata così cieca con Blaise?
Aveva davvero accettato l’amore di Blaise come surrogato?
Dove aveva messo la razionalità lei che era sempre stata lodata per questo?
Aveva una enorme confusione in testa.
Appena si trovò davanti all’enorme portone del Manor non ebbe più tempo per i ripensamenti. Un elfo la indirizzò gentilmente in quello che era il giardino. Un giardino in cui ogni singola parte di terra era rivestito di fiori e piante particolari.
E lì trovo lui. Blaise.
Teneva lo sguardo rivolto verso il piccolo lago.
Era pensieroso e forse troppo dedito alle sfumature dell’acqua che non si accorse della sua presenza.
Gli si sedette vicino, ferma e in attesa, di qualche parola.
Blaise invece aveva riconosciuto il profumo del suo vicino.
Aveva riconosciuto il tocco delicato delle dita di lei sfiorare le sue.
Doveva darle una spiegazione… ne aveva pienamente diritto.
Non si era mai considerato un codardo, ma forse, in quel frangente lo era stato.
Poteva dire di aver giocato sporco? Forse … ma non ne era certo.
Le strinse la mano e si voltò verso di lei.
Era stanca e preoccupata e lo poteva notare da delle piccole rughette che le si erano formate in fronte.
“Draco aveva fatto pienamente la sua entrata in scena” pensò.
Blaise cercava di leggere nei suoi occhi, ma Hermione, stranamente deviò il suo sguardo e  non sentì questa volta il cuore scalpitare.
Blaise le fece un sorriso lieve “Sapevo che saresti venuta e so anche bene per cosa. Ignorarti è stato difficile, ma se l’ho fatto, l’ho fatto per te anzi per noi. Forse per la prima volta non so neanche cosa dire a mia difesa, ma vorrei provarci ”
“Potresti incominciare dall’inizio” incalzò la ragazza
Blaise volse lo sguardo verso un punto non ben definito e incominciò a raccontare
“Non vado fiero del doppio gioco, ma sappi che sono sempre stato in buona fede, e che, non avevo alcuna intenzione di danneggiare né te e né Elizabeth… almeno non volontariamente. All’epoca non ti avevo fatto alcuna promessa poiché mi eri del tutto indifferente. Subito dopo il diploma, Draco mi chiese di tenervi d’occhio – te in maniera particolare – e di riferigli ogni singolo spostamento e ogni singola cosa tu facessi. Fin qui penso niente di anormale. Sai bene che all’inizio i rapporti tra me e te non erano dei migliori. Navigavamo nella diffidenza e in parte entrambi avevamo le nostre ragioni.
Tu avevi le tue buone motivazioni a diffidare della mia improvvisa amicizia… e della mia presenza continua. Quando mi chiese di tenerti sotto controllo, all’inizio non avevo capito le sue motivazioni… ma poi con l’andare del tempo ho capito che il suo era un modo del tutto sbagliato di relazionarsi con te. Sapere ogni singola cosa di una persona, e volere anche ogni singola cosa che gli appartenga,significa essere ossessionati ed io l’ho capito troppo tardi. Ma forse non volevo neanche ammetterlo. Non credo di aver tradito del tutto la tua fiducia perché a lui non riferivo tutto. Gli scrivevo solo il minimo indispensabile. Forse sto cercando di aggrapparmi a degli specchi ma credimi non saprei cos’altro dire!”
La mano che stringeva forte aveva lasciato la presa.
Non riusciva a guardarla negli occhi.
Aveva ammesso tutto.
E lei sapeva benissimo che per Blaise non era facile.
Poteva perderla in qualsiasi momento.
E forse quella era volta buona.
Hermione invece era ancora indredula.
Draco aveva ragione.
E si sentiva presa in giro.
Come aveva potuto Blaise prestarsi ad un simile atto?
“Ti è mai passato per la mente a come sarei potuta sentirmi io un domani? Hai mai pensato minimamente alle conseguenze del tuo gesto?Mi fai letteralmente pena! Sei stato per tutto questo tempo un burattino nelle sue mani e poi … diamine…e poi mi chiedi di fare l’amore, di uscire insieme ma soprattutto, mi chiedi di sposarti nei momenti più impensabili ?! “
Hermione urlava. Non  voleva curarsi di nessuno in quel momento se non di se stessa.
“Credi che ne sia contento? Ogni giorno ho vissuto con la paura di un eventuale tua scoperta, ma ormai il danno è fatto. Spero che almeno Draco ne sia contento!”
“Ma con che coraggio ti permetti a dire una cosa del genere?! Blaise prima o poi lo avrei scoperto … ma avrei preferito mille volte che fossi tu a dirmelo e non una persona che per quattro anni è scomparsa dalla mia vita e da quella di mia figlia!”
Hermione si alzò di scatto e nervosamente si passò la mano tra i capelli.
A quel punto - pensò Hermione – che cosa le era rimasto?
Di chi avrebbe potuto fidarsi?
E se anche i suoi migliori amici le tenessero nascosto qualcosa?
Perché – si domandò – perché per una volta le cose non potevano prendere una piega positiva?
Blaise invece non voleva lasciarla andare.
Hermione gli dava le spalle e con un gesto secco la abbracciò mentre la riccia si dimenava e gli urlava di lasciarla andare. Non voleva lasciarla perché, sapeva benissimo che una volta allentato la sua presa ferrea, lei sarebbe scappata da lui e poi lo avrebbe abbandonato.
Chi non l’avrebbe fatto al suo posto?
Hermione aveva ragione … come aveva fatto a dormire la notte sogni tranquilli, come aveva fatto a fare l’amore tutte le volte con lei tralasciando il resto? Come aveva fatto a baciarla tutte quelle volte nascondendole una cosa così importante?Come aveva potuto permettere a Draco di invischiarsi anche nella sua vita sentimentale?
Mentre la riccia si dibatteva ancora contro di lui, la fece girare e lì, lì forse fu l’errore.
Hermione gli diede lievi pugni sul petto.
Lo definì mostro … lui che era sempre stato uno dei buoni.
Lo definì traditore e doppiogiochista.
Incassò tutto Blaise, a malincuore.
E a malincuore dovette allentare la presa. Poco a poco.
Hermione senza accorgesene si trovò libera.
Guardò prima il suo petto che si alzava e abbassava velocemente, poi si guardò le mani che tremavano ancora e poi, poi volse lo sguardo verso di lui. Il viso di Blaise era inondato di lacrime silenziose.
Per un momento tentennò Hermione nel volgergli ancora parole crude.
“Non lasciarmi Hermione. Dammi il beneficio del dubbio. Dammi una seconda possibilità. Fammi essere ancora una parte di te.”
“Io Blaise non…”
Il ragazzo si buttò ai piedi di Hermione e le circondò la vita con le sue braccia robuste.
“Scegli me e prendi me. So che sarò la seconda scelta. So che non riuscirai mai a provare tutto quello che hai provato per lui, ma ti prego, ti prego non abbandonarmi. Fai che sia io a prendermi cura di te e di Lizzie. Diventa mia Herm … Ufficialmente! Dì di sì!”
Aveva il cuore in gola Blaise. Aspettava con trepidazione la sua sentenza.
Si sentiva un condannato a morte.
Nessuna possibilità.
Nessuna via d’uscita.
Quello era il prezzo da pagare per il suo errore.
“Non farmi scegliere Blaise. Sai benissimo che anche io in un certo senso sono vincolata. Sto combattendo con due parti di me in questo momento. Non posso abbandonarti per due motivi: il primo è mia figlia perché ti adora e non posso privarle della tua presenza, e il secondo … il secondo, è che non posso fare a meno di pensare che tu, in un certo senso, mi hai fatto rinascere. Non so se darti una seconda possibilità. Non sono nessuno io. Ma non puoi pretendere che passi sopra a questa cosa.”
Hermione si inginocchiò e gli prese il viso tra le mani e continuò a parlare “Non so se riuscirei a fidarmi di te. Mi hai lasciata in questi giorni … ho pensato alle cose più impensabili. Mi sono ridonata a qualcuno che pensavo ne valesse la pena e tu vali molto come persona … ma a questo punto non so se vali per me. Con che coraggio potrei baciarti, o potrei farmi nuovamente toccare da te, oppure, con che coraggio potrei parlarti? Penserei sempre che qualsiasi cosa io faccia e dica, tu in qualche modo, lo faresti sapere al diretto interessato. E’ nobile il fatto che in un certo senso tu sia devoto a Draco … ma fino a che punto? Quindi no mi dispiace ma ho bisogno di tempo Blaise”
Gli diede un soffice bacio sulle labbra e successivamente si smaterializzò.
Blaise era sconvolto.
Aveva perso tutto.
Definitivamente.
 
 
 
  
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